02 febbraio 2022

Giovedì 3 Febbraio 2022 nella liturgia



Festa  di San Biagio Vescovo e Martire, Semplice, colore liturgico rosso.

Alla Scrittura occorrente del Mattutino incomincia la I Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi.

Primo Giovedì del Mese: ricorre la Messa Votiva Privilegiata di Nostro Signore Gesù Cristo Sommo ed Eterno Sacerdote (colore liturgico bianco).

Oggi si possono celebrare due Benedizioni in onore di San Biagio: quella del pane, vino, acqua e frutti contro le malattie della gola, e quella più diffusamente praticata delle candele e delle gole.

Primi Vespri della Festa di Sant'Andrea Corsini Vescovo e Confessore, Doppio minore, colore liturgico bianco.


Qui per le peculiarità del Tempo dopo l'Epifania:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/01/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-dopo.html


Al Breviario

All'Ufficio di San Biagio:

Antifone e Salmi dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, I Schema a Lodi), il resto dal Comune di un Martire. Prime due Letture dal Proprio del Tempo al Giovedì nella IV Settimana dopo l'Epifania, terza Lettura, Orazione e commemorazione dal Proprio dei Santi al 3 Febbraio.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Lodi e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio di Sant'Andrea Corsini:

Ai Vespri Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dal Comune di un Confessore Pontefice, Orazione dal Proprio dei Santi al 4 Febbraio.

Le Antifone si raddoppiano, il Suffragio e le Preci si omettono. La prima strofa dell'Inno Iste Confessor a Vespri termina per <<meruit supremos laudis honores>>.

 

Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Festa  di San Biagio Vescovo e Martire, Semplice, colore liturgico rosso.

Alla Scrittura occorrente del Mattutino incomincia la I Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi.

Essendo oggi il primo giorno del mese libero da Uffici delle IX Lezioni, si recita l'Ufficio dei Defunti (colore liturgico nero). Fuori dal coro non è obbligatorio.

Primi Vespri della Festa di Sant'Andrea Corsini Vescovo e Confessore, Doppio minore, colore liturgico bianco.


All'Ufficio di San Biagio:

A Mattutino: Invitatorio dal Comune di un Martire, Antifone, Salmi  e Versetto dal Salterio, prime due Letture dal Proprio del Tempo al Giovedì nella IV Settimana dopo l'Epifania coi loro Responsori, III Lezione dal Proprio dei Santi al 3 Febbraio seguita dal Te Deum.

A Lodi: Tutto dal Comune con i Salmi domenicali, Orazione dal Proprio dei Santi.

A Prima: Antifona dal Comune, il resto dal Salterio coi Salmi festivi.

A Terza, Sesta e Nona: Tutto dal Comune coi Salmi soliti, Orazione dal Proprio dei Santi.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono cinque Commemorazioni Comuni a Lodi (tutte meno quella della Croce) e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio dei Defunti:

Avendo cantato il Benedicamus Domino di Lodi dell'Ufficio del giorno, senza aggiungere altro si intona direttamente la prima Antifona del I Notturno del Mattutino dei Defunti. Si canta solo questo Notturno con le sue Letture e Responsori, e seguito da Lodi. Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Salmo 129 alle Preci e le tre Orazioni per tutti i fedeli defunti Deus qui inter Apostolicos SacerdotesDeus veniae largitor e Fidelium. Le Lodi terminano col Requiescant in pace. Amen senza aggiungere altro, e seguirà quando stabilito Prima del giorno.

All'Ufficio di Sant'Andrea Corsini:

Tutto dal Comune di un Confessore Pontefice con i Salmi indicati, Orazione dal Proprio dei Santi al 4 Febbraio.

Le Antifone si raddoppiano, le Commemorazioni Comuni e le Preci si omettono. La conclusione della prima strofa dell'Inno Iste Confessor a Vespri è <<meruit supremos laudis honores>>; se si usa la versione tradizionale dell'Inno, anteriore alle alterazioni apportate da Urbano VIII, è <<hac die laetus meruit supremos laudis honores>>.


Al Messale

Si può celebrare facoltativamente la Messa di San Biagio:

Messa Sacerdotes Dei dal Comune di un Martire. A partire da oggi cambiano le Orazioni pro diversitate temporum assignatae e si dicono le seguenti fino al Martedì della Settimana di Quinquagesima incluso.

  • Gloria
  • Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:
    • La prima della Messa (dal Comune)
    • La seconda Ad poscenda suffragia Sanctorum (A cunctis)
    • Le altre ad libitum
  • Prefazio Comune
  • Ite Missa est

  • Prologo di San Giovanni

Oppure è possibile celebrare una Messa Votiva (senza Gloria, prima Orazione della Messa, seconda di San Biagio, terza A cunctis e le altre ad libitum, Prefazio della Messa o Comune, Benedicamus Domino) o ancora una Messa quotidiana di Requiem (con tre Orazioni).

È particolarmente indicato celebrare la Messa Votiva Privilegiata di Nostro Signore Gesù Cristo Sommo ed Eterno Sacerdote senza commemorazione della Festa del giorno:

  • Gloria
  • Orazione unica della Messa
  • Credo
  • Prefazio della Santa Croce
  • Ite Missa est
  • Prologo di San Giovanni


Letture del Mattutino

AD NOCTURNUM

Lectio 1

Incipit Epístola prima beáti Pauli Apóstoli ad Thessalonicénses

1 Thess 1:1-5

Paulus, et Silvánus, et Timótheus ecclésiæ Thessalonicénsium in Deo Patre, et Dómino Jesu Christo. Grátia vobis, et pax. Grátias ágimus Deo semper pro ómnibus vobis, memóriam vestri faciéntes in oratiónibus nostris sine intermissióne, mémores óperis fídei vestræ, et labóris, et caritátis, et sustinéntiæ spei Dómini nostri Jesu Christi, ante Deum et Patrem nostrum: sciéntes, fratres dilécti a Deo, electiónem vestram: quia Evangélium nostrum non fuit ad vos in sermóne tantum, sed et in virtúte, et in Spíritu Sancto, et in plenitúdine multa, sicut scitis quales fuérimus in vobis propter vos.

Lectio 2, 1 Thess 1:6-10

Et vos imitatóres nostri facti estis, et Dómini, excipiéntes verbum in tribulatióne multa, cum gáudio Spíritus Sancti: ita ut facti sitis forma ómnibus credéntibus in Macedónia, et in Acháia. A vobis enim diffamátus est sermo Dómini, non solum in Macedónia, et in Acháia, sed et in omni loco fides vestra, quæ est ad Deum, profécta est ita ut non sit nobis necésse quidquam loqui. Ipsi enim de nobis annúntiant qualem intróitum habuérimus ad vos: et quómodo convérsi estis ad Deum a simulácris, servíre Deo vivo, et vero, et exspectáre Fílium ejus de cælis (quem suscitávit a mórtuis) Iesum, qui erípuit nos ab ira ventúra.

Lectio 3

Blasius, Sebaste in Armenia cum virtútum laude floréret, ejusdem civitátis epíscopus elígitur. Qui, quo témpore Diocletianus insatiábilem crudelitátem in Christiános exercebat, se in spelúncam ábdidit montis Argæi; ubi tamdiu látuit, dum ab Agricolái præsidis milítibus venántibus deprehénsus et ad præsidem ductus, ejus jussu conjéctus est in vincula. Quo in loco multos ægrotos sanávit, qui ad Blasium, ejus fama sanctitátis adducti, deferebántur. In illis puer fuit, qui, desperáta a medicis salúte, transversa spina fáucibus inhærente, ánimam agebat. Productus autem ad præsidem Blasius semel et íterum, cum nec blanditiis nec minis adduci posset, ut diis sacrificaret, primum virgis cæsus, deínde in equuleo férreis pectínibus dilaniátus est; postremo, dempto cápite, illustre fidei testimónium Christo Dómino dedit, tertio Nonas Februarii.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Incomincia la prima Lettera dell'Apostolo san Paolo ai Tessalonicesi

1 Tess 1:1-5

Paolo, Silvano e Timoteo alla Chiesa dei Tessalonicesi, in Dio Padre e nel Signor Gesù Cristo. Grazia e pace a voi. Noi rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, facendo continuamente memoria di voi nelle nostre preghiere, memori dinanzi a Dio nostro Padre, dell'opera della vostra fede, e del sacrificio della vostra carità e della ferma speranza che voi avete in nostro Signore Gesù Cristo: conoscendo, o fratelli amati da Dio, come voi siete stati eletti: perché la nostra predicazione del Vangelo presso di voi non è stata fatta soltanto con parole, ma è stata accompagnata anche da miracoli, dall'effusione dello Spirito Santo e da profonda persuasione: voi del resto sapete quali siamo stati fra voi per il vostro bene.

Lettura 2, 1 Tess 1:6-10

E voi siete diventati imitatori nostri e del Signore, avendo accettato la parola in mezzo a molte tribolazioni colla gioia dello Spirito Santo: così che siete divenuti un modello per tutti i credenti della Macedonia e dell'Acaia. Da voi infatti la parola del Signore s'è divulgata, e non soltanto nella Macedonia e Acaia, perché la fama della vostra fede in Dio si è sparsa da per tutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne. Tutti infatti, parlando di voi, narrano quale accoglienza mi avete fatta: e come dagli idoli vi siete convertiti al Dio vivo e vero, per servirlo e per aspettare dai cieli il suo Figlio (che egli ha risuscitato da morte) Gesù, che ci ha liberati dall'ira ventura.

Lettura 3

Biagio risplendeva a Sebaste nell'Armenia per ogni virtù, quando venne eletto vescovo della stessa città. Al tempo in cui Diocleziano esercitava la sua insaziabile crudeltà contro i Cristiani, si ritirò in una spelonca del monte Argeo; dove rimase finché, preso dai soldati del governatore Agricola che vi cacciavano e condotto davanti a questo magistrato fu, per suo ordine, gettato in prigione. Nel qual luogo guarì molti infermi che erano condotti a Biagio a motivo della fama della sua santità. Fra questi ci fu un bambino, il quale dato per disperato dai medici per una spina rimastagli trasversalmente nella gola, stava per morire. Biagio poi condotto due volte davanti al preside, né colle blandizie né colle minacce essendosi potuto indurre a sacrificare agl'idoli, fu prima battuto con verghe, poi straziato sull'eculeo con pettini di ferro; da ultimo, tronca la testa, diede una illustre testimonianza della sua fede a Cristo, il 3 di Febbraio.


Ad Primam: il Martirologio del 4 Febbraio 2022

Pridie Nonas Februarii, luna secunda.



Nel giorno precedente alle Calende di Febbraio, luna seconda.




Parti proprie della Messa

INTROITUS

Sacerdótes Dei, benedícite Dóminum: sancti et húmiles corde, laudáte Deum. --- Benedícite, ómnia ópera Dómini, Dómino: laudáte et superexaltáte eum in saecula. --- Glória Patri --- Sacerdótes Dei, benedícite Dóminum: sancti et húmiles corde, laudáte Deum.

COLLECTAE

Orémus. Deus, qui nos beáti Blásii Mártyris tui atque Pontíficis ánnua solemnitáte lætíficas: concéde propítius; ut cujus natalítia cólimus, de eiúsdem étiam protectióne gaudeámus. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. A cunctis nos, quǽsumus, Dómine, mentis et córporis defénde perículis: et, intercedénte beáta et gloriósa semper Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis, salútem nobis tríbue benígnus et pacem; ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, Ecclesia tua secúra tibi sérviat libertáte.

Orationes ad libitum.

EPISTOLA

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corínthios.

2 Cor 1:3-7

Fratres: Benedíctus Deus et Pater Dómini nostri Jesu Christi, Pater misericordiárum, et Deus totíus consolatiónis, qui consolátur nos in omni tribulatióne nostra: ut póssimus et ipsi consolári eos, qui in omni pressúra sunt, per exhortatiónem, qua exhortámur et ipsi a Deo. Quóniam sicut abúndant passiónes Christi in nobis: ita et per Christum abúndat consolátio nostra. Sive autem tribulámur pro vestra exhortatióne et salúte, sive consolámur pro vestra consolatióne, sive exhortámur pro vestra exhortatióne et salúte, quæ operátur tolerántiam earúndem passiónum, quas et nos pátimur: ut spes nostra firma sit pro vobis: sciéntes, quod, sicut sócii passiónum estis, sic éritis et consolatiónis: in Christo Jesu, Dómino nostro.

GRADUALE

Glória et honóre coronásti eum. Et constituísti eum super ópera mánuum tuárum, Dómine.

ALLELUJA

Allelúja, allelúja. Hic est Sacérdos, quem coronávit Dóminus. Allelúja.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Matthǽum.

Matt 16:24-27

In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Si quis vult post me veníre, ábneget semetípsum, et tollat crucem suam, et sequátur me. Qui enim voluerit ánimam suam salvam fácere, perdet eam: qui autem perdíderit ánimam suam propter me, invéniet eam. Quid enim prodest hómini, si mundum univérsum lucrétur, ánimæ vero suæ detriméntum patiátur? Aut quam dabit homo commutatiónem pro ánima sua? Fílius enim hóminis ventúrus est in glória Patris sui cum Angelis suis: et tunc reddet unicuíque secúndum ópera ejus.

OFFERTORIUM

Orémus. Invéni David servum meum, óleo sancto meo unxi eum: manus enim mea auxiliábitur ei, et bráchium meum confortábit eum.

SECRETAE

Múnera tibi, Dómine, dicáta sanctífica: et, intercedénte beáto Blasio Mártyre tuo atque Pontífice, per éadem nos placátus inténde. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Exáudi nos, Deus, salutáris noster: ut, per hujus sacraménti virtútem, a cunctis nos mentis et córporis hóstibus tueáris; grátiam tríbuens in præsénti, et glóriam in futuro.

Orationes ad libitum.

PRAEFATIO COMMUNIS

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: (Sanctus).

COMMUNIO

Posuísti, Dómine, in cápite ejus corónam de lápide pretióso.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Hæc nos commúnio, Dómine, purget a crímine: et, intercedénte beáto Blasio Mártyre tuo atque Pontífice, coeléstis remédii fáciat esse consórtes. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Mundet et múniat nos, quǽsumus, Dómine, divíni sacraménti munus oblátum: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis; a cunctis nos reddat et perversitátibus expiátos, et adversitátibus expedítos.

Orationes ad libitum.


Traduzione italiana

INTROITO

Sacerdoti di Dio, benedite il Signore; lodatelo, o santi ed umili di cuore. --- Benedite il Signore, o voi tutte, opere di Dio: lodatelo ed esaltatelo nel secoli. --- Gloria --- Sacerdoti di Dio, benedite il Signore; lodatelo, o santi ed umili di cuore.

COLLETTE

Preghiamo. O Dio, che ci rallegri con l'annuale solennità del beato Biagio Martire tuo e Vescovo: concedici benigno di godere del patrocinio suo, come ne celebriamo l'anniversario. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione).

EPISTOLA

Lettura della seconda lettera di san Paolo Apostolo ai Corinti.

2 Cor 1:3-7

Fratelli: Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, datore di tutte le misericordie, e Dio di ogni consolazione. Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, affinché mediante la consolazione che riceviamo noi stessi da Dio, possiamo consolare anche gli altri, in qualunque affanno si trovino. Perché come in noi abbondano i dolori che ci rendono simili a Cristo, così in Lui abbonda anche la nostra consolazione. Ma se siamo tribolati è per la vostra consolazione e salvezza: se siamo consolati è per la vostra consolazione; se siamo incoraggiati, è per la vostra esortazione e salute, che vi fa sopportare con pazienza i medesimi patimenti che noi soffriamo. Così la speranza che abbiamo di voi è sicura, perché sappiamo che voi, come siete compagni nelle sofferenze, lo sarete pure nella consolazione: in Cristo Gesù nostro Signore.

GRADUALE

Di gloria e di onore lo coronasti. E lo costituisti sopra le opere delle tue mani, o Signore.

ALLELUIA

Alleluia, alleluia. Questi è il sacerdote, che il Signore coronò. Alleluia.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Matteo.

Matt 10:26-32

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nulla v'è di nascosto che non s'abbia da rivelare e niente di segreto che non s'abbia a sapere. Quel che vi dico nelle tenebre, voi ditelo in piena luce, e quello che vi è sussurrato nell'orecchio predicatelo sui tetti. E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può mandare in perdizione anima e corpo nell'inferno. Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà in terra senza il volere del Padre vostro. Orbene, quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque, voi valete di più di molti passeri. Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli».

OFFERTORIO

Preghiamo. Ho trovato Davide mio servo; l'ho consacrato col mio sacro olio; sicché sia sempre con lui la mia mano, e il mio braccio gli dia forza.

SECRETE

Santifica, Signore, i doni a te consacrati: e per questi medesimi doni, intercedendo il beato Biagio Martire tuo e Vescovo, guardaci con clemenza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

O Dio nostra salvezza, esaudiscici; e, in virtù di questo sacramento proteggici da ogni nemico della mente e del corpo, dandoci la grazia nel tempo presente e la gloria nell'eternità.

Altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (solo l'ultima ha la conclusione).

PREFAZIO COMUNE

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: (Sanctus).

COMUNIONE

O Signore, gli hai posto in capo una corona di pietre preziose.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. Questa comunione ci mondi dalla colpa, o Signore, e per l'intercessione del beato Biagio Martire tuo e Vescovo, ci renda perennemente partecipi del rimedio celeste. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione).


Parti proprie della Messa Votiva Privilegiata di Nostro Signore Gesù Cristo Sommo ed Eterno Sacerdote

INTROITUS

Jurávit Dóminus, et non pœnitébit eum: Tu es sacérdos in ætérnum secúndum órdinem Melchísedech. --- Dixit Dóminus Dómino meo: Sede a dextris meis. --- Glória Patri --- Jurávit Dóminus, et non pœnitébit eum: Tu es sacérdos in ætérnum secúndum órdinem Melchísedech.

COLLECTA

Orémus. Deus, quia ad maiestatis tuae gloriam et generis humani salutem, Unigenituum tuum summum atque æternum constituisti Sacerdotem: præsta; ut quos ministros et mysteriorum suorum dispensatores elegit, in accepto ministerio adimplendo fideles inveniantur. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia sæcula sæculórum. Amen.

EPISTOLA

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Hebrǽos.

Hebr 5, 1-11

Fratres: Omnis pontifex ex hominibus assumptus, pro hominibus constituitur in iis quæ sunt ad Deum, ut offerat dona, et sacrificia pro peccatis: qui condolere possit iis qui ignorant et errant: quoniam et ipse circumdatus est infirmitate: et propterea debet, quemadmodum pro populo, ita etiam et pro semetipso offerre pro peccatis. Nec quisquam sumit sibi honorem, sed qui vocatur a Deo, tamquam Aaron. Sic et Christus non semetipsum clarificavit ut pontifex fieret: sed qui locutus est ad eum: Filius meus es tu, ego hodie genui te. Quemadmodum et in alio loco dicit: Tu es sacerdos in æternum, secundum ordinem Melchisedech. Qui in diebus carnis suæ preces, supplicationesque ad eum qui possit illum salvum facere a morte cum clamore valido, et lacrimis offerens, exauditus est pro sua reverentia. Et quidem cum esset Filius Dei, didicit ex iis, quæ passus est, obedientiam: et consummatus, factus est omnibus obtemperantibus sibi, causa salutis æternæ, appellatus a Deo pontifex juxta ordinem Melchisedech. De quo nobis grandis sermo, et ininterpretabilis ad dicendum.

GRADUALE

Spíritus Dómini super me: propter quod unxit me. Evangelizáre paupéribus misit me, sanáre contrítos corde.

ALLELUIA

Allelúja, allelúja. Jesus autem eo quod máneat in ætérnum, sempitérnum habet sacerdótium. Allelúja.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Lucam.

Luc 22, 14-20

In illo témpore: Discúbuit Jesus et duodecim apostoli cum eo. Et ait illis: Desiderio desideravi hoc pascha manducare vobiscum, antequam patiar. Dico enim vobis, quia ex hoc non manducabo illud, donec impleatur in regno Dei. Et accepto calice gratias egit, et dixit : Accipite, et dividite inter vos.  Dico enim vobis quod non bibam de generatione vitis donec regnum Dei veniat.Et accepto pane gratias egit, et fregit, et dedit eis, dicens: Hoc est corpus meum, quod pro vobis datur: hoc facite in meam commemorationem. Similiter et calicem, postquam cœnavit, dicens: Hic est calix novum testamentum in sanguine meo, qui pro vobis fundetur.

OFFERTORIUM

Orémus. Christus unam pro peccátis ófferens hóstiam, in sempitérnum sedet in déxtera Dei: una enim oblatióne consummávit in ætérnum sanctificátos.

SECRETA

Hæc múnera, Dómine, mediator noster Jesus Christus tibi reddat  accépta:et nos, una secum, hóstias tibi gratas exhíbeat: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

PRÆFATIO DE SANCTA CRUCE

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret: et, qui in ligno vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti júbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicentes: (Sanctus).

COMMUNIO

Hoc Corpus, quod pro vobis tradétur: hic calix novi testamenti est in meo sánguine, dicit Dóminus: hoc fácite, quotiescúmque súmitis, in meam commemoratiónem.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Vivíficet nos, quǽsumus, Dómine, divína quam obtúlimus et súmpsimus hóstia: ut, perpétua tibi caritáte conjúncti, fructum, qui semper máneat, afferámus. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.


Traduzione italiana

INTROITO

Il Signore ha giurato e non si pentirà: Tu sei Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedech. --- Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra. --- Gloria ---Il Signore ha giurato e non si pentirà: Tu sei Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedech.

COLLETTA

Preghiamo. O Dio, che per la gloria della tua maestà e per la salvezza del genere umano costituisti il tuo Unigenito Sommo ed Eterno Sacerdote, fa’ che coloro i quali Egli elesse suoi ministri e dispensatori dei suoi misteri, siano trovati fedeli nell’adempimento di un ministero accettevole. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

EPISTOLA

Lettura dell'Epistola di San Paolo Apostolo agli Ebrei.

Ebr 5: 1-11

Fratelli, ogni Pontefice, preso tra gli uomini, è preposto a pro degli uomini a tutte quelle cose che riguardano Dio, onde offerisca presenti e sacrifizi pei peccati. Egli è così in grado di poter compatire gl’ignoranti e gli erranti, per il fatto stesso che egli pure è rivestito d’infermità. Pertanto per il popolo ed al contempo pure per se stesso deve offrir sacrifizi pei peccati . Né alcuno si attribuisce tale onore, ma solo chi, come Aronne, è chiamato da Dio. Così pure Cristo non glorificò se stesso per essere costituito Pontefice, ma lo glorificò Colui che gli disse: “Tu sei il mio Figliuolo, oggi io ti ho generato”. Allo stesso modo in un altro luogo dice: “Tu sei Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedech”. Egli pertanto nei giorni di sua vita terrena offerse le sue preci e suppliche con forti grida e lagrime a Dio che poteva liberarlo dalla morte e fu esaudito in virtù della sua pietà. E pur essendo Figliuol di Dio imparò l’obbedienza mercé i patimenti e, reso perfetto, fu costituito causa d’eterna salvezza per tutti coloro che gli ubbidiscono, chiamato da Dio Pontefice giusta l’ordine di Melchisedech. Su questo argomento v’è molto dire ed è difficile a dirsi.

GRADUALE

Lo Spirito del Signore è sopra di me per questo mi ha consacrato con l'unzione. Mi ha mandato per annunziare ai poveri la lieta novella e per sanare i contriti di cuore.

ALLELUIA

Alleluia, alleluia. Gesù, poiché rimane in eterno, possiede un Sacerdozio sempiterno. Alleluia

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca.

Luc 22:14-20

In quel tempo Gesù si mise a tavola e seco i dodici Apostoli. E disse loro: “Ho ardentemente desiderato mangiare con voi questa Pasqua, prima di patire. Infatti vi dico che non ne mangerò più, finché non si compia nel regno di Dio”. E presi il calice, rese grazie e disse: “Prendete e dividetelo fra voi. Vi dico infatti che non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio”. E preso il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo:” Questo è il Corpo mio, il quale è dato per voi: fate questo in mia commemorazione”. In somigliante maniera dopo che ebbe cenato prese anche il calice dicendo : “Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue, il quale per voi sarà sparso” .

OFFERTORIO

Preghiamo. Cristo, offrendo una sola vittima, sempiternamente siede alla destra di Dio: infatti con un'unica oblazione egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.

SECRETA

Il nostro Mediatore Gesù Cristo ti renda accette, o Signore, queste offerte e, in unione con Lui, ti presenti pure noi come vittime gradite: Egli che è Dio e vive e regna con Dio Padre nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PREFAZIO DELLA SANTA CROCE

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai procurato la salvezza del genere umano col legno della Croce: così che da dove venne la morte, di là risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno fosse vinto: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo: (Sanctus).

COMUNIONE

Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. Ci vivifichi, te ne preghiamo, o Signore, la vittima divina che ti abbiamo offerto e che abbiamo consumato: onde, congiunti a te in perpetuo amore, diamo il frutto che mai viene meno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Rito della Benedizione delle candele e delle gole (in latino)

V. Adjutórium nostrum in nómine Dómini.

R. Qui fecit cælum et terram.

V. Dóminus vobíscum.

R. Et cum spíritu tuo.

Orémus. Omnípotens et mitíssime Deus, qui ómnium mundi rerum diversitátes solo verbo creásti et ad hóminum reformatiónem illud idem Verbum, per quod facta sunt ómnia, incarnári voluísti: qui magnus es et imménsus, terríbilis atque laudábilis, ac fáciens mirabília: pro cujus fídei confessióne gloriósus Martyr et Póntifex Blásius, diversórum tormentórum génera non pavéscens, martýrii palmam felíciter est adéptus: quique eídem, inter céteras grátias, hanc prærogatívam contulísti, ut quoscúmque gútturis morbos tua virtúte curáret; majestátem tuam supplíciter exorámus, ut non inspéctu reátus nostri, sed ejus placátus méritis et précibus, hanc ceræ creatúram benedícere ac sanctificáre tua venerábili pietáte dignéris, tuam grátiam infúndendo; ut omnes, quorum colla per eam ex bona fide tacta fúerint, a quocúmque gútturis morbo, ipsíus passiónis méritis, liberéntur, et in Ecclésia sancta tua sani et hílares tibi gratiárum réferant actiónes, laudéntque nomen tuum gloriósum, quod est benedíctum in sǽcula sæculorum. Per Dóminum nostrum Jesum Christum Fílium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculorum. R. Amen.

Et aspergantur aqua benedicta.

Deinde Sacerdos duos cereos, in modum crucis aptatos, apponit sub mento gutturi singulorum, qui benedicendi sunt, ipsis ante altare genuflectentibus, dicens:

Per intercessiónem sancti Blásii, Epíscopi et Mártyris, líberet te Deus a malo gútturis, et a quólibet álio malo. In nómine Patris, et Fílii,  et Spíritus Sancti. R. Amen.


Traduzione italiana

V. In nostro aiuto è nel nome del Signore.

R. Egli ha fatto il cielo e la terra.

V. Il Signore sia con voi.

R. E con il tuo spirito.

Preghiamo. Dio onnipotente e ricco di bontà, tu hai creato la varietà di tutte le realtà di questo mondo con la sola tua parola, e per la salvezza degli uomini hai voluto che la tua Parola stessa, per mezzo della quale sono state fatte tutte le cose, si incarnasse. Tu sei grande, immenso, terribile e degno di lode, e compi meraviglie. Per confessare la fede in te il glorioso martire e vescovo Biagio, non temendo un gran numero di tormenti diversi, ha conquistato la felicità della palma del martirio; e a lui, tra le altre grazie, hai affidato questa prerogativa: di curare cioè, per la tua potenza, qualunque malattia della gola. Supplichiamo dunque la tua maestà di non guardare al nostro peccato, ma - per intercessione dei meriti e delle preghiere di San Biagio - ti chiediamo, per la tua pietà degna di onore, di benedire e santificare questi ceri. Infondi in essi la tua grazia affinché, per i meriti del martirio di San Biagio, siano liberati da ogni malattia della gola tutti coloro che con fede sincera riceveranno l’imposizione di questi ceri sul proprio collo; possano costoro renderti grazie nella santa Chiesa, sani e gioiosi, e lodino il tuo nome glorioso, che è benedetto nei secoli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. R. Amen

E asperge le candele con l’acqua benedetta.

Poi il sacerdote pone le due candele incrociate sotto il mento, alla gola di quanti desiderano la benedizione. Questi si inginocchiano davanti all’altare, mentre il sacerdote dice:

Per intercessione di San Biagio, Vescovo e Martire, Dio ti liberi dal mal di gola e da ogni altro male. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. R. Amen


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

3 FEBBRAIO SAN BIAGIO VESCOVO E MARTIRE

L’insegnamento dei Santi.

Chiusa la Quarantena della Nascita del Salvatore, la Chiesa ci apre una sorgente di forti e serie meditazioni che ci preparano alla penitenza. Ogni Festa di Santo deve produrre in noi un’impressione atta ad alimentare lo spirito di questo santo Tempo. Nel periodo dal quale usciamo, tutti gli amici di Dio che abbiamo festeggiato ci apparivano raggianti dei gaudi della Natività dell’Emmanuele, di cui formavano la corte gloriosa e trionfante. Da oggi fino alla Risurrezione del Figlio di Dio, preferiamo considerarli soprattutto nelle fatiche del pellegrinaggio di questa vita.

Il problema che s’impone oggi a noi è di vedere e studiare come essi hanno vinto il mondo e la carne. “Essi andavan piangendo, dice il Salmista, mentre gettavano il loro seme, ma tornando verran con festa portando i loro manipoli” (Sal 135,5). Nutriamo la speranza che sarà così anche per noi, al termine di questi faticosi giorni, e che Cristo risorto ci accoglierà quali suoi membri viventi e rinnovellati.

Nel periodo che dobbiamo presentemente attraversare abbondano i Martiri, e proprio oggi iniziamo con uno dei più celebri.

VITA. – Degli Atti di san Biagio non ci rimane che il fatto del suo Episcopato a Sebaste e del martirio al principio del IV secolo. La devozione verso san Biagio è rimasta vivissima in Oriente, soprattutto nell’Armenia, ed il suo culto, introdotto sin dagli antichi tempi nelle chiese occidentali, è sempre stato molto popolare. Il potere che aveva questo Santo di guarire uomini ed animali lo ha fatto inserire nel numero dei santi Ausiliari. Egli viene specialmente invocato per la guarigione del mal di gola e dei denti. Essendo molti i santi che portarono il nome di Biagio, sarebbe difficile distinguere le reliquie che con certezza gli si debbono attribuire.

Con la nostra voce ci uniamo al concerto delle lodi che a te innalzano tutte le Chiese, o san Biagio! In ricambio dei nostri omaggi dall’eccelsa gloria ove regni, rivolgi lo sguardo su di noi e su tutti i fedeli della cristianità, che si preparano alle sante espiazioni della penitenza e vogliono tornare al Signore loro Dio con lacrime di compunzione. Memore dei tuoi combattimenti, assisteteci nel lavoro faticoso del nostro rinnovamento che stiamo per intraprendere. Tu che non hai avuto paura dei tormenti e della morte, e che, per quanto aspra sia stata la prova, l’hai sopportata con coraggio, ottienici la costanza nella lotta meno ardua. I nostri nemici sono niente in confronto di quelli che tu hai dovuto vincere; ma sono tanto perfidi, che se noi veniamo a patti con loro, finiranno per abbatterci. Ottienici il divino soccorso, fattore del vostro trionfo. Siamo i figli dei Martiri: che il loro sangue non degeneri in noi. Ricordati anche delle regioni bagnate dal tuo sangue: ivi s’è alterata la fede, ma giorni migliori pare stiano per sorgere. Per le tue paterne preghiere, fa’ che l’Armenia rientri nel seno della Chiesa Cattolica, e, col ritorno dei fratelli, consola i fedeli rimasti nella vera fede fra tanti pericoli.

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