02 luglio 2022

Sommario liturgico settimanale dal 3 al 9 Luglio 2022



Domenica 3 Luglio 2022: IV Domenica dopo Pentecoste, Domenica minore, Semidoppio, colore liturgico verde. Commemorazioni di San Leone II e del quinto giorno tra l'Ottava dei Santi Pietro e Paolo.

È possibile celebrare la Messa, a condizione che non sia Messa Conventuale, della solennità esterna del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo (colore liturgico rosso), essendone la Festa fissata alla I Domenica di Luglio prima del 1913 (cfr. AAS del 1916 pag. 74, Dubia espressi alla Sacra Congregazione dei Riti e da essa risolti il 12 Febbraio 1916). Essendo di rito Doppio di I Classe, tutte le Messe possono essere della solennità: in questo caso la Messa della IV Domenica dopo Pentecoste verrà recuperata Lunedì 4 Luglio.

Riferimenti: l'Ufficio e Messa della Domenica si trovano qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/domenica-20-giugno-2021-nella-liturgia.html

La commemorazione di San Leone II e dell'Ottava si trovano qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/07/sabato-3-luglio-2021-nella-liturgia.html

La solennità esterna del Preziosissimo Sangue si trova qui:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/07/domenica-4-luglio-2021-nella-liturgia.html


Lunedì 4 Luglio 2022: Sesto giorno tra l'Ottava dei Santi Pietro e Paolo, Semidoppio, colore liturgico rosso.

Primi Vespri della Festa di Sant'Antonio Maria Zaccaria Vescovo e Confessore, Doppio minore, colore liturgico bianco. Commemorazione dell'Ottava.

Riferimenti: l'anno scorso il 4 Luglio è caduto di Domenica quindi il giorno infra Octavam è stato solo commemorato quindi non se ne trovano le Letture e la Messa salvo (tra chissà quanti errori) sul sito divinumofficium.com.

Le sole Letture del I Notturno si possono trovare qui:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/lunedi-21-giugno-2021-nella-liturgia.html


Martedì 5 Luglio 2022 Festa di Sant'Antonio Maria Zaccaria Vescovo e Confessore, Doppio minore, colore liturgico bianco. Commemorazione del settimo giorno tra l'Ottava dei Santi Pietro e Paolo Apostoli.

Primi Vespri del Giorno Ottavo dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, Doppio Maggiore, colore liturgico rosso. Commemorazione di Sant'Antonio Maria Zaccaria.

Riferimenti: si può trovare quasi tutto qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/07/lunedi-5-luglio-2021-nella-liturgia.html

tranne le Letture del I Notturno che si trovano qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/martedi-22-giugno-2021-nella-liturgia.html


Mercoledì 6 Luglio 2022: Giorno Ottavo dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, Doppio Maggiore, colore liturgico rosso.

Ai Vespri commemorazione dei Santi Cirillo e Metodio Vescovi e Martiri.

Riferimenti:  si può trovare quasi tutto qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/07/martedi-6-luglio-2021-nella-liturgia.html

tranne le Letture del I Notturno che l'anno scorso sono state impedite e dunque vanno cercate su divinumofficium.com


Giovedì 7 Luglio 2022: Festa dei Santi Cirillo e Metodio Vescovi e Confessori, Doppio minore, colore liturgico bianco.

Primo Giovedì del Mese: ricorre la Messa Votiva Privilegiata di Nostro Signore Gesù Cristo Sommo ed Eterno Sacerdote (colore liturgico bianco).

Ai Vespri commemorazione di Santa Elisabetta Regina di Portogallo e Vedova.

Riferimenti: si può trovare quasi tutto qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/07/mercoledi-7-luglio-2021-nella-liturgia.html

tranne le Letture del I Notturno che l'anno scorso sono state impedite e dunque vanno cercate su divinumofficium.com

La Messa del Primo Giovedì del mese si può trovare qui:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/08/giovedi-5-agosto-2021-nella-liturgia.html


Venerdì 8 Luglio 2022: Festa di Santa Elisabetta Regina di Portogallo e Vedova, Semidoppio, colore liturgico bianco.

Ai Vespri commemorazione di Santa Maria in Sabato.

Riferimenti: si può trovare quasi tutto qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/07/giovedi-8-luglio-2021-nella-liturgia.html

tranne le Letture del I Notturno che si trovano qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/venerdi-25-giugno-2021-nella-liturgia.html


Sabato 9 Luglio 2022: Santa Maria in Sabato, Semplice, colore liturgico bianco.

Primi Vespri della V Domenica dopo Pentecoste, Domenica minore, Semidoppio, colore liturgico verde. Commemorazione dei Santi Sette Fratelli Martiri e delle Sante Rufina e Seconda Vergini e Martiri.

Riferimenti: si può trovare quasi tutto qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/09/sabato-11-settembre-2021-nella-liturgia.html

Tranne le prime due Letture che si trovano qui (sono le prime due del I Notturno)

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/sabato-26-giugno-2021-nella-liturgia.html

26 giugno 2022

Sommario liturgico settimanale dal 26 Giugno al 2 Luglio 2022



Domenica 26 Giugno 2022: Domenica tra l'Ottava del Sacro Cuore, Domenica minore, Semidoppio, colore liturgico bianco. Commemorazioni dei Santi Giovanni e Paolo Martiri, dell'Ottava del Sacro Cuore e del terzo giorno tra l'Ottava di San Giovanni Battista.

Riferimenti: essendo l'ultima liturgia quotidiana da me preparata, la si può trovare a questo link

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2022/06/domenica-26-giugno-2022-nella-liturgia.html


Lunedì 27 Giugno 2022: Lunedì tra l'Ottava del Sacro Cuore, Semidoppio, colore liturgico bianco. Commemorazione del quarto giorno tra l'Ottava di San Giovanni Battista. 

Primi Vespri della Festa di Sant'Ireneo Vescovo e Martire, Doppio minore, colore liturgico rosso. Commemorazione delle Ottave.

Riferimenti: l'anno scorso il Lunedì tra l'Ottava del Sacro Cuore è stato solo commemorato quindi non se ne trovano le Letture salvo (tra chissà quanti errori) sul sito divinumofficium.com. La Messa dell'Ottava del Sacro Cuore con le Orazioni pro diversitate temporum assignatae si trova qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/mercoledi-16-giugno-2021-nella-liturgia.html

Dal precedente link si prende solo l'Orazione della Santa Vergine, che va al terzo posto; la seconda Orazione, dell'Ottava di San Giovanni Battista, si prende qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2022/06/sabato-25-giugno-2022-nella-liturgia.html


Martedì 28 Giugno 2022 Festa di Sant'Ireneo Vescovo e Martire, Doppio minore, colore liturgico rosso. Commemorazioni del Martedì tra l'Ottava del Sacro Cuore, del quinto giorno tra l'Ottava di San Giovanni Battista e della Vigilia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli.

Primi Vespri della Festa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, Doppio di I Classe con Ottava Comune, colore liturgico rosso.

Riferimenti: si può trovare quasi tutto qui

https://loquerequaedecentsanmdoctrinam.blogspot.com/2021/06/lunedi-28-giugno-2021-nella-liturgia.html

tranne le Letture del I Notturno che si trovano qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/martedi-15-giugno-2021-nella-liturgia.html

(ovviamente bisogna aggiungere alla Messa di Sant'Ireneo le Orazioni del Sacro Cuore).


Mercoledì 29 Giugno 2022: Festa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, Doppio di I Classe con Ottava Comune, colore liturgico rosso. Commemorazione del Mercoledì tra l'Ottava del Sacro Cuore. Festa di precetto.

Riferimenti: tutto qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/martedi-29-giugno-2021-nella-liturgia.html

eccetto le Orazioni del Sacro Cuore alla Messa, che si prendono da qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/mercoledi-16-giugno-2021-nella-liturgia.html


Giovedì 30 Giugno 2022: Commemorazione di Paolo Apostolo, Doppio Maggiore, colore liturgico rosso. Commemorazioni di San Pietro Apostolo, del Giovedì tra l'Ottava del Sacro Cuore e del settimo giorno tra l'Ottava di San Giovanni Battista.

Primi Vespri della Festa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, Doppio di I Classe, colore liturgico rosso. A causa dell'identità del Mistero non si commemora il Giorno Ottavo del Sacro Cuore, ed essendo Doppio di I Classe non si commemorano nemmeno la Festa di rito Doppio Maggiore né i Primi Vespri del Giorno Ottavo di San Giovanni Battista.

Riferimenti: si può trovare tutto qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/mercoledi-30-giugno-2021-nella-liturgia.html

eccetto le Orazioni del Sacro Cuore alla Messa, che si prendono da qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/mercoledi-16-giugno-2021-nella-liturgia.html


Venerdì 1° Luglio 2022: Festa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, Doppio di I Classe, colore liturgico rosso. Commemorazione del Giorno Ottavo della Natività di San Giovanni Battista a Lodi e alle Messe private.  Essendo Doppio di I Classe non si commemora il giorno infra Octavam Communem dei Santi Pietro e Paolo, e a causa dell'identità del Mistero non si commemora il Giorno Ottavo del Sacro Cuore. Giorno di astinenza dalle carni (la Festa non essendo di precetto).

Essendo Doppio di I Classe (e a causa dell'identità del Mistero) è proibita la Messa Votiva Privilegiata del Sacro Cuore.

Ai Vespri commemorazione della Visitazione della Beata Vergine Maria.

Riferimenti: si può trovare tutto qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/06/giovedi-1-luglio-2021-nella-liturgia.html


Sabato 2 Luglio 2022: Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria, Doppio di II Classe, colore liturgico bianco. Commemorazione dei Santi Processo e Martiniano Martiri a Lodi e alle Messe private. Essendo Doppio di II Classe non si commemora il giorno infra Octavam Communem dei Santi Pietro e Paolo.

A causa dell'identità della persona oggetto della Festa, è proibita la Messa Votiva Privilegiata del Cuore Immacolato di Maria.

Ai Vespri commemorazioni della IV Domenica dopo Pentecoste e di San Leone II Papa e Confessore.

Riferimenti: si può trovare tutto qui

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/07/venerdi-2-luglio-2021-nella-liturgia.html

SOSPENSIONE PROVVISORIA DELLA LITURGIA QUOTIDIANA




In conseguenza al fatto che mi trovo mio malgrado preso da un impegno giunto troppo precocemente rispetto a quanto inizialmente previsto, e che questo impegno ha proporzioni tali da assorbire quasi tutto il tempo a mia disposizione, ritengo che al momento sia meglio per me smettere di aggiornare quotidianamente il blog "Loquere quae decent sanam doctrinam": altrimenti mi ritroverei gravato, il sabato e la domenica, da ore e ore di lavoro, e cesserei praticamente di avere tempo libero e di potermi riposare. Speravo, a questo scopo di attendere almeno la fine di tutta la serie di Ottave che cessa a Luglio, ma alla fin fine, costatando che la qualità della mia stesura quotidiana della liturgia è calata a causa dell'eccessivo affaticamento - cosa che mi è stata anche recentissimamente fatta notare - preferisco fermarmi ora piuttosto che offrire un testo scadente. Qualora riuscissi (il condizionale è d'obbligo) a trovare qualche momento libero, fornirò un breve sommario settimanale, con degli eventuali rimandi affinché chi è interessato possa trovare i testi liturgici (Lezioni del Mattutino e Messa) dai post dell'anno scorso. E semmai dovesse capitarmi uno o due giorni di vacanza, potrei tornare ad aggiornare a seconda della disponibilità. In ogni caso spero che questa mia interruzione sia provvisoria, e che potrò riprendere a pieno regime tra diversi mesi, quando dovrei essere più libero.

23 giugno 2022

Domenica 26 Giugno 2022 nella liturgia



Domenica tra l'Ottava del Sacro Cuore, Domenica minore, Semidoppio, colore liturgico bianco. Commemorazioni dei Santi Giovanni e Paolo Martiri, dell'Ottava del Sacro Cuore e del terzo giorno tra l'Ottava di San Giovanni Battista.

Tra gli anni 1911-1913 la liturgia romana è stata sottoposta a brutali riforme che l'hanno stravolta e snaturata. A un certo punto venne fuori l'idea di rendere la Natività di San Giovanni Battista una Festa mobile, ricorrente la IV Domenica di Giugno. Anche se la riforma del calendario del 1913 l'ha ricollocata al suo posto di sempre (24 Giugno), è stato confermato a questa Festa il diritto di avere la solennità esterna la Domenica cui era fissata, come a tutte le Feste mobili fissate a certe Domeniche prima del 1913. Di conseguenza è possibile celebrarne oggi la Messa (colore liturgico bianco), a condizione che non sia Messa Conventuale, anche al posto di quella della Domenica: (cfr. AAS del 1916 pag. 74, Dubia espressi alla Sacra Congregazione dei Riti e da essa risolti il 12 Febbraio 1916). Se l'unica Messa o tutte le Messe sono di San Giovanni Battista, la Messa della Domenica tra l'Ottava del Sacro Cuore si dovrà recuperare Lunedì 27 Giugno.


Nota: L'Ottava del Sacro Cuore è stata creata da Pio XI nel 1928, e la sua Festa è stata dotata di Ufficio e Messa completamente nuovi, dunque non si trova nei libri liturgici precedenti; essa è stata l'ultima Ottava ad essere inserita nel calendario universale prima della grande purga bugniniana del 1955.


Qui per le peculiarità del Tempo dopo Pentecoste:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/05/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-dopo.html


Bibliografia per la celebrazione della Festa e Ottava del Sacro Cuore:

L. Stercky, Manuel de liturgie et Cérémonial selon le Rit Romain, Paris Lecoffre 1935, Tomo II, pag. 382-384.


Al Breviario

Antifone, Salmi e Inni della Festa del Sacro Cuore, il resto proprio della Domenica; commemorazione dal Proprio dei Santi al 26 Giugno. Compieta della Domenica.

Le Antifone non si raddoppiano, il Suffragio e le Preci si omettono.


Festa dei Santi Giovanni e Paolo Martiri, Doppio minore, colore liturgico rosso. Commemorazioni della III Domenica dopo Pentecoste e del terzo giorno tra l'Ottava di San Giovanni Battista.


A Mattutino tutto dal Comune di più Martiri. Letture del I Notturno dalla III Domenica dopo Pentecoste, Letture del II Notturno dal Proprio dei Santi al 26 Giugno, prime due Letture del III Notturno dal Comune, l'VIII Responsorio è Haec est vera fraternitas, come IX Lezione si legge la VII della Domenica (o indifferentemente, la IX Lezione dei Santi si congiunge alla precedente e al suo posto si leggono, riunite, le tre del III Notturno della Domenica).

A Lodi tutto dal proprio dei Santi con i Salmi domenicali, Capitolo e Inno dal Comune. Commemorazioni della Domenica dal Proprio del Tempo e dell'Ottava come alla Festa di San Giovanni Battista.

A Prima Antifona dal Proprio dei Santi e Salmi festivi, la Lezione Breve è il Capitolo di Nona dal Comune.

A Terza, Sesta e Nona Antifone e Orazione dal Proprio dei Santi, Capitoli Responsori e Versetti dal Comune (i Salmi sono sempre fissi).

A Vespri tutto dal Proprio dei Santi con i Salmi, il Capitolo e l'Inno dal Comune. Commemorazione della Domenica dal Proprio del Tempo, commemorazione dell'Ottava come sopra.

Le Antifone si raddoppiano, le Commemorazioni Comuni e le Preci si omettono.


Al Messale

1) Per chi celebra la Messa della Domenica:

Messa della Domenica tra l'Ottava del Sacro Cuore

  • Asperges

  • Gloria in excelsis
  • Si dicono quattro Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda è la commemorazione dei Santi Giovanni e Paolo (al 26 Giugno)

    • La terza è la commemorazione dell'Ottava del Sacro Cuore

    • La quarta è la commemorazione dell'Ottava di San Giovanni Battista (come al giorno della Festa)

  • Credo

  • Prefazio del Sacro Cuore
  • Ite Missa est
  • Prologo di San Giovanni
  • Prologo di San Giovanni


2) Per chi celebra la solennità esterna di San Giovanni Battista:

Messa come il giorno della Festa (24 Giugno):

  • Asperges (a causa della Domenica)

  • Gloria in excelsis
  • Si dicono tre Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda è la commemorazione della Domenica tra l'Ottava del Sacro Cuore

    • La terza è la commemorazione dell'Ottava del Sacro Cuore

  • Si dice il Credo a causa della Domenica

  • Prefazio del Sacro Cuore a causa dell'Ottava
  • Ite Missa est
  • Come Ultimo Vangelo si legge quello della Messa della Domenica


Letture del Mattutino

AD I NOCTURNUM

Lectio 1

De libro primo Regum

1 Reg 9:18-21

Accéssit autem Saul ad Samuélem in médio portæ, et ait: Indica, oro, mihi, ubi est domus vidéntis. Et respóndit Sámuel Sauli, dicens: Ego sum videns: ascénde ante me in excélsum, ut comedátis mecum hódie, et dimíttam te mane: et ómnia quæ sunt in corde tuo indicábo tibi. Et de ásinis quas nudiustértius perdidísti, ne sollícitus sis, quia invéntæ sunt. Et cuius erunt óptima quæque Israël? nonne tibi et omni dómui patris tui? Respóndens autem Saul, ait: Numquid non fílius Jémini ego sum de mínima tribu Israël, et cognátio mea novíssima inter omnes famílias de tribu Bénjamin? quare ergo locútus est mihi sermónem istum?

Lectio 2, 1 Reg 9:22-25

Assúmens ítaque Sámuel Saulem et púerum eius, introdúxit eos in triclínium, et dedit eis locum in cápite eórum qui fúerant invitáti: erant enim quasi trigínta viri. Dixítque Sámuel coco: Da partem quam dedi tibi, et præcépi ut repóneres seórsum apud te. Levávit autem cocus armum, et pósuit ante Saul. Dixítque Sámuel: Ecce quod remánsit: pone ante te, et cómede, quia de indústria servátum est tibi quando pópulum vocávi. Et comédit Saul cum Samuéle in die illa. Et descendérunt de excélso in óppidum, et locútus est cum Saule in solário: stravítque Saul in solário, et dormívit.

Lectio 3, 1 Reg 9:26-27; 10:1

Cumque mane surrexíssent, et iam elucésceret, vocávit Sámuel Saulem in solário, dicens: Surge, et dimíttam te. Et surréxit Saul: egressíque sunt ambo, ipse vidélicet, et Sámuel. Cumque descénderent in extréma parte civitátis, Sámuel dixit ad Saul: Dic púero ut antecédat nos et tránseat: tu autem subsíste paulísper, ut índicem tibi verbum Dómini. Tulit autem Sámuel lentículam ólei, et effúdit super caput eius: et deosculátus est eum, et ait: Ecce unxit te Dóminus super hereditátem suam in príncipem, et liberábis pópulum suum de mánibus inimicórum eius qui in circúitu eius sunt.

AD II NOCTURNUM

Lectio 4

Ex lítteris Encyclicis Pii Papæ undécimi

At certe inter cétera illa, quæ próprie ad sacratíssimi Cordis cultum pértinent, pia éminet ac memoránda est consecrátio, qua, nos nostráque ómnia ætérnæ Núminis caritáti accépta referéntes, divíno Jesu Cordi devovémus. Verum, áliud accédat opórtet, honéstæ satisfactiónis, ínquimus, seu reparatiónis, quam dicunt, offícium sacratíssimo Cordi Jesu præstándum. Nam, si illud est in consecratióne primum ac præcípuum ut amóri Creatóris creatúræ amor rependátur, álterum sponte hinc séquitur, ut eídem increáto Amóri, si quando aut oblivióne negléctus, aut offénsa violátus sit, illátæ quoquo modo injúriæ compensári débeant: quod quidem débitum reparatiónem vulgáto nómine vocámus.

Lectio 5

Quodsi ad utrámque rem iísdem prorsus ratiónibus impéllimur, reparándi tamen expiandíque offício ob validiórem quemdam justítiæ et amóris títulum tenémur: justítiæ quidem, ut irrogáta Deo nostris flagítiis expiétur offénsa et violátus ordo pœniténtia redintegrétur; amóris vero, ut Christo patiénti ac « saturáto oppróbriis » compatiámur eíque nonníhil solácii pro tenuitáte nostra afferámus. Peccatóres enim cum simus omnes, multísque oneráti culpis, non eo solo cultu Deus noster nobis est honorándus, quo vel ejus summam Majestátem débitis obséquiis adorémus, vel ejus suprémum domínium precándo agnoscámus, vel ejus infinítam largitátem gratiárum actiónibus laudémus; sed prætérea Deo justo víndici satisfaciámus opórtet « pro innumerabílibus peccátis et offensiónibus et negligéntiis » nostris. Consecratióni ígitur, qua Deo devovémur et sancti Deo vocámur, ea sanctitáte ac firmitáte quæ, ut docet Angélicus, consecratiónis est própria, addénda est expiátio, qua pénitus peccáta exstinguántur, ne forte indignitátem nostram impudéntem revérberet summæ justítiæ sánctitas, munúsque nostrum pótius árceat invísum quam gratum suscípiat.

Lectio 6

Hoc autem expiatiónis offícium humáno géneri univérso incúmbit, quippe quod, ut christiána docémur fide, post Adæ miserándum casum, hereditária labe inféctum, concupiscéntiis obnóxium et misérrime depravátum, in perníciem detrudéndum fuísset sempitérnam. Id quidem supérbi hac nostra ætáte sapiéntes, véterem Pelágii errórem secúti, inficiántur, natívam quandam virtútem humánæ natúræ jactántes quæ suápte vi ad altióra usque progrediátur; sed falsa hæc humánæ supérbiæ comménta réjicit Apóstolus, illud nos ádmonens: « natúra erámus fílii iræ ». Et sane jam ab inítio commúnis illíus expiatiónis débitum quasi agnovére hómines et Deo sacrifíciis vel públicis placándo, naturáli quodam sensu ducti, óperam dare cœpérunt.

AD III NOCTURNUM

Lectio 7

Léctio sancti Evangélii secúndum Lucam

Luc 15:1-10

In illo témpore: Erant appropinquántes ad Jesum publicáni et peccatóres, ut audírent illum. Et réliqua.

Homilía sancti Gregórii Papæ

Homilia 34 in Evangelium, n. 2-3, post initium

Audístis in lectióne evangélica, fratres mei, quia peccatóres et publicáni accessérunt ad Redemptórem nostrum; et non solum ad colloquéndum, sed étiam ad convescéndum recépti sunt. Quod vidéntes pharisǽi dedignáti sunt. Ex qua re collígite quia vera justítia compassiónem habet, falsa justítia dedignatiónem. Quamvis et justi sóleant recte peccatóribus dedignári: sed áliud est quod ágitur typho supérbiæ, áliud quod zelo disciplínæ.

Lectio 8

Dedignántur étenim, sed non dedignántes: despérant, sed non desperántes: persecutiónem cómmovent, sed amántes: quia etsi foris increpatiónes per disciplínam exággerant, intus tamen dulcédinem per caritátem servant. Præpónunt sibi in ánimo ipsos plerúmque quos córrigunt: melióres exístimant eos quoque quos júdicant. Quod vidélicet agéntes, et per disciplínam súbditos, et per humilitátem custódiunt semetípsos.

Lectio 9

At contra, hi qui de falsa justítia superbíre solent, céteros quosque despíciunt, nulla infirmántibus misericórdia condescéndunt: quo se peccatóres esse non credunt, eo detérius peccatóres fiunt. De quorum profécto número pharisǽi exstíterant, qui diiudicántes Dóminum quod peccatóres suscíperet, arénti corde ipsum fontem misericórdiæ reprehendébant. Sed quia ægri erant, ita ut ægros se esse nescírent; quátenus quod erant agnóscerent, cæléstis eos médicus blandis foméntis curat, benígnum paradígma óbjicit, et in eórum corde vúlneris tumórem premit.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

I NOTTURNO

Lettura 1

Dal primo libro dei Re

1 Re 9:18-21

Sul si accostò allora a Samuele (ch'era) dentro alla porta (della città) e disse: Mostrami, di grazia, dov'è la casa del Veggente. E Samuele rispose a Saul: Son io il Veggente; sali dinanzi a me al luogo alto, affinché oggi mangiate con me, e poi domattina ti lascerò partire, e ti spiegherò tutto quello che hai nel tuo cuore; in quanto alle asine smarrite tre giorni fa, non star in pensiero, perché si sono trovate. E di chi sarà tutto il meglio di Israele? non sarà egli tuo e di tutta la casa di tuo padre? Ma Saul rispose e disse: E non sono io figlio di Jemini della tribù più piccola d'Israele? e la mia famiglia non è essa l'ultima fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché dunque m'hai tenuto questo discorso?

Lettura 2, 1 Re 9:22-25

Ma Samuele prese con sé Saul e il suo servo, e li introdusse nella sala del banchetto, e diede loro il primo posto fra tutti gl'invitati; i quali erano circa trenta uomini. Poi Samuele disse al cuoco: Dammi la porzione che ti consegnai e ti ordinai di conservare presso di te. Il cuoco allora portò una spalla, e la pose davanti a Saul. E Samuele disse: Ecco quello ch'è avanzato: mettitelo dinanzi e mangia, perché fu conservato apposta per te, quando invitai il popolo. E Saul quel giorno mangiò con Samuele. Quindi dal luogo alto scesero nella città, e (Samuele) parlò con Saul sulla terrazza: gli preparò un letto sulla terrazza e Saul dormì.

Lettura 3, 1 Re 9:26-27; 10:1

E la mattina, alzatisi sul far del giorno, Samuele chiamò Saul ch'era sulla terrazza, dicendo: Alzati, e t'accommiaterò. E Saul si alzò: e usciron fuori ambedue, cioè lui e Samuele. E mentre scendevano verso la parte estrema della città, Samuele disse a Saul: Dì al servo che passi avanti e ci preceda; e tu fermati un po' affinché io ti indichi la parola del Signore. Allora Samuele prese un vasetto di olio e lo versò sul capo di lui, e lo baciò, e disse: Ecco che il Signore t'ha unto come principe sulla sua eredità, e tu libererai il suo popolo dalle mani dei suoi nemici che gli stanno all'intorno.

II NOTTURNO

Lettura 4

Dalla Lettera Enciclica di Papa Pio XI

È certo però che fra tutte le pratiche, che spettano propriamente al culto del Sacratissimo Cuore, primeggia, degna di ricordarsi, la pia consacrazione colla quale offriamo al Cuore di Gesù noi e tutte le cose nostre, riconoscendole ricevute dalla eterna carità di Dio. Se non che, conviene che si aggiunga un'altra cosa, l'atto cioè di conveniente espiazione o riparazione, come suol dirsi, da prestarsi al Cuore Sacratissimo di Gesù. E infatti, se nella consacrazione primeggia l'intento di ricambiare l'amore del Creatore coll'amore della creatura, ne segue naturalmente un altro, che dello stesso Amore increato, quando sia o per dimenticanza trascurato o per offesa amareggiato, si debbano risarcire gli oltraggi in qualsiasi modo recatigli: il qual dovere comunemente chiamiamo col nome di riparazione.

Lettura 5

Che se all'uno e all'altro dovere siamo obbligati per le stesse ragioni, al debito particolarmente della riparazione siamo stretti da un più potente motivo di giustizia e d'amore: di giustizia, per espiare l'offesa recata a Dio colle nostre colpe e ristabilire, con la penitenza, l'ordine violato; di amore, per patire insieme con Cristo paziente e «saturato d'obbrobrii» e recargli, secondo la nostra pochezza, qualche conforto. Infatti, essendo noi tutti peccatori e gravati da molte colpe, dobbiamo onorare il nostro Dio, non solo con quel culto onde adoriamo coi dovuti ossequi la somma sua Maestà, o mediante la preghiera riconosciamo il suo supremo dominio, o coi ringraziamenti lodiamo la sua generosità infinita; ma di più è necessario che diamo soddisfazione alla giusta vendetta di Dio, «per gli innumerevoli peccati e offese e negligenze» nostre. Adunque alla consacrazione, colla quale ci offriamo a Dio e diventiamo sacri a Lui, per quella santità e stabilità, che è propria della consacrazione, come insegna l'Angelico II. II. q.81, a.8, c; si deve aggiungere l'espiazione, con cui estinguere al tutto le colpe, non forse la santità della somma giustizia rigetti la nostra proterva indegnità, e non che gradire il nostro dono, lo rifiuti piuttosto come sgradito.

Lettura 6

Questo dovere d'espiazione incombe a tutto il genere umano, poiché, secondo gli insegnamenti della fede cristiana, dopo la miseranda caduta di Adamo, esso, macchiato di colpa ereditaria, soggetto alle passioni e guasto nel modo più compassionevole, avrebbe meritato d'essere condannato all'eterna perdizione. Negano, sì, questa verità, i superbi sapienti del nostro secolo, i quali rinnovano la vecchia eresia di Pelagio, vantando una bontà congenita della umana natura, che per virtù sua si spinga a sempre maggiore perfezione; ma queste false invenzioni della superbia umana, sono condannate dall'Apostolo, il quale ci ammonisce che «eravamo per natura figli dell'ira» Ephes. 2,3. E per verità già fin dal principio del mondo gli uomini riconobbero in qualche modo il debito di tale comune espiazione, mentre per un certo istinto naturale si diedero, anche con pubblici sacrifici, a placare la Divinità.

III NOTTURNO

Lettura 7

Luc 15:1-10

In quell'occasione: Pubblicani e peccatori si accostavano a Gesù per udirlo. Eccetera.

Omelia di san Gregorio Papa

Omelia 34 sul Vangelo, n. 2-3

Avete udito, fratelli miei, nella lettura del Vangelo, che i peccatori e i pubblicani si accostavano al nostro Redentore; e che non solo furono ammessi a parlare, ma anche a mangiare con lui. Vedendo ciò i farisei si sdegnarono. Da questo risulta che la vera giustizia è compassionevole, ma la falsa giustizia è disdegnosa. Sebbene anche i giusti sogliano sdegnarsi, e giustamente, contro i peccatori: ma altro è quando si fa per spirito di superbia, altro quando si fa per zelo di disciplina.

Lettura 8

Poiché si sdegnano, sì, ma come non si sdegnassero; disperano dei peccatori, ma come se non ne disperassero; li perseguitano, ma amandoli: poiché sebbene lo zelo del bene metta loro sovente sulle labbra dei rimproveri, tuttavia conservano nell'interno la dolcezza della carità. Nell'animo loro per lo più antepongono a se stessi quelli che riprendono: anzi stimano migliori di sé quelli che giudicano. Così facendo, contengono i sudditi colla disciplina e se stessi coll'umiltà.

Lettura 9

Al contrario quelli che sogliono insuperbirsi per falsa giustizia, disprezzano tutti gli altri, senza usare veruna indulgenza alla loro debolezza; e cosi quanto più non si credono peccatori, tanto più peccatori diventano. Di questo numero erano certamente i farisei, perché biasimando essi il Signore che accoglieva i peccatori, riprendevano nella durezza del loro cuore la stessa sorgente della misericordia. Ma perché erano talmente malati da ignorare il loro male, affinché conoscessero quello che erano, il medico celeste li cura con dolci rimedi, presenta loro una commovente parabola, e spreme nel loro cuore il tumore della piaga.


Ad Primam: il Martirologio del 27 Giugno 2021.

Quinto Kalendas Julii, luna vigesima septima.



Nel quinto giorno alle Calende di Luglio, luna ventisettesima.




Parti proprie della Messa della Domenica tra l'Ottava del Sacro Cuore

INTROITUS

Réspice in me et miserére mei, Dómine: quóniam únicus et pauper sum ego: vide humilitátem meam et labórem meum: et dimítte ómnia peccáta mea, Deus meus. --- Ad te, Dómine, levávi ánimam meam: Deus meus, in te confído, non erubéscam. --- Glória Patri --- Réspice in me et miserére mei, Dómine: quóniam únicus et pauper sum ego: vide humilitátem meam et labórem meum: et dimítte ómnia peccáta mea, Deus meus.

COLLECTAE

Orémus. Protéctor in te sperántium, Deus, sine quo nihil est válidum, nihil sanctum: multíplica super nos misericórdiam tuam; ut, te rectóre, te duce, sic transeámus per bona temporália, ut non amittámus ætérna. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Quǽsumus, omnípotens Deus: ut nos gemináta lætítia hodiérnæ festivitátis excípiat, quæ de beatórum Joánnis et Pauli glorificatióne procédit; quos eadem fides et pássio vere fecit esse germános.

Deus, qui nobis in Corde Fílii tui, nostris vulneráto peccátis, infinítos dilectiónis thesáuros misericórditer largíri dignáris: concéde, quǽsumus; ut, illi devótum pietátis nostræ præstántes obséquium, dignæ quoque satisfactiónis exhibeámus offícium.

Deus, qui præséntem diem honorábilem nobis in beáti Joánnis nativitáte fecísti: da pópulis tuis spirituálium grátiam gaudiórum; et ómnium fidélium mentes dirige in viam salútis ætérnæ. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

EPISTOLA

Léctio Epístolæ beáti Petri Apóstoli.

1 Pet 5:6-11

Caríssimi: Humiliámini sub poténti manu Dei, ut vos exáltet in témpore visitatiónis: omnem sollicitúdinem vestram projiciéntes in eum, quóniam ipsi cura est de vobis. Sóbrii estote et vigiláte: quia adversárius vester diábolus tamquam leo rúgiens circuit, quærens, quem dévoret: cui resístite fortes in fide: sciéntes eándem passiónem ei, quæ in mundo est, vestræ fraternitáti fíeri. Deus autem omnis grátiæ, qui vocávit nos in ætérnam suam glóriam in Christo Jesu, módicum passos ipse perfíciet, confirmábit solidabítque. Ipsi glória et impérium in sǽcula sæculórum. Amen.

GRADUALE

Jacta cogitátum tuum in Dómino: et ipse te enútriet. Dum clamárem ad Dóminum, exaudívit vocem meam ab his, qui appropínquant mihi.

ALLELUJA

Allelúja, allelúja. Deus judex justus, fortis et pátiens, numquid iráscitur per síngulos dies? Allelúja.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam.

Luc 15:1-10

In illo témpore: Erant appropinquántes ad Jesum publicáni et peccatóres, ut audírent illum. Et murmurábant pharisǽi et scribæ, dicéntes: Quia hic peccatóres recipit et mandúcat cum illis. Et ait ad illos parábolam istam, dicens: Quis ex vobis homo, qui habet centum oves: et si perdíderit unam ex illis, nonne dimíttit nonagínta novem in desérto, et vadit ad illam, quæ períerat, donec invéniat eam? Et cum invénerit eam, impónit in húmeros suos gaudens: et véniens domum, cónvocat amícos et vicínos, dicens illis: Congratulámini mihi, quia invéni ovem meam, quæ períerat? Dico vobis, quod ita gáudium erit in cœlo super uno peccatóre pœniténtiam agénte, quam super nonagínta novem justis, qui non índigent pœniténtia. Aut quæ múlier habens drachmas decem, si perdíderit drachmam unam, nonne accéndit lucérnam, et evérrit domum, et quærit diligénter, donec invéniat? Et cum invénerit, cónvocat amícas et vicínas, dicens: Congratulámini mihi, quia invéni drachmam, quam perdíderam? Ita dico vobis: gáudium erit coram Angelis Dei super uno peccatóre pœniténtiam agénte.

OFFERTORIUM

Orémus. Sperent in te omnes, qui novérunt nomen tuum, Dómine: quóniam non derelínquis quæréntes te: psállite Dómino, qui hábitat in Sion: quóniam non est oblítus oratiónem páuperum.

SECRETAE

Réspice, Dómine, múnera supplicántis Ecclésiæ: et salúti credéntium perpétua sanctificatióne suménda concéde. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Hóstias tibi, Dómine, sanctórum Martyrum tuórum Joánnis et Pauli dicátas méritis, benígnus assúme: et ad perpétuum nobis tríbue proveníre subsídium.

Réspice, quaesumus, Dómine, ad ineffábilem Cordis dilécti Fílii tui caritátem: ut quod offérimus sit tibi munus accéptum et nostrórum expiátio delictórum.

Tua, Dómine, munéribus altária cumulámus: illíus nativitátem honóre débito celebrántes, qui Salvatórem mundi et cécinit ad futúrum et adésse monstravit, Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

PRÆFATIO DE SACRATISSIMO CORDE JESU

Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui Unigénitum tuum, in Cruce pendéntem, láncea mílitis transfígi voluísti: ut apértum Cor, divínæ largitátis sacrárium, torréntes nobis fúnderet miseratiónis et grátiæ: et, quod amóre nostri flagráre numquam déstitit, piis esset réquies et poeniténtibus pater et salútis refúgium. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes (Sanctus).

COMMUNIO

Dico vobis: gáudium est Angelis Dei super uno peccatóre pœniténtiam agénte.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Sancta tua nos, Dómine, sumpta vivíficent: et misericórdiæ sempitérnæ prǽparent expiátos. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Súmpsimus, Dómine, sanctórum Martyrum tuórum Joánnis et Pauli sollémnia celebrántes, sacraménta cœléstia: præsta, quǽsumus; ut, quod temporáliter gérimus, ætérnis gáudiis consequámur.

Praebeant nobis, Dómine Jesu, divínum tua sancta fervórem: quo dulcíssimi Cordis tui suavitáte percépta; discámus terréna despícere, et amáre coeléstia.

Sumat Ecclésia tua, Deus, beáti Joánnis Baptístæ generatióne lætítiam: per quem suæ regeneratiónis cognóvit auctórem, Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.


Traduzione italiana

INTROITO

Guarda a me, e abbi pietà di me, o Signore: perché solo e povero io sono: guarda alla mia umiliazione e al mio travaglio, e rimetti tutti i miei peccati, o Dio mio. --- A te, o Signore, elevo l’ànima mia: Dio mio, confido in te, ch’io non resti confuso. --- Gloria --- Guarda a me, e abbi pietà di me, o Signore: perché solo e povero io sono: guarda alla mia umiliazione e al mio travaglio, e rimetti tutti i miei peccati, o Dio mio.

COLLETTE

Preghiamo. Protettore di quanti sperano in te, o Dio, senza cui nulla è stabile, nulla è santo: moltiplica su di noi la tua misericordia, affinché, sotto il tuo governo e la tua guida, passiamo tra i beni temporali cosí da non perdere gli eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Ti preghiamo, Dio onnipotente, di farci partecipi, in questa festa, della duplice letizia procedente dalla glorificazione dei beati Giovanni e Paolo, che una medesima fede e passione rese veramente fratelli.

O Dio, che nella tua misericordia Ti sei degnato di elargire tesori infiniti di amore nel Cuore del Figlio Tuo, ferito per i nostri peccati: concedi, Te ne preghiamo, che, rendendogli il devoto omaggio della nostra pietà, possiamo compiere in modo degno anche il dovere della riparazione.

O Dio, che hai reso venerando questo giorno per la nascita di san Giovanni: concedi al tuo popolo la grazia delle gioie spirituali, e guida le anime di tutti i fedeli sulla via della salvezza eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

EPISTOLA

Lettura della Lettera di San Pietro Apostolo.

1 Pet 5:6-11

Carissimi: Umiliatevi sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti nel tempo della sua visita: e affidate a Lui ogni vostra preoccupazione, poiché Egli stesso ha cura di voi. Siate sobrii e vigilate, poiché il vostro nemico, il diavolo, vi circonda come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno: ad esso resistete forti nella fede; sapendo che le medesime sofferenze hanno i vostri fratelli sparsi per il mondo. Tuttavia, il Dio di ogni grazia, che ci ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesú, ci perfezionerà dopo che avremo sofferto un poco, e ci confermerà nella fede, ci irrobustirà. A Lui gloria e impero nei secoli dei secoli. Amen.

GRADUALE

Affida ogni tua preoccupazione al Signore: ed Egli ti nutrirà. Mentre invocavo il Signore, ha esaudito la mia preghiera, liberandomi da coloro che mi circondavano.

ALLELUIA

Alleluia, alleluia. Iddio, giudice giusto, forte e paziente, si adira forse tutti i giorni? Alleluia.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca.

Luc 15:1-10

In quel tempo: Si erano accostati a Gesú pubblicani e peccatori per ascoltarlo. E scribi e farisei mormoravano, dicendo: Riceve i peccatori e mangia con essi. Allora egli disse questa parabola: Chi di voi, avendo cento pecore, perdutane una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella smarrita finché la ritrova? E ritrovatala, non la pone contento sulle spalle e, tornato a casa, raduna amici e vicini, dicendo loro: Congratulatevi con me, perché ho ritrovata la pecora che si era smarrita? Io vi dico che in cielo vi sarà piú gioia per un peccatore che fa penitenza, che non per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza. E qual è quella donna che, avendo dieci dracme, se ne avrà perduta una, non accende la lucerna e non spazza tutta la casa e non cerca diligentemente finché non la ritrova? E appena l’avrà ritrovata non chiama le amiche e le vicine, dicendo loro: Congratulatevi con me, perché ho ritrovata la dracma che avevo perduta? Io vi dico che vi sarà un grande gàudio tra gli Angeli di Dio per un peccatore che fa penitenza.

OFFERTORIO

Preghiamo. Sperino in te tutti coloro che hanno conosciuto il tuo nome, o Signore: poiché non abbandoni chi ti cerca: cantate lodi al Signore, che àbita in Sion: poiché non ha trascurata la preghiera dei poveri.

SECRETE

Guarda, o Signore, ai doni della Chiesa che ti supplica, e con la tua grazia incessante, fa che siano ricevuti per la salvezza dei fedeli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

O Signore, accetta benigno i doni che ti offriamo in onore dei tuoi santi Martiri Giovanni e Paolo, e fa' che ci siano di perpetuo aiuto.

Guarda, Te ne preghiamo, o Signore, all’ineffabile carità del Cuore del Tuo Figlio diletto: affinché l’offerta che Ti facciamo sia gradita a Te e giovi ad espiazione dei nostri peccati.

O Signore, colmiamo con le nostre offerte il tuo altare: e celebriamo con il dovuto onore la nascita di colui che preannunciò la venuta e indicò la presenza del Salvatore del mondo, Gesù Cristo, nostro Signore, tuo Figlio: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PREFAZIO DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai voluto che il tuo Unigenito, pendente dalla croce, fosse trafitto dalla lancia del soldato, così che quel cuore aperto, sacrario della divina clemenza, effondesse su di noi torrenti di misericordia e di grazia; e che esso, che mai ha cessato di ardere d’amore per noi, fosse pace per le anime pie e aperto rifugio di salvezza per le anime penitenti. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell’esercito celeste, cantiamo l’inno della tua gloria, dicendo senza fine (Sanctus).

COMUNIONE

Vi dico: che grande gaudio vi è tra gli Angeli per un peccatore che fa penitenza.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. I tuoi santi misteri che abbiamo ricevuto, o Signore, ci vivifichino, e, purgandoci dai nostri falli, ci preparino all’eterna misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Nella solennità dei santi martiri Giovanni e Paolo abbiamo ricevuto, o Signore, i sacramenti celesti; donaci, te ne preghiamo, di conseguire nei gaudi eterni quanto abbiamo fatto nel tempo.

O Signore Gesù, questi santi misteri ci conferiscano il divino fervore, mediante il quale, gustate le soavità del tuo dolcissimo Cuore, impariamo a sprezzare le cose terrene e ad amare le cose celesti.

Si riempia di gioia la tua Chiesa, o Dio, per la nascita di san Giovanni Battista, che le fece conoscere l'autore della sua rinascita, Gesù Cristo, nostro Signore, tuo Figlio: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Parti proprie della Messa della solennità esterna di San Giovanni Battista

INTROITUS

De ventre matris meæ vocávit me Dóminus in nómine meo: et pósuit os meum ut gládium acútum: sub teguménto manus suæ protéxit me, et pósuit me quasi sagíttam eléctam. --- Bonum est confitéri Dómino: et psállere nómini tuo, Altíssime. --- Glória Patri --- De ventre matris meæ vocávit me Dóminus in nómine meo: et pósuit os meum ut gládium acútum: sub teguménto manus suæ protéxit me, et pósuit me quasi sagíttam eléctam.

COLLECTAE

Deus, qui præséntem diem honorábilem nobis in beáti Joánnis nativitáte fecísti: da pópulis tuis spirituálium grátiam gaudiórum; et ómnium fidélium mentes dirige in viam salútis ætérnæ. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.Orémus. 

Protettore di quanti sperano in te, o Dio, senza cui nulla è stabile, nulla è santo: moltiplica su di noi la tua misericordia, affinché, sotto il tuo governo e la tua guida, passiamo tra i beni temporali cosí da non perdere gli eterni.Preghiamo. 

Deus, qui nobis in Corde Fílii tui, nostris vulneráto peccátis, infinítos dilectiónis thesáuros misericórditer largíri dignáris: concéde, quaesumus; ut, illi devótum pietátis nostræ præstántes obséquium, dignæ quoque satisfactiónis exhibeámus offícium.  Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

EPISTOLA

Léctio Isaíæ Prophétæ.

Isa 49:1-3; 49:5-7

Audíte, ínsulæ, et atténdite, pópuli, de longe: Dóminus ab útero vocavit me, de ventre matris meæ recordátus est nóminis mei. Et pósuit os meum quasi gládium acútum: in umbra manus suæ protéxit me, et pósuit me sicut sagíttam eléctam: in pháretra sua abscóndit me. Et dixit mihi: Servus meus es tu, Israël, quia in te gloriábor. Et nunc dicit Dóminus, formans me ex útero servum sibi: Ecce, dedi te in lucem géntium, ut sis salus mea usque ad extrémum terræ. Reges vidébunt, et consúrgent príncipes, et adorábunt propter Dominum et sanctum Israël, qui elégit te.

GRADUALE

Priusquam te formárem in útero, novi te: et ántequam exíres de ventre, santificávi te. Misit Dóminus manum suam, et tétigit os meum, et dixit mihi.

ALLELUJA

Allelúja, allelúja. Tu, puer, Prophéta Altíssimi vocáberis: præíbis ante Dóminum paráre vias ejus. Allelúja.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam.

Luc 1:57-68

Elísabeth implétum est tempus pariéndi, et péperit fílium. Et audiérunt vicíni et cognáti ejus, quia magnificávit Dóminus misericórdiam suam cum illa, et congratulabántur ei. Et factum est in die octávo, venérunt circumcídere púerum, et vocábant eum nómine patris sui Zacharíam. Et respóndens mater ejus, dixit: Nequáquam, sed vocábitur Joánnes. Et dixérunt ad illam: Quia nemo est in cognatióne tua, qui vocátur hoc nómine. Innuébant autem patri ejus, quem vellet vocári eum. Et póstulans pugillárem, scripsit, dicens: Joánnes est nomen ejus. Et miráti sunt univérsi. Apértum est autem illico os ejus et lingua ejus, et loquebátur benedícens Deum. Et factus est timor super omnes vicínos eórum: et super ómnia montána Judææ divulgabántur ómnia verba hæc: et posuérunt omnes, qui audíerant in corde suo, dicéntes: Quis, putas, puer iste erit? Etenim manus Dómini erat cum illo. Et Zacharías, pater ejus, repletus est Spíritu Sancto, et prophetávit, dicens: Benedíctus Dóminus, Deus Israël, quia visitávit et fecit redemptiónem plebis suæ.

OFFERTORIUM

Orémus. Justus ut palma florébit: sicut cedrus, quæ in Líbano est, multiplicábitur.

SECRETAE

Tua, Dómine, munéribus altária cumulámus: illíus nativitátem honóre débito celebrántes, qui Salvatórem mundi et cécinit ad futúrum et adésse monstravit, Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Réspice, Dómine, múnera supplicántis Ecclésiæ: et salúti credéntium perpétua sanctificatióne suménda concéde.

Réspice, quaesumus, Dómine, ad ineffábilem Cordis dilécti Fílii tui caritátem: ut quod offérimus sit tibi munus accéptum et nostrórum expiátio delictórum. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

PRÆFATIO DE SACRATISSIMO CORDE JESU

Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui Unigénitum tuum, in Cruce pendéntem, láncea mílitis transfígi voluísti: ut apértum Cor, divínæ largitátis sacrárium, torréntes nobis fúnderet miseratiónis et grátiæ: et, quod amóre nostri flagráre numquam déstitit, piis esset réquies et poeniténtibus pater et salútis refúgium. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes (Sanctus).

COMMUNIO

Tu, puer, Propheta Altíssimi vocaberis: præíbis enim ante fáciem Dómini paráre vias ejus.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Sumat Ecclésia tua, Deus, beáti Joánnis Baptístæ generatióne lætítiam: per quem suæ regeneratiónis cognóvit auctórem, Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Sancta tua nos, Dómine, sumpta vivíficent: et misericórdiæ sempitérnæ prǽparent expiátos. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum.Orémus. 
Praebeant nobis, Dómine Jesu, divínum tua sancta fervórem: quo dulcíssimi Cordis tui suavitáte percépta; discámus terréna despícere, et amáre coeléstia: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

ULTIMUM EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam.

Luc 15:1-10

In illo témpore: Erant appropinquántes ad Jesum publicáni et peccatóres, ut audírent illum. Et murmurábant pharisǽi et scribæ, dicéntes: Quia hic peccatóres recipit et mandúcat cum illis. Et ait ad illos parábolam istam, dicens: Quis ex vobis homo, qui habet centum oves: et si perdíderit unam ex illis, nonne dimíttit nonagínta novem in desérto, et vadit ad illam, quæ períerat, donec invéniat eam? Et cum invénerit eam, impónit in húmeros suos gaudens: et véniens domum, cónvocat amícos et vicínos, dicens illis: Congratulámini mihi, quia invéni ovem meam, quæ períerat? Dico vobis, quod ita gáudium erit in cœlo super uno peccatóre pœniténtiam agénte, quam super nonagínta novem justis, qui non índigent pœniténtia. Aut quæ múlier habens drachmas decem, si perdíderit drachmam unam, nonne accéndit lucérnam, et evérrit domum, et quærit diligénter, donec invéniat? Et cum invénerit, cónvocat amícas et vicínas, dicens: Congratulámini mihi, quia invéni drachmam, quam perdíderam? Ita dico vobis: gáudium erit coram Angelis Dei super uno peccatóre pœniténtiam agénte.


Traduzione italiana

INTROITO

Il Signore mi chiamò col mio nome fin dal seno di mia madre. Rese la mia bocca pari a una spada tagliente: mi protesse all’ombra della sua mano, e mi foggiò come una freccia acuta. --- È bello lodarti, o Signore: inneggiare al tuo nome, o Altissimo. --- Gloria --- Il Signore mi chiamò col mio nome fin dal seno di mia madre. Rese la mia bocca pari a una spada tagliente: mi protesse all’ombra della sua mano, e mi foggiò come una freccia acuta.

COLLETTE

O Dio, che ci hai donato questo giorno memorabile mediante la natività del beato Giovanni, concedi ai tuoi popoli la grazia delle gioie spirituali, e dirigi le menti di tutti i fedeli sulla via dell’eterna salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.Preghiamo. 

Protettore di quanti sperano in te, o Dio, senza cui nulla è stabile, nulla è santo: moltiplica su di noi la tua misericordia, affinché, sotto il tuo governo e la tua guida, passiamo tra i beni temporali cosí da non perdere gli eterni.Preghiamo. 
O Dio, che nella tua misericordia Ti sei degnato di elargire tesori infiniti di amore nel Cuore del Figlio Tuo, ferito per i nostri peccati: concedi, Te ne preghiamo, che, rendendogli il devoto omaggio della nostra pietà, possiamo compiere in modo degno anche il dovere della riparazione. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

EPISTOLA

Lettura del Profeta Isaia.

Isa 49:1-3; 49:5-7

Ascoltate, o isole, e state attenti o popoli lontani: il Signore mi chiamò fin dalle viscere di mia madre, fin dal suo seno si ricordò del mio nome. E rese la mia bocca pari a una spada tagliente: mi protesse sotto l’ombra delle sue mani, mi foggiò come freccia acuta e mi ripose nella sua faretra. E mi disse: Tu sei il mio servo, o Israele, e in te mi glorierò. E ora il Signore, che mi formò suo servo fin dal seno di mia madre, dice: Ecco, ti ho costituito come luce per le genti, per portare la mia salvezza fino alla estremità della terra. I re ti vedranno, i principi si leveranno, ti onoreranno a causa del Signore, del Santo d’Israele che ti ha scelto.

GRADUALE

Prima che ti formassi nel seno di tua madre, ti ho conosciuto: e prima che uscissi dalle sue viscere, ti ho santificato. Il Signore stese la sua mano, mi toccò la bocca e mi parlò.

ALLELUIA

Allelúia, allelúia. Tu, o fanciullo, sarai chiamato profeta dell’Altissimo: precederai il Signore per preparargli la via. Allelúia.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca.

Luc 1:57-68

Si compí il tempo in cui Elisabetta doveva partorire, ed ella partorí un figlio. I vicini e i parenti, avendo udito che il Signore aveva mostrata la sua misericordia verso di lei, se ne congratulavano. Dopo otto giorni, vennero a circoncidere il bambino, e volevano chiamarlo Zaccaria, come suo padre. Ma sua madre intervenne, dicendo: No, invece avrà nome Giovanni. Le replicarono: Non c’è nessuno nel tuo parentado che abbia questo nome. E facevano dei cenni al padre, per sapere come voleva che fosse chiamato. Ed egli chiesta una tavoletta, vi scrisse: il suo nome è Giovanni. E tutti restarono stupefatti. In quel momento la sua bocca si aprí e la sua lingua si sciolse, ed egli parlava benedicendo il Signore. Il timore invase l’intero vicinato, e la fama dell’accaduto si diffuse per tutte le montagne della Giudea. Quanti udivano queste cose, vi riflettevano e andavano dicendo: Che bambino sarà mai questo? Perché la mano del Signore era con lui. E Zaccaria, suo padre, fu ripieno di Spirito Santo, e profetò dicendo: Benedetto sia il Signore Dio d’Israele, perché ha visitato e redendo il suo popolo.

OFFERTORIO

Preghiamo. Il giusto fiorisce come palma: cresce come cedro del Libano.

SECRETE

Sopra i tuoi altari accumuliamo le offerte, o Signore, celebrando col dovuto onore la natività di colui che preannunziò la venuta del Salvatore del mondo, e presente indicò il Signore nostro Gesú Cristo, tuo Figlio: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Guarda, o Signore, ai doni della Chiesa che ti supplica, e con la tua grazia incessante, fa che siano ricevuti per la salvezza dei fedeli.

Guarda, Te ne preghiamo, o Signore, all’ineffabile carità del Cuore del Tuo Figlio diletto: affinché l’offerta che Ti facciamo sia gradita a Te e giovi ad espiazione dei nostri peccati.  Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PREFAZIO DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai voluto che il tuo Unigenito, pendente dalla croce, fosse trafitto dalla lancia del soldato, così che quel cuore aperto, sacrario della divina clemenza, effondesse su di noi torrenti di misericordia e di grazia; e che esso, che mai ha cessato di ardere d’amore per noi, fosse pace per le anime pie e aperto rifugio di salvezza per le anime penitenti. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell’esercito celeste, cantiamo l’inno della tua gloria, dicendo senza fine (Sanctus).

COMUNIONE

Tu, o fanciullo, sarai chiamato profeta dell’Altissimo: precederai il Signore per preparargli a via.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. La tua Chiesa, o Dio, si rallegri nella nascita del beato Giovanni Battista, per mezzo del quale conobbe l’Autore della sua rigenerazione: il Signore nostro Gesú Cristo, tuo Figlio: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

I tuoi santi misteri che abbiamo ricevuto, o Signore, ci vivifichino, e, purgandoci dai nostri falli, ci preparino all’eterna misericordia.Preghiamo. 
O Signore Gesù, questi santi misteri ci conferiscano il divino fervore, mediante il quale, gustate le soavità del tuo dolcissimo Cuore, impariamo a sprezzare le cose terrene e ad amare le cose celesti: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

ULTIMO VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca.

Luc 15:1-10

In quel tempo: Si erano accostati a Gesú pubblicani e peccatori per ascoltarlo. E scribi e farisei mormoravano, dicendo: Riceve i peccatori e mangia con essi. Allora egli disse questa parabola: Chi di voi, avendo cento pecore, perdutane una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella smarrita finché la ritrova? E ritrovatala, non la pone contento sulle spalle e, tornato a casa, raduna amici e vicini, dicendo loro: Congratulatevi con me, perché ho ritrovata la pecora che si era smarrita? Io vi dico che in cielo vi sarà piú gioia per un peccatore che fa penitenza, che non per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza. E qual è quella donna che, avendo dieci dracme, se ne avrà perduta una, non accende la lucerna e non spazza tutta la casa e non cerca diligentemente finché non la ritrova? E appena l’avrà ritrovata non chiama le amiche e le vicine, dicendo loro: Congratulatevi con me, perché ho ritrovata la dracma che avevo perduta? Io vi dico che vi sarà un grande gàudio tra gli Angeli di Dio per un peccatore che fa penitenza.


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

DOMENICA NELL'OTTAVA DEL SACRO CUORE

Nella maggior parte delle chiese di Francia ha luogo oggi la seconda Processione del Santissimo Sacramento, così come la prima si era celebrata nella Domenica precedente. In parecchi luoghi vi è anche l’usanza di cantare in questo stesso giorno la Messa solenne del Sacro Cuore, alla quale molti fedeli non potrebbero assistere il giorno stesso della festa.

Sarà facile notare come i testi di questa Messa della terza Domenica dopo la Pentecoste si adattino con facilità e naturalezza alla memoria della festa del Sacro Cuore di Gesù, al punto da sembrare che siano stati composti per essa.

MESSA

L’anima fedele ha visto chiudersi nella sacra Liturgia la successione dei misteri del Salvatore. Lo Spirito Santo è disceso per sostenerla in quest’altra parte del ciclo, nella quale non si svolgerà più davanti ad essa che la feconda semplicità della vita cristiana. Egli la istruisce e la forma sui dati del Maestro divino risalito al cielo. E innanzitutto le insegna a pregare. Poiché la preghiera, diceva il Signore, dev’essere di tutti i giorni e di tutti gli istanti (Lc 18,1), eppure noi non sappiamo né ciò che è necessario chiedere, né come convenga farlo. Ma lo sa Colui che aiuta la nostra debolezza, e chiede in noi e per noi con gemiti inenarrabili (Rm 8, 26).

EPISTOLA (1Pt 5,6-11). – Carissimi: Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti nel tempo della visita; e gettate in lui ogni vostra ansietà, perché Egli ha cura di voi. Siate sobrii e vegliate, perché il diavolo, vostro avversario, come leone ruggente vi gira intorno, cercando chi divorare; resistetegli forti nella fede, sapendo che i vostri fratelli dispersi nel mondo soffrono gli stessi vostri patimenti. Ma il Dio d’ogni grazia, il quale ci ha chiamati in Gesù Cristo all’eterna sua gloria, con un po’ di patire vi perfezionerà, vi conforterà, vi confermerà. A lui la gloria e l’impero nei secoli dei secoli. Così sia.

Le prove e il loro merito.

Le miserie di questa vita sono la prova che Dio fa subire ai suoi soldati, per giudicarli e classificarli nell’altra secondo il loro valore. Sicché tutti, in questo mondo, hanno la loro parte di sofferenze. La gara è aperta, la battaglia ingaggiata; l’Arbitro guarda e giudica: presto darà la sentenza sui diversi meriti dei combattenti, e li chiamerà dalle fatiche dell’arena al riposo del trono su cui siede egli stesso. Beati allora quelli che, riconoscendo la mano di Dio nella prova, si saranno chinati sotto quella mano potente con amore e con fiducia! Contro queste anime forti nella fede, il leone ruggente non avrà potuto prevalere. Sobri e vigilanti nella vita del loro pellegrinaggio, senza atteggiarsi a vittime, sapendo bene che tutto soffre quaggiù, avranno unito con letizia le loro sofferenze a quelle di Cristo, e trasaliranno nella manifestazione eterna della sua gloria che sarà anche la loro eredità per i secoli senza fine.

VANGELO (Lc 15,1-10). – In quel tempo: I pubblicani ed i peccatori si accostavano a lui per udirlo, e ne sussurravano i Farisei e gli Scribi col dire: Costui accoglie i peccatori e mangia con essi. Ed egli prese a dir loro questa parabola: Chi di voi se ha cento pecore, e ne perde una, non lascia le altre novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrovi ? E come l’ha ritrovata, se la mette tutto allegro sulle spalle; e giunto a casa, chiama gli amici e vicini e dice loro: Rallegratevi meco perché ho ritrovato la mia pecorella smarrita ! Così vi dico, si farà più festa in cielo per un peccatore pentito, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di penitenza. Or qual donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e non spazza la casa e non cerca attentamente finché l’abbia trovata? E, trovatala, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, ché ho trovato la dramma perduta. Così, vi dico, si fa festa dinanzi agli Angeli di Dio per un peccatore pentito.

Il premio delle anime.

La parabola della pecorella ricondotta all’ovile sulle spalle del Pastore era cara ai primi cristiani; la si trova raffigurata dappertutto nei monumenti dei primi secoli. Essa ci ricorda il Signore Gesù che or ora risaliva trionfalmente in cielo portando con sé l’umanità perduta e riacquistata. “Chi è infatti il Pastore della nostra parabola – esclama sant’Ambrogio – se non Cristo che ti porta nel suo corpo e ha preso su di sé i tuoi peccati? Quella pecora è una per il genere, non per il numero. Ricco Pastore, di cui tutti noi formiamo la centesima parte del gregge! Poiché egli ha gli Angeli, gli Arcangeli, le Dominazioni, le Potestà, i Troni e il resto, innumerevoli greggi che ha lasciati sui monti per correre dietro alla pecora smarrita” (Comm. su san Luca, VII).

La parabola della dracma perduta e ritrovata espone, in una forma ancora più familiare e simpatica, questa stessa dottrina che è veramente al centro dell’insegnamento del Salvatore. È per i peccatori che il Verbo si è incarnato, e per far loro conoscere il suo amore ha voluto un cuore di carne, e ha voluto che si sapesse come uno dei suoi maggiori gaudi consistesse nel ritrovare un’anima perduta. Di questo gaudio egli rende subito partecipi i suoi amici del Cielo: vuole che tutti lo provino. Anche noi su questa terra abbiamo diritto a condividerlo: come potrebbero, quelli che amano il Sacro Cuore e si uniscono a tutti i suoi sentimenti, rimanere estranei a simile felicità? Ma, tornando su noi stessi, uniremo al gaudio e alla lode che essa produce un sentimento di profonda gratitudine, dicendo con san Giovanni Eudes: “Che cosa ti renderò, o mio Salvatore; e che farò per amor tuo, giacché tu mi hai tratto fuori dagli abissi dell’inferno ogni qualvolta vi sono caduto con i miei peccati o vi sarei caduto se la carità del tuo Cuore dolcissimo non me ne avesse preservato!?” [1].

PREGHIAMO

O Dio, protettore di coloro che sperano in te e senza il cui aiuto niente è stabile e santo, moltiplica su di noi la tua misericordia, affinché, sotto il tuo governo e la tua guida, passiamo attraverso i beni della terra senza perdere di mira quelli eterni.


[1] Coeur admirable, l. XII, p. 246.



26 GIUGNO I SANTI GIOVANNI E PAOLO, MARTIRI

Il « titolo » dei santi Giovanni e Paolo.

L’antica basilica dei santi Giovanni e Paolo , è, per lo meno, dal terzo secolo, una basilica « titolare ». Portò il titolo di Vizante, quindi quello di Pammachio e infine, nel sesto secolo, il titolo dei santi Giovanni e Paolo. In origine, l’edificio non era altro che la casa di Vizante, un ricco cristiano che , all’epoca delle persecuzioni, ne fece il luogo di adunanza dei fedeli. Alcuni scavi intrapresi nel 1887 dal padre Germano, Passionista, permisero di esplorare il sottosuolo di quella chiesa, di trovare i pavimenti dell’antica casa romana, la « confessione », l’abside aggiunta da Pammachio alla fine del quarto secolo e gli affreschi che datano da Leone Magno. Nel 1588 si erano ricavate dalla cripta le reliquie dei santi Giovanni e Paolo per collocarle nella chiesa superiore, e il cardinale Paolucci nel 1725 le racchiuse in un’urna di porfido.

Gli Atti del martirio dei santi Giovanni e Paolo.

Gli Atti ci riferiscono che Giovanni e Paolo, eunuchi di Costantino, avevano convertito il loro generale Gallicano, durante una guerra. Questi si ritirò a Ostia presso un santo uomo, Ilarino, con il quale fondò un ospizio per i forestieri. Essendogli stato intimato di sacrificare agli dei, fuggì in Egitto dove subì il martirio. Inviati al palazzo di Giuliano l’Apostata in Roma, Giovanni e Paolo rifiutarono di recarvisi e di sacrificare agli dei. L’imperatore, adirato, li fece decapitare nella loro stessa casa e diffuse che erano stati mandati in esilio. Alcuni energumeni rivelarono il luogo della loro sepoltura.

[…]

Lode dei Martiri.

Uniamoci, malgrado l’oscurità che ci sottrae la storia di questi martiri, al gaudio della Chiesa e alla preghiera che essa rivolge a Dio in questo giorno. La basilica loro dedicata è divenuta un celebre luogo di pellegrinaggio, frequentato da una moltitudine di fedeli lungo i secoli. San Paolo della Croce e san Vincenzo Strambi vi stabilirono la loro dimora, e dobbiamo ringraziare Dio dei benefici che ha concessi alle anime in quel santo luogo.

Le antifone dell’Ufficio e i testi della Messa contengono un profondo insegnamento. La Colletta ci ricorda che al disopra della parentela secondo la carne e il sangue vi è quella che deriva « dalla fede e dal martirio ». È la fede che ci fa considerare come fratelli tutti coloro che la professano; è essa che ci rende la loro compagnia dolce e gradita (Graduale); è essa che ci fa vincere i crimini del mondo, seguire Cristo e giungere al regno celeste (Alleluja).

Chiediamo ai santi Giovanni e Paolo di ottenerci da Dio quella stessa fede e quello stesso amore di cui essi ci danno l’esempio, e recitiamo in loro onore le magnifiche antifone consacrate ad essi dalla Liturgia:

Alle Laudi: « Ecco i Santi che, per l’amore di Cristo, hanno disprezzato le minacce degli uomini; santi martiri, essi esultano insieme con gli angeli nel regno dei cieli. Oh, come è preziosa la morte dei santi, che stanno sempre al cospetto del Signore: e non sono stati separati l’uno dall’altro! ».

Al Magnificat: « Ecco i due olivi e le due fiaccole che brillano davanti al Signore; essi hanno il potere di chiudere il cielo alle nubi e di aprire le sue porte; poiché le loro lingue sono diventate le chiavi del cielo! ».


Purtroppo mi è impossibile trovare online versioni dell'Anno Liturgico di Dom Guéranger anteriori al 1955, anno in cui, tra le perverse riforme realizzate dal massone apostata Annibale Bugnini, vi è la soppressione dell'Ottava di San Giovanni Battista.