12 gennaio 2021

DISPENSA DI LITURGIA SUL TEMPO DOPO L'EPIFANIA: rubriche e pie pratiche



Caratteristiche generali

Il Tempo dopo l’Epifania comincia col Mattutino del 14 Gennaio e termina con Nona del Sabato che precede la Domenica di Settuagesima. Esso quindi può durare incredibilmente poco in caso di Settuagesima precoce, con un record assoluto di soli quattro giorni quando la Domenica di Settuagesima è il 18 Gennaio, nel qual caso la II Domenica dopo l’Epifania viene anticipata al Sabato. Quando esso si sviluppa al massimo, con la Domenica di Settuagesima il 21 Febbraio, arriva a cinque Domeniche (dalla II alla VI) e dura trentotto giorni. Le due feste delle Cattedre di San Pietro, quella di Roma il 18 Gennaio e quella di Antiochia il 22 Febbraio, sono dette per questa ragione porte della Settuagesima: la Domenica di Settuagesima non può cadere né prima del 18 Gennaio, né dopo il 21 Febbraio.

Le Domeniche dopo l’Epifania che vengono omesse a causa della Settuagesima sono poi riprese tra la XXIII e la XXIV dopo Pentecoste, di modo che molto raramente la XXIV è realmente tale: anche se conserva il nome essa può essere cronologicamente la 25°, 26°, 27° o 28°. Tuttavia negli anni in cui vi sono 52 Domeniche, quasi sempre l'ultima dopo l'Epifania deve essere anticipata al Sabato che precede la Settuagesima: ciò perché l’anno liturgico contiene l’Ufficio e la Messa di 53 Domeniche che vanno tutte celebrate, e molto raramente ad anticiparsi è la XXIV dopo Pentecoste, solo quando l'anno ha 52 Domeniche e la Settuagesima è ritardata al massimo, celebrandosi il 20 o 21 Febbraio.

Quest'anno nello specifico (2022) il Tempo dopo l'Epifania ha quattro Domeniche (dalla II alla V), mentre la VI si anticipa al Sabato 12 Febbraio: esso dura trenta giorni.

Il colore liturgico de tempore è il verde. Le Domeniche sono Domeniche minori che danno la precedenza solo a feste Doppie di I o II Classe. Le Ferie sono anch’esse minori e cedono alle feste di Rito Doppio Maggiore e Minore, Semidoppio, Semplice, alle Vigilie Comuni (ma nel Tempo dopo l’Epifania ce n’è solo una, per giunta commemorata) e a Santa Maria in Sabato. Queste Ferie non vanno mai commemorate in nessun caso; e la loro Orazione è sempre quella della Domenica precedente. Tanto le Domeniche che le Ferie dei Tempi dopo l’Epifania e dopo Pentecoste possono essere anche chiamate per annum, durante l’anno, cioè non specialmente legate a uno dei cicli dei Sacri Misteri di Nostro Signore, né quello di Natale che come visto precedentemente, che va dai Primi Vespri della I Domenica d’Avvento alla Compieta dell’Ottava dell’Epifania, né al ciclo pasquale che va dai Primi Vespri della Domenica di Settuagesima a Nona del Sabato nelle Quattro Tempora di Pentecoste. Le Feste si prendono dal Proprio dei Santi, che è stato interrotto dall'inizio del Tempo di Natale.

 

Al Breviario

Alla Scrittura occorrente continuano le epistole paoline. Gli Inni delle Ore Maggiori tornano ad essere variabili secondo i giorni della settimana e avanti ognuno la sua conclusione (salvo nelle feste della Madonna in cui c’è quella propria), il Versetto del Responsorio di Prima è quello solito Qui sedes ad dexteram Patris. Si usa sempre lo Schema I per le Lodi (ed anche per il III Notturno del Mercoledì), dunque a Prima si dicono tre Salmi.

Riprende il Suffragio e continua fino alle Lodi del Sabato che precede la I Domenica di Passione. Esso va detto, così come anche le Preci Domenicali, alle Ferie, alle Feste di rito Semplice e Semidoppio, e alle Domeniche in cui non si commemorano Feste di rito Doppio: in queste Domeniche si dice anche il Simbolo Atanasiano Quicumque.

L’Antifona finale delle Ore continua ad essere Alma Redemptoris Mater col Versetto Post partum e l’Orazione Deus qui salutis aeternae fino ai Vespri del 2 Febbraio: dalla Compieta di quel giorno, anche se la Festa della Purificazione dovesse essere traslata, la nuova Antifona è Ave Regina Coelorum col suo Versetto e Orazione, la quale si dice fino a Nona del Sabato Santo.

 

Al Messale

Il Tempo dopo l’Epifania ha soltanto cinque Messe, quelle delle Domeniche dalla II alla VI (la I essendo quella nell’Ottava dell’Epifania). Le Orazioni pro diversitate Temporum assignatae continuano ad essere quelle del Tempo di Natale fino al 2 Febbraio: la seconda Orazione è quella della Beata Vergine Deus qui salutis aeternae, la terza è Per il Papa oppure Contro i persecutori della Chiesa. Dal 3 Febbraio fino al Martedì di Quinquagesima invece la seconda Orazione è quella per chiedere l’intercessione dei Santi A cunctis e la terza è ad libitum, liberamente scelta dal Sacerdote.

Il primo giorno del mese in cui si fa un Ufficio feriale, nonché ogni lunedì che ugualmente sia feriale, è obbligatorio inserire nella Messa l’Orazione Fidelium.

I giorni non impediti da Feste di rito Doppio o da Domeniche è possibile celebrare delle Messe Votive o quotidiane di Requiem.

Le Domeniche si usa il Prefazio della SS. Trinità; le Ferie e alle Feste che non ne hanno uno Prefazio proprio si usa il Prefazio Comune.

 

All’Antifonale e al Graduale

All’Ufficio domenicale si canta tutto dal Salterio fino al Versetto, mentre l’Antifona al Benedictus o Magnificat e l’Orazione sono dal Proprio del Tempo. All’Ufficio feriale tutto dal Salterio eccetto l’Orazione che è della Domenica precedente. Al Benedicamus Domino si usa il tono V le Domeniche, il VII le Ferie.

Il Kyriale delle Domeniche è l’XI, quello delle ferie il XVI.

 

Pratiche

Dal 18 Gennaio al 25 è prassi fare l’Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici e il loro ritorno alla Santa Madre Chiesa, anche offrendo, se si può, la Santa Messa per le intenzioni di ciascun giorno. Occorre prestare molta attenzione perché questa pratica, creata nel 1908 dal P. Paul Wattson, pastore episcopaliano convertito al cattolicesimo e divenuto francescano, è stata rivisitata dai modernisti in senso ecumenista e sincretista: essa non è l'<<ottavario per l'unità dei cristiani>> come è di moda chiamarlo oggi, tale concetto di unità essendo eretico e condannato dai Papi, specialmente dall'Enciclica Mortalium animos di Pio XI; in questo ottavario non si prega perché i cristiani si uniscano in una Chiesa pancristiana e sincretista dove ognuno coltiva la propria fede e morale, ma si deve pregare perché i dissidenti abiurino le loro eresie, i loro scismi, il loro paganesimo o ateismo, si convertano alla vera Fede e tornino all'unica Chiesa di Cristo che non sussiste nella ma è la Chiesa Cattolica.

  • PRIMO GIORNO 18 gennaio Festa della Cattedra di San Pietro a Roma. Pregare per la conversione di tutti coloro che sono nell'errore
  • SECONDO GIORNO 19 gennaio. Pregare per la conversione di tutti gli scismatici

  • TERZO GIORNO 20 gennaio. Pregare per la conversione dei luterani e dei protestanti d'Europa in genere
  • QUARTO GIORNO 21 gennaio. Pregare per la conversione degli anglicani
  • QUINTO GIORNO 22 gennaio. Pregare per la conversione dei protestanti d'America
  • SESTO GIORNO 23 gennaio. Pregare per la conversione dei cattolici non più praticanti
  • SETTIMO GIORNO 24 gennaio. Pregare per la conversione degli ebrei
  • OTTAVO GIORNO 25 gennaio Festa della Conversione di San Paolo. Pregare per la conversione degli islamici e di tutti i pagani


Per ulteriori dettagli sulle rubriche del Tempo dopo l'Epifania: L. Stercky, Manuel de liturgie et Cérémonial selon le Rit Romain, Paris Lecoffre 1935, Tomo II, pag. 234.

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