Vigilia dell'Epifania, Vigilia Privilegiata di II Classe, Semidoppio, colore liturgico bianco. Commemorazione di San Telesforo Papa e Martire. Come già detto, l'Ufficio e la Messa di questa Vigilia sono quelli che spetterebbero alla Domenica tra la Circoncisione e l'Epifania, che è sempre vacante.
Primi Vespri della Festa dell'Epifania del Signore, Doppio di I Classe con Ottava Privilegiata di II Ordine, colore liturgico bianco.
Qui per le peculiarità del Tempo di Natale:
https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2020/12/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-di.html
Al Breviario
All'Ufficio della Vigilia:
Si dice tutto come al 1° Gennaio, tuttavia le Letture del Mattutino, i Capitoli, l'Ant. al Benedictus, l'Orazione e la commemorazione sono propri (al 5 Gennaio).
Le Antifone non si raddoppiano, le Preci si omettono. Fino a Nona la conclusione degli Inni è quella delle Feste della Santa Vergine Jesu tibi sit gloria qui natus es de Virgine, e ugualmente il Versetto del Responsorio di Prima Qui natus es de Maria Virgine.
All'Ufficio della Festa:
I Vespri si dicono come al 6 Gennaio con i Salmi indicati (quelli domenicali ma alla fine si dice il 116). Compieta della Domenica.
Le Antifone si raddoppiano, le Preci si omettono. A partire da questi Vespri e fino alla Compieta del 13 Gennaio (Giorno Ottavo dell'Epifania), eccetto tuttavia la Domenica nell'Ottava in cui cade la Festa della Sacra Famiglia, la conclusione degli Inni aventi stessa metrica è quella propria dell'Epifania Jesu tibi sit gloria qui apparuisti Gentibus, così come anche il Versetto del Responsorio di Prima Qui apparuisti hodie.
Al Messale
Messa della Vigilia dell'Epifania come al 5 Gennaio:
- Gloria
- Si dicono tre Orazioni:
- la prima della Messa
- la seconda è la commemorazione di S. Telesforo
- la terza è de S. Maria (Deus qui salutis aeternae)
- Credo
- Prefazio di Natale
- Ite Missa est
- Prologo di San Giovanni
Al Rituale
Oggi il Rituale Romanum prevede una specialissima Benedizione dell'acqua, la quale diventa un sacramentale estremamente efficace. È una Benedizione riservata: va celebrata dal Vescovo o da un Sacerdote da lui delegato, ma i Sacerdoti possono comunque chiederne facoltà al loro Ordinario (o nella situazione attuale in cui la gerarchia ecclesiastica è corrotta dall’eresia modernista, e l’insieme dei chierici fedeli alla Tradizione è assai variegato e complesso, suggerisco di chiederla almeno a colui tra i loro Superiori che ha la potestà più prossima possibile a quella dell’Ordinario). In ogni caso le rubriche del Rituale indicano la celebrazione fatta dal Vescovo con le insegne pontificali, dunque questa è da preferirsi nella misura del possibile.
Originariamente questa Benedizione era considerevolmente più elaborata, inspirandosi a quella che fanno gli Orientali; tuttavia nel 1890 ne è stata istituita una molto più ridotta, che è quella di cui qui si parla. Essa si struttura nel seguente modo:
- Litanie dei Santi e Pater
- Antifona Afferte Domino e Salmi 28, 45 e 146
- Esorcismo di Leone XIII contro Satana e gli angeli apostatici
- Antifona Hodie caelesti sponso e, a scelta, Benedictus o Magnificat con l’Orazione Deus qui hodierna die
- Esorcismo e Benedizione del sale, Esorcismo e Benedizione dell’acqua, miscela dei due elementi e Orazione Deus invicte virtutis auctor
- Te Deum e Orazione Deus cujus misericordiae
- Se celebra il Vescovo, benedice il popolo
Consiglio questo link a chi volesse approfondire l'argomento:
http://traditiomarciana.blogspot.com/2019/01/la-benedizione-delle-acque-nella.html
Qui invece il testo dell'antica Benedizione a titolo di pura curiosità: è infatti proibito utilizzare edizioni del Rituale Romanum anteriori a quella del 1925 che integra tanto le riforme della Divino Afflatu che, soprattutto, quelle del Codice di Diritto Canonico del 1917:
https://drive.google.com/file/d/1HfWJLi0ngl-4Lxj522I_7V7MJfWDnWr8/view
Letture del Mattutino (in latino)
AD I NOCTURNUM
Lectio 1
De Epístola ad Romános
Rom 8:1-4
Nihil ergo nunc damnatiónis est iis, qui sunt in Christo Jesu, qui non secúndum carnem ámbulant. Lex enim spíritus vitæ in Christo Jesu liberávit me a lege peccáti et mórtis. Nam quod impossíbile erat legi, in quo infirmabátur per carnem: Deus Fílium suum mittens in similitúdinem carnis peccáti, et de peccáto damnávit peccátum in carne, ut justificátio legis implerétur in nobis, qui non secúndum carnem ambulámus, sed secúndum spíritum.
Lectio 2, Rom 8:5-9
Qui enim secúndum carnem sunt: quæ carnis sunt, sápiunt. Qui vero secúndum spíritum sunt, quæ sunt spíritus, séntiunt. Nam prudéntia carnis, mors est: prudéntia autem spíritus, vita et pax. Quóniam sapiéntia carnis inimíca est Deo: legi enim Dei non est subjécta: nec enim potest. Qui autem in carne sunt, Deo placére non possunt. Vos autem in carne non estis, sed in spíritu: si tamen Spíritus Dei hábitat in vobis.
Lectio 3, Rom 8:9-11
Si quis autem Spíritum Christi non habet: hic non est ejus. Si autem Christus in vobis est: corpus quidem mórtuum est propter peccátum, spíritus vero vivit propter justificatiónem. Quod si Spíritus ejus, qui suscitávit Jesum a mórtuis, hábitat in vobis: qui suscitávit Jesum Christum a mortuis, vivificábit, et mortália córpora vestra, propter inhabitántem Spíritum ejus in vobis.
AD II NOCTURNUM
Lectio 4
Sermo sancti Augustíni Epíscopi
Sermo 13 de Tempore
Dóminus noster Jesus Christus, fratres caríssimi, qui in ætérnum est cunctórum Creátor, hódie de matre nascéndo factus est nobis Salvátor. Natus est nobis hódie in témpore per voluntátem, ut nos perdúcat ad Patris æternitátem. Factus est Deus homo, ut homo fíeret Deus: ut panem Angelórum manducáret homo, Dóminus Angelórum hódie factus est homo.
Lectio 5
Hódie impléta est prophetía illa, quæ dicit: Roráte, cæli, désuper, et nubes pluant justum: aperiátur terra, et gérminet Salvatórem. Factus est ígitur qui fécerat, ut invenirétur qui períerat. Sic enim in Psalmis homo confitétur: Priúsquam humiliárer, ego peccávi. Peccávit homo, et factus est reus: natus est homo Deus, ut liberarétur reus. Homo ígitur cécidit, sed Deus descéndit. Cécidit homo miserabíliter, descéndit Deus misericórditer; cécidit homo per supérbiam, descéndit Deus cum grátia.
Lectio 6
O mirácula, o prodígia, fratres mei! Natúræ jura mutántur in hómine; Deus náscitur, virgo sine viro gravidátur, viri nésciam sermo Dei marítat: simul facta est mater et virgo; mater facta, sed incorrúpta; virgo habens fílium, nésciens virum; semper clausa, sed non infœcúnda. Solus enim sine peccáto est natus, quem sine viríli compléxu non concupiscéntia carnis, sed obediéntia génuit mentis.
AD III NOCTURNUM
Lectio 7
Léctio sancti Evangelii secúndum Matthǽum
Matt 2:19-23
In illo témpore: Defuncto Herode, ecce Angelus Dómini appáruit in somnis Joseph in Ægýpto, dicens: Surge, et áccipe púerum et matrem ejus, et vade in terram Israël. Et réliqua.
Homilía sancti Hierónymi Presbýteri
Liber 1 in Comment. in cap. 2 Matthæi
Ex hoc loco intellígimus non solum Heródem, sed et sacerdótes et scribas eódem témpore necem Dómini fuísse meditátos. Qui surgens accépit púerum, et matrem ejus. Non dixit: Accépit fílium suum et uxórem suam, sed Púerum et matrem ejus; quasi nutrítius, non marítus.
Lectio 8
Audiens autem quod Archeláus regnáret in Judǽa pro Heróde patre suo, tímuit illo ire. Multi labúntur erróre propter ignorántiam históriæ, putántes eumdem esse Heródem, a quo in passióne sua Dóminus irridétur, et qui nunc mórtuus esse referátur. Ergo Heródes ille qui cum Piláto póstea amicítias fecit, hujus Heródis fílius est, frater Archelái.
Lectio 9
Quóniam Nazarǽus vocábitur. Si fixum de Scriptúris posuísset exémplum, numquam díceret: Quod dictum est per prophétas: sed simplíciter: Quod dictum est per prophétam. Nunc autem pluráliter prophétas vocans, osténdit se non verba de Scriptúris sumpsísse, sed sensum. Nazarǽus sanctus interpretátur; sanctum autem Dóminum futúrum omnis Scriptúra commémorat.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
I NOTTURNO
Lettura 1
Dalla Lettera ai Romani
Rom 8:1-4
Non c'è dunque adesso alcuna condanna per quelli che sono (incorporati) a Gesù Cristo, e che non camminano secondo la carne. Perché la legge dello spirito di vita (che è) in Gesù Cristo mi ha liberato dalla legge del peccato e dalla morte. Dacché quello che era impossibile alla legge, perché era inferma per ragione della carne. Dio mandando il suo Figlio in una carne simile a quella del peccato a motivo del peccato, condannò il peccato nella carne, affinché la giustizia della legge si compisse in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo spirito.
Lettura 2, Rom 8:5-8
Difatti quelli che vivono secondo la carne, gustano le cose della carne. Quelli invece che vivono secondo lo spirito, gustano le cose dello spirito. Ora la sapienza della carne è morte: ma la sapienza dello spirito è vita e pace. Dacché la sapienza della carne è nemica di Dio: perché non sta soggetta alla legge di Dio; né può esserlo. E quelli che vivono secondo la carne, non possono piacere a Dio. Voi però non vivete secondo la carne, ma secondo lo spirito: se però lo Spirito di Dio abita in voi.
Lettura 3, Rom 8:9-11
Ora se uno non ha lo Spirito di Cristo, questi non è di lui. Se poi Cristo è in voi, il corpo è sì soggetto alla morte a motivo del peccato, ma lo spirito vive per effetto della giustificazione. Che se lo Spirito di colui che risuscitò Cristo da morte abita in voi; questo stesso che risuscitò Gesù Cristo da morte, vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
II NOTTURNO
Lettura 4
Sermone di sant'Agostino Vescovo
Sermone 13 del Tempo
Nostro Signore Gesù Cristo, fratelli carissimi, che è eternamente il Creatore di tutti, quest'oggi col nascere da una madre è divenuto il nostro Salvatore. Per noi è nato oggi nel tempo per amore, per condurci all'eternità del Padre. Dio s'è fatto uomo per fare l'uomo Dio: il Signore degli Angeli oggi si è fatto uomo, affinché l'uomo potesse mangiare il pane degli Angeli.
Lettura 5
Oggi si è compiuta quella profezia che dice: «Mandate, o cieli, dall'alto, la vostra rugiada, e le nubi piovano il giusto: si apra la terra, e germogli il Salvatore» Sal 118,67. Il creatore dunque è divenuto creatura, al fine di ritrovare chi si era perduto. Così infatti l'uomo lo riconosce nei Salmi: «Prima d'essere umiliato, io peccai» Sal 118,67. L'uomo ha peccato, ed è divenuto colpevole: Dio è nato uomo per liberare il colpevole. L'uomo dunque è caduto, ma Dio è disceso. L'uomo cadde miserevolmente, e Dio discese misericordiosamente; l'uomo cadde per superbia, Dio discese colla sua grazia.
Lettura 6
O miracolo, o prodigio, miei fratelli! Le leggi della natura sono cambiate per l'uomo; un Dio nasce, una vergine diviene madre senza concorso d'uomo, la parola di Dio la rende feconda senza conoscer uomo: ella è insieme madre e vergine; madre, conserva la sua verginità; vergine, ha un figlio senza conoscere uomo; rimane sempre vergine, ma non è sterile. Infatti ella mette al mondo chi solo è nato senza peccato, e che ella ha concepito non con unione maritale per la concupiscenza della carne, ma per l'obbedienza dello spirito.
III NOTTURNO
Lettura 7
Lettura del santo Vangelo secondo Matteo.
Matt 2:19-23
In quell'occasione: Morto Erode, ecco che un Angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto, e gli disse: Levati, e prendi il Bambino e sua Madre, e va nella terra d'Israele. Eccetera.
Omelia di san Girolamo Prete
Libro 1° Commento al cap. 2 di Matteo
Da questo passo comprendiamo che non solo Erode, ma anche i sacerdoti e gli scribi meditarono nello stesso tempo la morte del Signore. «Egli Giuseppe) levatosi, prese il bambino e la madre di lui» (Mt 2,21. Non disse: «Prese suo figlio e sua moglie», ma «il Bambino e la Madre di lui»; essendo egli il nutrizio, non il marito.
Lettura 8
Ma udito che Archelao regnava in Giudea invece di Erode suo padre, temette di andare colà» Mt 2,22. Molti qui cadono in errore per ignoranza della storia, stimando essere lo stesso Erode quello che si burla del Signore durante la sua passione e quello che qui affermasi morto. Quell'Erode dunque che poi fece amicizia con Pilato è il figlio di questo Erode e il fratello di Archelao.
Lettura 9
Poiché sarà chiamato Nazzareno» Mt 2,23. Se (l'Evangelista) avesse avuto in vista un passo preciso della Scrittura, non avrebbe mai detto: «Secondo che era stato detto dai profeti»; ma semplicemente «Secondo che era stato detto dal profeta». Ora parlando in plurale «i profeti» mostra non aver egli preso dalla Scrittura le parole, ma il senso. Nazzareno significa santo; e che il Signore doveva essere santo, tutta la Scrittura lo ricorda.
Ad Primam: il Martirologio del 6 Gennaio 2021.
Octavo Idus Januarii, luna vigesima secunda.
INTROITUS
Dum médium siléntium tenérent ómnia, et nox in suo cursu médium iter habéret, omnípotens Sermo tuus, Dómine, de coelis a regálibus sédibus venit. --- Dóminus regnávit, decórem indútus est: indutus est Dóminus fortitúdinem, et præcínxit se. --- Glória Patri --- Dum médium siléntium tenérent ómnia, et nox in suo cursu médium iter habéret, omnípotens Sermo tuus, Dómine, de coelis a regálibus sédibus venit.
COLLECTAE
Orémus. Omnípotens sempitérne Deus, dírige actus nostros in beneplácito tuo: ut in nómine dilécti Fílii tui mereámur bonis opéribus abundáre: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.
Orémus. Gregem tuum, Pastor ætérne, placátus inténde: et, per beátum Telésphorum Mártyrem tuum atque Summum Pontíficem, perpétua protectióne custódi; quem totíus Ecclésiæ præstitísti esse pastórem.
Deus, qui salútis ætérnæ, beátæ Maríæ virginitáte fecúnda, humáno géneri prǽmia præstitísti: tríbue, quǽsumus; ut ipsam pro nobis intercédere sentiámus, per quam merúimus auctórem vitæ suscípere, Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum. Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.
EPISTOLA
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Gálatas.
Gal 4:1-7
Fratres: Quanto témpore heres párvulus est, nihil differt a servo, cum sit dóminus ómnium: sed sub tutóribus et actóribus est usque ad præfinítum tempus a patre: ita et nos, cum essémus párvuli, sub eleméntis mundi erámus serviéntes. At ubi venit plenitúdo témporis, misit Deus Fílium suum, factum ex mulíere, factum sub lege, ut eos, qui sub lege erant, redímeret, ut adoptiónem filiórum reciperémus. Quóniam autem estis fílii, misit Deus Spíritum Fílii sui in corda vestra, clamántem: Abba, Pater. Itaque jam non est servus, sed fílius: quod si fílius, et heres per Deum.
GRADUALE
Speciósus forma præ fíliis hóminum: diffúsa est grátia in lábiis tuis. Eructávit cor meum verbum bonum, dico ego ópera mea Regi: lingua mea cálamus scribæ, velóciter scribéntis.
ALLELUJA
Allelúja, allelúja. Dóminus regnávit, decórem índuit: índuit Dóminus fortitúdinem, et præcínxit se virtúte. Allelúja.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Matthǽum.
Matt 2:19-23.
In illo témpore: Defúncto Heróde, ecce, Angelus Dómini appáruit in somnis Joseph in Ægýpto, dicens: Surge, et áccipe Púerum et Matrem ejus, et vade in terram Israël: defúncti sunt enim, qui quærébant ánimam Pueri. Qui consúrgens, accépit Púerum et Matrem ejus, et venit in terram Israël. Audiens autem, quod Archeláus regnáret in Judæa pro Heróde patre suo, tímuit illo ire: et, admonítus in somnis, secéssit in partes Galilææ. Et véniens habitávit in civitáte, quæ vocátur Názareth: ut adimplére tur quod dictum est per Prophétas: Quóniam Nazaræus vocábitur.
OFFERTORIUM
Orémus. Deus firmávit orbem terræ, qui non commovébitur: paráta sedes tua, Deus, ex tunc, a sǽculo tu es.
SECRETAE
Concéde, quǽsumus, omnípotens Deus: ut óculis tuæ majestátis munus oblátum, et grátiam nobis piæ devotiónis obtíneat, et efféctum beátæ perennitátis acquírat. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.
Oblátis munéribus, quǽsumus, Dómine, Ecclésiam tuam benígnus illúmina: ut, et gregis tui profíciat ubique succéssus, et grati fiant nómini tuo, te gubernánte, pastóres.
Tua, Dómine, propitiatióne, et beátæ Maríæ semper Vírginis intercessióne, ad perpétuam atque præséntem hæc oblátio nobis profíciat prosperitátem et pacem. Per Dóminum nostrum Jesum Christum Fílium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.
PRAEFATIO DE NATIVITATE DOMINI
Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Quia per incarnáti Verbi mystérium nova mentis nostræ óculis lux tuæ claritátis infúlsit: ut, dum visibíliter Deum cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes: (Sanctus).
COMMUNIO
Tolle Púerum et Matrem ejus, et vade in terram Israël: defúncti sunt enim, qui quærébant ánimam Púeri.
POSTCOMMUNIO
Orémus. Per hujus, Dómine, operatiónem mystérii, et vítia nostra purgéntur, et justa desidéria compleántur. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.
Orémus. Refectióne sancta enutrítam gubérna, quǽsumus, Dómine, tuam placátus Ecclésiam: ut, poténti moderatióne dirécta, et increménta libertátis accípiat et in religiónis integritáte persístat.
Hæc nos cómmunio, Dómine, purget a crímine: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genetríce María, coeléstis remédii fáciat esse consórtes. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.
Traduzione italiana
INTROITO
Mentre tutto era immerso in profondo silenzio, e la notte era a metà del suo corso, l’onnipotente tuo Verbo, o Signore, discese dal celeste trono regale. --- Il Signore regna, rivestito di maestà: Egli si ammanta e si cinge di potenza. --- Gloria --- Mentre tutto era immerso in profondo silenzio, e la notte era a metà del suo corso, l’onnipotente tuo Verbo, o Signore, discese dal celeste trono regale.
COLLETTE
Preghiamo. Onnipotente e sempiterno Iddio, indirizza i nostri atti secondo il tuo beneplacito, affinché possiamo abbondare in opere buone, in nome del tuo diletto Figlio: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Preghiamo. O eterno Pastore, volgi lo sguardo benigno sul tuo gregge e custodiscilo con una continua protezione, per intercessione del tuo martire e sommo Pontefice san Telesforo, che hai costituito pastore di tutta la Chiesa.
O Dio, che, mediante la verginità feconda della beata Maria, hai procurato al genere umano il premio dell'eterna salvezza, concedi, te ne preghiamo, di sentire l'intercessione di lei, per cui meritammo di ricevere l'autore della vita, nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio. Che vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
EPISTOLA
Lettura della Lettera del beato Paolo Apostolo ai Gàlati.
Gal 4:1-7
Fratelli: Fin quando l’erede è minore di età, benché sia padrone di tutto, non differisce in nulla da un servo, ma sta sotto l’autorità dei tutori e degli amministratori, fino al tempo prestabilito dal Padre. Così anche noi, quando eravamo minori d’età, eravamo servi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, affinché redimesse quelli che erano sotto la legge, e noi ricevessimo l’adozione in figli. Ora, poiché siete figli, Iddio ha mandato lo spirito del suo Figlio nei vostri cuori, il quale grida: Abba, Padre. Perciò, ormai nessuno è più schiavo, ma figlio, e se è figlio, è anche erede, per la grazia di Dio.
GRADUALE
Tu sei bello fra i figli degli uomini: la grazia è diffusa sulle tue labbra. Mi erompe dal cuore una buona parola, al re canto i miei versi: la mia lingua è come la penna di un veloce scrivano.
ALLELUIA
Alleluia, alleluia. Il Signore regna, si ammanta di maestà: il Signore si ammanta di fortezza e di potenza. Alleluia.
VANGELO
Lettura del Santo Vangelo secondo San Matteo.
Matt 2:19-23.
In quel tempo, morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino". Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: "Sarà chiamato Nazareno".
OFFERTORIO
Preghiamo. Iddio ha consolidato la terra, che non vacillerà: il tuo trono, o Dio, è stabile fin da principio, tu sei da tutta l’eternità.
SECRETE
Concedi, Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che questa offerta, presentata alla tua maestà, ci ottenga la grazia di una fervida pietà e ci assicuri il possesso della eternità beata. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Per i doni che ti offriamo, o Signore, illumina benigno la tua Chiesa, affinché ovunque il tuo gregge progredisca e, docili alla tua guida, i pastori siano graditi al tuo nome.
Per tua misericordia, o Signore, e per l'intercessione della beata Maria sempre Vergine, quest'offerta giovi alla nostra prosperità e pace, nel presente e nell'eternità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PREFAZIO DELLA NATIVITÀ DEL SIGNORE
È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un nuovo raggio del tuo splendore, cosí che mentre visibilmente conosciamo Dio, per esso veniamo rapiti all’amore delle cose invisibili. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell’esercito celeste, cantiamo l’inno della tua gloria, dicendo senza fine: (Sanctus).
COMUNIONE
Prendi il bambino e sua madre, e va nella terra di Israele: quelli che volevano farlo morire sono morti.
POST-COMUNIONE
Preghiamo. Per l’efficacia di questo mistero, o Signore, siano distrutti i nostri vizii e compiuti i nostri giusti desiderii. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Preghiamo. Guida benevolmente, o Signore, la tua Chiesa, nutrita con questo santo ristoro: diretta dal tuo potente governo, essa goda di una crescente libertà e mantenga integra la sua fede.
Questa comunione, o Signore, ci purifichi dal peccato, e, per l'intercessione della beata Vergine Maria, Madre di Dio, ci renda partecipi del rimedio celeste. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger
5 GENNAIO: VIGILIA DELL'EPIFANIA
La festa di Natale è terminata. Eccoci ora davanti alla solennità dell’Epifania del Signore. Ci rimane un solo giorno per prepararci alla piena Manifestazione del mistero di gloria che ci farà Colui che è l’Angelo del Gran Consiglio. Tra poche ore, la stella si fermerà, e i Magi busseranno alla porta della casa di Betlemme.
Questo giorno non è come la Vigilia di Natale, un giorno di penitenza. Il Bambino che aspettavamo allora, nella compunzione e nell’ardore dei nostri desideri, è venuto; rimane con noi e ci prepara nuovi favori. Questo giorno di attesa di una nuova solennità è un giorno di gioia come quelli che l’hanno preceduto.
È il dodicesimo giorno dalla Nascita dell’Emmanuele. Celebriamolo nella letizia del cuore, e prepariamo le anime nostre ai nuovi favori che ad esse son riservati.
La Chiesa Greca osserva oggi il digiuno, in memoria della preparazione al Battesimo che si amministrava una volta, soprattutto in Oriente, nella notte che precedeva il santo giorno dell’Epifania. Benedice ancora le acque con grande solennità in questa festa; e parleremo in particolare di questa cerimonia le cui vestigia non sono ancora del tutto scomparse in Occidente.
La santa Romana Chiesa ricorda oggi uno dei suoi Papi Martiri, san Telesforo. Questo Pontefice salì alla Sede Apostolica nel 127, soffrì un glorioso martirio, secondo l’espressione di sant’Ireneo, e fu incoronato della gloria celeste nel 138. Il Liber Pontificalis indica che fu sepolto a S. Pietro in Vaticano.
* * *
Le ultime parole del nostro Avvento erano quelle della Sposa nella profezia del Discepolo prediletto: Vieni, Signore Gesù, vieni! Termineremo la prima parte del Tempo di Natale con le parole di Isaia che la santa Chiesa ha ripetute esultante: Ci è nato un Bambino! I cieli hanno mandato la loro rugiada, il giusto è disceso dal cielo, la terra ha generato il Salvatore, IL VERBO SI È FATTO CARNE, la Vergine ha prodotto il suo dolce frutto, l’Emmanuele, cioè Dio con noi. Il Sole di giustizia brilla ora su di noi, sono passate le tenebre; Gloria a Dio in cielo, e Pace in terra agli uomini! Tutti questi favori ci sono venuti dall’umile e gloriosa Nascita di quel Bambino. Adoriamolo nella sua culla, amiamolo per tanto amore; e prepariamo i doni che dovremo offrirgli domani insieme con i Magi. La letizia della santa Chiesa continua, la natura angelica è piena di stupore, e tutta la creazione trasalisce di felicità: Ci è nato un Bambino!
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