09 settembre 2021

Sabato 11 Settembre 2021 nella liturgia



Santa Maria in Sabato, Semplice, colore liturgico bianco. Commemorazione dei Santi Proto e Giacinto Martiri

Primi Vespri della XVI Domenica dopo Pentecoste e III di Settembre,  Domenica minore, Semidoppio, colore liturgico verde. Commemorazione del SS. Nome di Maria.


Qui per le peculiarità del Tempo dopo Pentecoste:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/05/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-dopo.html


Al Breviario

All'Ufficio di Santa Maria in Sabato:

Come una specie di lascito dell'Ottava della Natività della Beata Vergine, che è stata soppressa de facto dalla riforma della Divino Afflatu, il Sabato successivo alla sua Festa, in cui non cadono Feste dalle IX Lezioni, le parti dell'Ufficio di Santa Maria in Sabato che andrebbero prese dal Comune si prendono invece dall'8 Settembre (eccetto l'Assoluzione e le Benedizioni, che restano proprie di questo Ufficio). Di conseguenza:

A Mattutino: Invitatorio dal Proprio dei Santi (all'8 Settembre), Inno dal Comune delle Feste della Beata Vergine Maria; Antifone e Salmi dal Salterio (1 Notturno di 9 Salmi) coi Versetti finali e il Pater. Assoluzione Precibus et meritis dall'Ufficio di Santa Maria in Sabato, con le Benedizioni Nos cum prole pia per la I Lezione, Ipsa Virgo Virginum per la II Lezione e Per Virginem Matrem per la III Lezione. Le prime due Lezioni coi loro Responsori si prendono dal Sabato nella II Settimana di Settembre, la III Lezione si trova al Proprio dei Santi, al termine dell'Ufficio della Natività della Beata Vergine (segue ovviamente il Te Deum).

A Lodi: Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dalla Festa della Natività della Santa Vergine (se per ragioni tipografiche il Breviario non riporta l'Inno, lo si prende dal Comune delle Feste della Beata Vergine); commemorazione dal Proprio dei Santi all'11 Settembre.

A Prima: Tutto dal Salterio; come Lezione Breve si prende il Capitolo di Nona dell'8 Settembre.

A Terza, Sesta e Nona: Inno, Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dall'8 Settembre.

La conclusione degli Inni è quella delle Feste della Beata Vergine <<Jesu tibi sit gloria qui natus es de Virgine>>. Le Antifone non si raddoppiano, a Lodi si dice il Suffragio senza la menzione della Beata Vergine (della quale si fa già l'Ufficio), a Prima si dicono le Preci Domenicali; il Versetto del Responsorio di Prima è <<qui natus es de Maria Virgine>>.

All'Ufficio della Domenica:

Ai Vespri tutto dal Salterio, Antifona al Magnificat del Sabato nella II Settimana di Settembre, Orazione della XVI Domenica dopo Pentecoste, commemorazione dal Proprio dei Santi (al 12 Settembre).

Le Antifone non si raddoppiano, il Suffragio e le Preci si omettono. A causa della commemorazione del SS. Nome di Maria, la conclusione degli Inni di Vespri è compieta è quella delle Feste della Santa Vergine come sopra.


Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Quarto giorno tra l'Ottava della Natività della Beata Vergine Maria, Semidoppio, colore liturgico bianco. Commemorazione dei Santi Proto e Giacinto Martiri

Primi Vespri della Festa del SS. Nome di Maria*, Doppio Maggiore, colore liturgico bianco. Commemorazione della XVI Domenica dopo Pentecoste e III di Settembre.


* Prima del 1913 la Festa del SS. Nome di Maria cadeva la Domenica tra l'Ottava della Natività della Beata Vergine Maria; con la riforma del calendario e la fissazione di quasi tutte le Feste mobili del Santorale, è stata riportata al 12 Settembre: quest'anno le due date coincidono.


All'Ufficio dell'Ottava:

Tutto come il giorno della Festa. Letture del I Notturno dal Proprio del Tempo al Sabato nella II Settimana di Settembre, Letture del II e del III Notturno e commemorazione all'11 Settembre.

La conclusione degli Inni è quella propria della Beata Vergine Maria: <<Jesu tibi sit gloria, qui natus es de Virgine, cum Patre et almo Spiritu, in sempiterna saecula>>; se si usa la versione tradizionale dell'Inno, anteriore alle alterazioni apportate da Urbano VIII, è <<Gloria tibi Domine, qui natus es de Virgine, cum Patre et Sancto Spiritu, in sempiterna saecula>>. Le Antifone non si raddoppiano, le Commemorazioni Comuni e le Preci si omettono. Il Versetto del Responsorio di Prima è <<qui natus es de Maria Virgine>>.

All'Ufficio del SS. Nome di Maria:

Ai Vespri tutto dal Comune delle Feste della Beata Vergine Maria, Antifona al Magnificat e Orazione dal Proprio dei Santi (l'Ufficio del SS. Nome di Maria segue immediatamente quello della Natività della Beata Vergine all'8 Settembre). Per la commemorazione della Domenica Antifona al Magnificat e Versetto del Sabato nella II Settimana di Settembre, Orazione della XVI Domenica dopo Pentecoste.

Le Antifone si raddoppiano, le Commemorazioni Comuni e le Preci si omettono. La conclusione dell'Inno Te Lucis di Compieta è quella delle Feste della Beata Vergine come sopra.


Al Messale

Si può celebrare facoltativamente la Messa di Santa Maria in Sabato. Cadendo stavolta il Sabato dopo la Festa della Natività della Beata Vergine Maria, si dice la Messa come all'8 Settembre ma con le seguenti variazioni:

  • Gloria
  • Si possono dire cinque o sette Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda è la commemorazione dei Santi Proto e Giacinto (all'11 Settembre)
    • La terza dello Spirito Santo
  • Le altre ad libitum
  • Prefazio della Beata Vergine (agli *** inserire Et te in Nativitate)
  • Ite Missa est
  • Prologo di San Giovanni

Altrimenti si può celebrare una Messa Votiva privata (senza il Gloria, la prima Orazione è della Messa, la seconda è la commemorazione di Santa Maria in Sabato come sopra, la terza dei Santi Proto e Giacinto e le altre ad libitum, Prefazio della Messa della Santa Vergine, Benedicamus Domino; se la Messa è della Santa Vergine si dicono il Gloria e l'Ite Missa est e ovviamente non si commemora Santa Maria in Sabato); o  ancora ,una quotidiana di Requiem (con tre Orazioni).


Letture del Mattutino (in latino)

AD NOCTURNUM

Lectio 1

De libro Job

Job 42:7-8

Postquam autem locútus est Dóminus verba hæc ad Job, dixit ad Eliphaz Themanítem: Irátus est furor meus in te et in duos amícos tuos, quóniam non estis locúti coram me rectum, sicut servus meus Job. Súmite ergo vobis septem tauros et septem aríetes et ite ad servum meum Job et offérte holocáustum pro vobis; Job autem servus meus orábit pro vobis. Fáciem ejus suscípiam, ut non vobis imputétur stultítia; neque enim locúti estis ad me recta, sicut servus meus Job.

Lectio 2, Job 42:9-11

Abiérunt ergo Eliphaz Themanítes et Baldad Suhítes et Sophar Naamathítes, et fecérunt sicut locútus fúerat Dóminus ad eos, et suscépit Dóminus fáciem Job. Dóminus quoque convérsus est ad pœniténtiam Job, cum oráret ille pro amícis suis; et áddidit Dóminus ómnia, quæcúmque fúerant Job, duplícia. Venérunt autem ad eum omnes fratres sui et univérsæ soróres suæ et cuncti, qui nóverant eum prius, et comedérunt cum eo panem in domo ejus; et movérunt super eum caput, et consoláti sunt eum super omni malo, quod intúlerat Dóminus super eum, et dedérunt ei unusquísque ovem unam et ináurem áuream unam.

Lectio 3

Sermo sancti Bernárdi Abbátis

In Dom. infra Oct. Assumpt. B. Mariæ Virg.

Quid ergo sidéreum micat in generatióne Maríæ? Plane quod ex régibus orta, quod ex sémine Abrahæ, quod generósa ex stripe Davi. Si id parum vidétur, adde quod generatióni illi ob singuláre privilégium sanctitátis divínitus nóscitur esse concéssa, quod longe ante eísdem pátribus cáelitus repromíssa, quod mýsticis præfiguráta miráculis, quod oráculis prænuntiáta prophéticis. Hanc enim sacerdotális virga, dum sine radíce flóruit; hanc Gedeónis vellus, dum in médio siccæ áreæ máduit; hanc in Ezechiélis visióne orientális porta, quæ nulli umquam pátuit, præsignábat. Hanc dénique præ céteris Isaías nunc virgam de radíce Jesse oritúram promittébat, nunc evidéntius vírginem paritúram. Mérito signum hoc magnum in cælo apparuísse scríbitur, quod tanto ante de cælo nóscitur fuísse promíssum.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Dal libro di Giobbe

Job 42:7-8

Dopo che il Signore ebbe detto a Giobbe queste parole, disse ad Etifaz di Teman: Io sono altamente sdegnato contro te e i due tuoi amici, perché non avete parlato dinanzi a me così rettamente come il mio servo Giobbe. Prendetevi dunque sette tori e sette montoni e andate dal mio servo Giobbe ed offriteli in olocausto per voi; e Giobbe mio servo pregherà per voi. E in grazia di lui non vi sarà imputata la vostra stoltezza; perché non avete parlato di me rettamente, come il mio servo Giobbe.

Lettura 2, Job 42:9-11

Andarono dunque Elifaz di Teman e Baldad di Sue e Sofar di Naamat e fecero come avea parlato loro il Signore; e il Signore si placò in grazia di Giobbe. Di più il Signore si mosse a compassione di Giobbe, mentre costui pregava per i suoi amici; e il Signore renda a Giobbe il doppio di tutto quello che aveva avuto. Vennero poi a trovarlo tutti i suoi fratelli e tutte le sue sorelle e tutti i suoi conoscenti di prima, e presero cibo con lui in casa sua; e gli fecero le condoglianze e lo consolavano di, tutto il male che il Signore gli avea mandato, e gli donarono ciascuno una pecora e un orecchino d'oro.

Lettura 3

Sermone di San Bernardo Abate

Nella Domenica tra l'Ottava dell'Assunzione della Beata Vergine Maria

Che v'ha dunque di sublime nella generazione di Maria? Certo, ella è discendente di Re, del sangue d'Abramo, dell'illustre stirpe di David. E se ciò ti par poco, aggiungi, che per un singolare privilegio di santità, questa generazione s'è operata per un atto dell'onnipotenza divina, che già molto tempo innanzi fu promessa dal cielo agli stessi patriarchi, che fu figurata con dei prodigi misteriosi, che fu preannunziata dagli oracoli dei profeti. Lei fu prefigurata dalla verga sacerdotale, che fiorì senza radici; lei dal vello di Gedeone, che restò bagnato in mezzo all'area secca; lei dalla porta orientale nella visione d'Ezechiele, che non si aprì mai ad alcuno. Lei infine Isaia soprattutto prometteva nella verga che sarebbe sorta dalla radice di Jesse, ora più chiaramente nella vergine che sarebbe divenuta madre. Con ragione i santi libri dicono questo gran prodigio essere apparso in cielo, dacchè noi lo vediamo sì tanto tempo prima essere stato annunziato dal cielo.


Ad Primam: il Martirologio del 12 Settembre 2021

Pridie Idus Septembris, luna quinta.



Nel giorno precedente alle Idi di Settembre, luna quinta.




Parti proprie della Messa (in latino)

INTROITUS

Salve, sancta Parens, eníxa puérpera Regem: qui cœlum terrámque regit in sǽcula sæculórum. --- Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi. --- Glória Patri --- Salve, sancta Parens, eníxa puérpera Regem: qui cœlum terrámque regit in sǽcula sæculórum.

COLLECTAE

Orémus. Fámulis tuis, quǽsumus, Dómine, cœléstis grátiæ munus impertíre: ut, quibus beátæ Vírginis partus éxstitit salútis exórdium; Nativitátis ejus votíva sollémnitas pacis tríbuat increméntum. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Beatórum Mártyrum tuórum Proti et Hyacínthi nos, Dómine, fóveat pretiósa conféssio: et pia júgiter intercéssio tueátur.

Deus, qui corda fidélium Sancti Spíritus illustratióne docuísti: da nobis in eódem Spíritu recta sápere; et de ejus semper consolatióne gaudére.

Orationes ad libitum.

EPISTOLA

Léctio libri Sapiéntiæ

Prov 8:22-35

Dóminus possédit me in inítio viárum suárum, ántequam quidquam fáceret a princípio. Ab ætérno ordináta sum, et ex antíquis, ántequam terra fíeret. Nondum erant abýssi, et ego jam concépta eram: necdum fontes aquárum erúperant: necdum montes gravi mole constíterant: ante colles ego parturiébar: adhuc terram nonfécerat et flúmina et cárdines orbis terræ. Quando præparábat cœlos, áderam: quando certa lege et gyro vallábat abýssos: quando æthera firmábat sursum et librábat fontes aquárum: quando circúmdabat mari términum suum et legem ponébat aquis, ne transírent fines suos: quando appendébat fundaménta terræ. Cum eo eram cuncta compónens: et delectábar per síngulos dies, ludens coram eo omni témpore: ludens in orbe terrárum: et delíciæ meæ esse cum fíliis hóminum. Nunc ergo, fílii, audíte me: Beáti, qui custódiunt vias meas. Audíte disciplínam, et estóte sapiéntes, et nolíte abjícere eam. Beátus homo, qui audit me et qui vígilat ad fores meas quotídie, et obsérvat ad postes óstii mei. Qui me invénerit, invéniet vitam et háuriet salútem a Dómino.

GRADUALE

Benedícta et venerábilis es, Virgo María: quæ sine tactu pudóris invénta es Mater Salvatóris. Virgo, Dei Génitrix, quem totus non capit orbis, in tua se clausit víscera factus homo.

ALLELUJA

Allelúja, allelúja. Felix es, sacra Virgo María, et omni laude digníssima: quia ex te ortus est sol justítiæ, Christus, Deus noster. Allelúja.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Matthǽum.

Matt 1:1-16

Liber generatiónis Jesu Christi, fílii David, fílii Abraham. Abraham génuit Isaac. Isaac autem génuit Jacob. Jacob autem génuit Judam et fratres ejus. Judas autem génuit Phares et Zaram de Thamar. Phares autem génuit Esron. Esron autem génuit Aram. Aram autem génuit Amínadab. Amínadab autem génuit Naásson. Naásson autem génuit Salmon. Salmon autem génuit Booz de Rahab. Booz autem génuit Obed ex Ruth. Obed autem génuit Jesse. Jesse autem génuit David regem. David autem rex génuit Salomónem ex ea, quæ fuit Uriæ. Sálomon autem génuit Róboam. Róboam autem génuit Abíam. Abías autem génuit Asa. Asa autem génuit Jósaphat. Jósaphat autem génuit Joram. Joram autem génuit Ozíam. Ozías autem génuit Jóatham. Jóatham autem génuit Achaz. Achaz autem génuit Ezechíam. Ezechías autem génuit Manássen. Manásses autem génuit Amon. Amon autem génuit Josíam. Josías autem génuit Jechoníam et fratres ejus in transmigratióne Babylónis. Et post transmigratiónem Babylónis: Jechonías génuit Saláthiel. Saláthiel autem génuit Zoróbabel. Zoróbabel autem génuit Abiud. Abiud autem génuit Elíacim. Elíacim autem génuit Azor. Azor autem génuit Sadoc. Sadoc autem génuit Achim. Achim autem génuit Eliud. Eliud autem génuit Eleázar. Eleázar autem génuit Mathan. Mathan autem génuit Jacob. Jacob autem génuit Joseph, virum Maríæ, de qua natus est Jesus, qui vocátur Christus.

OFFERTORIUM

Orémus. Beáta es, Virgo María, quæ ómnium portásti Creatórem: genuísti qui te fecit, et in ætérnum pérmanes Virgo.

SECRETAE

Unigéniti tui, Dómine, nobis succúrrat humánitas: ut, qui natus de Vírgine, matris integritátem non mínuit, sed sacrávit; in Nativitátis ejus sollémniis, nostris nos piáculis éxuens, oblatiónem nostram tibi fáciat accéptam Jesus Christus, Dóminus noster: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Pro sanctórum Mártyrum tuórum Proti et Hyacínthi commemoratióne, múnera tibi, Dómine, quæ debémus, exsólvimus: præsta, quǽsumus; ut remédium nobis perpétuæ salútis operéntur.

Múnera, quaesumus, Dómine, obláta sanctífica: et corda nostra Sancti Spíritus illustratióne emúnda.

Orationes ad libitum.

PRAEFATIO DE BEATA MARIA VIRGINE

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Et te in Nativitáte beátæ Maríæ semper Vírginis collaudáre, benedícere et prædicáre. Quæ et Unigénitum tuum Sancti Spíritus obumbratióne concépit: et, virginitátis glória permanénte, lumen ætérnum mundo effúdit, Jesum Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Cæli cælorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes: (Sanctus).

COMMUNIO

Beáta viscera Maríæ Vírginis, quæ portavérunt ætérni Patris Fílium.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Súmpsimus, Dómine, celebritátis ánnuæ votíva sacraménta: præsta, quǽsumus; ut et temporális vitæ nobis remédia præbeant et ætérnæ. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Ut percépta nos, Dómine, tua sancta puríficent: beatórum Mártyrum tuórum Proti et Hyacínthi, quǽsumus, ímploret orátio.

Sancti Spíritus, Dómine, corda nostra mundet infúsio: et sui roris íntima aspersióne fecúndet.

Orationes ad libitum.


Traduzione italiana

INTROITO

Salve, o Madre santa, tu hai partorito il Re gloriosamente; egli governa il cielo e la terra per i secoli in eterno. --- Vibra nel mio cuore un ispirato pensiero, mentre al Sovrano canto il mio poema. --- Gloria --- Salve, o Madre santa, tu hai partorito il Re gloriosamente; egli governa il cielo e la terra per i secoli in eterno.

COLLETTE

Preghiamo. O Signore, Te ne preghiamo, concedi ai tuoi servi il dono della grazia celeste, affinché, a quanti il parto della beata Vergine fu principio di salvezza, la votiva festa della sua natività procuri incremento di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. La preziosa professione di fede dei tuoi beati Martiri Proto e Giacinto c'infèrvori, o Signore, e la loro amorevole intercessione ci protegga continuamente.

 O Dio, che hai ammaestrato i tuoi fedeli con la luce dello Spirito Santo, concedici di sentire correttamente nello stesso Spirito, e di godere sempre della sua consolazione.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione.

EPISTOLA

Dal libro della Sapienza

Prov 8:22-35

Il Signore mi possedette dal principio delle sue azioni, prima delle sue opere, fin d’allora. Fui stabilita dall’eternità e fin dalle origini, prima che fosse fatta la terra. Non erano ancora gli abissi e io ero già concepita: non scaturivano ancora le fonti delle acque: i monti non posavano ancora nella loro grave mole; io ero generata prima che le colline: non era ancora fatta la terra, né i fiumi, né i càrdini del mondo. Quando preparava i cieli, io ero presente: quando cingeva con la volta gli abissi: quando in alto dava consistenza alle nubi e in basso dava forza alle sorgenti delle acque: quando fissava i confini dei mari e stabiliva che le acque non superassero i loro limiti: quando gettava le fondamenta della terra. Ero con Lui e mi dilettava ogni giorno e mi ricreavo in sua presenza e mi ricreavo nell’universo: e le mie delizie sono lo stare con i figli degli uomini. Dunque, o figli, ascoltatemi: Beati quelli che battono le mie vie. Udite l’insegnamento, siate saggi e non rigettatelo: Beato l’uomo che mi ascolta e veglia ogni giorno all’ingresso della mia casa, e sta attento sul limitare della mia porta. Chi troverà me, troverà la vita e riceverà la salvezza dal Signore.

GRADUALE

Tu sei benedetta e venerabile, o Vergine Maria, che senza offesa del pudore sei diventata la Madre del Salvatore. O Vergine Madre di Dio, nel tuo seno, fattosi uomo, si rinchiuse Colui che l'universo non può contenere.

ALLELUIA

Allelúia, allelúia. Beata sei, o santa Vergine Maria, e degnissima di ogni lode: poiché da te nacque il sole di giustizia, Cristo, Dio nostro. Allelúia.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Matteo

Matth 1:1-16

Libro della generazione di Gesú Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli. Giuda generò Fares e Zara da Tamar. Fares generò Esron, Esron generò Aram, Aram generò Amínadab, Amínadab generò Naasson, Naasson generò Salmon, Salmon generò Booz da Raab. Booz generò Obed da Ruth, Obed generò Iesse. Iesse generò il re Davide, Davide generò Salomone da colei che era stata di Uria. Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asa, Asa generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Achaz, Achaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amon, Amon generò Giosia, Giosia generò Geconia e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia Geconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiud, Abiud generò Eliacim, Eliacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliud, Eliud generò Eleazar, Eleazar generò Matan, Matan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, sposo di Maria, da cui nacque Gesù chiamato il Cristo.

OFFERTORIO

Preghiamo. Beata sei, o Vergine Maria, che hai portato il Creatore di tutti: hai generato chi ti ha fatta e resti Vergine in eterno.

SECRETE

Ci soccorra, o Signore, l’umanità del tuo Unigenito: affinché, Egli, che nato da una Vergine non diminuí l’integrità della madre, ma la consacrò; nella festa solenne della sua Natività, spogliandoci delle nostre colpe, Ti renda accetta la nostra oblazione, Gesú Cristo nostro Signore: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Per commemorare i tuoi santi Martiri Proto e Giacinto, noi ti offriamo, Signore, i doni che ti dobbiamo; concedi che essi siano per noi efficaci come rimedi di eterna salvezza.

Santifica, Te ne preghiamo, o Signore, i doni che Ti vengono offerti, e monda i nostri cuori con la luce dello Spirito Santo.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, l'ultima ha la conclusione.

PREFAZIO DELLA BEATA VERGINE MARIA

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Te, nella Natività della Beata sempre Vergine Maria, lodiamo, benediciamo ed esaltiamo. La quale concepí il tuo Unigenito per opera dello Spirito Santo e, conservando la gloria della verginità, generò al mondo la luce eterna, Gesú Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtú celesti e i beati Serafini la célebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo: (Sanctus).

COMUNIONE

Beato il seno della Vergine Maria, che portò il Figlio dell'eterno Padre.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. Abbiamo ricevuto, o Signore, i sacramenti destinati a celebrare la votiva solennità; fa, Te ne preghiamo, che ci procurino i rimedii temporali e quelli della vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. La santa comunione che abbiamo ricevuto ci purifichi, O Signore; lo implori la preghiera dei tuoi santi Martiri Proto e Giacinto.

Fa, o Signore, che l’infusione dello Spirito Santo purifichi i nostri cuori, e li fecondi con l’intima aspersione della sua grazia.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione.


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger



11 SETTEMBRE SANTI PROTO E GIACINTO, MARTIRI

Roma festeggia oggi due martiri, che soffrirono per la fede sotto Valeriano verso l’anno 137. Gli Atti non ci dànno notizie storiche sulla loro vita (Delehaye: Studi sul leggendario romano, p. 175) e sappiamo solo che le sofferenze furono crudeli e che Roma decretò loro un culto particolare. Papa Damaso ornò la loro tomba con una iscrizione, Simmaco dedicò loro un altare nella rotonda di sant’Andrea al Vaticano e Pio IX, dopo avere deciso di trasportare il corpo di san Giacinto in san Paolo fuori le mura, non potè realizzare il progetto, sicché riposa ora nella Chiesa di Propaganda.

Chiediamo con la Chiesa che la loro intercessione ci meriti le grazie per mezzo loro domandate e che il Santo Sacrificio, offerto in loro onore, purifichi le nostre anime e sia per noi rimedio di eterna salvezza (Orazione della Messa).

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