09 settembre 2021

Lunedì 13 Settembre 2021 nella liturgia



Lunedì nella XVI Settimana dopo Pentecoste e III di Settembre, Feria minore, colore liturgico verde.

Primi Vespri della Festa dell'Esaltazione della Santa Croce, Doppio Maggiore, colore liturgico rosso.


Qui per le peculiarità del Tempo dopo Pentecoste:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/05/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-dopo.html


Al Breviario

All'Ufficio della Feria:

Tutto dal Salterio (1 Notturno di 9 Salmi a Mattutino, I Schema a Lodi), Letture del Mattutino dal Proprio del Tempo, Orazione della Domenica precedente.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Lodi e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio dell'Esaltazione della Croce:

Ai Vespri tutto dal Proprio dei Santi (al 14 Settembre) con i Salmi dei Primi Vespri del Comune degli Apostoli. Compieta della Domenica.

Le Antifone si raddoppiano, il Suffragio e le Preci si omettono.


Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Sesto giorno tra l'Ottava della Natività della Beata Vergine Maria, Semidoppio, colore liturgico bianco.

Alla Scrittura occorrente del Mattutino incomincia il Libro di Tobia, impedito ieri dalla Festa del SS. Nome di Maria.

Primi Vespri della Festa dell'Esaltazione della Santa Croce, Doppio Maggiore, colore liturgico rosso. Commemorazione dell'Ottava.


All'Ufficio dell'Ottava:

Tutto come il giorno della Festa. Letture del I Notturno dal Proprio del Tempo alla III Domenica di Settembre con i Responsori del Lunedì, oppure, indifferentemente, tanto nella recita corale del Breviario che in quella privata si possono dire le tre Letture della Domenica riunite senza soluzione di continuità come I Lettura del I Notturno seguita dal I Responsorio del Lunedì, le prime due Letture del Lunedì ugualmente riunite in una come II Lettura e seguita dal II Responsorio del Lunedì; infine la III Lettura letta singolarmente col suo Responsorio. Letture del II e del III Notturno al 13 Settembre.

La conclusione degli è quella propria della Beata Vergine Maria: <<Jesu tibi sit gloria, qui natus es de Virgine, cum Patre et almo Spiritu, in sempiterna saecula>>; se si usa la versione tradizionale dell'Inno, anteriore alle alterazioni apportate da Urbano VIII, è <<Gloria tibi Domine, qui natus es de Virgine, cum Patre et Sancto Spiritu, in sempiterna saecula>>. Le Antifone non si raddoppiano, le Commemorazioni Comuni e le Preci si omettono. Il Versetto del Responsorio di Prima è <<qui natus es de Maria Virgine>>.

All'Ufficio dell'Esaltazione della Croce:

Ai Vespri tutto dal Proprio dei Santi (al 14 Settembre) con i Salmi dei Primi Vespri del Comune degli Apostoli.

Le Antifone si raddoppiano, le Commemorazioni Comuni e le Preci si omettono. La conclusione dell'Inno Te lucis di Compieta è quella delle Feste della Beata Vergine come sopra.


Al Messale

Si può celebrare facoltativamente della XVI Domenica di Pentecoste con le seguenti variazioni:

  • Il Gloria in excelsis e il Credo si omettono
  • Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:

  • La prima della Messa

    • La seconda Ad poscenda suffragia Sanctorum (A cunctis)

    • Le altre ad libitum, tuttavia, essendo oggi una Feria che cade di Lunedì, a tutte le Messe private la penultima Orazione dev'essere quella per i defunti Fidelium

  • Prefazio Comune
  • Benedicamus Domino
  • Prologo di San Giovanni

Oppure è possibile celebrare una Messa Votiva privata (senza Gloria, tre o cinque o sette Orazioni di cui la prima della Messa, la seconda A cunctis e le altre ad libitum eccetto la penultima che è sempre Fidelium, Prefazio della Messa o Comune, Benedicamus Domino), o ancora una Messa quotidiana di Requiem (con tre Orazioni).

Invece nelle chiese in cui Domenica scorsa l'unica Messa è stata celebrata della solennità esterna del SS. Nome di Maria, oggi si deve obbligatoriamente recuperare la Messa della XVI Domenica di Pentecoste con le modalità sopra enunciate ma senza l'Orazione FideliumCiò non vale per le Messe private, che possono essere della Feria ma non votive o di Requiem (in effetti non cambia quasi nulla).


Letture del Mattutino (in latino)

AD NOCTURNUM

Lectio 1

De libro Tobíæ

Tob 2:1-4

Post hæc vero, cum esset dies festus Dómini, et factum esset prándium bonum in domo Tobíæ, dixit fílio suo: Vade et adduc áliquos de tribu nostra timéntes Deum, ut epuléntur nobíscum. Cumque abiísset, revérsus nuntiávit ei unum ex fíliis Israël jugulátum jacére in platéa. Statímque exsíliens de accúbitu suo relínquens prándium, jejúnus pervénit ad corpus, tollénsque illud portávit ad domum suam occúlte, ut, dum sol occubuísset, caute sepelíret eum.

Lectio 2, Tob 2:8-12

Arguébant autem eum omnes próximi ejus dicéntes: Jam hujus rei causa intérfici jussus es et vix effugísti mortis impérium; et íterum sépelis mórtuos? Sed Tobías plus timens Deum quam regem, rapiébat córpora occisórum et occultábat in domo sua et médiis nóctibus sepeliébat ea. Cóntigit autem ut quadam die fatigátus a sepultúra, véniens in domum suam jactásset se juxta paríetem et obdormísset, et ex nido hirúndinum dormiénti illi cálida stércora incíderent super óculos ejus fierétque cæcus. Hanc autem tentatiónem ídeo permísit Dóminus eveníre illi, ut pósteris darétur exémplum patiéntiæ ejus, sicut et sancti Job.

Lectio 3, Tob 2:13-18

Nam, cum ab infántia sua semper Deum timúerit et mandáta ejus custodíerit, non est contristátus contra Deum quod plaga cæcitátis evénerit ei; sed immóbilis in Dei timóre permánsit agens grátias Deo ómnibus diébus vitæ suæ. Nam sicut beáto Job insultábant reges, ita isti paréntes et cognáti ejus irridébant vitam ejus, dicéntes: ubi est spes tua, pro qua eleemósynas et sepultúras faciébas? Tobías vero increpábat eos, dicens: Nolíte ita loqui; quóniam fílii sanctórum sumus, et vitam illam exspectámus, quam Deus datúrus est his qui fidem suam nunquam mutant ab eo.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Dal libro di Tobia

Tob 2:1-4

Ora dopo tali cose essendo un giorno di festa del Signore, ed essendo preparato in casa di Tobia un pranzo, egli disse a suo figlio: Va' e conduci alcuni della nostra tribù, timorati di Dio, a far banchetto con noi. E quegli andato, gli riferì, al ritorno, come uno dei figli d'Israele giaceva scannato sulla piazza. Ed egli alzatosi all'istante da mensa e lasciato il pranzo, si portò digiuno dov'era il cadavere, e, presolo, lo portò di nascosto in casa sua, per seppellirlo poi cautamente dopo il tramonto del sole.

Lettura 2, Tob 2:8-12

Pertanto tutti i suoi parenti lo sgridavano dicendo: Già per questa ragione fu dato ordine di farti morire e a mala pena ti sottraesti agli artigli della morte; e ora di nuovo seppellisci i morti? Ma Tobia temendo più Dio che il re, trafugava i corpi degli uccisi e li nascondeva in casa sua e nel cuore della notte li seppelliva. Or avvenne un giorno, che tornato stanco dal seppellire, giunto a casa sua si sdraiò vicino al muro e si addormentò, e mentre dormiva da un nido di rondini, gli cadde sugli occhi dello sterco caldo, onde rimase cieco. E il Signore permise che gli venisse questa prova, affinché í posteri avessero un esempio della sua pazienza simile a quella del santo Giobbe.

Lettura 3, Tob 2:13-18

Infatti avendo egli sempre, fin dalla sua infanzia, temuto Dio e osservato i suoi comandamenti, non si querelò di Dio per la tribolazione della cecità venutagli; ma si mantenne saldo nel timor di Dio, rendendo a Dio grazie in tutti i giorni della sua vita. E come i re schernivano il beato Giobbe, così i parenti e i congiunti di lui si burlavano della sua condotta, dicendo: Dov'è la tua speranza per cui facevi elemosine e seppellivi? Ma Tobia sgridava dicendo: Non parlate cosi; perché noi siamo figli di santi e aspettiamo quella vita che Dio darà a quelli che non perdono mai la loro fede in lui.


Ad Primam: il Martirologio del 14 Settembre 2021

Decimo octavo Kalendas Octobris, luna septima.



Nel diciottesimo giorno alle Calende di Ottobre, luna settima.




Parti proprie della Messa (in latino)

INTROITUS

Miserére mihi, Dómine, quóniam ad te clamávi tota die: quia tu, Dómine, suávis ac mitis es, et copiósus in misericórdia ómnibus invocántibus te. ---Inclína, Dómine, aurem tuam mihi, et exáudi me: quóniam inops, et pauper sum ego. --- Glória Patri --- Miserére mihi, Dómine, quóniam ad te clamávi tota die: quia tu, Dómine, suávis ac mitis es, et copiósus in misericórdia ómnibus invocántibus te.

COLLECTAE

Orémus. Tua nos, quǽsumus, Dómine, grátia semper et prævéniat et sequátur: ac bonis opéribus júgiter præstet esse inténtos. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. A cunctis nos, quǽsumus, Dómine, mentis et córporis defénde perículis: et, intercedénte beáta et gloriósa semper Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis, salútem nobis tríbue benígnus et pacem; ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, Ecclesia tua secúra tibi sérviat libertáte.

Orationes ad libitum sed penultimo loco dicutur:

Fidélium, Deus, ómnium Cónditor et Redémptor: animábus famulórum famularúmque tuárum remissiónem cunctórum tríbue peccatórum; ut indulgéntiam, quam semper optavérunt, piis supplicatiónibus consequántur.

EPISTOLA

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Ephésios

Ephes 3:13-21

Fratres: Obsecro vos, ne deficiátis in tribulatiónibus meis pro vobis: quæ est glória vestra. Hujus rei grátia flecto génua mea ad Patrem Dómini nostri Jesu Christi, ex quo omnis patérnitas in cœlis et in terra nominátur, ut det vobis secúndum divítias glóriæ suæ, virtúte corroborári per Spíritum ejus in interiórem hóminem, Christum habitáre per fidem in córdibus vestris: in caritáte radicáti et fundáti, ut póssitis comprehéndere cum ómnibus sanctis, quæ sit latitúdo et longitúdo et sublímitas et profúndum: scire etiam supereminéntem sciéntiæ caritátem Christi, ut impleámini in omnem plenitúdinem Dei. Ei autem, qui potens est ómnia fácere superabundánter, quam pétimus aut intellégimus, secúndum virtútem, quæ operátur in nobis: ipsi glória in Ecclésia et in Christo Jesu, in omnes generatiónes sǽculi sæculórum. Amen.

GRADUALE

Timébunt gentes nomen tuum, Dómine, et omnes reges terræ glóriam tuam. Quóniam ædificávit Dóminus Sion, et vidébitur in majestáte sua.

ALLELUJA

Allelúja, allelúja. Cantáte Dómino cánticum novum: quia mirabília fecit Dóminus. Allelúja.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam

Luc 14:1-11

In illo témpore: Cum intráret Jesus in domum cujúsdam príncipis pharisæórum sábbato manducáre panem, et ipsi observábant eum. Et ecce, homo quidam hydrópicus erat ante illum. Et respóndens Jesus dixit ad legisperítos et pharisǽos, dicens: Si licet sábbato curáre? At illi tacuérunt. Ipse vero apprehénsum sanávit eum ac dimísit. Et respóndens ad illos, dixit: Cujus vestrum ásinus aut bos in púteum cadet, et non contínuo éxtrahet illum die sábbati? Et non póterant ad hæc respóndere illi. Dicebat autem et ad invitátos parábolam, inténdens, quómodo primos accúbitus elígerent, dicens ad illos: Cum invitátus fúeris ad núptias, non discúmbas in primo loco, ne forte honorátior te sit invitátus ab illo, et véniens is, qui te et illum vocávit, dicat tibi: Da huic locum: et tunc incípias cum rubóre novíssimum locum tenére. Sed cum vocátus fúeris, vade, recúmbe in novíssimo loco: ut, cum vénerit, qui te invitávit, dicat tibi: Amíce, ascénde supérius. Tunc erit tibi glória coram simul discumbéntibus: quia omnis, qui se exáltat, humiliábitur: et qui se humíliat, exaltábitur.

OFFERTORIUM

Orémus. Dómine, in auxílium meum réspice: confundántur et revereántur, qui quærunt ánimam meam, ut áuferant eam: Dómine, in auxílium meum réspice.

SECRETAE

Munda nos, quǽsumus, Dómine, sacrifícii præséntis efféctu: et pérfice miserátus in nobis; ut ejus mereámur esse partícipes. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Exáudi nos, Deus, salutáris noster: ut, per hujus sacraménti virtútem, a cunctis nos mentis et córporis hóstibus tueáris; grátiam tríbuens in præsénti, et glóriam in futuro.

Orationes ad libitum sed penultimo loco dicutur:

Hóstias, quǽsumus, Dómine, quas tibi pro animábus famulórum famularúmque tuárum offérimus, propitiátus inténde: ut, quibus fídei christiánæ méritum contulísti, dones et præmium.

PRAEFATIO COMMUNIS

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: (Sanctus).

COMMUNIO

Dómine, memorábor justítiæ tuæ solíus: Deus, docuísti me a juventúte mea: et usque in senéctam et sénium, Deus, ne derelínquas me.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Purífica, quǽsumus, Dómine, mentes nostras benígnus, et rénova cœléstibus sacraméntis: ut consequénter et córporum præsens páriter et futúrum capiámus auxílium. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Mundet et múniat nos, quǽsumus, Dómine, divíni sacraménti munus oblátum: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis; a cunctis nos reddat et perversitátibus expiátos, et adversitátibus expedítos.

Orationes ad libitum sed penultimo loco dicutur:

Animábus, quǽsumus, Dómine, famulórum famularúmque tuárum orátio profíciat supplicántium: ut eas et a peccátis ómnibus éxuas, et tuæ redemptiónis fácias esse partícipes.


Traduzione italiana

INTROITO

Abbi pietà di me, o Signore, poiché tutto il giorno ti ho invocato: Tu, o Signore, che sei benigno e pieno di misericordia verso quelli che ti invocano. --- Porgi l’orecchio verso di me, o Signore, ed esaudiscimi, perché sono misero e povero. --- Gloria --- Abbi pietà di me, o Signore, poiché tutto il giorno ti ho invocato: Tu, o Signore, che sei benigno e pieno di misericordia verso quelli che ti invocano.

COLLETTE

Preghiamo. O Signore, Te ne preghiamo, che la tua grazia sempre ci prevenga e segua, e faccia che siamo sempre intenti alle opere buone. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione). Tuttavia al penultimo posto si dice:

O Dio, creatore e redentore di tutti i fedeli: concedi alle anime dei tuoi servi e delle tue serve la remissione di tutti i peccati; affinché, per queste nostre pie suppliche, ottengano l’indulgenza che hanno sempre desiderato.

EPISTOLA

Lettura della Lettera di san Paolo Apostolo agli Efesini

Efes 3:13-21

Fratelli: Vi prego, non perdetevi d’animo per le tribolazioni che io ho per voi, le quali sono vostra gloria. A questo fine piego le mie ginocchia dinanzi al Padre del Signore nostro Gesú Cristo, da cui ogni famiglia prende nome e in cielo e in terra, affinché vi conceda, secondo l’abbondanza della sua gloria, che siate fortificati in virtú, secondo l’uomo interiore per mezzo del suo Spirito. Il Cristo abiti nei vostri cuori mediante la fede, dimodoché, ben radicati e fondati nella carità, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità di quella carità del Cristo che sorpassa ogni concetto, affinché siate ripieni di tutta la grazia secondo la pienezza di Dio. A Colui che può fare al di là di tutto, molto al di là di quanto noi domandiamo e pensiamo, secondo la virtú che opera in noi: a Lui sia gloria nella Chiesa e nel Cristo Gesú per tutte le generazioni di tutti i secoli. Amen.

GRADUALE

Le genti temeranno il tuo nome, o Signore, e tutti i re della terra la tua gloria. Poiché il Signore ha edificato Sion e sarà veduto nella sua maestà.

ALLELUIA

Alleluia, alleluia. Cantate al Signore un cantico nuovo: perché Egli fece meraviglie. Alleluia.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca

Luc 14:1-11

In quel tempo: Essendo Gesú entrato in giorno di sabato nella casa di uno dei principali Farisei per prendere cibo, questi gli tenevano gli occhi addosso. Ed ecco che un idropico gli stava davanti. E Gesú prese a dire ai dottori della legge e ai Farisei: È lécito o no, risanare in giorno di sàbato? Ma quelli tacquero. Ed egli, toccatolo, lo risanò e lo rimandò. E disse loro: Chi di voi, se gli è caduto un asino o un bue nel pozzo, non lo trae súbito fuori in giorno di sàbato? Né a tali cose potevano replicargli. Osservando come i convitati scegliessero i primi posti, prese a dir loro questa parabola: Quando sei invitato a nozze, non metterti al primo posto, perché potrebbe darsi che una persona piú ragguardevole di te sia stata pure invitata, e allora quegli che ha invitato te e lui può venire a dirti: Cedigli il posto. E allora occuperai con vergogna l’ultimo posto. Ma quando sarai invitato, va a metterti nell’ultimo posto, affinché, venendo chi ti ha invitato, ti dica: Amico, vieni piú avanti. Allora ne avrai onore presso tutti i convitati: perché chiunque si innalza, sarà umiliato, e chi si umilia, sarà innalzato.

OFFERTORIO

Preghiamo. Signore, vieni in mio aiuto: siano confusi e svergognati quelli che insidiano la mia vita per rovinarla: Signore, vieni in mio aiuto.

SECRETE

Puríficaci, Te ne preghiamo, o Signore, in virtú del presente sacrificio, e, nella tua misericordia, fa sí che meritiamo di esserne partecipi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

O Dio nostra salvezza, esaudiscici; e, in virtù di questo sacramento proteggici da ogni nemico della mente e del corpo, dandoci la grazia nel tempo presente e la gloria nell'eternità.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (solo l'ultima ha la conclusione). Tuttavia al penultimo posto si dice:

Guarda propizio, Te ne preghiamo, o Signore, queste ostie che Ti offriamo per le anime dei tuoi servi e delle tue serve: affinché, a coloro cui concedesti il merito della fede cristiana, ne dia anche il premio.

PREFAZIO COMUNE

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: (Sanctus).

COMUNIONE

O Signore, celebrerò la giustizia che è propria solo a Te. O Dio, che mi hai istruito fin dalla giovinezza, non mi abbandonare nell’estrema vecchiaia.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. O Signore, Te ne preghiamo, purífica benigno le nostre ànime con questi sacramenti, affinché, di conseguenza, anche i nostri corpi ne traggano aiuto per il presente e per il futuro. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione). Tuttavia al penultimo posto si dice:

Ti preghiamo, o Signore, le nostre supplici preghiere giovino alle anime dei tuoi servi e delle tue serve: affinché Tu le purifichi da ogni colpa e le renda partecipi della tua redenzione.

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