IL CICLO DI NATALE
Comincia con i Primi Vespri della I Domenica d’Avvento e termina con la Compieta del Giorno Ottavo dell’Epifania.
Esso si compone in questo modo:
- Il Tempo d’Avvento (colore liturgico de tempore violaceo, rosa la III Domenica e il Lunedì, Martedì e Giovedì della sua settimana; la sua durata è variabile tra i 22 e i 28 giorni): esso si compone di quattro settimane: l’ultima di esse è completa se la I Domenica d’Avvento cade il 27 Novembre; se invece cade il 3 Dicembre, l’ultima settimana si riduce alla IV Domenica commemorata in occorrenza con la Vigilia di Natale. La I Settimana d’Avvento cadono inoltre le Quattro Tempora.
- Il Tempo di Natale (colore liturgico de tempore bianco anche se il Proprio del Tempo prevede alcune Feste che hanno colore rosso come S. Stefano, o persino violaceo come i SS. Innocenti; 20 giorni in totale), esso si suddivide così:
- Natale e la sua Ottava, dal 25 Dicembre al 1 Gennaio
- I giorni tra l’Ottava di Santo Stefano e la Vigilia dell’Epifania, dal 2 al 5 Gennaio
- L’Epifania e la sua Ottava, dal 6 al 13 Gennaio.
Si arriva a un totale di che può andare dai 42 ai 48 giorni, cioè da 6 settimane a quasi 7. Il fulcro cronologico di questo ciclo è il giorno di Natale, 25 Dicembre.
Come si vedrà più avanti, al Ciclo di Natale segue un periodo liturgico intermedio di durata estremamente variabile (da 4 giorni a 5 settimane e mezza) che lo separa dal Ciclo di Pasqua: il Tempo dopo l’Epifania.
IL TEMPO D'AVVENTO
Caratteristiche
generali
Il Tempo d’Avvento segna l’inizio di un nuovo anno
liturgico. Esso incomincia con i Primi Vespri (anche solo commemorati) della I
Domenica d’Avvento, e si conclude con l’Ufficio di Nona della Vigilia di
Natale. La I Domenica d’Avvento è la Domenica che cade più vicina alla festa di
S. Andrea Apostolo (30 Novembre): di conseguenza essa può capitare dal 27
Novembre al 3 Dicembre, né prima né dopo. La Vigilia di Natale è il 24 Dicembre,
e non si può anticipare se cade di Domenica.
L’Avvento è un tempo di penitenza: dalla I Domenica
fino al giorno di Natale incluso, uno dei precetti della Chiesa proibisce la celebrazione solenne delle nozze (non sono impedite le nozze
stesse, come pensano erroneamente alcuni, ma è vietato celebrarle con pompa e solennità
per rispetto all’attesa del Natale). Ciò malgrado, gli unici giorni di digiuno
e astinenza di precetto sono le Quattro Tempora e la Vigilia di Natale.
Il colore liturgico de tempore dell’Avvento, cioè delle Domeniche e Ferie, è il
violaceo; Il Diacono e il Suddiacono alla Messa solenne non possono usare
dalmatica e tunicella, ma le pianete plicate. L’Altare non può essere ornato
con fiori e l’organo non può suonare se non per sostenere il canto.
La III Domenica,
detta Gaudete dalla prima parola
dell’Introito della sua Messa, le regole esposte al paragrafo precedente
subiscono un’eccezione: si può facoltativamente usare il colore rosa, Diacono e
Suddiacono indossano dalmatica e tunicella alla Messa, l’Altare si può ornare
di fiori e l’organo essere suonato. Così anche il Lunedì, Martedì e Giovedì di quella settimana in cui si celebra la Messa feriale (non gli altri tre giorni, essendovi le Quattro Tempora).
Il rito delle Domeniche è Semidoppio quanto al modo di ordinare l’Ufficio e la Messa (con qualche eccezione che si vedrà in seguito), tuttavia esse sono Domeniche Maggiori:
- La I Domenica d’Avvento è una Domenica di I Classe: essa non cede nemmeno alle feste più solenni.
- Le altre tre sono Domeniche di II Classe: esse cedono soltanto alle feste di rito Doppio di I Classe.
Quindi, per esempio, negli anni in cui la festa dell’Immacolata Concezione cade la II Domenica d’Avvento, la Festa prevale e se ne fanno l’Ufficio e la Messa con la commemorazione della Domenica a entrami i Vespri, a Mattutino e Lodi, e alla Messa.
Le Ferie d’Avvento sono Ferie Maggiori non privilegiate, che cedono alle Feste «delle nove lezioni» (quindi quelle di rito Doppio e Semidoppio) ma non a quelle di rito Semplice. Quando queste Ferie sono impedite se ne fa sempre la commemorazione a Lodi e Vespri e alla Messa. A Lodi e Vespri si usa l’Antifona al Benedictus o al Magnificat del giorno, col relativo Versetto e l’Orazione della Domenica precedente. Alla Messa si riprendono le tre Orazioni Colletta, Secreta e Postcommunio della Domenica precedente.
Durante tutto l’Avvento le Vigilie de Sanctis (per il calendario universale
S. Andrea, Immacolata e S. Tommaso) sono omesse all’Ufficio e si commemorano
solo alla Messa.
Dall’8 al 15 Dicembre si seguono le regole normali
delle Feste Doppie di I Classe (della S. Vergine) con Ottava Comune.
Il Mercoledì, Venerdì e Sabato della III Settimana
d’Avvento cadono le Quattro Tempora, che prendono il posto delle Ferie relative
e hanno uguale rito al Breviario (ma Messa propria).
A partire dal 17 Dicembre si devono necessariamente
interrompere tutte le Ottave particolari che potrebbero essere in corso.
La Vigilia di Natale è una Vigilia Privilegiata di I
Classe che non cede a nessuna Festa. Quando essa è in occorrenza con la IV
Domenica di Avvento, la Vigilia prevale sulla Domenica e se ne fanno l’Ufficio
e la Messa, mentre la Domenica viene solo commemorata ai Primi Vespri, a Lodi e
alla Messa. Questa Vigilia ha due particolarità assolutamente uniche: la prima
è quella di avere ben due riti, Semplice a Mattutino e Doppio (di I Classe) da
Lodi a Nona; la seconda quella del canto solenne del Martirologio di Natale, in
cui gli Accoliti portano i ceri e il Sacerdote indossa il piviale, incensa il
libro e canta l’elogium con un tono
proprio, inginocchiandosi alle parole In
Bethlehem Judae etc..
Al Breviario
Per tutto il tempo d’Avvento si legge, alla Scrittura
occorrente del Mattutino, il Libro del Profeta Isaia, che ebbe da Dio il
privilegio di profetizzare in maniera particolareggiata, con ben sette secoli
di anticipo, la venuta del nostro Redentore. Si legge dalla I Domenica di
Avvento fino al 23 Dicembre, con l’eccezione delle Quattro Tempora e delle
eventuali feste che disponessero di lezioni proprie oppure prese dal Comune per
il I Notturno (S. Andrea, l’Immacolata Concezione e S. Tommaso Apostolo nel
calendario universale, ma i calendari particolari possono includerne altre).
Il Suffragio di Lodi e Vespri è abolito durante
tutto il Tempo d’Avvento anche alle Feste, e verrà ripreso solo una volta
terminata l’Ottava dell’Epifania, così come anche il Simbolo Atanasiano
dell’Ufficio di Prima domenicale.
Le Domeniche viene omesso il Te Deum a Mattutino,
che è sostituito dal IX Responsorio.
Essendo le Ferie Maggiori automaticamente Ferie di
penitenza, all’Ufficio feriale vige l’obbligo di recitare le Preci Feriali a
tutte le Ore da Lodi a Compieta, con lo Schema II delle Lodi (e il Mercoledì
anche al III Notturno) e il quarto Salmo a Prima. Le Domeniche si dicono le
Preci Domenicali a Prima e Compieta come al solito, se non si devono
commemorare feste di rito Doppio o Ottave.
L’Avvento non dispone di Inni per ogni giorno della
settimana: le Ore Maggiori, cioè Vespri, Mattutino e Lodi, hanno degli Inni
fissi per tutto il tempo d’Avvento (tranne, ovviamente, alle Feste, le quali
usano gli inni propri o quelli del Comune): Creator
alme siderum a Vespri, Verbum
supernum prodiens a Mattutino, En
clara vox redarguit a Lodi. Le altre Ore hanno i loro soliti Inni fissi per
tutto l’anno. Anche i Versetti di Vespri e Lodi sono fissi. Inoltre il Salterio
fornisce due Invitatori: Regem venturum
Dominum per le prime due settimane d’Avvento e Prope est jam Dominus per le ultime due, più uno particolare per la
Vigilia di Natale. Al Versetto del Responsorio di Prima, anche dell’Ufficio
festivo se non ce ne sono di propri, si dice Qui venturus es in mundum. La Festa e Ottava dell’Immacolata,
eccetto la Domenica infra Octavam, gli Inni con metrica uguale hanno la
conclusione Jesu tibi sit gloria qui
natus es de Virgine, e al Responsorio di Prima il Versetto Qui natus es de Maria Virgine.
L’Antifona finale delle Ore è l’Alma Redemptoris Mater con il Versetto Angelus Domini e l’Orazione Gratiam
tuam. Questa Antifona persiste fino al 2 Febbraio, ma il Versetto e
l’Orazione cambiano a partire dai Primi Vespri di Natale.
L’organizzazione dell’Ufficio domenicale non
presenta particolari problemi, tenendo conto di quanto detto sopra più il fatto
che ogni Domenica ha il suo Proprio, composto dalle Antifone ai Salmi (per
entrambi i Vespri, Lodi, Prima, Terza, Sesta e Nona), dalle Antifone al Magnificat e al Benedictus, dai Capitoli (quello unico per Vespri, Lodi e Terza, e
quelli per Sesta e Nona, quest’ultimo come al solito corrispondente alla
Lettura Breve di Prima); infine le Letture del Mattutino con i Responsori, e
l’Orazione. Nel Salterio si trovano le Antifone per il Mattutino domenicale
(specifiche per l’Avvento, da non confondere con quelle per il Tempo dopo
l’Epifania), e normalmente tutti gli Inni e i Versetti.
Invece l’Ufficio feriale è un caos, il più complicato dell’intero anno liturgico. Cercando di riassumere e semplificare al massimo:
- A Mattutino Invitatorio, Inno, Antifone, Salmi e Versetti sono nel Salterio, Letture e Responsori nel Proprio. Le Antifone sono le stesse che si dicono nel resto dell’anno.
- A Lodi (ricordo ancora: Schema II) il Salterio presenta delle Antifone che si usano nelle prime tre settimane, e poi delle Antifone diversificate per le sei Ferie che precedono la Vigilia di Natale, nelle quali ogni giorno ha le sue Antifone proprie. I Salmi gli Inni, i Versetti e le Preci sono sempre nel Salterio. L’Antifona al Benedictus è propria del giorno, l’Orazione è quella della Domenica precedente.
- A Prima, Terza, Sesta e Nona le Antifone sono organizzate per settimana e corrispondono a quelle della Domenica. Possono mancarne alcune, specialmente quelle della seconda settimana: non è un problema dato che in quel periodo cade l’Ottava dell’Immacolata, che prevale sull’Ufficio feriale. Anche in questo caso, le ultime sei Ferie prima della Vigilia di Natale hanno Antifone proprie. I Capitoli coi Responsori, i Versetti, le Preci e la Lettura Breve di Prima si trovano nel Salterio, l’Orazione è sempre quella della Domenica.
- I Vespri dal Lunedì al Venerdì hanno le stesse Antifone del resto dell’anno (i Vespri del Sabato quelle domenicali). I Salmi e le Preci sono nel Salterio, l’Inno col Versetto anche, o male che vada nel Proprio o nell’Ordinario. Le Antifone al Magnificat sono proprie, tuttavia i giorni che vanno dal 17 al 23 Dicembre hanno Antifone speciali, le cosiddette Grandi Antifone conosciute anche come Antifone “O”, che a causa della loro particolare importanza vanno sempre raddoppiate.
- Compieta è l’unica Ora Canonica che non subisce variazioni nel corso dell’anno. Semplicemente bisogna ricordarsi che le Preci, essendo Feriali, vanno recitate in ginocchio.
Per l’Ufficio festivo ci si regola come sempre,
utilizzando le Antifone del Salterio che sono denominate per annum e lo Schema I delle Lodi, oppure quelle del Proprio o del
Comune secondo il caso.
Il 21 c’è l’Antifona Nolite timere, che si dice o per la commemorazione della Feria
nella Festa di San Tommaso, o, se è Domenica, come Antifona al Benedictus. Il
23 c’è l’Antifona al Benedictus Ecce
completa sunt. La Vigilia di Natale ha Antifone e Salmi del Salterio a
Mattutino, e nelle restanti Ore Salmi festivi e il resto proprio.
Al Messale
L’Avvento ha solo otto Messe proprie: cioè per le quattro
Domeniche, i tre giorni delle Quattro Tempora, e la Vigilia di Natale. Nelle
Ferie si riprende dunque la Messa domenicale, se non si vogliono celebrare
Messe Votive o di Requiem; tuttavia a partire dal 17 Dicembre le Messe Votive
comuni e quelle quotidiane di Requiem sono proibite (come anche alle Quattro
Tempora e Vigilie de Sanctis). Ma le
Messe Votive pro re gravi et publica
simul causa sono comunque permesse, a eccezione della I Domenica d’Avvento
e della Vigilia di Natale, e le Messe lette da Requiem per i giorni privilegiati
(morte, funerale, 3°, 7° e 30° giorno, anniversario) lo sono altrettanto ma a
eccezione anche delle altre Domeniche.
In tutte le Messe de tempore il Gloria in excelsis è soppresso, di conseguenza
alla fine della Messa si dice Benedicamus
Domino invece che Ite Missa est.
Alla Messa feriale che riprende quella della Domenica si omette l’Alleluja.
Sia nelle Messe de
tempore, che in quelle de Sanctis
di rito Semidoppio, le Orazioni pro
diversitate Temporum assignatae sono così regolate: la prima (dopo quelle
della Messa e delle commemorazioni) è della Beata Vergine Deus qui de Beatae Mariae, la seconda quando viene recitata è
quella contro i persecutori della Chiesa Ecclesiae
tuae oppure per il Papa Deus omnium
fidelium. Se la Messa è offerta in onore della Beata Vergine, o se la Beata
Vergine è commemorata, o ancora se si tratta della Messa Votiva di Ognissanti,
la prima orazione viene sostituita con quella dello Spirito Santo Deus qui corda fidelium.
Il Prefazio domenicale è di per sé quello della
SS. Trinità, quello feriale è il Prefazio Comune; chi usufruisce dei Prefazi
propri di Francia vi troverà però lo speciale Prefazio di Avvento da usare sia
le Domeniche che le ferie e le Feste non aventi Prefazio proprio.
Per Santa Maria
in Sabato e le Messe Votive de Beata
si usa la Messa I Rorate coeli.
Le Messe delle
Quattro Tempora seguono le loro regole normali: il Mercoledì si aggiunge una
Profezia e il Sabato cinque, dotate sempre di Graduali e Orazioni.
Alle Messe feriali cantate e solenni ci si inginocchia a tutte le Orazioni Collette e Postcommunio, a meno che non siano state precedute dal Levate, e dal Sanctus al Pax Domini.
All’Antifonale e
al Graduale
Negli Uffici de
tempore gli Inni e i Responsori delle Ore Minori seguono un tono proprio. Le
Domeniche la Messa si canta col Kyriale XVII (che corrisponde, nell’Ufficio, al
tono VIII del Benedicamus Domino);
nelle Ferie la Messa ha il Kyriale XVIII (nell’Ufficio Benedicamus Domino col
tono VII).
Al Caeremoniale Episcoporum
L’Avvento essendo come già detto un tempo di penitenza, i Prelati non regolari indossano l’abito corale penitenziale, nero per i Prelati inferiori e i Vescovi, e violaceo per i Cardinali, conservando ovviamente lo zucchetto, la berretta e il galero propri della loro dignità. Si eccettua la Festa dell’Immacolata, in cui si usa l’abito normale. Agli Uffici e Messe Pontificali de tempore si usa la mitria aurifregiata, ma la Domenica Gaudete e alle Feste la mitria preziosa. I paramenti non si indossano in sacrestia ma al Trono o al Faldistorio; il Suddiacono canta l’Epistola senza pianeta plicata, così il Diacono per il Vangelo, sostituendo anche la stola normale con la stola latior (la Domenica Gaudete si seguono invece le regole normali).
Pratiche
La più conosciuta è quella della Corona d’Avvento,
una corona vegetale o floreale al cui centro stanno quattro ceroni, tre
violacei e uno rosa, che si accendono progressivamente ognuno a ciascuna
Domenica, e si possono tenere accesi tutti i giorni per la Messa, i Vespri o la
Novena, fino alla Vigilia di Natale inclusa. La si colloca presso l'Altar Maggiore (e mai su di esso come fanno certuni!!).
Una pratica liturgica bellissima è quella della
Messa Rorate. Vale a dire che si
celebra l’omonima Messa, o per Santa Maria in Sabato o semplicemente come
Votiva, prima dell’alba, quando il cielo è ancora scuro, alla luce delle sole
candele dell’altare, che eccezionalmente possono essere aumentate di numero
senza limiti, dato che il Sacerdote ne ha bisogno per leggere bene il Messale.
Prima della Divino
Afflatu il Breviario indicava espressamente l’obbligo, per chi cantava
l’Ufficio in coro, di recitare l’Ufficio dei Defunti tutti i lunedì d’Avvento
in cui non ci fosse una Festa delle nove lezioni; chi non era tenuto
all’Ufficio corale era solo invitato a farlo facoltativamente. Pur essendo
stati soppressi quest’obbligo e questa indicazione, nulla vieta che si possa
continuare a praticarla.
In Italia è molto sentita la tradizione della Novena
di Natale, dal 16 al 24 Dicembre, che può essere cantata anche solennemente,
col Sacerdote in piviale violaceo, Diacono e Suddiacono in dalmatica e tunicella (paramenti
rosa la III Domenica d’Avvento, con Diacono e Suddiacono in dalmatica e
tunicella; se la Novena viene cantata davanti al SS. Sacramento esposto i
paramenti sono bianchi). Al Magnificat si incensano l’Altare, il celebrante, il
Clero e i fedeli; o in caso di esposizione solo il SS. e l’Altare.
Esiste anche una melodia gregoriana per la Novena all’Immacolata Concezione, dal 30 Novembre al 7 Dicembre, cui può seguire l’esposizione del SS. Sacramento. La sua struttura è molto simile a quella di Natale e penso si possa officiare allo stesso modo.
Infine, la I Domenica d'Avvento si può cantare prima dell'Introito l'Antifona Sanctissimus namque Gregorius (o secondo un'altra versione, Gregorius Præsul), in riferimento all'inizio dell'anno liturgico e al fatto che San Gregorio ha organizzato il canto gregoriano, che da lui prende il nome.
Per ulteriori dettagli sulle rubriche dell'Avvento: L. Stercky, Manuel de liturgie et Cérémonial selon le Rit Romain, Paris Lecoffre 1935, Tomo II, pag. 211-220.
Per le Funzioni Episopali in Avvento: Id., Les Fonctions Pontificales selon le Rit Romain, Paris Lecoffre 1932, Tomo II, pag. 1-3.
Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger sul Tempo d'Avvento:
- Storia dell'Avvento: https://sensusfidelium.us/italiano/lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/avvento-lannoliturgico-di-dom-prosper-gueranger/capitoloi-storia-dellavvento/
- Mistica dell'Avvento: https://sensusfidelium.us/italiano/lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/avvento-lannoliturgico-di-dom-prosper-gueranger/capitolo-ii-mistica-dellavvento/
- Pratica dell'Avvento: https://sensusfidelium.us/italiano/lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/avvento-lannoliturgico-di-dom-prosper-gueranger/capitoloiii-pratica-dellavvento/
Ti ammiro e ti seguo con attenzione. Grazie per quanto fai. Mi permetto di chiederti due cose.
RispondiEliminaLa prima... non ho mai avuto notizia di questa novena dell'Immacolata somigliante a quella liturgica del natale. Se puoi, sarà un piacere leggerti qualora la illustrerai.
La seconda è una ulteriore curiosità. Sai come si facesse la visita serotina prima che scomparisse? E come la si abbinava alle novene? Grazie e scusa per il tedio. Grazie ripeto per questo tuo lavoro
Ti ammiro e ti seguo con attenzione. Grazie per quanto fai. Mi permetto di chiederti due cose.
RispondiEliminaLa prima... non ho mai avuto notizia di questa novena dell'Immacolata somigliante a quella liturgica del natale. Se puoi, sarà un piacere leggerti qualora la illustrerai.
La seconda è una ulteriore curiosità. Sai come si facesse la visita serotina prima che scomparisse? E come la si abbinava alle novene? Grazie e scusa per il tedio. Grazie ripeto per questo tuo lavoro
Molto utili queste precisazioni. Spero di poter rimanere in contatto. Grazie.
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