21 settembre 2020

Nozioni elementari di liturgia secondo la Costituzione Apostolica “Divino Afflatu” di San Pio X (1911). Dispensa liturgica scritta da Il Castigamatti - 1) L'Anno liturgico in generale: I) Nozioni generali: b) Calendari e propri.

I.1.b Calendari e propri

  • Sia per la Messa che per l’Ufficio il chierico fa riferimento a due calendari: il calendario universale, che si trova verso l’inizio dei libri liturgici e contiene le Feste da celebrarsi ovunque nel mondo, e il calendario particolare o proprio della diocesi cui si appartiene o di quella in cui si domicilia, o se si tratta di un religiosi, il proprio della Congregazione. 
    • Il calendario universale è organizzato in due sezioni distinte, chiamate anch’esse “proprio”: il proprio del tempo o temporale e il proprio dei santi o santorale.
      • Il proprio del tempo distribuisce le Domeniche, le ferie e le Feste legate ai due cicli di cui si è parlato all’inizio, dipendendone in tutto, e si tratta quasi sempre di ricorrenze mobili[1], che di anno in anno cadono in giorni diversi (eccezion fatta per i giorni dal 17 Dicembre al 13 Gennaio). Esso accompagna il chierico dall’inizio alla fine dell’anno liturgico, dato che occorre usarlo quasi ogni giorno, specialmente nell’Ufficio.
      • Il proprio dei santi invece distribuisce le Feste di Nostro Signore, della Santissima Vergine e dei Santi che non sono legati direttamente al ciclo natalizio o pasquale, e quasi sempre sono Feste fisse, cioè cadono ogni anno lo stesso giorno (ci sono poche eccezioni). Ad esso si associa il comune dei santi, che contiene i formulari da usarsi quasi sempre per le Feste della stessa “categoria”: apostoli ed evangelisti, martiri, confessori pontefici (cioè vescovi) e non pontefici (tutti gli altri, compresi i sacerdoti), le vergini e non vergini, dedicazione della chiesa, e infine per le Feste della Santa Vergine.
    • I calendari particolari contengono solo il proprio dei santi; tuttavia vi si possono trovare i Comuni di più Confessori e più Vergini o Sante donne.
    • Spesso i due calendari, o anche i due propri del calendario universale, entrano in conflitto allorché lo stesso giorno prescrivano ciascuno una sua ricorrenza; le rubriche dirimono la questione stabilendo di quale tra esse si faccia la Messa/Ufficio, e di quali soltanto la commemorazione. L’utilità dell’Ordo, di cui parlerò fra poco, sta proprio in questo: i liturgisti hanno già esaminato la questione e forniscono la risposta pronta, evitando al chierico ore e ore di ricerca quotidiana tra rubriche e manuali di liturgia.
      • Quando due o più ufficiature liturgiche cadono lo stesso giorno e bisogna stabilire di quale fare l’Ufficio e come ordinare le commemorazioni se ce n’è più di una, si ha un’occorrenza.
      • Quando il conflitto concerne i secondi vespri di una o più Domenica, Festa o feria maggiore, e i primi vespri di una Domenica o una Festa, si ha una concorrenza.
      • Le rubriche delle precedenze sono uguali per la Messa e per l’Ufficio, ciò in virtù dell’importante principio di conformità della Messa all’Ufficio del giorno. Tuttavia le Messe Votive o quelle di Requiem sono eccezioni a questo principio, in quanto non esistono Uffici Votivi cui possano corrispondere[2], e infatti la possibilità di celebrarle sottostà a norme ferree quanto ai giorni consentiti o proibiti.



[1] Uso questo termine di ricorrenza, forse impropriamente, per indicare nel modo più generico possibile un’Ufficiatura liturgica, che sia una feria o una Domenica o una Festa, e concernendo insieme sia la Messa che l’Ufficio. In genere le rubriche parlano di Feste mobili, ma per ovvie ragioni tutte le Domeniche e ferie sono mobili.

[2] Tranne il 2 Novembre ovviamente. In realtà alcuni Uffici Votivi sono esistiti per brevissimo tempo, dal 1883 al 1912. Essi erano: il Lunedì quello degli Angeli, il Martedì degli Apostoli, il Mercoledì di San Giuseppe, il Giovedì del SS. Sacramento, il Venerdì della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo e il Sabato dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

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