22 settembre 2020

Nozioni elementari di liturgia secondo la Costituzione Apostolica “Divino Afflatu” di San Pio X (1911). Dispensa liturgica scritta da Il Castigamatti - 1) L'Anno liturgico in generale: II) Struttura dell'anno liturgico nelle sue componenti e nel suo insieme a) Il giorno liturgico

1.II.a Il giorno liturgico


  • Come già detto sopra, esso consta di Ufficio Divino e Messa.
    • L’Ufficio Divino è diviso in otto Ore Canoniche, che coloro i quali sono astretti all’obbligo del coro recitano abitualmente nel momento della giornata a cui esse sono legate e che sono incaricate di santificare:
      •  Mattutino prima del sorgere del sole.
      • Lodi all’alba, e vanno dette immediatamente al termine del Mattutino, anche se nella recitazione privata (e solo in essa) le due Ore si possono separare.
      • Prima verso le 7 del mattino.
      • Terza alle 9, ovvero verso la metà del percorso mattutino del sole.
      • Sesta alle 12, ovvero verso la metà del percorso diurno del sole.
      • Nona alle 15, ovvero verso la metà del percorso pomeridiano del sole.
      • Vespri al tramonto.
      • Compieta dopo il crepuscolo o in serata.
    • Mattutino, Lodi e Vespri sono Ore Maggiori, le altre Ore Minori. Il Breviario usa spesso l’espressione Horæ (propriamente nella locuzione Ad Horas) per indicare Prima, Terza, Sesta e Nona. Inoltre il Mattutino è l’Ora Notturna, tutte le altre sono Ore Diurne.
    • Il giorno solare nella cultura ebraica cominciava al tramonto precedente e terminava col tardo pomeriggio del giorno in considerazione. Di ciò è rimasta traccia nella liturgia cattolica, infatti le Feste di rito Semplice cominciano con i primi Vespri e terminano a Nona dell’indomani. Invece le Domeniche e le Feste di rito Semidoppio e Doppio cominciano sempre con i primi Vespri e terminano con la Compieta che segue i secondi Vespri. Proprio per questo al Martirologio si annunciano sempre i santi dell’indomani, in maniera che a Prima si nominano i Santi la cui celebrazione (se ricorrono) inizierà ai Vespri. Le ferie cominciano col Mattutino e terminano con la Compieta (con alcune eccezioni), secondo il giorno solare di 24 ore in uso presso i Romani.
    • Nella recita privata è preferibile che Mattutino, Lodi, Prima e Terza si dicano al mattino; Vespri e Compieta nel pomeriggio/sera, mentre Sesta e Nona possono dirsi indifferentemente nell’uno o nell’altro. È comunque perentorio, perché un chierico assolva all’obbligo dell’Ufficio, che si dica tutto nell’arco delle 24 ore, con la sola eccezione di Mattutino e Lodi, che possono essere anticipate al pomeriggio precedente (assolutamente mai prima delle 14.00).
    • Per completare questo riassunto sull’inquadramento del Breviario nell’Ufficiatura quotidiana, occorre parlare degli Uffici addizionali, che erano obbligatori nel medioevo e che facevano parte di essa a pieno titolo, ma che la riforma liturgica tridentina ha reso, al di fuori dal coro, facoltativi. San Pio X ne ha rimosso l’obbligo anche al coro. Fino all’ultima edizione del Breviario anteriore alla Costituzione “Divino Afflatu” erano indicati i giorni in cui detti Uffici dovevano (o potevano, nella recita privata) essere detti. Essi sono:
      • Il Piccolo Ufficio della Santa Vergine, che era cantato quotidianamente (tranne la Settimana Santa, le Ottave di Pasqua e Pentecoste, e nei Sabati della Madonna). Esso comprende tutte le otto Ore Canoniche, procedendo dai Vespri a Nona.
      • L’Ufficio dei Defunti, che era recitato ogni primo Lunedì del mese e, in Avvento e Quaresima, tutti i Lunedì purché non fossero impediti da Feste semidoppie o doppie o dalla Settimana Santa, è composto solo da Vespri, Mattutino e Lodi[1].
      • I Salmi Graduali, tutti i Mercoledì di Quaresima (non impediti come sopra).
      • I Salmi Penitenziali con le Litanie dei santi, tutti i venerdì di Quaresima (non impediti). Da notare che le Litanie dei santi (senza i Salmi) sono tuttora obbligatorie, anche nella recitazione privata, i tre giorni delle Rogazioni e alle Litanie Maggiori (25 Aprile), inoltre Salmi e Litanie sono assegnati come pensus ai chierici che ricevono la Tonsura e gli Ordini Minori.
  •  Il tempo per la celebrazione della Santa Messa va dall’aurora a mezzogiorno; tuttavia Pio XII ha consentito la celebrazione pomeridiana[2]. È obbligatorio che il sacerdote abbia recitato almeno Mattutino e Lodi prima di celebrare la Messa, pena un’irregolarità liturgica; ma chi ha l’obbligo del coro deve rispettare la seguente regola per la Messa conventuale solenne[3]:
    • Nelle Domeniche, le Feste di rito Semidoppio e Doppio, e durante le ottave, la Messa si celebra dopo il canto di Terza.
    • Nelle Feste di rito Semplice e ferie minori, dopo Sesta
    • Nelle ferie maggiori e vigilie di digiuno, dopo Nona.
    • Quando si cantano Mattutino e Lodi dei Defunti, dopo il Mattutino.
    • Quando si canta solo le Lodi dei Morti, dopo di esse.
    • Se si celebra la Messa da Requiem senza l’Ufficio dei Defunti, la Messa si celebra dopo Prima.
    • Inoltre va ricordato che, al di fuori dei casi eccezionalissimi del 2 Novembre e del 25 Dicembre[4], i sacerdoti possono celebrare una sola Messa al giorno, a meno che la salute delle anime richieda altro (e anche qui, previe le debite autorizzazioni dei Superiori)[5].




[1] San Pio X ha previsto per il 2 Novembre un Ufficio dei Defunti speciale, completo di tutte le Ore, allorché precedentemente veniva recitato quello ordinario (con tutti e tre i Notturni) insieme all’Ufficio del secondo giorno nell’Ottava di Ognissanti.

[2] La Messa celebrata il Sabato pomeriggio è sempre e solo la Messa del Sabato, e non può mai servire a soddisfare il precetto Domenicale, come invece avviene assai impropriamente e indecentemente presso i modernisti.

[3] Lo so, queste nozioni sono superflue per un chierico secolare, ma io le trovo assai interessanti per comprendere la dinamica dell’Ufficiatura quotidiana nella sua forma più perfetta (che poi è la sua forma base, dalla quale, per sottrazione e semplificazione, si giunge forma della recita privata), vale a dire quella corale. Inoltre, salvo l’eccezione della Messa conventuale recitata dopo il Mattutino dei Morti (e che costituirebbe un abuso liturgico in tutt’altra circostanza), credo che questa struttura possa essere fonte di ispirazione affinché, nei limiti del possibile, il sacerdote secolare la imiti per ordinare nel modo migliore possibile la sua giornata liturgica, secondo lo spirito e le sante tradizioni della Chiesa.

[4] L’uso di celebrare tre Messe a Natale risale a tempi immemorabili, invece le tre messe di Requiem per la Commemorazione dei Defunti sono state concesse da Benedetto XV.

[5] Stesso discorso vale per la Comunione: è consentita solo una Comunione al giorno, differentemente da quanto fanno i modernisti; tuttavia chi ha bisogno del Santo Viatico può riceverlo anche se ha già comunicato in giornata.

Nessun commento:

Posta un commento