25 ottobre 2021

Martedì 26 Ottobre 2021 nella liturgia



Festa di Sant'Evaristo Papa e Martire, Semplice, colore liturgico rosso.

Vespri del Martedì nella XXII Settimana dopo Pentecoste e IV di Ottobre, Feria minore, colore liturgico verde.


Qui per le peculiarità del Tempo dopo Pentecoste:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/05/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-dopo.html


Al Breviario

All'Ufficio di Sant'Evaristo:

Antifone e Salmi dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, I Schema a Lodi), il resto dal Comune di un Martire. Prime due Letture dal Proprio del Tempo al Martedì nella IV Settimana di Ottobre, III Lezione e Orazione dal Proprio dei Santi (al 26 Ottobre).

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Lodi e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio della Feria:

Ai Vespri tutto dal Salterio, Orazione della XXII Domenica dopo Pentecoste.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Vespri e le Preci a Compieta.


Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Festa di Sant'Evaristo Papa e Martire, Semplice, colore liturgico rosso.

Vespri del Martedì nella XXII Settimana dopo Pentecoste e IV di Ottobre, Feria minore, colore liturgico verde.


All'Ufficio di Sant'Evaristo:

A Mattutino: Invitatorio dal Comune di un Martire, Antifone, Salmi  e Versetto dal Salterio, prime due Letture dal Proprio del Tempo al Martedì nella IV Settimana di Ottobre, III Lezione dal Proprio dei Santi (al 26 Ottobre) seguita dal Te Deum.

A Lodi: Tutto dal Comune con i Salmi domenicali, Orazione dal Proprio dei Santi.

A Prima: Antifona dal Comune, il resto dal Salterio coi Salmi festivi.

A Terza, Sesta e Nona: Tutto dal Comune coi Salmi soliti, Orazione dal Proprio dei Santi.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono cinque Commemorazioni Comuni a Lodi (tutte meno quella della Croce) e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio della Feria:

Ai Vespri tutto dal Salterio, Orazione della XXII Domenica dopo Pentecoste.

Si dicono tutte e sei le Commemorazioni Comuni a Vespri, e le Preci a Compieta.


Al Messale

    Si può celebrare facoltativamente la Messa di Sant'Evaristo.

    Messa Si diligis dal Comune dei Sommi Pontefici con le Orazioni come al 26 Ottobre (o dal Comune, sono le stesse):

    • Gloria in excelsis
    • Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:
      • La prima della Messa
      • La seconda è Ad poscenda suffragia Sanctorum (A cunctis)

      • Le altre ad libitum
    • Prefazio degli Apostoli
    • Ite Missa est
    • Prologo di San Giovanni

    Oppure è possibile celebrare una Messa Votiva privata (senza Gloria, tre o cinque o sette Orazioni di cui la prima della Messa, la seconda di Sant'Evaristo, la terza A cunctis e le altre ad libitum, Prefazio della Messa o degli Apostoli, Benedicamus Domino; se si celebra la Messa Votiva degli Angeli si dicono il Gloria e l'Ite Missa est), o ancora una Messa quotidiana di Requiem (con tre Orazioni).


    Letture del Mattutino (in latino)

    AD NOCTURNUM

    Lectio 1

    De libro secúndo Machabæórum

    2 Mac 3:1-4

    Igitur, cum sancta cívitas habitarétur in omni pace, leges étiam adhuc óptime custodiréntur, propter Oníæ pontíficis pietátem, et ánimos ódio habéntes mala, fiébat ut et ipsi reges et príncipes locum summo honóre dignum dúcerent, et templum máximis munéribus illustrárent: ita ut Seléucus Asiæ rex de reddítibus suis præstáret omnes sumptus ad ministérium sacrificiórum pertinéntes. Simon autem de tribu Bénjamin, præpósitus templi constitútus, contendébat, obsisténte sibi príncipe sacerdótum, iníquum áliquid in civitáte molíri.

    Lectio 2, 2 Mac 3:5-8

    Sed, cum víncere Oníam non posset, venit ad Apollónium Tharsǽæ fílium, qui eo témpore erat dux Cælesýriæ et Phœníciis: et nuntiávit ei pecúniis innumerabílibus plenum esse ærárium Jerosólymis, et commúnes cópias imménsas esse, quæ non pértinent ad ratiónem sacrificiórum; esse autem possíbile sub potestáte regis cádere univérsa. Cumque retulísset ad regem Apollónius de pecúniis quæ delátæ erant, ille accítum Heliodórum, qui erat super negótia ejus, misit cum mandátis, ut prædíctam pecúniam transportáret. Statímque Heliodórus iter est aggréssus, spécie quidem quasi per Cœlesýriam et Phœnícen civitátes esset peragratúrus, re vera autem regis propósitum perfectúrus.

    Lectio 3

    Evarístus, Græcus, ex Judæo patre, Trajano imperatóre, pontificátum gessit. Qui ecclesiárum titulos urbis Romæ presbyteris divísit, et ordinávit ut septem diáconi episcopum custodírent dum evangelicæ prædicatiónis officio fungerétur. Idem constítuit, ex traditióne apostolica, ut matrimónium publice celebrétur et sacerdotis benedíctio adhibeátur. Præfuit Ecclésiæ annos novem, menses tres, presbyteris decem et septem, diáconis duobus, epíscopis quindecim, quater mense Decembri, ordinatis. Martyrio coronátus, prope sepúlcrum Principis Apostolórum in Vaticano sepúltus est septimo Kalendas Novembris.


    Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

    NOTTURNO UNICO

    Lettura 1

    De libro secundo Machabaeorum

    2 Mac 3:1-4

    Mentre dunque la santa città era abitata in piena pace, e le leggi si osservavan tuttora esattamente per la pietà del pontefice Onia, e per l’odio che gli animi avevano al male, ne avveniva che gli stessi re e principi rendevano sommo onore a quel luogo, e ornavano il tempio di ricchissimi doni; tanto che Seleuco re dell'Asia somministrava delle sue rendite tutte le spese occorrenti per i sacrifizi. Ma Simone della tribù di Beniamino, creato prefetto del tempio, faceva ogni sforzo per macchinar qualche cosa d'iniquo nella città, ma gli si opponeva il sommo sacerdote.

    Lettura 22 Mac 3:5-8

    E non potendo egli vincere Onia, andò da Apollonio figlio di Tarsea, che in quel tempo era governatore della Celesiria e della Fenicia, e gli raccontò che l'erario di Gerusalemme era ricolmo di denaro senza numero, e che il tesoro del comune, il quale non serviva per le occorrenze dei sacrifizi, era immenso; e ch'era possibile di far cadere ogni cosa in possesso del re. Ora Apollonio avendo riferito al re delle ricchezze che gli erano state denunziate, questi chiamato a sé Eliodoro, suo ministro, lo spedì con l'ordine di portar via il detto denaro. Eliodoro si mise tosto in viaggio col pretesto di visitare la Celesiria e la Fenicia, ma di fatto per eseguire l'intenzione del re.

    Lettura 3

    Evaristo, Greco, e figlio d'un Giudeo, fu Papa sotto l' imperatore Traiano. Egli ripartì fra i preti i titoli delle chiese della città di Roma, e ordinò che sette diaconi assistessero il vescovo mentre compiva il ministero della predicazione. Egli decretò ancora, che, secondo la tradizione apostolica, il matrimonio si celebrasse pubblicamente e vi si unisse la benedizione del sacerdote. Governò la Chiesa nove anni e tre mesi, e creò in quattro ordinazioni nel mese di Dicembre, diciassette preti, due diaconi e quindici vescovi. Ebbe la corona del martirio, e fu sepolto ai Vaticano presso la tomba del Principe degli Apostoli il 26 Ottobre.


    Ad Primam: il Martirologio del 27 Ottobre 2021

    Sexto Kalendas Novembris, luna vigesima prima.



    Nel sesto giorno alle Calende di Novembre, luna ventunesima.




    Parti proprie della Messa (in latino)

    INTROITUS

    Si díligis me, Simon Petre, pasce agnos meos, pasce oves meas. --- Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me, nec delectásti inimícos meos super me. --- Glória Patri --- Si díligis me, Simon Petre, pasce agnos meos, pasce oves meas.

    COLLECTAE

    Orémus. Gregem tuum, Pastor ætérne, placátus inténde: et, per beátum Evaristum Mártyrem tuum atque Summum Pontíficem, perpétua protectióne custódi; quem totíus Ecclésiæ præstitísti esse pastórem. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

    Orémus. A cunctis nos, quǽsumus, Dómine, mentis et córporis defénde perículis: et, intercedénte beáta et gloriósa semper Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis, salútem nobis tríbue benígnus et pacem; ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, Ecclesia tua secúra tibi sérviat libertáte.

    Orationes ad libitum.

    EPISTOLA

    Léctio Epístolæ beáti Petri Apóstoli.

    1 Pet 5:1-4; 5:10-11

    Caríssimi: Senióres, qui in vobis sunt, obsécro consénior et testis Christi passiónum, qui et ejus, quæ in futúro revelánda est, glóriæ communicátor: páscite qui in vobis est gregem Dei, providéntes non coácte, sed spontánee secúndum Deum, neque turpis lucri grátia, sed voluntárie; neque ut dominántes in cleris, sed forma facti gregis ex ánimo. Et, cum appáruerit princeps pastórum, percipiétis immarcescíbilem glóriæ corónam. Deus autem omnis grátiæ, qui vocávit nos in ætérnam suam glóriam in Christo Jesu, módicum passos ipse perfíciet, confirmábit solidabítque. Ipsi glória et impérium in sǽcula sæculórum. Amen.

    GRADUALE

    Exáltent eum in Ecclésia plebis: et in cáthedra seniórum laudent eum. Confiteántur Dómino misericórdiæ ejus; et mirabília ejus fíliis hóminum.

    ALLELUIA

    Allelúja, allelúja. Tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam. Allelúja.

    EVANGELIUM

    Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Matthǽum.

    Matt 16:13-19

    In illo témpore: Venit Jesus in partes Cæsaréæ Philíppi, et interrogábat discípulos suos, dicens: Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii Joánnem Baptístam, alii autem Elíam, alii vero Jeremíam aut unum ex prophétis. Dicit illis Jesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit: Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Jesus, dixit ei: Beátus es, Simon Bar Jona: quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in cœlis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam, et portæ ínferi non prævalébunt advérsus eam. Et tibi dabo claves regni cœlórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in cœlis: et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in cœlis.

    OFFERTORIUM

    Orémus. Ecce, dedi verba mea in ore tuo: ecce, constítui te super gentes et super regna, ut evéllas et destruas, et ædífices et plantes.

    SECRETAE

    Oblátis munéribus, quǽsumus, Dómine, Ecclésiam tuam benígnus illúmina: ut, et gregis tui profíciat ubique succéssus, et grati fiant nómini tuo, te gubernánte, pastóres. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

    Exáudi nos, Deus, salutáris noster: ut, per hujus sacraménti virtútem, a cunctis nos mentis et córporis hóstibus tueáris; grátiam tríbuens in præsénti, et glóriam in futúro.

    Orationes ad libitum.

    PRAEFATIO DE APOSTOLIS

    Vere dignum et justum est, æquum et salutáre: Te, Dómine, supplíciter exoráre, ut gregem tuum, Pastor ætérne, non déseras: sed per beátos Apóstolos tuos contínua protectióne custódias. Ut iísdem rectóribus gubernétur, quos óperis tui vicários eídem contulísti præésse pastóres. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes: (Sanctus).

    COMMUNIO

    Tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam.

    POSTCOMMUNIO

    Orémus. Refectióne sancta enutrítam gubérna, quǽsumus, Dómine, tuam placátus Ecclésiam: ut, poténti moderatióne dirécta, et increménta libertátis accípiat et in religiónis integritáte persístat. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

    Orémus. Mundet et múniat nos, quǽsumus, Dómine, divíni sacraménti munus oblátum: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis; a cunctis nos reddat et perversitátibus expiátos, et adversitátibus expedítos.

    Orationes ad libitum.


    Traduzione italiana

    INTROITO

    Se mi ami, Simon Pietro, pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore. --- Ti voglio esaltare, Signore, perché mi hai salvato, né hai fatto che gioisca colui che mi ha in odio. --- Gloria --- Se mi ami, Simon Pietro, pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.

    COLLETTE

    Preghiamo. O eterno Pastore, volgi lo sguardo benigno sul tuo gregge e custodiscilo con una continua protezione, per intercessione del tuo Martire e sommo Pontefice sant'Evaristo, che hai costituito pastore di tutta la Chiesa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

    Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione).

    EPISTOLA

    Lettura della Lettera di san Pietro Apostolo.

    1 Pet 5:1-4; 5:10-11.

    Carissimi: Sacerdote anch'io e teste della Passione di Cristo e chiamato ad aver parte alla futura gloria, io scongiuro i sacerdoti che sono tra voi: Pascete il gregge di Dio, che vi è affidato, governandolo non per forza, ma volentieri per amor di Dio; non per il vil guadagno, ma con animo generoso; non come dominatori delle Chiese, ma come sinceri modelli del gregge; e così, quando apparirà il principe dei pastori, riceverete l'incorruttibile corona della gloria. Il Dio di ogni grazia, il quale ci ha chiamati in Gesù Cristo all'eterna sua gloria, con un po' di patire vi perfezionerà, vi conforterà, vi confermerà. A Lui impero e gloria in eterno. Amen.

    GRADUALE

    Lo esaltino nell'assemblea del popolo e lo lodino nel consesso degli anziani. Ringrazino il Signore per la sua bontà e per i suoi prodigi a favore degli uomini.

    ALLELUIA

    Allelúia, allelúia. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa! Allelúia.

    VANGELO

    Lettura del Santo Vangelo secondo San Matteo.

    Matt 16:13-19

    In quel tempo, Gesù, venuto nella zona di Cesarea di Filippo, interrogava i suoi discepoli: «Chi dicono che sia il Figlio dell'uomo?». Ed essi risposero: «Alcuni Giovanni il. Battista, altri Elia, altri ancora Geremia, o uno dei profeti». Disse loro Gesù: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù, in risposta, gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, poiché non la carne e il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli».

    OFFERTORIO

    Preghiamo. Ecco che le mie parole pongo sulla tua bocca: ecco che io ti prepongo a nazioni e a regni per svellere ed abbattere, per edificare e piantare.

    SECRETE

    Per i doni che ti offriamo, o Signore, illumina benigno la tua Chiesa, affinché ovunque il tuo gregge progredisca e, docili alla tua guida, i pastori siano graditi al tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    O Dio nostra salvezza, esaudiscici; e, in virtù di questo sacramento proteggici da ogni nemico della mente e del corpo, dandoci la grazia nel tempo presente e la gloria nell'eternità.

    Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (solo l'ultima ha la conclusione).

    PREFAZIO DEGLI APOSTOLI

    È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza innalzare a te, Signore, la nostra preghiera. Ti supplichiamo, Pastore eterno: non abbandonare il tuo gregge, ma per mezzo dei tuoi Santi Apostoli custodiscilo e proteggilo sempre. Continui ad essere governato da quelli che tu stesso hai eletto vicari dell'opera tua, e hai costituito pastori. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria: (Sanctus).

    COMUNIONE

    Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa!

    POST-COMUNIONE

    Preghiamo. Guida benevolmente, o Signore, la tua Chiesa, nutrita con questo santo ristoro: diretta dal tuo potente governo, essa goda di una crescente libertà e mantenga integra la sua fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    Preghiamo. Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

    Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione).


    Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

    26 OTTOBRE SANT’ EVARISTO, PAPA E MARTIRE 

    Sua Santità il Papa Pio XII, assegnando ai santi Papi una Messa propria e attribuendole il Prefazio degli Apostoli, intese ricordare ai fedeli la divozione speciale che essi devono nutrire per coloro che Dio volle scegliere a guida della Chiesa. 

    Noi accogliemmo con entusiasmo, nell’anno 1954, la santificazione di Pio X del quale fummo i contemporanei, del quale la vita e le azioni ci sono così bene note e le fotografie e le reliquie sono diffuse a migliaia e ci sono familiari e preziose. Molti di noi Pio X l’hanno veduto a Roma e tutti abbiamo accolto il suo insegnamento dottrinale con filiale sottomissione e la sua morte, all’inizio della guerra mondiale, fu da tutti sentita come un lutto personale. 

    Non dobbiamo però dimenticare la riconoscenza che si deve ai lontani predecessori, a tutti i Sommi Pontefici e soprattutto a quelli che la Chiesa onora con un culto speciale, perché santi e, qualche volta, perché martiri. 

    È per un uomo onore eccezionale vedersi elevato alla Cattedra di san Pietro, ma è più ancora un onore schiacciante accettare il governo di tutte le Chiese del mondo, con l’enorme responsabilità di condurre a Dio le anime di tutti gli uomini che vivono sulla terra. Vi fu un tempo in cui questo equivaleva ad accettare, quasi infallibilmente in anticipo, il martirio, ed equivale ancora ad accettare la sofferenza, il sacrificio e, nonostante la dignità altissima, a “farsi servo dei servi di Dio”. 

    Se dobbiamo festeggiare ed amare tutti i santi, sappiamo avere una attenzione e una devozione speciale ai Papi Santi che la Chiesa propone al nostro culto. Sappiamo dunque, specialmente oggi, avere un culto per colui che regnò sulla Chiesa nell’epoca in cui morì l’ultimo degli Apostoli e, se si può dire così, la dispose a cominciare il lungo pellegrinaggio, che avrà fine soltanto alla fine del mondo. La fede e la fiducia di Evaristo meritarono alla Chiesa le grazie delle quali aveva bisogno e che, nel corso della sua storia, non le vennero mai a mancare. 

    VITA. – Nato in Grecia da padre giudeo, Evaristo divenne Papa sotto il consolato di Valente, nel 96 e morì nel 108. Il Liber Pontificalis non ci dice che egli abbia versato il sangue per Cristo, ma soltanto che egli fu sepolto presso San Pietro in Vaticano. È tuttavia onorato come martire, come tutti i primi Papi. Egli per primo divise i titoli della città fra i sacerdoti romani e dispose che sette diaconi fossero attorno al Papa quando predicava “per la sua trascendente dignità”. Ordinò inoltre che il matrimonio fosse celebrato pubblicamente e benedetto da un sacerdote. 

    Preghiera. 

    Tu sei il primo Pontefice cui fu affidata la Chiesa, quando sparirono gli ultimi fra quelli che avevano visto il Signore. Il mondo allora poteva dire: Se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ormai non lo conosciamo più in questa maniera (II Cor. 5, 16). L’esilio diventava per la Sposa più completo e, in quell’ora di pericoli e di angosce, lo Sposo ti incaricava di insegnarle a proseguire da sola il cammino di fede, di speranza e di amore. Hai saputo corrispondere alla fiducia dell’Uomo-Dio. Veglia sempre su Roma e sulla Chiesa, fa’ capire a noi che è necessario saper digiunare quaggiù, rassegnarsi all’assenza dello Sposo (Mt. 9, 15), quando si nasconde, e servirlo con la stessa fedeltà, amarlo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze, con tutto il nostro spirito (Lc. 10, 27), finché dura il mondo e finché a lui piace lasciarci nel mondo.

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