29 ottobre 2021

Sabato 30 Ottobre 2021 nella liturgia



Vigilia di Ognissanti anticipata al Sabato, Vigilia Comune, colore liturgico violaceo. Malgrado di per sé sia un giorno di digiuno e astinenza (è una delle quattro "Vigilie digiunate" a norma del Can. 1252), il digiuno e l'astinenza non si anticipano con la Vigilia dunque quest'anno si omettono.

Primi Vespri della Festa di Nostro Signore Gesù Cristo Re, Doppio di I Classe, colore liturgico bianco. Commemorazione della XXIII Domenica dopo Pentecoste e I di Novembre.


Nota: la Festa di Cristo Re è stata istituita nel 1925, dunque non si trova nei libri liturgici anteriori.


Qui per le peculiarità del Tempo dopo Pentecoste:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/05/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-dopo.html


Al Breviario

All'Ufficio della Vigilia:

Tutto dal Salterio (1 Notturno di 9 Salmi a Mattutino, II Schema a Lodi, quarto Salmo a Prima). Letture del Mattutino (se non si trovano nel Proprio) dal Comune di più Martiri ma coi Responsori del Sabato nella IV Settimana di Ottobre, Orazione dal Proprio dei Santi (al 31 Ottobre).

Le Antifone non si raddoppiano, il Suffragio si omette ob identitatem personarum ma si dicono le Preci Feriali da Lodi a Nona.

All'Ufficio di Cristo Re:

Ai Vespri tutto dal Proprio dei Santi (la Festa si trova tra il 24 e il 25 Ottobre), i Salmi dei Primi Vespri del Comune degli Apostoli. Per la commemorazione della Domenica si prendono l'Antifona al Magnificat del Sabato che precede la I Domenica di Novembre (si trova dopo le Letture del Mattutino del Sabato nella V Settimana di Ottobre), il Versetto dal Salterio e l'Orazione della XXIII Domenica dopo Pentecoste. Compieta della Domenica.

Le Antifone si raddoppiano, Suffragio e Preci si omettono. La conclusione dell'Inno Te lucis di Compieta è quella propria di questa Festa: <<Jesu tibi sit gloria qui sceptra mundi temperas>>.


Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Vigilia di Ognissanti anticipata al Sabato, colore liturgico violaceo. Giorno di digiuno e astinenza (col Corpus Juris Canonici il digiuno e l'astinenza si anticipano con le Vigilie).

Primi Vespri della XXIII Domenica dopo Pentecoste e I di Novembre, Domenica minore, Semidoppio, colore liturgico verde.

All'Ufficio della Vigilia:

Tutto dal Salterio. Letture del Mattutino dal Comune di più Martiri ma coi Responsori del Sabato nella IV Settimana di Ottobre, Orazione dal Proprio dei Santi (al 31 Ottobre).

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono cinque Commemorazioni Comuni a Lodi (tutte meno quella della Croce) e le Preci Feriali da Lodi a Nona.

All'Ufficio della Domenica:

Ai Vespri tutto dal Salterio, Antifona al Magnificat del Sabato che precede la I Domenica di Novembre (si trova dopo le Letture del Mattutino del Sabato nella V Settimana di Ottobre), Orazione della XXIII Domenica dopo Pentecoste.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono cinque Commemorazioni Comuni a Vespri (tutte meno quella della Croce) e le Preci a Compieta.


Al Messale

Messa al 31 Ottobre:

  • Il Gloria in excelsis e l'Alleluia si omettono

  • Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda dello Spirito Santo: Deus qui corda fidelium
    • La terza Contro i persecutori della Chiesa: Ecclesiae tuae; oppure Per il Papa: Deus omnium Fidelium
    • Le altre ad libitum

  • Prefazio Comune
  • Benedicamus Domino
  • Prologo di San Giovanni


Letture del Mattutino (in latino)

AD NOCTURNUM

Lectio 1

Léctio sancti Evangélii secúndum Lucam.

Luc 6:17-23

In illo témpore: Descéndens Jesus de monte, stetit in loco campéstri, et turba discipulórum ejus, et multitúdo copiósa plebis ab omni Judǽa, et Jerúsalem, et marítima, et Tyri, et Sidónis. Et réliqua.

Homilía sancti Ambrósii Epíscopi

Lib. 5 in Luc. cap. 6, post init.

Advérte ómnia diligénter, quómodo et cum Apóstolis ascéndat et descéndat ad turbas. Quómodo enim turba nisi in húmili Christum vidéret? Non séquitur ad excélsa, non ascéndit ad sublímia. Dénique ubi descéndit, invénit infírmos: in excélsis enim infírmi esse non possunt. Hinc étiam Matthǽus docet in inferióribus débiles esse sanátos. Prius enim unusquísque sanándus est, ut paulátim virtútibus procedéntibus ascéndere possit ad montem; et ídeo quemque in inferióribus sanat, hoc est, a libídine révocat, injúriam cæcitátis avértit. Ad vúlnera nostra descéndit: ut usu quodam et cópia suæ natúræ, compartícipes nos fáciat esse regni cæléstis.

Lectio 2

Beáti páuperes, quia vestrum est regnum Dei. Quátuor tantum beatitúdines sanctus Lucas Domínicas posuit, octo vero sanctus Matthǽus: sed in illis octo istæ quátuor sunt, et in quátuor istis illæ octo. Hic enim quátuor velut virtútes ampléxus est cardináles: ille in illis octo mýsticum númerum reserávit. Pro octáva enim multi inscribúntur Psalmi: et mandátum áccipis octo illis partem dare fortásse benedictiónibus. Sicut enim spei nostræ octáva perféctio est, ita octáva summa virtútum est.

Lectio 3

Sed prius quæ sunt amplióra videámus. Beáti, inquit, páuperes, quóniam vestrum est regnum Dei. Primam benedictiónem hanc utérque Evangelísta pósuit. Órdine enim prima est, et parens quædam generatióque virtútum: quia qui contempsérit sæculária, ipse merébitur sempitérna: nec potest quisquam méritum regni cæléstis adipísci, qui mundi cupiditáte pressus, emergéndi non habet facultátem.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Lettura del Santo Vangelo secondo Luca

Luca 6:17-23

In quel tempo, disceso Gesù con essi, si fermò alla pianura egli e la turba de' suoi discepoli, e una gran folla di popolo di tutta la Giudea, e di Gerusalemme, e del paese marittimo di Tiro e di Sidone. Eccetera.

Omelia di sant'Ambrogio Vescovo

Libro 5 su Luca, cap. 6, dopo l'inizio

Fate bene attenzione a tutto, al modo in cui sale con i discepoli e discende alle folle. In che modo infatti la folla poteva vedere Cristo se non in basso? Non Lo segue sulle altezze, non sale ai vertici. Pertanto dove discende, trova gli infermi: sulle altezze infatti non ci possono essere infermi. Indi anche Matteo insegna che i debilitati furono sanati nei luoghi inferiori. Prima difatti va sanato ciascuno in modo che possa ascendere al monte pian piano con le forze che crescono; e quindi sana ciascuno nei luoghi inferiore, cioè, li richiama dalla lussuria, rimuove il danno della cecità. È sceso alle nostre ferite: affinché, con un certo uso ed abbondanza della sua natura, ci faccia essere compartecipi del regno dei cieli.

Lettura 2

Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. San Luca pose soltanto quattro beatitudini del Signore, mentre san Matteo otto: ma in quelle otto ci stanno queste quattro, ed in queste quattro quelle otto. Questi infatti ha come abbracciato le quattro virtù cardinali: quello in quelle otto ha rivelato un numero mistico. Infatti molti Salmi hanno l'iscrizione "per l'ottava": e ricevi ordine di metterti in grado di partecipare in qualche modo a queste otto beatitudini. Come infatti l'ottava è la perfezione della nostra speranza, così l'ottava è la somma delle virtù.

Lettura 3

Ma prima guardiamo a quelle che sono più grandi. Beati, disse, i poveri, perché vostro è il regno di Dio. Entrambi gli evangelisti posero questa beatitudine. Infatti è la prima in ordine è una madre e la generazione delle virtù: poiché chi avrà disprezzato le cose del mondo, egli meriterà la vita eterna: né può alcuno meritare il regno dei cieli, che, oppresso dal desiderio del mondo, non ha la capacità di emergere.


Ad Primam: il Martirologio del 31 Ottobre 2021

Pridie Kalendas Novembris, luna vigesima quinta.

Et post Kalendas et lunam, primo loco legitur elogium Domini Nostri Jesu Christi Regis ut in rubricis Martyrologii; omittitur vero elogium Vigiliae omnium Sanctorum quia hoc anno anticipata fuit ad Sabbatum:



Nel giorno precedente alle Calende di Novembre, luna venticinqesima.

Dopo le Calende e la luna, al primo posto si legge l'elogio di Cristo Re come nelle rubriche del Martirologio; si omette invece l'elogio della Vigilia di Ognissanti poiché quest'anno è stata anticipata al Sabato:




Parti proprie della Messa (in latino)

INTROITUS

Júdicant Sancti gentes et dominántur pópulis: et regnábit Dóminus, Deus illórum, in perpétuum. --- Exsultáte, justi, in Dómino: rectos decet collaudátio. --- Glória Patri --- Júdicant Sancti gentes et dominántur pópulis: et regnábit Dóminus, Deus illórum, in perpétuum.

COLLECTAE

Orémus. Dómine, Deus noster, multiplica super nos grátiam tuam: et, quorum prævenimus gloriósa sollémnia, tríbue subsequi in sancta professione lætítiam. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Deus, qui corda fidélium Sancti Spíritus illustratióne docuísti: da nobis in eódem Spíritu recta sápere; et de ejus semper consolatióne gaudére.

Ecclésiæ tuæ, quæsumus, Dómine, preces placátus admítte: ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, secúra tibi sérviat libertáte.

Orationes ad libitum.

EPISTOLA

Léctio libri Apocalýpsis beáti Joánnis Apóstoli.

Apoc 5:6-12

In diébus illis: Ecce, ego Joánnes vidi in médio throni et quatuor animálium et in médio seniórum Agnum stantem tamquam occísum, habéntem córnua septem et óculos septem: qui sunt septem spíritus Dei, missi in omnem terram. Et venit: et accépit de déxtera sedéntis in throno librum. Et cum aperuísset librum, quatuor animália et vigínti quatuor senióres ceciderunt coram Agno, habéntes singuli cítharas, et phiálas áureas plenas odoramentórum, quæ sunt oratiónes sanctórum: et cantábant cánticum novum, dicéntes: Dignus es, Dómine, accípere librum et aperíre signácula ejus: quóniam occisus es, et redemísti nos Deo in sánguine tuo ex omni tribu et lingua et pópulo et natióne: et fecísti nos Deo nostro regnum et sacerdótes: et regnábimus super terram. Et vidi, et audívi vocem Angelórum multórum in circúitu throni et animálium et seniórum: et erat númerus eórum mília mílium, dicéntium voce magna: Dignus est Agnus, qui occísus est, accípere virtútem et divinitátem et sapiéntiam et fortitúdinem et honórem et glóriam et benedictiónem in sǽcula sæculórum. Amen.

GRADUALE

Exsultábunt Sancti in glória: lætabúntur in cubílibus suis. Cantáte Dómino cánticum novum: laus ejus in ecclésia sanctórum.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum ucam.

Luc 6:17-23

In illo témpore: Descéndens Jesus de monte, stetit in loco campéstri, et turba discipulórum ejus, et multitúdo copiósa plebis ab omni Judæa, et Jerúsalem, et marítima, et Tyri, et Sidónis, qui vénerant, ut audírent eum et sanaréntur a languóribus suis. Et, qui vexabántur a spirítibus immúndis, curabántur. Et omnis turba quærébat eum tángere; quia virtus de illo exíbat, et sanábat omnes. Et ipse, elevátis óculis in discípulos suos, dicébat: Beáti, páuperes: quia vestrum est regnum Dei. Beáti, qui nunc esurítis: quia saturabímini. Beáti, qui nunc fletis: quia ridébitis. Beáti éritis, cum vos óderint hómines, et cum separáverint vos et exprobráverint, et ejécerint nomen vestrum tamquam malum, propter Fílium hóminis. Gaudéte in illa die et exsultáte: ecce enim, merces vestra multa est in cœlo.

OFFERTORIUM

Orémus. Exsultábunt Sancti in glória, lætabúntur in cubílibus suis: exaltatiónes Dei in fáucibus eórum.

SECRETAE

Altáre tuum, Dómine, munéribus cumulámus oblátis: da, quǽsumus; ut ad salútem nostram, ómnium Sanctórum tuórum precatióne, profíciant, quorum sollémnia ventúra præcúrrimus. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Múnera, quǽsumus, Dómine, obláta sanctífica: et corda nostra Sancti Spíritus illustratióne emúnda.

Prótege nos, Dómine, tuis mystériis serviéntes: ut, divínis rebus inhæréntes, et córpore tibi famulémur et mente.

Orationes ad libitum.

PRAEFATIO COMMUNIS

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: (Sanctus).

COMMUNIO

Justórum ánimæ in manu Dei sunt, et non tanget illos torméntum malítiæ: visi sunt óculis insipiéntium mori: illi autem sunt in pace.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Sacraméntis, Dómine, et gáudiis optátæ celebritátis explétis: quǽsumus; ut eórum précibus adjuvémur, quorum recordatiónibus exhibéntur. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Sancti Spíritus, Dómine, corda nostra mundet infúsio: et sui roris íntima aspersióne fecúndet.

Quaesumus, Dómine, Deus noster: ut, quos divína tríbuis participatióne gaudére, humánis non sinas subjacére perículis.

Orationes ad libitum.


Traduzione italiana

INTROITO

Giudicheranno le nazioni, domineranno i popoli, e loro re sarà Iddio eternamente. --- Esultate, o giusti, nel Signore, ai buoni si addice la lode. --- Gloria --- Giudicheranno le nazioni, domineranno i popoli, e loro re sarà Iddio eternamente.

COLLETTE

Preghiamo. Signore, Dio nostro, moltiplica su di noi la tua grazia: e concedici di conseguire con una santa vita la felicità di coloro, alla cui gloriosa, solennità ci prepariamo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. O Dio, che hai ammaestrato i tuoi fedeli con la luce dello Spirito Santo, concédici di sentire correttamente nello stesso Spirito, e di godere sempre della sua consolazione.

Accogli, placato, o Signore le preghiere della tua Chiesa perché, distrutte tutte le avversità e gli errori, ti serva in sicura libertà.

Altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione).

EPISTOLA

Lettura del libro dell'Apocalisse di San Giovanni Apostolo.

Apoc 5:6-12

Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono. Quand'ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d'oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra». E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia. Essi dicevano a gran voce: «Degno è l'Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la lode». Amen.

GRADUALE

Erompano i santi in grida di gloria; acclamino dai loro seggi. Cantate al Signore un cantico nuovo; la sua lode risuoni nella chiesa dei santi.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca.

Luc 6:17-23

In quel tempo: Disceso Gesù dal monte, si fermò alla pianura con la folla dei suoi discepoli e gran quantità di popolo che da tutta la Giudea e da Gerusalemme e dalle marine di Tiro e di Sidone era venuta ad ascoltarlo e farsi guarire dalle proprie infermità. E quelli che erano vessati da spiriti immondi ne erano liberati; e tutto il popolo cercava di toccarlo, perché da lui scaturiva una potenza che sanava tutti. E alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, che siete poveri, perché a voi appartiene il Regno di Dio. Beati voi che ora avete fame , perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno e oltraggeranno e ripudieranno il vostro nome come di malvagi per cagione del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate; ecco, la vostra mercede sarà grande nel cielo».

OFFERTORIO

Preghiamo. Erompano i santi in grida di gloria; acclamino dai loro seggi; sia nella loro bocca l'esaltazione di Dio.

SECRETE

Ricolmiamo, o Signore, il tuo altare con l’offerta di doni: concedici, ti preghiamo, affinché la solennità ventura che preveniamo giovi alla nostra salvezza tramite la preghiera di tutti i tuoi Santi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Santifica, Te ne preghiamo, o Signore, i doni che Ti vengono offerti, e monda i nostri cuori con la luce dello Spirito Santo.

Proteggi, o Signore, noi che celebriamo i tuoi misteri, perché trattando le cose divine, ti serviamo col corpo e coll’anima.

Altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (solo l'ultima ha la conclusione).

PREFAZIO COMUNE

E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: (Sanctus).

COMUNIONE

I giusti sono nelle mani di Dio e non li toccherà il tormento della malvagità: parvero morire agli occhi degli stolti: invece essi sono nella pace.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. Completati, o Signore, i misteri e le gioie della desiderata festività, ti preghiamo affinché siamo aiutati dalle preghiere di coloro, per ricordare i quali li abbiamo compiuti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Fa, o Signore, che l’infusione dello Spirito Santo purifichi i nostri cuori, e li fecondi con l’intima aspersione della sua grazia.

Ti preghiamo, Signore Iddio nostro, perché Tu non permetta che soggiacciano a umani pericoli coloro cui hai concesso di godere delle divina partecipazione.

Altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione).


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

Purtroppo è impossibile trovare online versioni dell'Anno Liturgico di Dom Guéranger anteriori al 1955, anno in cui, tra le perverse riforme realizzate dal massone apostata Annibale Bugnini, vi è la soppressione della quasi totalità delle Vigilie dal calendario liturgico.

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