28 ottobre 2021

Venerdì 29 Ottobre 2021 nella liturgia



Venerdì nella XXII Settimana dopo Pentecoste e IV di Ottobre, Feria minore, colore liturgico verde. Giorno di astinenza dalle carni.

(I Vespri sono della Feria e non di Santa Maria in Sabato, in quanto domani si anticipa la Vigilia di Ognissanti).


Qui per le peculiarità del Tempo dopo Pentecoste:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/05/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-dopo.html


Al Breviario

Tutto dal Salterio (1 Notturno di 9 Salmi a Mattutino, I Schema a Lodi). Letture del Mattutino dal Proprio del Tempo al Lunedì nella V Settimana di Ottobre* ma coi Responsori del Venerdì della IV Settimana; Orazione della XXII Domenica dopo Pentecoste.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Lodi e Vespri e le Preci Domenicali a Prima e Compieta.


* Quando Ottobre conta solo quattro Settimane per il Proprio del Tempo, le Letture del Lunedì, Martedì e Mercoledì della V Settimana si leggono nel loro ordine rispettivamente al Giovedì, Venerdì e Sabato della IV Settimana, nella misura in cui non ricorrono Lezioni proprie eventualmente occorrenti; le Lezioni impedite si omettono. Ieri c'è stata la Festa dei Santi Apostoli Simone e Giuda, domani la Vigilia di Ognissanti: resta solo oggi per leggere la Lezione che altrimenti spetterebbe a Lunedì prossimo. Ricordo che anche se il Proprio dei Santi considera la prossima Domenica come Ultima di Ottobre, e dunque vi ricorre la Festa di Cristo Re, per il Proprio del Tempo è invece la I Domenica di Novembre in quanto la più prossima al 1° del mese.


Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Venerdì nella XXII Settimana dopo Pentecoste e IV di Ottobre, Feria minore, colore liturgico verde. Giorno di astinenza dalle carni.

(I Vespri sono della Feria e non di Santa Maria in Sabato, in quanto domani si anticipa la Vigilia di Ognissanti).


Tutto dal Salterio (1 Notturno di 12 Salmi a Mattutino, 4 Salmi a Prima). Letture del Mattutino dal Proprio del Tempo alla V Domenica di Ottobre* coi suoi Responsori; Orazione della XXII Domenica dopo Pentecoste.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono tutte e sei le Commemorazioni Comuni a Lodi e Vespri e le Preci Domenicali a Prima e Compieta.


* Quando Ottobre conta solo quattro Settimane per il Proprio del Tempo, le Letture della V Domenica di Ottobre, del Lunedì e del Martedì seguenti si leggono nel loro ordine rispettivamente al Giovedì, Venerdì e Sabato della IV Settimana, nella misura in cui non ricorrono Lezioni proprie eventualmente occorrenti; le Lezioni impedite si omettono. Ieri c'è stata la Festa dei Santi Apostoli Simone e Giuda, domani la Vigilia di Ognissanti: resta solo oggi per leggere la Lezione che altrimenti spetterebbe a Domenica prossima, che per il Proprio del Tempo è la I di Novembre in quanto la più prossima al 1° del mese.


Al Messale

Si può celebrare facoltativamente della XXII Domenica di Pentecoste con le seguenti variazioni:

  • Il Gloria in excelsis e il Credo si omettono
  • Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:

    • La prima della Messa

    • La seconda Ad poscenda suffragia Sanctorum (A cunctis)

    • Le altre ad libitum

  • Prefazio Comune
  • Benedicamus Domino
  • Prologo di San Giovanni

Oppure è possibile celebrare una Messa Votiva privata (senza Gloria, tre o cinque o sette Orazioni di cui la prima della Messa, la seconda A cunctis e le altre ad libitum, Prefazio della Messa o Comune, Benedicamus Domino), o ancora una Messa quotidiana di Requiem (con tre Orazioni).


Letture del Mattutino (in latino)

AD NOCTURNUM

Lectio 1

De libro secúndo Machabæórum

2 Mac 6:18-22

Igitur Eleázarus, unus de primóribus scribárum, vir ætáte provéctus, et vultu decórus, apérto ore hians compellebátur carnem porcínam manducáre; at ille gloriosíssimam mortem magis quam odíbilem vitam compléctens, voluntárie præíbat ad supplícium. Intuens autem quemádmodum oportéret accédere, patiénter sústinens, destinávit non admíttere illícita propter vitæ amórem. Hi autem qui astábant, iníqua miseratióne commóti propter antíquam viri amicítiam, tolléntes eum secréto rogábant afférri carnes quibus vesci ei licébat, ut simularétur manducásse, sicut rex imperáverat, de sacrifícii cárnibus, ut hoc facto, a morte liberarétur: et propter véterem viri amicítiam, hanc in eo faciébant humanitátem.

Lectio 2, 2 Mac 6:23-28

At ille cogitáre cœpit ætátis ac senectútis suæ eminéntiam dignam, et ingénitæ nobilitátis canítiem, atque a púero óptimæ conversatiónis actus: et secúndum sanctæ et a Deo cónditæ legis constitúta, respóndit cito, dicens præmítti se velle in inférnum. Non enim ætáti nostræ dignum est, inquit, fíngere: ut multi adolescéntium, arbitrántes Eleázarum nonagínta annórum transísse ad vitam alienigenárum, et ipsi propter meam simulatiónem, et propter módicum corruptíbilis vitæ tempus decipiántur, et per hoc máculam atque exsecratiónem meæ senectúti conquíram. Nam, etsi in præsénti témpore supplíciis hóminum erípiar, sed manum Omnipoténtis nec vivus, nec defúnctus, effúgiam. Quam ob rem fórtiter vita excedéndo, senectúte quidem dignus apparébo: adolescéntibus autem exémplum forte relínquam, si prompto ánimo ac fortiter pro gravíssimis ac sanctíssimis légibus honésta morte perfúngar. His dictis, conféstim ad supplícium trahebátur.

Lectio 3, 2 Mac 7:1-5

Cóntigit autem et septem fratres una cum matre sua apprehénsos compélli a rege édere contra fas carnes porcínas, flagris et táureis cruciátos. Unus autem ex illis, qui erat primus, sic ait: Quid quæris et quid vis díscere a nobis? Paráti sumus mori, magis quam pátrias Dei leges prævaricári. Irátus ítaque rex jussit sartágines et ollas ǽneas succéndi. Quibus statim succénsis, jussit ei qui prior fúerat locútus, amputári linguam, et, cute cápitis abstrácta, summas quoque manus et pedes ei præscíndi, céteris ejus frátribus et matre inspiciéntibus. Et, cum jam per ómnia inútilis factus esset, jussit ignem admovéri, et adhuc spirántem torréri in sartágine: in qua, cum diu cruciarétur, céteri una cum matre ínvicem se hortabántur mori fórtiter.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Dal secondo libro dei Maccabei

2 Mac 6:18-22

Eleazaro dunque, uno dei primi dottori della legge, uomo di età avanzata e di bell'aspetto, apertagli a forza la bocca, volevano costringerlo a mangiar carne di porco; ma egli preferendo una gloriosissima morte ad una odiosa vita, volontariamente s'incamminava al supplizio. E mirando a quel che gli convenisse fare soffrendo con pazienza, determinò di non fare cosa illecita per amor della vita. Quelli però ch'eran presenti, mossi da falsa compassione per l'antica amicizia che avevano con lui, prendendolo in disparte, lo pregavano di farsi portare le carni che gli era lecito di mangiare, fingendo ch'egli avesse mangiato, secondo l'ordine del re, delle carni del sacrificio, affinché così si liberasse dalla morte, e gli usavano questa umanità per l'antica amicizia con lui.

Lettura 2, 2 Mac 6:23-28

Ma egli si mise a riflettere all'eminente dignità della sua età e vecchiezza, all'ingenita nobiltà della sua canizie e alla illibata condotta sin da fanciullo; e secondo i precetti della legge santa stabilita da Dio, rispose subito dicendo che avrebbe voluto essere prima gettato nell'inferno. Perché, disse egli, non è conveniente alla nostra età di fingere, cosicché molti giovani credendo che Eleazaro sui novant'anni sia passato alla vita dei pagani, anch'essi per la mia finzione e per questo poco di vita corruttibile siano tratti in errore, e così mi attiri sulla vecchiezza disonore ed esecrazione. Perché anche se al presente mi sottrarrò ai supplizi degli uomini, non sfuggirò però né vivo né morto la mano dell'Onnipotente. Perciò morendo coraggiosamente, mi mostrerò degno della mia vecchiezza, e lascerò esempio di fortezza alla gioventù, se sopporterò con animo risoluto e coraggioso una onorevole morte per le gravissime e santissime nostre leggi. Ciò detto, fu trascinato subito al supplizio.

Lettura 3, 2 Mac 7:1-5

Accadde ancora che sette fratelli presi insieme colla loro madre, venivano sforzati dal re con sferzate e nervate a mangiare, contro la legge, carni porcine. Ma uno di essi, ch'era il primogenito, disse: Che cerchi e che vuoi sapere da noi? Noi siam pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi paterne dateci da Dio. Onde il re sdegnato, comandò che si mettessero sul fuoco delle padelle e caldaie di bronzo. E quando furono bollenti, comandò che a colui che avea parlato per primo fosse tagliata la lingua e strappata la pelle dal capo, e gli fossero troncate le estremità delle mani e dei piedi sotto gli occhi degli altri fratelli e della madre. E quando fu ridotto a una assoluta impotenza, ordinò che si attizzasse il fuoco, e tuttora spirante fu arrostito nella padella; nella quale mentre egli era lungamente straziato, gli altri (fratelli) colla madre si esortavano l'un l'altro a morire coraggiosamente.


Ad Primam: il Martirologio del 30 Ottobre 2021

Tertio Kalendas Novembris, luna vigesima quarta.

Et post Kalendas et lunam, primo loco legitur elogium Vigiliae omnium Sanctorum ut in Pridie Kalendas Novembris:




Nel terzo giorno alle Calende di Novembre, luna ventiquattresima.

Dopo le Calende e la luna, al primo posto si legge l'elogio della Vigilia di Ognissanti come al 31 Ottobre:



Parti proprie della Messa (in latino)

INTROITUS

Si iniquitátes observáveris, Dómine: Dómine, quis sustinébit? quia apud te propitiátio est, Deus Israël. --- De profúndis clamávi ad te, Dómine: Dómine, exáudi vocem meam. --- Glória Patri --- Si iniquitátes observáveris, Dómine: Dómine, quis sustinébit? quia apud te propitiátio est, Deus Israël.

COLLECTAE

Orémus. Deus, refúgium nostrum et virtus: adésto piis Ecclésiæ tuæ précibus, auctor ipse pietátis, et præsta; ut, quod fidéliter pétimus, efficáciter consequámur. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. A cunctis nos, quǽsumus, Dómine, mentis et córporis defénde perículis: et, intercedénte beáta et gloriósa semper Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis, salútem nobis tríbue benígnus et pacem; ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, Ecclesia tua secúra tibi sérviat libertáte.

Orationes ad libitum.

EPISTOLA

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Philippénses.

Phil 1:6-11

Fratres: Confídimus in Dómino Jesu, quia, qui cœpit in vobis opus bonum, perfíciet usque in diem Christi Jesu. Sicut est mihi justum hoc sentíre pro ómnibus vobis: eo quod hábeam vos in corde, et in vínculis meis, et in defensióne, et confirmatióne Evangélii, sócios gáudii mei omnes vos esse. Testis enim mihi est Deus, quómodo cúpiam omnes vos in viscéribus Jesu Christi. Et hoc oro, ut cáritas vestra magis ac magis abúndet in sciéntia et in omni sensu: ut probétis potióra, ut sitis sincéri et sine offénsa in diem Christi, repléti fructu justítiæ per Jesum Christum, in glóriam et laudem Dei.

GRADUALE

Ecce, quam bonum et quam jucúndum, habitáre fratres in unum! Sicut unguéntum in cápite, quod descéndit in barbam, barbam Aaron.

ALLELUJA

Allelúja, allelúja. Qui timent Dóminum sperent in eo: adjútor et protéctor eórum est. Allelúja.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Matthǽum.

Matt 22:15-21

In illo témpore: Abeúntes pharisǽi consílium iniérunt, ut cáperent Jesum in sermóne. Et mittunt ei discípulos suos cum Herodiánis, dicéntes: Magíster, scimus, quia verax es et viam Dei in veritáte doces, et non est tibi cura de áliquo: non enim réspicis persónam hóminum: dic ergo nobis, quid tibi vidétur, licet censum dare Cǽsari, an non? Cógnita autem Jesus nequítia eórum, ait: Quid me tentátis, hypócritæ? Osténdite mihi numísma census. At illi obtulérunt ei denárium. Et ait illis Jesus: Cujus est imágo hæc et superscríptio? Dicunt ei: Cǽsaris. Tunc ait illis: Réddite ergo, quæ sunt Cǽsaris, Cǽsari; et, quæ sunt Dei, Deo.

OFFERTORIUM

Orémus. Recordáre mei, Dómine, omni potentátui dóminans: et da sermónem rectum in os meum, ut pláceant verba mea in conspéctu príncipis.

SECRETAE

Da, miséricors Deus: ut hæc salutáris oblátio et a própriis nos reátibus indesinénter expédiat, et ab ómnibus tueátur advérsis. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Exáudi nos, Deus, salutáris noster: ut, per hujus sacraménti virtútem, a cunctis nos mentis et córporis hóstibus tueáris; grátiam tríbuens in præsénti, et glóriam in futuro.

Orationes ad libitum.

PRAEFATIO COMMUNIS

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: (Sanctus).

COMMUNIO

In salutári tuo ánima mea, et in verbum tuum sperávi: quando fácies de persequéntibus me judícium? iníqui persecúti sunt me, ádjuva me, Dómine, Deus meus.

COMMUNIO

Ego clamávi, quóniam exaudísti me, Deus: inclína aurem tuam et exáudi verba mea.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Súmpsimus, Dómine, sacri dona mystérii, humíliter deprecántes: ut, quæ in tui commemoratiónem nos fácere præcepísti, in nostræ profíciant infirmitátis auxílium: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Mundet et múniat nos, quǽsumus, Dómine, divíni sacraménti munus oblátum: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis; a cunctis nos reddat et perversitátibus expiátos, et adversitátibus expedítos.

Orationes ad libitum.


Traduzione italiana

INTROITO

Se tieni conto delle colpe, o Signore, o Signore chi potrà sostenersi? Ma presso di Te si trova misericordia, o Dio di Israele. --- Dal profondo Ti invoco, o Signore: O Signore, esaudisci la mia supplica. --- Gloria --- Se tieni conto delle colpe, o Signore, o Signore chi potrà sostenersi? Ma presso di Te si trova misericordia, o Dio di Israele.

COLLETTE

Preghiamo. Dio, nostro rifugio e nostra forza, ascolta favorevolmente le umili preghiere della tua Chiesa, Tu che sei l’autore stesso di ogni pietà, e fa che quanto con fede domandiamo, lo conseguiamo nella realtà. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione).

EPISTOLA

Lettura della Lettera di san Paolo Apostolo ai Filippesi.

Fil 1:6-11

Fratelli: Confidiamo nel Signore Gesú, che chi iniziò in voi l’opera buona la condurrà a termine fino al giorno del Cristo Gesú. Questi sono infatti i sentimenti che debbo avere per voi tutti, dacché vi porto nel mio cuore, come quelli che nelle catene e nella difesa e nella confermazione del Vangelo partecipano tutti con me alla stessa grazia. Dio infatti mi è testimone del modo con cui amo tutti voi nel cuore di Gesú Cristo. E questo io domando: che la vostra carità abbondi sempre piú in cognizione e in ogni discernimento, affinché distinguiate il meglio e siate puri ed irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi dei frutti della giustizia che viene da Gesú Cristo, a lode e gloria di Dio.

GRADUALE

Oh, quanto è buono e giocondo il convivere di tanti fratelli insieme! È come l’unguento versato sul capo, che scende alla barba, la barba di Aronne.

ALLELUIA

Alleluia, alleluia. Quelli che temono il Signore sperino in Lui: Egli è loro protettore e loro rifugio. Alleluia.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Matteo.

Matt 22:15-21

In quel tempo: Adunatisi, i Farisei tennero consiglio per sorprendere Gesú nel suo parlare. Gli mandarono i loro discepoli con gli Erodiani a dirgli: Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo la verità, e non hai riguardo per alcuno, poiché non guardi alla persona degli uomini: dicci il tuo parere: è lecito o no pagare il tributo a Cesare? Ma Gesú, conoscendo la loro malizia, rispose: Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo. Ed essi gli presentarono un denaro. E Gesú disse loro: Di chi è questa immagine e questa iscrizione? Gli risposero: Di Cesare. Ed allora Gesú: Rendete dunque a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio.

OFFERTORIO

Preghiamo. Ricòrdati di me, o Signore, Tu che dòmini ogni potestà: e metti sulle mie labbra un linguaggio retto, affinché le mie parole siano gradite al cospetto del príncipe.

SECRETE

Concedi, o Dio misericordioso, che questa salutare oblazione ci liberi continuamente dalle nostre colpe e ci protegga contro ogni avversità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

O Dio nostra salvezza, esaudiscici; e, in virtù di questo sacramento proteggici da ogni nemico della mente e del corpo, dandoci la grazia nel tempo presente e la gloria nell'eternità.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (solo l'ultima ha la conclusione).

PREFAZIO COMUNE

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: (Sanctus).

COMUNIONE

Ho gridato verso di Te, a ché Tu mi esaudisca, o Dio: porgi il tuo orecchio ed esaudisci le mie parole.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. Ricevuti, o Signore, i doni di questo sacro mistero, umilmente Ti supplichiamo: affinché ciò che comandasti di compiere in memoria di Te, torni di aiuto alla nostra debolezza: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione).

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