Martedì nella II Settimana di Quaresima, Feria Maggiore non privilegiata, colore liturgico violaceo. Giorno di digiuno.
Qui per le peculiarità del Tempo di Quaresima:
https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/02/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-di.html
Al Breviario
Tutto dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, II Schema a Lodi, 4 Salmi a Prima). Letture del Mattutino, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazioni dal Proprio del Tempo.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Lodi e Vespri e le Preci Feriali da Lodi a Compieta.
Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):
Martedì nella II Settimana di Quaresima, Feria Maggiore, colore liturgico violaceo. Giorno di digiuno e (con la disciplina canonica del Corpus Juris Canonici, anteriore al Codice del 1917) astinenza.
Tutto dal Salterio (12 Salmi a Mattutino, 4 Salmi a Prima). Letture del Mattutino, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazioni dal Proprio del Tempo.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono tutte e sei le Commemorazioni Comuni a Lodi e Vespri e le Preci Feriali da Lodi a Compieta.
Al Messale
Messa del Martedì nella II Settimana di Quaresima.
- Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:
- La prima della Messa
- La seconda Ad poscenda suffragia Sanctorum A cunctis
- La terza Per i vivi e i defunti Omnipotens sempiterne Deus
- Le altre a scelta del celebrante
- Prefazio di Quaresima
- Oratio super populum
- Benedicamus Domino
- Prologo di San Giovanni
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Matthǽum
Matt 23:1-12
In illo témpore: Locútus est Jesus ad turbas, et ad discípulos suos, dicens: Super cáthedram Móysi sedérunt scribæ et pharisǽi. Omnia ergo quæcúmque díxerint vobis, serváte, et fácite: secúndum ópera vero eórum nolíte fácere. Et réliqua.
Homilía sancti Hierónymi Presbýteri
Liber 4 Comment. in cap. 23 Matthæi
Quid mansuétius, quid benígnius Dómino? Tentátur a pharisǽis, confringúntur insídiæ eórum, et secúndum Psalmístam: Sagíttæ parvulórum factæ sunt plagæ eórum: et nihilóminus propter sacerdótii et nóminis dignitátem hortátur pópulos, ut subiciántur eis, non ópera, sed doctrínam consíderantes. Quod autem ait, Super cáthedram Móysi sedérunt scribæ et pharisǽi: per cáthedram, doctrínam Legis osténdit. Ergo et illud quod dícitur in Psalmo: In cáthedra pestiléntiæ non sedit: et, Cáthedras vendéntium colúmbas evértit: doctrínam debémus accípere.
Lectio 2
Alligant enim ónera grávia et importabília, et impónunt in húmeros hóminum, dígito autem suo nolunt ea movére. Hoc generáliter advérsus omnes magístros, qui grávia jubent, et minóra non fáciunt. Notándum autem, quod et húmeri, et dígitus, et ónera, et víncula quibus alligántur ónera, spirituáliter intellegénda sunt. Omnia vero ópera sua fáciunt, ut videántur ab homínibus. Quicúmque ígitur ita facit quódlibet, ut videátur ab homínibus, scriba et pharisǽus est.
Lectio 3
Dilátant enim phylactéria sua, et magníficant fímbrias. Amant quoque primos recúbitus in cenis, et primas cáthedras in synagógis, et salutatiónes in foro, et vocári ab homínibus Rabbi. Væ nobis míseris, ad quos pharisæórum vítia transiérunt. Dóminus cum dedísset mandáta Legis per Móysen, ad extrémum íntulit: Ligábis ea in manu tua, et erunt immóta ante óculos tuos. Et est sensus: Præcépta mea sint in manu tua, ut ópere compleántur: sint ante óculos tuos, ut die ac nocte meditéris in eis. Hoc pharisǽi male interpretántes, scribébant in membránis decálogum Móysi, id est, decem verba Legis, complicántes ea et ligántes in fronte, et quasi corónam cápiti faciéntes: ut semper ante óculos moveréntur.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Matteo
Matt 23:1-12
In quell'occasione: Gesù parlò alle turbe e ai suoi discepoli dicendo: Sulla cattedra di Mosè seggono gli scribi e i farisei. Pertanto osservate e fate tutto ciò che vi dicono, ma non fate com'essi fanno. Eccetera.
Omelia di san Girolamo Prete
Libro 4 Commento al cap. 23 di Matteo
Che di più dolce, di più benigno del Signore? I farisei lo tentano, le loro insidie sono sventate, e secondo il Salmista: «Frecce di fanciulli son le ferite ch'essi fanno» Ps. 63,8: e nondimeno per rispetto alla dignità del sacerdozio egli esorta il popolo a star soggetto ad essi, non tenendo conto delle opere loro ma dei loro insegnamenti. Col dire poi: «Sulla cattedra di Mosè seggono gli scribi e i farisei» Matth. 23,1, per cattedra egli intende l'insegnamento della legge. Onde anche ciò che si dice in un Salmo: «Né si siede sulla cattedra di pestilenza» Ps. 1,1: e: «Rovesciò i banchi dei venditori di colombi» Marc. 11,15, dobbiamo intenderlo della dottrina.
Lettura 2
Affastellano invero dei pesi gravi e insopportabili, e ne caricano le spalle della gente, mentre loro non li vogliono muovere neppur con un dito» Matth. 23,4. Questo s'applica in generale a tutti i maestri che comandano cose difficili, ma essi non compiono neppure il minore dei loro doveri. È da notarsi però che spalle, dita, pesi, funi onde si affastellano pesi, sono da intendere spiritualmente. «Fanno poi tutte le loro opere per essere osservati dagli uomini» Matth. 23,5. Chiunque dunque agisce così per essere osservato dagli uomini, è scriba e fariseo.
Lettura 3
Perciò portano le filattèrie più larghe e le frange più lunghe. E amano i primi posti nei conviti e i primi seggi nelle sinagoghe e le riverenze nelle piazze, e sentirsi ,chiamati dalla gente Maestri» Ibi). Guai a noi miserabili, che abbiamo ereditato i vizi dei farisei! Quando il Signore ebbe dato per mezzo di Mosè i comandamenti della legge, vi aggiunse: «Te li legherai alla mano, e li avrai sempre davanti ai tuoi occhi» (Deut. 6,8. Il che significa: I miei comandamenti siano nella tua mano per essere messi in pratica: siano dinanzi ai tuoi occhi per meditarli giorno e notte. I farisei interpretando male questo passo, scrivevano il decalogo di Mosè, cioè i dieci comandamenti, su pergamene che si piegavano e si legavano sulla fronte formando sulla loro testa come una corona, per averli così sempre sotto gli occhi.
Ad Primam: il Martirologio del 16 Marzo 2022
Decimo septimo Kalendas Aprilis, luna tertiadecima.
Parti proprie della Messa