04 marzo 2022

Sabato 5 Marzo 2022 nella liturgia



Sabato dopo le Ceneri, Feria Maggiore non privilegiata, colore liturgico violaceo. Giorno di digiuno e astinenza.

Primo Sabato del Mese: ricorre la Messa Votiva Privilegiata del Cuore Immacolato di Maria (colore liturgico bianco).

Se è previsto il canto dei Vespri, Sesta e Nona vanno recitate o cantate la mattina. Terminata Nona finisce la parte invernale del Breviario. Con i Vespri comincia la parte primaverile, con la piena liturgia quaresimale. A partire da oggi tutti i Vespri solenni, quasi solenni e cantati, anche alle Feste ma eccettuati i soli Secondi Vespri domenicali, si devono celebrare prima di mezzogiorno. Per tutti i Sabati di Quaresima e Passione l'Angelus di mezzogiorno si recita stando in piedi proprio a causa dell'anticipazione dei Vespri.

Primi Vespri della I Domenica di Quaresima, Domenica Maggiore di I Classe, Semidoppio, colore liturgico violaceo. Commemorazione delle Sante Perpetua e Felicita Martiri.


Qui per le peculiarità del Tempo di Quaresima:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/02/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-di.html


Al Breviario

All'Ufficio della Feria:

Tutto dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, II Schema a Lodi, 4 Salmi a Prima). Letture del Mattutino, Antifona al Benedictus e Orazione dal Proprio del Tempo.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Lodi e le Preci Feriali da Lodi a Nona.

All'Ufficio della Domenica:

Ai Vespri Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dal Proprio del Tempo (se il Capitolo e l'Inno si trovano anch'essi nel Salterio tanto meglio, dipende dall'edizione del Breviario). Commemorazione dal Proprio dei Santi al 6 Marzo.

Le Antifone non si raddoppiano, il Suffragio e le Preci si omettono.


Nota: chi, come me, prima di conservare il Breviario ha l'abitudine di lasciare i segnalibri pronti all'uso per quando sarà ripreso l'anno successivo, può preparare la parte invernale nel modo seguente: il Salterio ai Vespri del Sabato, il Proprio del Tempo ai Primi Vespri della I Domenica d'Avvento, il Proprio dei Santi alla commemorazione di San Saturnino (29 Novembre), il Comune dei Santi ai Primi Vespri del Comune degli Apostoli (la prima Festa che ricorre è Sant'Andrea il 30 Novembre).

  

Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Sabato dopo le Ceneri, Feria Maggiore, colore liturgico violaceo. Giorno di digiuno e astinenza.

Se è previsto il canto dei Vespri, Sesta e Nona vanno recitate o cantate la mattina. Terminata Nona finisce la parte invernale del Breviario. Con i Vespri comincia la parte primaverile, con la piena liturgia quaresimale. A partire da oggi tutti i Vespri solenni, quasi solenni e cantati, anche alle Feste ma eccettuati i soli Secondi Vespri domenicali, si celebrano prima di mezzogiorno.

Primi Vespri della I Domenica di Quaresima, Domenica Maggiore di I Classe, Semidoppio, colore liturgico violaceo.


All'Ufficio della Feria:

Tutto dal Salterio (12 Salmi a Mattutino, 3 Salmi a Prima essendo Sabato). Letture del Mattutino, Antifona al Benedictus e Orazione dal Proprio del Tempo.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono tutte e sei le Commemorazioni Comuni a Lodi e le Preci Feriali da Lodi a Nona.

All'Ufficio della Domenica:

Ai Vespri Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dal Proprio del Tempo.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono cinque Commemorazioni Comuni a Vespri (tutte meno quella della Croce) e le Preci a Compieta.


La disposizione dei segnalibri della parte invernale del Breviario in vista dell'Avvento 2022 può essere lasciata come sopra, inoltre può essere predisposto un segnalibro all'Ufficio dei Defunti, che ricorre Giovedì 1° Dicembre (i Vespri seguono i Secondi Vespri di Sant'Andrea).


Al Messale

Messa del Sabato dopo le Ceneri.

  • Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda Ad poscenda suffragia Sanctorum A cunctis
    • La terza Per i vivi e i defunti Omnipotens sempiterne Deus
    • Le altre a scelta del celebrante

  • Il Tratto si omette
  • Prefazio di Quaresima
  • Oratio super populum
  • Benedicamus Domino
  • Prologo di San Giovanni

È particolarmente indicato celebrare la Messa Votiva Privilegiata del Cuore Immacolato di Maria come al giorno della Festa (22 Agosto).

  • Gloria in excelsis
  • Si dicono due Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda è la commemorazione della Feria
  • Credo
  • Prefazio della Beata Vergine Maria (agli *** inserire Et te in Veneratione)

  • Ite Missa est

  • Come Ultimo Vangelo si dice quello della Messa della Feria


Letture del Mattutino

AD NOCTURNUM

Lectio 1

Léctio sancti Evangélii secúndum Marcum

Marc 6:47-56

In illo témpore: Cum sero esset, erat navis in médio mari, et Jesus solus in terra. Et réliqua.

Homilía venerábilis Bedæ Presbýteri

Liber 2 cap. 28 in cap. 6 Marci tom. 4

Labor discipulórum in remigándo, et contrárius eis ventus, labóres sanctæ Ecclésiæ varios desígnat: quæ inter undas sǽculi adversántis, et immundórum flátus spirítuum, ad quiétem pátriæ cæléstis, quasi ad fidam líttoris statiónem, perveníre conátur. Ubi bene dícitur, quia navis erat in médio mari, et ipse solus in terra: quia nonnúmquam Ecclésia tantis gentílium pressúris non solum afflícta, sed et fœdáta est, ut, si fíeri posset, Redémptor ipsíus eam prorsus deseruísse ad tempus viderétur.

Lectio 2

Unde est illa vox ejus inter undas procellásque tentatiónum irruéntium deprehénsæ, atque auxílium protectiónis illíus gemebúndo clamóre quæréntis: Ut quid, Dómine, recessísti longe, déspicis in opportunitátibus, in tribulatióne? Quæ páriter vocem inimíci persequéntibus expónit, in sequéntibus Psalmi subíciens: Dixit enim in corde suo: Oblítus est Deus, avértit fáciem suam, ne vídeat usque in finem.

Lectio 3

Verum ille non oblivíscitur oratiónem páuperum, neque avértit fáciem suam a sperántibus in se: quin pótius et certántes cum hóstibus, ut vincant, ádjuvat, et victóres in ætérnum corónat. Unde hic quoque apérte dícitur, quia vidit eos laborántes in remigándo. Videt quippe Dóminus laborántes in mari, quamvis ipse pósitus in terra: quia etsi ad horam différre videátur auxílium tribulátis impéndere, nihilóminus eos, ne in tribulatiónibus defíciant, suæ respéctu pietátis corróborat: et aliquándo étiam manifésto adjutório, victis adversitátibus, quasi calcátis sedatísque flúctuum volumínibus líberat.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Lettura del santo Vangelo secondo Marco

Marco 6:47-56

In quell'occasione: Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare, e Gesù solo a terra. Eccetera.

Omelia di san Beda, il Venerabile, Prete

Libro 2 cap. 28 al cap. 6 di Marco tomo 4

La fatica dei discepoli nel remare, e il vento loro contrario rappresentano i diversi travagli della santa Chiesa: la quale fra le onde che solleva il secolo, suo nemico, e le tempeste che suscita il soffio degli spiriti immondi, si sforza di giungere alla quiete della patria celeste, come al porto sicuro della spiaggia. E non senza ragione si dice qui che la barca era in mezzo al mare, ed egli (Gesù) solo in terra: perché talvolta la Chiesa è non soltanto afflitta dalle tante persecuzioni dei Gentili, ma ancora oppressa così da sembrare, se fosse possibile, d'essere stata temporaneamente abbandonata dallo stesso suo Redentore.

Lettura 2

Perciò la voce di lei allorché si trova fra le onde e le tempeste delle prove che la investono, invocante con grida e gemiti, l'aiuto della sua protezione: «Perché, Signore, ti sei ritirato lontano, ci trascuri nel momento opportuno, nella tribolazione?» Ps. 9,21. Ella rileva ancora le parole del nemico che la perseguita quando aggiunge i seguenti versetti dello stesso Salmo: «Giacché egli ha detto in cuor suo: Dio se n'è scordato, ha rivolta altrove la sua faccia per non vedere più nulla» Ps. 9,31.

Lettura 3

Ma egli non dimentica la preghiera dei poveri» Ps. 9,13, né rivolge la sua faccia da quelli che sperano in lui: anzi e aiuta quelli che combattono contro i nemici, affinché vincano, e incorona eternamente i vincitori. Perciò anche qui è detto apertamente, ch'egli «li vide affannati a remare» Marc. 6,48. Benché il Signore fosse a terra, li vide affannati nel mare: perché sebbene sembra che egli differisca per qualche tempo l'aiuto ai tribolati, tuttavia, in grazia della sua benignità, non lascia di corroborarli onde non vengano meno nelle tribolazioni: anzi talvolta li libera dalle loro avversità anche con manifesto intervento, come se camminasse sui flutti e calmasse le onde.


Ad Primam: il Martirologio del 6 Marzo 2022

Pridie Nonas Martii, luna tertia.



Nel giorno precedente alle None di Marzo, luna terza.




Parti proprie della Messa

INTROITUS

Audívit Dóminus, et misértus est mihi: Dóminus factus est adjútor meus. --- Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me: nec delectásti inimícos meos super me.  --- Glória Patri --- Audívit Dóminus, et misértus est mihi: Dóminus factus est adjútor meus.

COLLECTAE

Orémus. Adésto, Dómine, supplicatiónibus nostris: et concéde; ut hoc sollémne jejúnium, quod animábus corporibúsque curándis salúbriter institútum est, devóto servítio celebrémus. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. A cunctis nos, quǽsumus, Dómine, mentis et córporis defénde perículis: et, intercedénte beáta et gloriósa semper Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis, salutem nobis tríbue benígnus et pacem; ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, Ecclésia tua secúra tibi sérviat libertáte.

Omnípotens sempitérne Deus, qui vivórum domináris simul et mortuórum, omniúmque miseréris, quos tuos fide et ópere futúros esse prænóscis: te súpplices exorámus; ut, pro quibus effúndere preces decrévimus, quosque vel præsens sǽculum adhuc in carne rétinet, vel futúrum jam exútos córpore suscépit, intercedéntibus ómnibus Sanctis tuis, pietátis tuæ deméntia ómnium delictórum suórum véniam consequántur.

Orationes ad libitum.

EPISTOLA

Léctio Isaíæ Prophétæ.

Isa 58:9-14

Hæc dicit Dóminus Deus: Si abstúleris de médio tui caténam, et desíeris exténdere dígitum, et loqui quod non prodest. Cum effúderis esuriénti ánimam tuam, et ánimam afflíctam repléveris, oriétur in ténebris lux tua, et ténebræ tuæ erunt sicut merídies. Et réquiem tibi dabit Dóminus semper, et implébit splendóribus ánimam tuam, et ossa tua liberábit, et eris quasi hortus irríguus, et sicut fons aquárum, cujus non defícient aquæ. Et ædificabúntur in te desérta sæculórum: fundaménta generatiónis et generatiónis suscitábis: et vocáberis ædificátor sépium, avértens sémitas in quiétem. Si avérteris a sábbato pedem tuum, fácere voluntátem tuam in die sancto meo, et vocáveris sábbatum delicátum, et sanctum Dómini gloriósum, et glorificáveris eum, dum non facis vias tuas, et non invénitur volúntas tua, ut loquáris sermónem: tunc delectáberis super Dómino: et sustóllam te super altitúdines terræ, et cibábo te hereditáte Jacob, patris tui. Os enim Dómini locútum est.

GRADUALE

Unam pétii a Dómino, hanc requíram, ut inhábitem in domo Dómini. Ut vídeam voluptátem Dómini, et prótegar a templo sancto ejus.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Marcum.

Marc 6:47-56

In illo témpore: Cum sero esset, erat navis in médio mari, et Jesus solus in terra. Et videns discípulos suos laborántes in remigándo - erat enim ventus contrárius eis, - et circa quartam vigíliam noctis venit ad eos ámbulans supra mare: et volébat præteríre eos. At illi, ut vidérunt eum ambulántem supra mare, putavérunt phantásma esse, et exclamavérunt. Omnes enim vidérunt eum, et conturbáti sunt. Et statim locútus est cum eis, et dixit eis: Confídite, ego sum, nolíte timére. Et ascéndit ad illos in navim, et cessávit ventus. Et plus magis intra se stupébant: non enim intellexérunt de pánibus: erat enim cor eórum obcæcátum. Et cum transfretássent, venérunt in terram Genésareth, et applicuérunt. Cumque egréssi essent de navi, contínuo cognovérunt eum: et percurréntes univérsam regiónem illam, cœpérunt in grabátis eos, qui se male habébant, circumférre ubi audiébant eum esse. Et quocúmque introíbat, in vicos vel in villas aut civitátes, in platéis ponébant infírmos, et deprecabántur eum, ut vel fímbriam vestiménti ejus tángerent: et quotquot tangébant eum, salvi fiébant.

OFFERTORIUM

Orémus. Dómine, vivífica me secúndum elóquium tuum: ut sciam testimónia tua.

SECRETAE

Súscipe, Dómine, sacrifícium, cujus te voluísti dignánter immolatióne placári: præsta, quǽsumus; ut, hujus operatióne mundáti, beneplácitum tibi nostræ mentis offerámus afféctum. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Exáudi nos, Deus, salutáris noster: ut, per hujus sacraménti virtútem, a cunctis nos mentis et córporis hóstibus tueáris; grátiam tríbuens in præsénti, et glóriam in futúro.

Deus, cui soli cógnitus est númerus electórum in supérna felicitáte locándus: tríbue, quǽsumus; ut, intercedéntibus ómnibus Sanctis tuis, universórum, quos in oratióne commendátas suscépimus, et ómnium fidélium nómina beátæ prædestinatiónis liber adscrípta retíneat.

Orationes ad libitum.

PRAEFATIO DE QUADRAGESIMA

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vítia cómprimis, mentem élevas, virtútem largíris et prǽmia: per Christum Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Cæli cælorúmque Virtútes, ac beáta Séraphim, sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces, ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes: (Sanctus).

COMMUNIO

Servite Dómino in timóre, et exsultáte ei cum tremóre: apprehéndite disciplínam, ne pereátis de via justa.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Cœléstis vitæ múnere vegetáti, quǽsumus, Dómine: ut, quod est nobis in præsénti vita mystérium, fiat æternitátis auxílium. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Mundet et múniat nos, quǽsumus, Dómine, divíni sacraménti munus oblátum: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis; a cunctis nos reddat et perversitátibus expiátos, et adversitátibus expedítos.

Puríficent nos, quǽsumus, omnípotens et miséricors Deus, sacraménta quæ súmpsimus: et, intercedéntibus ómnibus Sanctis tuis, præsta; ut hoc tuum sacraméntum non sit nobis reátus ad pœnam, sed intercéssio salutáris ad véniam: sit ablútio scélerum, sit fortitúdo fragílium, sit contra ómnia mundi perícula firmaméntum: sit vivórum atque mortuórum fidélium remíssio ómnium delictórum.

Orationes ad libitum.

ORATIO SUPER POPULUM

Orémus. Humiliáte cápita vestra Deo. Fidéles tui, Deus, per tua dona firméntur: ut éadem et percipiéndo requírant, et quæréndo sine fine percípiant. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.


Traduzione italiana

INTROITO

Il Signore mi udì e mi usò pietà; il Signore si è fatto il mio aiuto. --- Ti voglio esaltare, Signore, perché mi hai salvato, né hai fatto che gioisca colui che mi ha in odio. --- Gloria --- Il Signore mi udì e mi usò pietà; il Signore si è fatto il mio aiuto.

COLLETTE

Preghiamo. Ascolta, o Signore, le nostre suppliche: e concedici di compiere devotamente questo solenne digiuno, salutarmente istituito per la guarigione dell'anima e del corpo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Dio onnipotente, Signore dei vivi e dei morti, che hai pietà di quanti prevedi che saranno tuoi per la fede e le opere: umilmente ti supplichiamo, affinché coloro per i quali preghiamo, siano essi ancora in vita o già, privati del corpo, passati all'eterna vita, ottengano, per l'intercessione dei tuoi santi, la remissione di ogni peccato.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione.

EPISTOLA

Lettura del Profeta Isaia.

Isa 58:9-14

Queste cose dice il Signore Dio: «Se ti toglierai d'addosso la catena, se cesserai di minacciare e sparlare del prossimo, se aprirai il cuore a chi ha fame e consolerai l'afflitto, la tua luce brillerà nelle tenebre, le tue tenebre diverranno come meriggio; il Signore ti darà riposo eterno e di splendori inonderà la tua anima. E darà vigore al tuo corpo, sarai come giardino irriguo e come fontana perenne. Da te saranno popolati di case i luoghi da secoli deserti, rialzerai ciò che i secoli hanno fondato. Sarai chiamato ricostruttore delle mura, restauratore della sicurezza pubblica. Se non profanerai il sabato, e non farai come ti pare del mio giorno santo; se chiamerai il sabato tua delizia e glorioso il giorno consacrato al Signore, e lo onorerai non facendo i tuoi affari, se non farai trovare la tua soddisfazione nelle ciarle, allora troverai le tue delizie nel Signore, ed io ti eleverò sopra le altezze della terra, ti nutrirò con l'eredità di Giacobbe tuo padre». Così .la bocca del Signore ha parlato.

GRADUALE

Questo solo chiesi al Signore e ancor chiederò: di abitare nella sua casa. Per ammirare il giocondo spettacolo del culto del Signore e visitare il suo santuario.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Marco.

Marc 6:47-56

In quel tempo: fattasi sera, la barca era in mezzo al mare, e Gesù tutto solo a terra. E vedendo i discepoli affannati a remare, per il vento contrario, verso la quarta vigilia della notte andò verso di loro, camminando sulle acque; e voleva oltrepassarli. Ma quelli, vedutolo camminare sul mare, immaginarono fosse un fantasma e gridarono, ché tutti l'avevano visto e ne erano spaventati. Ma subito rivolse loro la parola, dicendo: «Coraggio, son io, non temete». E montò nella barca, da loro, e il vento cessò. E più che mai dentro di sé stupivano; perché non avevan capito il miracolo della moltiplicazione dei pani, tanto il loro cuore era accecato. Attraversato poi il lago, vennero nella terra di Genezaret e vi sbarcarono. E come furono a terra, subito la gente lo riconobbe. E, percorrendo tutti i dintorni, cominciarono a portare gli infermi sui loro lettucci, dovunque udivano che egli fosse. E dappertutto ove giungeva, campagne, villaggi, o città che fossero, posavano gli infermi per le piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno il lembo della veste; e quanti lo toccarono furono guariti.

OFFERTORIO

Preghiamo. Signore, secondo la tua promessa, dammi vita. Fammi comprendere i tuoi insegnamenti.

SECRETE

Accetta, o Signore, il sacrificio dalla cui immolazione benignamente hai voluto essere placato, e fa', te ne preghiamo, che purificati da esso, ti sia gradito l'amore che ti offriamo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

O Dio nostra salvezza, esaudiscici; e, in virtù di questo sacramento proteggici da ogni nemico della mente e del corpo, dandoci la grazia nel tempo presente e la gloria nell'eternità.

O Dio, che solo conosci il numero degli eletti destinati alla superna felicità, concedici, te ne preghiamo, che, per l'intercessione di tutti i santi, i nomi di quanti ti raccomandiamo nella preghiera e di tutti i fedeli rimangano scritti nel libro della beata predestinazione.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, solo l'ultima ha la conclusione.

PREFAZIO DI QUARESIMA

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtú e premii: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtú celesti e i beati Serafini la célebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo: (Sanctus).

COMUNIONE

Servite il Signore con timore filiale, ed onoratelo con tremore; abbracciate la sua Legge al fine di non smarrire la giusta via.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. Nutriti dal dono di celeste vita, ti preghiamo. o Signore, che ciò che ora è per noi un mistero, ci sia di aiuto per l'eternità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

O Dio onnipotente e misericordioso, i sacramenti che abbiamo ricevuto ci purifichino, e, per l'intercessione di tutti i santi tuoi fa' che questo sacramento non ci sia motivo di condanna ma salutare strumento di perdono; sia purificazione dei peccati, sostegno dei deboli; sia protezione contro tutti i pericoli del mondo sia remissione di ogni colpa per i fedeli vivi e defunti.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione.

ORAZIONE SOPRA IL POPOLO

Preghiamo. Chinate il vostro capo dinanzi a Dio. Siano, o Signore, i tuoi fedeli confermati da questi doni, si che ricevendoli, li bramino; e bramandoli continuino a ricevetti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Parti proprie della Messa Votiva Privilegiata del Cuore Immacolato di Maria

INTROITUS

Adeámus cum fidúcia ad thronum grátiæ, ut misericórdiam consequámur, et grátiam inveniámus in auxílio opportúno --- Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea regi. --- Glória Patri. --- Adeámus cum fidúcia ad thronum grátiæ, ut misericórdiam consequámur, et grátiam inveniámus in auxílio opportúno

COLLECTAE

Orémus. Omnípotens sempitérne Deus, qui in Corde beátæ Maríæ Vírginis dignum Spíritus Sancti habitáculum præparásti: concéde propítius; ut ejúsdem immaculáti Cordis festivitátem devóta mente recoléntes, secúndum cor tuum vívere valeámus. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Orémus. Adésto, Dómine, supplicatiónibus nostris: et concéde; ut hoc sollémne jejúnium, quod animábus corporibúsque curándis salúbriter institútum est, devóto servítio celebrémus. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

EPISTOLA

Léctio libri Sapiéntiæ.

Eccli 24:23-31

Ego quasi vitis fructificávi suavitátem odóris: et flores mei, fructus honóris et honestátis. Ego mater pulchræ dilectiónis, et timóris, et agnitiónis, et sanctæ spei. In me grátia omnis viæ et veritátis: in me omnis spes vitæ, et virtútis. Transíte ad me omnes qui concupíscitis me, et a generatiónibus meis implémini. Spíritus enim meus super mel dulcis, et heréditas mea super mel et favum. Memória mea in generatiónes sæculórum. Qui edunt me, adhuc esúrient: et qui bibunt me, adhuc sítient. Qui audit me, non confundétur: et qui operántur in me, non peccábunt. Qui elúcidant me, vitam ætérnam habébunt.

GRADUALE

Exsultábit cor meum in salutári tuo: cantábo Dómino, qui bona tríbuit mihi: et psallam nómini Dómini altíssimi. Mémores erunt nóminis tui in omni generatióne et generatiónem: proptérea pópuli confitebúntur tibi in ætérnum.

TRACTUS

Nunc ergo, filii, audite me: Beati, qui custodiunt vias meas. Audite disciplinam et estote sapientes, et nolite abicere eam. Beatus homo qui audit me, et qui vigilat ad fores meas cotidie, et observat ad postes ostii mei. Qui me invenerit, inveniet vitam, et hauriet salutem a Domino.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Joánnem.

Joann 19:25-27

In illo témpore: Stabant iuxta crucem Jesu mater ejus, et soror matris ejus María Cléophæ, et María Magdaléne. Cum vidísset ergo Jesus matrem, et discípulum stantem, quem diligébat, dicit matri suæ: Múlier, ecce fílius tuus. Deinde dicit discípulo: Ecce mater tua. Et ex illa hora accépit eam discípulus in sua.

OFFERTORIUM

Exsultávit spíritus meus in Deo salutári meo; quia fecit mihi magna qui potens est, et sanctum nomen ejus.

SECRETAE

Majestáti tuæ, Dómine, Agnum immaculátum offeréntes, quaesumus: ut corda nostra ignis ille divínus accéndat, cui Cor beátæ Maríæ Vírginis ineffabíliter inflammávit. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Súscipe, Dómine, sacrifícium, cujus te voluísti dignánter immolatióne placári: præsta, quǽsumus; ut, hujus operatióne mundáti, beneplácitum tibi nostræ mentis offerámus afféctum. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

PRAEFATIO DE BEATA MARIA VIRGINE

Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubique grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Et te in Veneratione beátæ Maríæ semper Vírginis collaudáre, benedícere et prædicáre. Quæ et Unigénitum tuum Sancti Spíritus obumbratióne concépit: et, virginitátis glória permanénte, lumen ætérnum mundo effúdit, Iesum Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti iubeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes: (Sanctus)

COMMUNIO

Dixit Jesus matri suæ: Múlier, ecce fílius tuus: deinde dixit discípulo: Ecce mater tua. Et ex illa hora accépit eam discípulus in sua.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Divínis refécti munéribus te, Dómine, supplíciter exorámus: ut beátæ Maríæ Vírginis intercessióne, cuius immaculáti Cordis solémnia venerándo égimus, a præséntibus perículis liberáti, ætérnæ vitæ gáudia consequámur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Orémus. Cœléstis vitæ múnere vegetáti, quǽsumus, Dómine: ut, quod est nobis in præsénti vita mystérium, fiat æternitátis auxílium. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

ULTIMUM EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Marcum.

Marc 6:47-56

In illo témpore: Cum sero esset, erat navis in médio mari, et Jesus solus in terra. Et videns discípulos suos laborántes in remigándo - erat enim ventus contrárius eis, - et circa quartam vigíliam noctis venit ad eos ámbulans supra mare: et volébat præteríre eos. At illi, ut vidérunt eum ambulántem supra mare, putavérunt phantásma esse, et exclamavérunt. Omnes enim vidérunt eum, et conturbáti sunt. Et statim locútus est cum eis, et dixit eis: Confídite, ego sum, nolíte timére. Et ascéndit ad illos in navim, et cessávit ventus. Et plus magis intra se stupébant: non enim intellexérunt de pánibus: erat enim cor eórum obcæcátum. Et cum transfretássent, venérunt in terram Genésareth, et applicuérunt. Cumque egréssi essent de navi, contínuo cognovérunt eum: et percurréntes univérsam regiónem illam, cœpérunt in grabátis eos, qui se male habébant, circumférre ubi audiébant eum esse. Et quocúmque introíbat, in vicos vel in villas aut civitátes, in platéis ponébant infírmos, et deprecabántur eum, ut vel fímbriam vestiménti ejus tángerent: et quotquot tangébant eum, salvi fiébant.


Traduzione italiana

INTROITO

Accostiamoci al trono delle grazia con piena e sicura fiducia, per avere misericordia e trovare grazia che ci soccorrano al tempo opportuno. --- Vibra nel mio cuore un ispirato pensiero, mentre al Sovrano canto il mio poema. --- Gloria --- Accostiamoci al trono della grazia con piena e sicura fiducia, per avere misericordia e trovare grazia che ci soccorrano al tempo opportuno.

COLLETTE

Preghiamo. O Dio onnipotente ed eterno, che nel cuore della beata Vergine Maria hai preparato una degna dimora allo Spirito Santo: concedi a noi di celebrare con spirito devoto la festa del suo cuore immacolato e di vivere come piace al tuo cuore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Ascolta, o Signore, le nostre suppliche: e concedici di compiere devotamente questo solenne digiuno, salutarmente istituito per la guarigione dell'anima e del corpo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

EPISTOLA

Lettura del Libro della Sapienza.

Eccli 24:23-31

Come una vite, io produssi pampini di odore soave, e i miei fiori diedero frutti di gloria e di ricchezza. Io sono la madre del bell'amore, del timore, della conoscenza e della santa speranza. In me si trova ogni grazia di dottrina e di verità, in me ogni speranza di vita e di virtù. Venite a me, voi tutti che mi desiderate, e dei miei frutti saziatevi. Poiché il mio spirito è più dolce del miele, e la mia eredità più dolce di un favo di miele. Il mio ricordo rimarrà per volger di secoli. Chi mangia di me, avrà ancor fame; chi beve di me, avrà ancor sete. Chi mi ascolta, non patirà vergogna; chi agisce con me, non peccherà; chi mi fa conoscere, avrà la vita eterna.

GRADUALE

Il mio cuore esulta nella tua salvezza. Canterò al Signore perché mi ha beneficato, inneggerò al nome del Signore, l'Altissimo. Ricorderanno il tuo nome di generazione in generazione, e i popoli ti loderanno nei secoli per sempre.

TRATTO

Laonde, figliuoli, ascoltatemi: Beati, quelli che custodiscono le mie vie. Ascoltate l'esortazione e siate saggi, non trascuratela! Beato l'uomo che mi ascolta, veglia ogni giorno alle mie porte, e custodisce attentamente la soglia del mio uscio. Infatti, chi trova me trova la vita, e ottiene la salvezza dal Signore.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Giovanni.

Giov 19:25-27

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa, e Maria Maddalena. Gesù, dunque, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre». E da quell'ora il discepolo la prese con sé.

OFFERTORIO

L'anima mia esulta perché Dio è mio Salvatore, perché il Potente ha operato per me grandi cose e il Nome di Lui è Santo.

SECRETE

Offrendo alla tua maestà l'Agnello immacolato, noi ti preghiamo, o Signore: accenda i nostri cuori quel fuoco divino che ha infiammato misteriosamente il cuore della beata Vergine Maria. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Accetta, o Signore, il sacrificio dalla cui immolazione benignamente hai voluto essere placato, e fa', te ne preghiamo, che purificati da esso, ti sia gradito l'amore che ti offriamo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PREFAZIO DELLA BEATA VERGINE MARIA

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Te, nella venerazione della Beata sempre Vergine Maria, lodiamo, benediciamo ed esaltiamo. La quale concepì il tuo Unigenito per opera dello Spirito Santo e, conservando la gloria della verginità, generò al mondo la luce eterna, Gesù Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo: (Sanctus).

COMUNIONE

Gesù disse a sua Madre: «Donna, ecco il Figlio tuo». Poi al discepolo disse: «Ecco la Madre tua». E da quell'ora il discepolo la prese con sé.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. Nutriti dai doni divini, ti supplichiamo, o Signore, a noi che abbiamo celebrato devotamente la festa del suo Cuore immacolato, concedi, per l'intercessione della beata vergine Maria: di essere liberati dai pericoli di questa vita e di ottenere la gioia della vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Nutriti dal dono di celeste vita, ti preghiamo. o Signore, che ciò che ora è per noi un mistero, ci sia di aiuto per l'eternità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

ULTIMO VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Marco.

Marc 6:47-56

In quel tempo: fattasi sera, la barca era in mezzo al mare, e Gesù tutto solo a terra. E vedendo i discepoli affannati a remare, per il vento contrario, verso la quarta vigilia della notte andò verso di loro, camminando sulle acque; e voleva oltrepassarli. Ma quelli, vedutolo camminare sul mare, immaginarono fosse un fantasma e gridarono, ché tutti l'avevano visto e ne erano spaventati. Ma subito rivolse loro la parola, dicendo: «Coraggio, son io, non temete». E montò nella barca, da loro, e il vento cessò. E più che mai dentro di sé stupivano; perché non avevan capito il miracolo della moltiplicazione dei pani, tanto il loro cuore era accecato. Attraversato poi il lago, vennero nella terra di Genezaret e vi sbarcarono. E come furono a terra, subito la gente lo riconobbe. E, percorrendo tutti i dintorni, cominciarono a portare gli infermi sui loro lettucci, dovunque udivano che egli fosse. E dappertutto ove giungeva, campagne, villaggi, o città che fossero, posavano gli infermi per le piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno il lembo della veste; e quanti lo toccarono furono guariti.


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

SABATO DOPO LE CENERI

La Stazione dovrebbe essere alla Chiesa di S. Trifone Martire. Ma siccome questa Chiesa del IX secolo, nel 1736 fu demolita, l’attuale Stazione ha luogo in S. Agostino, del XV secolo, che si trova presso il luogo una volta occupato dalla Chiesa di S. Trifone.

EPISTOLA (Is 58,9-14). – Queste cose dice il Signore Dio: Se tu ti toglierai d’addosso la catena, se cesserai d’alzare il dito, e i discorsi sconvenienti, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se consolerai l’anima afflitta, la tua luce brillerà nelle tenebre, e le tue tenebre diverranno un meriggio, e il Signore ti darà un eterno riposo e inonderà la tua anima di splendori. E darà vigore alle tue ossa, e tu sarai come un giardino irrigato e come una fontana a cui non mancheranno le acque. Da te saranno popolate di case i luoghi da secoli deserti, alzerai su fondamenti di generazioni e generazioni. E sarai sarai chiamato ricostruttore delle mura, restauratore della sicurezza delle strade. Se non ti allontanerai dal sabato, e non farai come ti pare nel mio santo giorno: se chiamerai il sabato (tua) delizia e glorioso il consacrato al Signore, l’onorerai senza fare i tuoi interessi, e non farai trovare la tua soddisfazione nelle ciarle, allora troverai le tue delizie nel Signore, ed io ti eleverò sopra le altezze della terra e ti nutrirò con l’eredità di Giacobbe tuo padre: così dice il Signore.

Le buone opere.

Il Sabato è un giorno pieno di misteri; è il giorno del riposo del Signore ed il simbolo dell’eterna pace che gusteremo in cielo dopo le fatiche della vita. Facendoci leggere questo passo d’Isaia, la Chiesa ci vuole istruire sui requisiti richiesti per prender parte al Sabato dell’eternità. Abbiamo appena dato inizio alla penitenza; e già questa Madre tenera ci rivolge consolanti parole. Se riempiremo d’opere sante questa Quarantena, durante la quale sospenderemo le preoccupazioni mondane, sorgerà la luce della grazia, nelle tenebre dell’anima nostra la quale oscurata per tanto tempo dal peccato e dalle sezioni del mondo e di noi stessi, diverrà smagliante di meridiano splendore; la gloria di Cristo risorto sarà la sua; e se sarà fedele, la Pasqua del tempo la introdurrà nella Pasqua dell’eternità. Edifichiamo su ciò ch’era in noi deserto, innalziamovi le fondamenta, ripariamone le brecce; tratteniamo i nostri piedi dal calpestare la sante osservanze; non seguiamo più le nostre vie, né cerchiamo più la nostra volontà che si oppone a quella del Signore; ed egli ci darà un riposo che non avrà mai fine, e ci riempirà dei suoi stessi splendori.

VANGELO (Mc 6,47-56). – In quel tempo: Caduta la sera, la barca era in mezzo al mare, e Gesù si trovava solo sulla spiaggia. E come vide i discepoli i affannati a remigare, per il vento loro contrario, verso la quarta vigilia della notte andò verso di essi, camminando sulle acque; e voleva oltrepassarli. Ma quelli, vedutolo camminare sul mare, immaginarono che fosse un fantasma e mandarono forti grida, perché tutti lo videro e ne furono spaventati. E subito rivolse loro la parola, dicendo: Coraggio, sono io, non temete. E montò nella barca, da loro, e il vento cessò. E più che mai dentro di sé stupirono; perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore accecato. E passato il lago, vennero nella terra di Genezaret e vi sbarcarono. E come furono a terra, subito la gente lo riconobbe. E correndo per tutto il paese, cominciarono a portare gli infermi sui loro lettucci, dovunque udivano che egli fosse. E dappertutto dove giungeva, campagna, villaggi, o città che fossero, posavano gl’infermi per le piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno il lembo della veste; e tutti quelli che lo toccarono furono guariti.

La Quaresima con Gesù.

La barca della Chiesa è lanciata nel mare, e la sua traversata durerà quaranta giorni. I discepoli di Cristo remano contro venti e già il turbamento s’impossessa di loro; temono di non giungere al porto. Ma Gesù viene loro incontro sui flutti e sale sulla barca; d’ora in poi la navigazione sarà felice. Gli antichi interpreti della Liturgia spiegano così l’intenzione della Chiesa nella scelta di questo brano evangelico. Quaranta giorni di penitenza sono ben poca cosa per una vita troppo spesso dimentica di Dio; ma intanto rincrescerebbe alla nostra viltà, se lui non venisse a passarli con noi. Facciamoci animo: è proprio lui. Durante questo periodo salutare prega con noi, digiuna ed esercita ogni opera di misericordia con noi. Non è stato lui ad inaugurare la Quarantena dell’espiazione? Pensiamoci bene, non perdiamoci di coraggio, e se ci sentiamo deboli, avviciniamoci a lui, come fecero quei malati di cui ci è stato ora parlato; solo il tocco delle sue vesti bastava a ridare la sanità a quanti l’avevano perduta.   Andiamo dunque a lui nel suo Sacramento, e quella vita divina che ha già in noi il suo germe si svilupperà sempre più, e sentiremo crescere in noi la forza che stava per venir meno nei nostri cuori.

PREGHIAMO

I tuoi fedeli, o Dio, sian confortati dai tuoi doni; affinché ricevendoli li desiderino, e desiderandoli li ricevano senza fine.

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