Sabato nella III Settimana di Quaresima, Feria Maggiore non privilegiata, colore liturgico violaceo. Giorno di digiuno e astinenza.
Primi Vespri della IV Domenica di Quaresima, Domenica Maggiore di I Classe, Semidoppio, colore liturgico rosaceo o se non disponibile violaceo. Commemorazione di San Giovanni Damasceno Confessore e Dottore della Chiesa.
A partire dai Vespri e fino alla Compieta di domani l'Altare può essere ornato di fiori e l'organo venir suonato normalmente.
Qui per le peculiarità del Tempo di Quaresima:
https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/02/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-di.html
Al Breviario
All'Ufficio della Feria:
Tutto dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, II Schema a Lodi, 4 Salmi a Prima). Letture del Mattutino, Antifona al Benedictus e Orazione dal Proprio del Tempo.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Lodi e le Preci Feriali da Lodi a Nona.
All'Ufficio della Domenica:
Ai Vespri Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dal Proprio del Tempo (se il Capitolo e l'Inno si trovano anch'essi nel Salterio tanto meglio, dipende dall'edizione del Breviario). Commemorazione dal Proprio dei Santi al 27 Marzo.
Le Antifone non si raddoppiano, il Suffragio e le Preci si omettono.
Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):
Sabato nella III Settimana di Quaresima, Feria Maggiore, colore liturgico violaceo. Giorno di digiuno e astinenza.
Primi Vespri della IV Domenica di Quaresima, Domenica Maggiore di II Classe, Semidoppio, colore liturgico rosaceo o se non disponibile violaceo. Commemorazione di San Giovanni Damasceno Confessore e Dottore della Chiesa.
All'Ufficio della Feria:
Tutto dal Salterio (12 Salmi a Mattutino, 4 Salmi a Prima). Letture del Mattutino, Antifona al Benedictus e Orazione dal Proprio del Tempo.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono tutte e sei le Commemorazioni Comuni a Lodi e le Preci Feriali da Lodi a Nona.
All'Ufficio della Domenica:
Ai Vespri Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dal Proprio del Tempo.
Le Antifone non si raddoppiano, le Commemorazioni Comuni e le Preci si omettono.
Al Messale
Messa del Sabato nella III Settimana di Quaresima.
- Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:
- La prima della Messa
- La seconda Ad poscenda suffragia Sanctorum A cunctis
- La terza Per i vivi e i defunti Omnipotens sempiterne Deus
- Le altre a scelta del celebrante
- Prefazio di Quaresima
- Oratio super populum
- Benedicamus Domino
- Prologo di San Giovanni
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Joánnem
Joann 8:1-11
In illo témpore: Perréxit Jesus in montem Olivéti, et dilúculo íterum venit in templum. Et réliqua.
Homilía sancti Augustíni Epíscopi
Tract. 33 in Joannem, post initium
Jesus perréxit in montem Olivéti, in montem fructuósum, in montem unguénti, in montem chrismátis. Ubi enim decébat docére Christum, nisi in monte Olivéti? Christi enim nomen a chrismáte dictum est: chrísma autem Græce, Latíne únctio nominátur. Ideo autem nos unxit, quia luctatóres contra diábolum fecit. Et dilúculo íterum venit in templum, et omnis pópulus venit ad eum: et sedens docébat eos, et non tenebátur, quia nondum pati dignabátur. Nunc jam atténdite, ubi ab inimícis tentáta sit Dómini mansuetúdo.
Lectio 2
Addúcunt autem illi scríbæ et pharisǽi mulíerem in adultério deprehénsam, et statuérunt eam in médio, et dixérunt ei: Magíster, hæc múlier modo deprehénsa est in adultério: in lege autem Móyses mandávit nobis hujúsmodi lapidáre: tu ergo quid dicis? Hæc autem dicébant tentántes eum: ut possent accusáre eum. Unde accusáre? Numquid ipsum in áliquo facínore deprehénderant, aut illa múlier ad eum áliquo modo pertinuísse dicebátur?
Lectio 3
Intellegámus, fratres, admirábilem mansuetúdinem in Dómino fuísse. Animadvertérunt eum nímium esse mitem, nímium esse mansuétum. De illo quippe fúerat ante prædíctum: Accíngere gládio tuo circa femur tuum, potentíssime. Spécie tua et pulchritúdine tua inténde, próspere procéde, et regna: propter veritátem, et mansuetúdinem, et justítiam. Ergo áttulit veritátem ut doctor, mansuetúdinem ut liberátor, justítiam ut cógnitor. Propter hæc eum esse regnatúrum in Spíritu Sancto prophéta prædíxerat. Cum loquerétur, véritas agnoscebátur: cum advérsus inimícos non moverétur, mansuetúdo laudabátur. Cum ergo de duóbus istis, id est, de veritáte et mansuetúdine ejus, inimíci livóre et invídia torqueréntur; in tértio, id est justítia, scándalum posuérunt.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni
Giov 8:1-11
In quell'occasione: Gesù andò al monte Oliveto, e all'alba tornò di nuovo al tempio. Eccetera.
Omelia di sant'Agostino Vescovo
Tratt. 33 su Giovanni, dopo il principio
Gesù andò al monte Oliveto Joann. 8,1, al monte fertile, al monte dell'unguento, al monte dell'unzione. Perché, dove conveniva meglio che Cristo insegnasse, se non sul monte Oliveto? Il nome di Cristo infatti viene da crisma: e la parola Greca crisma, significa in Latino unzione. Ora egli ci ha unti perché ci ha destinati a lottare contro il demonio. «E all'alba tornò di nuovo al tempio e tutto il popolo accorse a lui: e, sedutosi, cominciò ad ammaestrarli» Joann. 8,2: e non gli mettevano le mani sopra, perché non giudicava ancora di soffrir la passione. Osservate ora come sia stata tentata dai nemici la mansuetudine del Signore.
Lettura 2
Egli scribi e i farisei gli conducono una donna colta in adulterio, e fattala venire avanti, gli dissero: Maestro, questa donna è stata colta adesso in flagrante adulterio: or Mosè nella legge ci ha comandato che una tale venga lapidata: e tu che ne dici? E dicevano questo per tentarlo: per avere onde accusarlo» Joann. 8,3. Accusarlo di che? Lo avevano forse colto in qualche fallo, o si credeva che quella donna potesse in qualche modo interessarlo?
Lettura 3
Comprendiamo, o fratelli, come fu ammirabile la mansuetudine del Signore. Essi avevano notato ch'egli era di grande dolcezza, e d'una estrema mansuetudine. Di lui certamente era stato predetto: «Cingi la tua spada al tuo fianco, o potentissimo. Col tuo splendore e colla tua bellezza, vieni, t'avanza allegramente e regna: per la verità, la mansuetudine e la giustizia» Ps. 44,4. Egli ci portò la verità come dottore, la mansuetudine come liberatore e la giustizia come colui che conosce tutto. Per questi tre attributi egli doveva regnare nello Spirito Santo, come aveva predetto un profeta. Quando egli parlava, la verità si riconosceva nei suoi discorsi: e nel vederlo sì calmo dinanzi ai suoi nemici, non poteva non ammirarsi la sua mansuetudine. Quando perciò i suoi nemici si sentirono torturati da livore ed invidia per queste due virtù, cioè per la verità e la mansuetudine, gli tesero insidia a proposito della terza, cioè della giustizia.
Ad Primam: il Martirologio del 26 Marzo 2022
Septimo Kalendas Aprilis, luna vigesima quarta.
Parti proprie della Messa