Mercoledì della Settimana di Passione, Feria Maggiore non privilegiata, colore liturgico violaceo. Giorno di digiuno.
Qui per le peculiarità del Tempo di Passione:
https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/03/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-di.html
Al Breviario
Tutto dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, II Schema al III Notturno e a Lodi, 4 Salmi a Prima). Letture del Mattutino, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazioni dal Proprio del Tempo.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono le Preci Feriali da Lodi a Compieta.
Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):
Mercoledì della Settimana di Passione, Feria Maggiore, colore liturgico violaceo. Giorno di digiuno e (con la disciplina canonica del Corpus Juris Canonici, anteriore al Codice del 1917) astinenza.
Essendo oggi un Mercoledì di Quaresima libero da Uffici delle IX Lezioni, prima del Mattutino si cantano i Salmi Graduali (al di fuori della recita corale non sono obbligatori).
Tutto dal Salterio (12 Salmi a Mattutino, 4 Salmi a Prima). Letture del Mattutino, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazioni dal Proprio del Tempo.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono le Preci Feriali da Lodi a Compieta.
Al Messale
Messa del Mercoledì della Settimana di Passione.
- Si dicono due Orazioni:
- La prima della Messa
- La seconda Contra persecutores Ecclesiae oppure Pro Papa
- Tratto Domine non secundum; ci si inginocchia al Versetto Adjuva nos
- Prefazio della Santa Croce
- Oratio super populum
- Benedicamus Domino
- Prologo di San Giovanni
Oppure, essendo il primo giorno della settimana libero da Feste di rito Doppio, è possibile celebrare una Messa quotidiana di Requiem (con tre Orazioni, è l'ultima a poter essere celebrata fino alla Domenica in Albis inclusa).
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Joánnem
Joann 10:22-38
In illo témpore: Facta sunt encǽnia in Jerosólymis: et hiems erat. Et ambulábat Jesus in templo, in pórticu Salomónis. Et réliqua.
Homilía sancti Augustíni Epíscopi
Tractatus 48 in Joannem, circa initium
Encǽnia festívitas erat dedicatiónis templi. Græce enim cænon dícitur novum. Quandocúmque novum áliquid fúerit dedicátum, encǽnia vocántur. Jam et usus habet hoc verbum. Si quis nova túnica induátur, encæniáre dícitur. Illum enim diem, quo templum dedicátum est, Judǽi solémniter celebrábant: ipse dies festus agebátur, cum ea quæ lecta sunt, locútus est Dóminus.
Lectio 2
Hiems erat, et ambulábat Jesus in templo, in pórticu Salomónis. Circumdedérunt ergo eum Judǽi, et dicébant ei: Quoúsque ánimam nostram tollis? Si tu es Christus, dic nobis palam. Non veritátem desiderábant, sed calúmniam præparábant. Hiems erat, et frígidi erant: ad illum enim divínum ignem accédere pigri erant. Si accédere est crédere: qui credit, accédit: qui negat, recédit. Non movétur ánima pédibus, sed afféctibus.
Lectio 3
Frigúerant diligéndi caritáte, et ardébant nocéndi cupiditáte. Longe áberant, et ibi erant: non accedébant credéndo, et premébant persequéndo. Quærébant audíre a Dómino, Ego sum Christus: et fortásse de Christo secúndum hóminem sapiébant. Prædicavérunt enim prophétæ Christum: sed divinitátem Christi et in prophétis et in ipso Evangélio nec hærétici intéllegunt: quanto minus Judǽi, quámdiu velámen est super cor eórum?
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni
Giov 10:22-38
In quell'occasione: Si celebrava in Gerusalemme la festa della dedicazione del tempio: ed era d'inverno. E Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. Eccetera.
Omelia di sant'Agostino Vescovo
Trattato 48 su Giovanni, verso il principio
La festa detta Encenia era l'anniversario della dedicazione del tempio. Difatti la parola Greca cenon significa nuovo. Ogni volta che s'inaugura un nuovo oggetto, si dice encenia. E anche oggi l'uso ha questa espressione. Se uno indossa una tunica nuova, si dice ch'egli encenia. I Giudei celebravano solennemente l'anniversario del giorno in cui fu dedicato il tempio: e celebravasi questo giorno festivo, quando il Signore disse quello ch'è stato letto.
Lettura 2
«Era d'inverno, e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone»1. I1 Giudei dunque lo attorniarono, e gli dicevano: «Fino a quando terrai sospeso l'animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo chiaro» Jann. 10,24. Essi non desideravano già di conoscere la verità, ma l'occasione di calunniarlo. «Era d'inverno», ed essi erano freddi: perché non facevano sforzo alcuno per avvicinarsi a quel divin fuoco. Se avvicinarsi è credere: chi crede, si avvicina; chi rifiuta di credere, si allontana. Non è coi piedi (del corpo), ma cogli affetti che l'anima si muove.
Lettura 3
Essi erano freddi quanto alla carità e all'amore, ma bruciavano della brama di nuocere. Erano affatto lontani pur essendo presenti: non gli si avvicinavano per credere, ma si stringevano a lui per perseguitarlo. Essi cercavano di udire dal Signore: Io sono il Cristo: e forse non avevano del Cristo che idee affatto umane. I profeti hanno annunziato il Cristo: ma gli eretici non riconoscono la divinità del Cristo né dalle profezie né dallo stesso Vangelo: quanto meno i Giudei finché hanno un velo sul loro cuore?
Ad Primam: il Martirologio del 7 Aprile 2022
Septimo Idus Aprilis, luna quinta.
Parti proprie della Messa