Mercoledì tra l'Ottava di Pasqua, Semidoppio, colore liturgico bianco.
Ai Vespri commemorazione di Sant'Anselmo Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa.
Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:
Al Breviario
Tutto dal Proprio del Tempo come nel giorno della Festa con i Salmi riportati a Mattutino (I Notturno di 3 Salmi) e quelli domenicali da Lodi a Compieta (a Prima Salmi come alle Feste); Letture del Mattutino, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazione proprie. Ai Vespri commemorazione dal Proprio dei Santi al 21 Aprile.
Le Antifone non si raddoppiano, le Preci si omettono.
Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):
Mercoledì tra l'Ottava di Pasqua, Semidoppio, colore liturgico bianco.
Nota: Sant'Anselmo d'Aosta, essendo Dottore della Chiesa, non si commemora ma viene traslato all'11 Maggio.
Tutto come sopra eccetto la commemorazione, con le solite differenze ai Salmi di Lodi e Compieta.
Al Messale
Messa del Mercoledì nell'Ottava di Pasqua:
- Gloria in excelsis
- Si dicono due Orazioni:
- La prima della Messa
- La seconda Contra persecutores Ecclesiae oppure Pro Papa
- Dopo il Graduale e l'Alleluia si dice la Sequenza Victimae Paschali
- Credo
- Prefazio Pasquale (In hac potissimum die)
- Communicantes e Hanc igitur di Pasqua
- Ite Missa est col doppio Alleluia
- Prologo di San Giovanni
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Joánnem
Joann 21:1-14
In illo témpore: Manifestávit se íterum Jesus discípulis ad mare Tiberíadis. Manifestávit autem sic: Erant simul Simon Petrus, et Thomas, qui dícitur Dídymus. Et réliqua.
Homilía sancti Gregórii Papæ
Homilia 24 in Evangelia
Léctio sancti Evangélii, quæ modo in áuribus vestris lecta est, fratres mei, quæstióne ánimum pulsat, sed pulsatióne sua vim discretiónis índicat. Quæri étenim potest, cur Petrus, qui piscátor ante conversiónem fuit, post conversiónem ad piscatiónem rédiit: et cum Véritas dicat: Nemo míttens manum suam ad arátrum, et aspíciens retro, aptus est regno Dei: cur repétiit quod derelíquit? Sed si virtus discretiónis inspícitur, cítius vidétur: quia nimírum negótium, quod ante conversiónem sine peccáto éxstitit, hoc étiam post conversiónem repétere culpa non fuit.
Lectio 2
Nam piscatórem Petrum, Matthǽum vero teloneárium scimus: et post conversiónem suam ad piscatiónem Petrus rédiit, Matthǽus vero ad telónei negótium non resédit: quia áliud est victum per piscatiónem quǽrere, áliud autem telónei lucris pecúnias augére. Sunt enim pléraque negótia, quæ sine peccátis exhibéri aut vix, aut nullátenus possunt. Quæ ergo ad peccátum ímplicant, ad hæc necésse est, ut post conversiónem ánimus non recúrrat.
Lectio 3
Quæri étiam potest, cur discípulis in mari laborántibus, post resurrectiónem suam Dóminus in líttore stetit, qui ante resurrectiónem suam coram discípulis in flúctibus maris ambulávit. Cujus rei rátio festíne cognóscitur, si ipsa, quæ tunc ínerat, causa pensétur. Quid enim mare, nisi præsens sǽculum signat, quod se cásuum tumúltibus, et undis vitæ corruptíbilis illídit? Quid per soliditátem líttoris, nisi illa perpetúitas quiétis ætérnæ figurátur? Quia ergo discípuli adhuc flúctibus mortális vitæ ínerant, in mari laborábant: quia autem Redémptor noster jam corruptiónem carnis excésserat, post resurrectiónem suam in líttore stabat.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni
Giov 21:1-14
In quell'occasione: Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli in riva al mare di Tiberiade. E si manifestò così: Si trovavano insieme Simon Pietro e Tommaso, detto Didimo. Eccetera.
Omelia di san Gregorio Papa
Omelia 24 sul Vangelo
Il passo del santo Vangelo che ora è stato letto alla vostra presenza, fratelli miei, solleva una questione nello spirito, ma colpendo così l'attenzione esso mostra l'importanza del discernimento. Si può domandare perché Pietro che prima della conversione era pescatore, ritornò alla pesca dopo la conversione: perché la Verità dice: «Nessuno che, dopo aver messo mano all'aratro guarda indietro, è atto al regno di Dio» Luc 9,62: perché ritorna a ciò che aveva abbandonato? Ma se si fa ben attenzione alla distinzione delle circostanze, si vedrà subito: che non fu peccato riprendere, dopo la conversione, un mestiere ch'egli aveva esercitato senza peccato prima della conversione.
Lettura 2
Perché Pietro era pescatore, Matteo invece sappiamo ch'era esattore: e Pietro ritornò alla pesca dopo la sua conversione, mentre Matteo non riprese più la cura del suo banco: altro infatti è procurarsi il vitto colla pesca, altro è accrescere la sua fortuna col guadagno che dà la riscossione delle imposte. Ci sono invero molti mestieri ch'è difficile, se non impossibile, di esercitare senza peccato. Non bisogna dunque tornare, dopo la propria conversione, a quelle occupazioni che inducono al peccato.
Lettura 3
Si può anche domandare, perché il Signore dopo la sua risurrezione stava sul lido, mentre i discepoli faticavano nel mare, egli che prima della sua risurrezione camminò sui flutti del mare in presenza de' suoi discepoli. La ragione di questo fatto si scopre subito, se se ne considera l'intimo significato. Che infatti raffigura questo mare, se non il secolo presente, in cui le vicissitudini e le agitazioni di questa vita corruttibile (rassomigliano) ai flutti (che si scontrano e) s'infrangono? Che rappresenta la terra ferma del lido, se non la perpetuità del riposo eterno? Perché dunque i discepoli si trovavano ancora alle prese coi flutti di questa vita mortale, si affaticavano nel mare: e siccome il nostro Redentore s'era già spogliato della corruzione della carne, dopo la sua risurrezione stava sul lido.
Ad Primam: il Martirologio del 21 Aprile 2022
Undecimo Kalendas Maji, luna decima nona.
Parti proprie della Messa