03 aprile 2021

DISPENSA DI LITURGIA SUL TEMPO PASQUALE: rubriche e cerimonie



Caratteristiche generali

Il Tempo Pasquale comincia con la Messa del Sabato Santo (verso mezzogiorno) e termina con Nona del Sabato delle Quattro Tempora di Pentecoste, di conseguenza non può cominciare prima del 21 Marzo né terminare oltre il 19 Giugno.

Si può dividere in cinque periodi: 1. il Sabato Santo a partire dalla Messa, e la Domenica di Resurrezione con l’Ottava di Pasqua; 2. le quattro settimane successive, che dal punto di vista liturgico costituiscono il Tempo Pasquale in senso strettissimo; 3. I tre giorni delle Rogazioni o Litanie Minori, ai quali va assimilato il 25 Aprile in cui ricorrono le Litanie Maggiori; 4. l’Ascensione con la sua Ottava; 5. Pentecoste con la sua Vigilia e la sua Ottava. In totale fanno 56 giorni e mezzo.

Eccetto la Domenica di Pasqua e quella di Pentecoste, che sono contemporaneamente Domeniche Maggiori di I Classe e Feste di rito Doppio di I Classe (Doppio Maggiore la Domenica in Albis), le altre Domeniche sono minori così come anche le Ferie. Il colore liturgico de tempore è bianco fino al Venerdì dopo l’Ottava dell’Ascensione, rosso nella restante settimana. Tornano a usarsi i fiori, l’organo, e per Diacono e Suddiacono la dalmatica e la tunicella. Il Tempo Pasquale è di per sé festivo e non ci sono giorni di penitenza particolari a parte l’astinenza di tutti i Venerdì dell’anno, e il digiuno con l’astinenza della Vigilia e delle Quattro Tempora di Pentecoste. A parte questa l’unica altra Vigilia del calendario universale che cade è quella dell’Ascensione, ma è festiva: gli Apostoli che si celebrano in questo periodo, cioè i Santi Filippo e Giacomo che ricorrono il 1° Maggio, non hanno infatti Vigilia.

Gli Apostoli e i Martiri hanno, sia all’Ufficio che alla Messa, un Comune speciale per il Tempo Pasquale. Inoltre il Mercoledì della II Settimana dopo l’Ottava di Pasqua cade la Festa del Patrocinio di San Giuseppe, avente rito Doppio di I Classe con Ottava Comune.

Caratteristica particolare di questo tempo è l’uso del cero pasquale. Esso va obbligatoriamente acceso alle Messe e Vespri, anche in presenza del SS. Sacramento esposto, dalla Domenica di Resurrezione al Mercoledì nell’Ottava di Pasqua, il Sabato in Albis e le Domeniche fino all’Ascensione, per gli altri giorni e altre Ore canoniche ci si conforma alla consuetudine locale; abitualmente lo si fa in occasione di Feste solenni. Esso non va acceso né alle Messe di Requiem, né alle Messe celebrate in paramenti violacei e nemmeno all’esposizione del SS. Sacramento salvo l’eccezione di cui sopra (lo si lascia acceso anche se essa segue immediatamente la Messa o i Vespri). Alla Messa principale dell’Ascensione, terminato il Vangelo, il cero pasquale viene spento e successivamente conservato definitivamente fuori dalla chiesa. Esso viene riacceso solo ed esclusivamente se alla Vigilia di Pentecoste si benedice il fonte battesimale, e soltanto durante la benedizione (non resta acceso né alle Profezie né alle Litanie né alla Messa), non in altre circostanze, neanche quando in caso di necessità occorresse benedire dell’acqua battesimale al di fuori delle due Vigilie.

Da notare che le Domeniche sono computate dopo Pasqua (quella in Albis è la I, poi la II etc.) mentre le Ferie sono computate nella tot. Settimana dopo l’Ottava di Pasqua (la I Settimana dopo l’Ottava di Pasqua è quella della Domenica in Albis etc., per mantenere il conteggio uniforme).

Una curiosità che ho constatato è che le Ottave di Pasqua e Pentecoste sono de facto incomplete: mancano dell'ultimo giorno (nel caso della Pasqua la Domenica in Albis segue, come si vedrà, una liturgia differente rispetto a quella dell'Ottava; nel caso della Pentecoste invece, in quello che dovrebbe essere il Giorno Ottavo, ricorre la Festa della SS. Trinità con l'inizio del Tempo dopo Pentecoste (cambiano non solo i formulari ma anche il colore liturgico).


Parti dell’Ufficio che non cambiano o cambiano poco durante tutto il Tempo Pasquale

Come in ogni altro periodo dell’anno liturgico eccetto il Triduo Sacro, le Ore iniziano col Pater e Ave (e Credo a Mattutino e Prima), Deus in adjutorium con l’Alleluia (preceduto dal Domine labia mea a Mattutino). Compieta comincia con la benedizione del lettore, la Lettura breve, il Pater, il Confiteor col Misereatur e Indulgentiam, Converte nos e Deus in adjutorium. Quanto alla conclusione delle Ore, detti, eccetto che a Compieta, il Pater e il versetto Dominus det nobis, l’Antifona finale a partire dalla Compieta del Sabato Santo è Regina caeli col suo Versetto, Orazione e Divinum auxilium, cui a Compieta si aggiungono Pater, Ave e Credo.

Tutti i giorni eccetto il Lunedì delle Rogazioni si dice il Te Deum dopo la III o la IX Lezione, anche alle Ferie e alla Vigilia e Quattro Tempore di Pentecoste. Vi è un uso sovrabbondante dell’Alleluia, sia all’Ufficio de tempore che a quello de Sanctis esso viene sistematicamente aggiunto all’Invitatorio, alle Antifone, ai Versetti dei Notturni e delle altre Ore (singolo Alleluia), nonché ai Responsori delle Letture e delle Ore minori (doppio Alleluia). Sono eccettuate le Preci a Prima e Compieta, e la seconda parte di Prima da Pretiosa in poi, nei quali non si aggiunge l’Alleluia.

La Scrittura occorrente è del Nuovo Testamento: Atti degli Apostoli dal Lunedì che segue la Domenica in Albis al Sabato nella II Settimana dopo l’Ottava di Pasqua, Apocalisse dalla III Domenica dopo Pasqua al Sabato seguente, poi le Epistole cattoliche, cioè quella di San Giacomo, le due di San Pietro, le tre di San Giovanni e quella di San Giuda Taddeo che si legge alla Vigilia di Pentecoste.

 

Parti della Messa che non cambiano o cambiano poco durante tutto il Tempo Pasquale

L’Asperges è sostituito dal Vidi aquam dalla Domenica di Pasqua a quella di Pentecoste. A tutte le Messe eccetto quelle delle Litanie Maggiori e Minori si dice il Gloria in excelsis e dunque l’Ite Missa est, comprese le Ferie e la Vigilia e Quattro Tempora di Pentecoste.

Tolte le Ottave di Pasqua, Ascensione e Pentecoste e le Rogazioni, alle Ferie si dice la Messa della Domenica precedente. Inoltre i formulari liturgici de Sanctis (sia quelli del Proprio che del Comune) e delle Messe Votive prevedono dei particolari cambiamenti, come l’Alleluia doppio inserito all’Invitatorio e singolo alle Antifone di Offertorio e Comunione; a tutte le Messe del Tempo Pasquale eccetto che all’Ottava di Pasqua il Graduale è omesso è sostituito da uno speciale Alleluia che ha due Versetti invece di uno. Le Messe de tempore sono già strutturate in modo da includere tali particolarità, per quelle de Sanctis solitamente si trovano le indicazioni nel Messale a ricordarlo.

 

1. LA DOMENICA DI RESURREZIONE E L'OTTAVA DI PASQUA FINO A NONA DEL SABATO IN ALBIS

 

È un’Ottava Privilegiata di I Ordine nella quale non si possono celebrare Feste, nemmeno le più solenni come San Giuseppe o l'Annunciazione negli anni in cui vengono traslate: saranno riportate dopo la Domenica in Albis, al primo giorno libero da Feste aventi almeno rito Doppio di II Classe. Oltre la Domenica, anche il Lunedì e il Martedì tra l'Ottava di Pasqua sono Feste di rito Doppio di I Classe e non ammettono le commemorazioni, mentre gli altri giorni hanno rito Semidoppio e vi si commemorano le Feste occorrenti che non possono essere traslate.

 

Al Breviario

Questo periodo ha Ufficio estremamente breve, privo di Inni, Capitoli, Versetti (eccetto quello alla fine del Notturno) e alle Ore minori anche di Responsori. A parte il raddoppiamento delle Antifone dei primi tre giorni, l’Ufficio è sempre identico, si eccettuano solo i Versetti dei Notturni, le Letture e i Responsori del Mattutino, le Antifone al Benedictus e al Magnificat, e l’Orazione che cambiano quotidianamente.

Il Mattutino, iniziato nel modo solito, è composto dall’Invitatorio Surrexit Dominus vere e da un unico Notturno consistente nei  tre Salmi 1, 2 e 3, e nelle tre Letture con due Responsori e il Te Deum: è il Mattutino in assoluto più breve dell'intero anno liturgico.

A Lodi si dicono le Antifone con i Salmi domenicali (ovviamente del I Schema), l’Antifona Haec dies, il Benedictus con la sua Antifona, l’Orazione, il Benedicamus Domino col doppio Alleluia e il Fidelium animae.

A Prima si dicono i Salmi festivi senza Antifona, poi Haec dies, l’Orazione abituale Domine Deus omnipotens e si prosegue come al solito; la Lettura breve è Si consurrexistis.

Similmente Terza, Sesta e Nona prevedono solo i Salmi festivi, l’Haec dies, l’Orazione e Fidelium animae.

Vespri hanno struttura identica a quella di Lodi, con i Salmi domenicali dotati di Antifone, Haec dies, Magnificat con la sua Antifona, Orazione, Benedicamus Domino col doppio Alleluia e Fidelium animae.

A Compieta dopo il solito inizio si dicono i Salmi domenicali senza Antifona, il quadruplo Alleluia, il Nunc dimittis senza Antifona, l’Haec dies, l’Orazione Visita e si conclude come al solito.

 

Al Messale

A parte i primi tre giorni che, essendo di rito Doppio, prevedono solo l'Orazione della Messa, nei restanti quattro giorni (dal Mercoledì al Sabato) vi è  la stessa unica Orazione pro diversitate temporum assignata usata nel Tempo di Passione, cioè quella Contro i persecutori della Chiesa Ecclesiae tuae che può facoltativamente essere sostituita da quella Per il Papa Deus omnium Fidelium. Dopo il Graduale e l’Alleluia si dice la Sequenza Victimae paschali. Al Prefazio Pasquale si dice in hac potissimun die. il Communicantes e l’Hanc igitur sono propri. L’Ite Missa est ha il doppio Alleluia.

La Domenica di Pasqua non si può cantare nessuna Messa di Requiem nemmeno praesente corpore; il Lunedì e Martedì si possono fare solo i funerali, mentre dal Mercoledì al Sabato è anche possibile celebrare le Messe Votive pro re gravi et publica simul causa.

 

2. IL TEMPO PASQUALE DALLA DOMENICA IN ALBIS ALLA V DOMENICA DOPO PASQUA

 

Al Breviario

Con i Primi Vespri della Domenica in Albis l’Ufficio torna ad avere struttura normale, riprendono cioè i Capitoli, gli Inni etc. Gli inni delle Ore Maggiori sono fissi: Ad regias Agni dapes ai Vespri, Rex sempterne caelitum a Mattutino ed Aurora caelum purpurat a Lodi; a tutte le Ore la conclusione degli Inni, se non ne ricorre una propria della Festa o se l’Inno stesso non ha una metrica diversa, è propria a questo periodo: «Deo Patri sit gloria et Filio qui a mortuis surrexit ac Paraclito in sempiterna saecula». Il Versetto del Responsorio di Prima è invece Qui surrexisti a mortuis. A Mattutino si dice una sola Antifona per i tre Salmi di ciascun Notturno; e quando l’Ufficio è proprio o preso dal Comune si adopera l’Antifona del primo Salmo per tutto il Notturno. A Lodi e Vespri se si usano i Salmi feriali anche in questo caso vi è una sola Antifona, altrimenti se ne dicono cinque.

Eccetto che alle Feste di rito Doppio o alle Domeniche ove queste vengono commemorate, a Lodi e Vespri si dice la Commemorazione della Croce che prende il posto del Suffragio, mentre a Prima e Compieta si dicono le Preci Domenicali; il Simbolo Atanasiano è invece ancora soppresso.

 

Al Messale

A parte le particolarità sopra esposte, al di fuori dalle Feste di rito Doppio anche solo commemorate si dicono due Orazioni pro diversitate Temporum assignatae: quella della Santa Vergine Concede, e quella Contro i persecutori della Chiesa Ecclesiae tuae oppure per il Papa Deus omnium fidelium; alle Ferie si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni ad libitum. Al Prefazio Pasquale si dice in hoc potissimum die.

 

3. LE ROGAZIONI E LE LITANIE MAGGIORI

 

La prima cosa che bisogna dire è che hanno un enorme problema: soggiacciono ad una casistica liturgica così assurdamente abnorme e soverchiante che il tentativo di sistematizzarla porta a compiere atti autolesionistici. Anche nei migliori manuali di liturgia come quello del Padre Stercky bisogna andarsi a cercare i differenti aspetti normativi sparsi tra i due tomi: alcuni sono stati riportati nella trattazione del Tempo Pasquale, altri nella conformità della Messa all'Ufficio (e anche lì, si deve distinguere tra Messa privata e Conventuale). Gli Ordo sono costretti a fare una selezione degli aspetti più fondamentali e comuni per non riempire pagine e pagine di informazioni che si rivelerebbero poco utili ai più.

Le Rogazioni o Litanie Minori sono le prime tre Ferie della V Settimana dopo l'Ottava di Pasqua, mentre le Litanie Maggiori cadono sempre e solo il 25 Aprile con l'unica eccezione dei rari anni in cui tale giorno coincida con la Domenica di Pasqua: allora le Litanie si celebrano il Martedì nell’Ottava, mentre la Festa di San Marco Evangelista è trasferita alla settimana seguente (se il 25 Aprile è in un qualunque altro giorno dell'Ottava di Pasqua, l'Ufficio di San Marco si trasferisce alla settimana seguente ma le Litanie si celebrano il giorno stesso).

Da notare che le Rogazioni possono cadere come minimo il 27, 28 e 29 Aprile, ed al massimo il 31 Maggio, 1° e 2 Giugno, né prima né dopo.

 

Al Breviario

Tanto alle Litanie Maggiori che a quelle Minori (cioè le Rogazioni) vige l’obbligo di recitare le Litanie dei Santi, senza Salmi Penitenziali. Se non v’è Processione esse si cantano in coro dopo il Benedicamus Domino delle Lodi, altrimenti, in privato, quando viene più comodo (preferibilmente subito prima della Messa): tuttavia non possono mai essere anticipate, nemmeno quando si anticipano le Lodi al giorno precedente. Il solo Lunedì delle Rogazioni è una Feria Maggiore non Privilegiata e vi si omette il Te Deum malgrado si usi lo Schema I a Lodi, e viene commemorata in caso di Festa occorrente; il Martedì e il Mercoledì sono come le altre Ferie del Tempo Pasquale, ancorché il Mercoledì cada la Vigilia dell’Ascensione che viene commemorata se impedita. Le Litanie Maggiori invece si celebra regolarmente l'Ufficio di San Marco o, nel caso precedentemente menzionato, quello di Pasqua.

Il Lunedì e il Mercoledì delle Rogazioni non vi è Scrittura occorrente ma un Vangelo con omelia: in caso capiti una Festa priva (come quasi sempre) di Letture proprie al I Notturno, le si prendono dal rispettivo Comune a meno che non sia necessario trasferire o anticipare un Incipit della Scrittura occorrente: in tal caso questo ha la priorità a condizione ovviamente di rispettare l'ordine dei libri.

 

Al Messale

I. Messa

Fin qui nulla di strano: le cose si complicano quando si parla della Messa e della Processione. Esiste un unico formulario tanto per la Messa delle Litanie Maggiori che delle Rogazioni: la Messa Exaudivit, che nel Messale si trova subito dopo la V Domenica dopo Pasqua. Il fatto che la prima pagina di questa Messa sia interamente occupata dalle rubriche non deve in alcun modo spaventare (o forse sì). Siccome solitamente le rubriche del Messale diventavano parzialmente obsolete in meno di tre giorni dalla loro promulgazione dato che la Sacra Congregazione dei Riti è stata di gran lunga l'organo più legiferante della Santa Sede: io le salto a piè pari e preferisco prendere tutte le informazioni direttamente dallo Stercky, che appunto tiene conto dell'incommensurabile numero di decreti e risposte a dubbi aventi il compito di supplire alla genericità delle stesse rubriche. E già: chi è convinto che la liturgia romana (non luteranizzata dal conciliabolo Vaticano II) sia facile da studiare e da celebrare, evidentemente conosce solo la versione violentemente snaturata, brutalizzata, vandalizzata e mutilata degli anni 1955-'62.

  • Messe private:
    • Se il Lunedì delle Rogazioni cade una Festa avente rito Semidoppio o Doppio minore o Maggiore, la Messa privata può essere a scelta della Festa o della Feria, ciascuna con commemorazione dell'altra. Essendo questo giorno una Feria Maggiore, sono proibite le Messe Votive private e quotidiane di Requiem, ma non le Votive Privilegiate. Se invece vi cadesse una Festa di rito Doppio di I o II Classe o ancora un'Ottava locale Privilegiata di II Ordine - ma perché, ne esistono veramente? - la Messa delle Rogazioni è proibita.
    • Il Martedì delle Rogazioni soggiace alle normali regole delle Ferie minori.
    • Il Mercoledì delle Rogazioni è anche la Vigilia dell'Ascensione: la Messa privata può essere a scelta o delle Rogazioni o della Vigilia o di un'eventuale Festa occorrente dei riti sopra menzionati (il rito Semplice non si può celebrare in Feria Maggiore o Vigilia, mentre il Doppio di I e II Classe è per le Messe private l'equivalente liturgico dell'asso pigliatutto: impedisce ogni altra Messa). Come sopra, sono proibite le Messe Votive private e quotidiane di Requiem.

Prima di inoltrarci nel gran marasma delle Messe Conventuali (quelle delle chiese in cui ricorre l'obbligo del coro o del Capitolo, cioè Cattedrali, Collegiate, Abbaziali e di quelle Congregazioni monastiche o  Ordini religiosi aventi per Regola o per Statuti il dovere dell'Ufficio corale), vorrei ricordare, per evitare confusione, il rapporto cronologico tra Ufficio e Messa Conventuale. Per le Messe private infatti è lasciata una grande libertà, l'unica condizione richiesta è che siano celebrate dopo che il Sacerdote ha recitato Mattutino e Lodi. Le Messe Conventuali di un Ufficio di rito Doppio, Semidoppio, di Domeniche e Ottave, si celebrano dopo Terza. Le Messe delle Feste Semplici e delle Ferie per annum si celebrano dopo Sesta. Le Messe delle Ferie Maggiori, delle Quattro Tempora e delle Vigilie in cui si digiuna, e infine le Messe Votive, si celebrano dopo Nona. Mi resta il dubbio circa le Vigilie in cui non si digiuna (e nella fattispecie quella dell'Ascensione). Nei casi in cui occorre celebrare tre Messe Conventuali lo Stercky fornisce un'enumerazione cronologica ma priva del rapporto con l'Ufficio: in ogni caso trovo poco probabile che si celebrino due Messe Conventuali dopo la stessa Ora Canonica, quindi dove di dovere fornirò la mia personale interpretazione (che spero venga tempestivamente corretta da chiunque conosca l'argomento meglio di me).
Ricordo ancora che quando lo stesso giorno e nella stessa chiesa si celebrano più Messe Conventuali, non si commemorano a vicenda. Accade che alcune di queste siano celebrate senza l'assistenza del coro o del Capitolo: si parla in tal caso di Messe al coro/con assistenza, oppure fuori dal coro/senza assistenza.

  • Messe Conventuali
    • Lunedì delle Rogazioni
      •  Se non c'è Processione:
        • Se non ricorre null'altro o se occorre una Festa di rito Semplice o un giorno tra un'Ottava Comune: si celebra solo la Messa delle Rogazioni.
        • Se ricorre una Festa Semidoppia o Doppia minore o Maggiore: si celebrano due Messe Conventuali, fuori dal Coro quella della Festa, al coro quella delle Rogazioni.
        • Se occorre una Festa di rito Doppio di I o II Classe, si fa l'inverso: quella conforme all'Ufficio in coro e quella delle Rogazioni al di fuori del coro.

      • Se si fa la Processione:

        • Se occorre una Festa Doppia di I o II Classe, si celebrano due Messe Conventuali, entrambe al coro.

        • Se occorre una Festa Doppia Maggiore o minore o Semidoppia si celebrano due Messe Conventuali di cui quella delle Rogazioni al coro.

        • Se occorre una Festa Semplice o un giorno tra un'Ottava Comune si celebra solo la Messa delle Rogazioni.

    • Martedì delle Rogazioni

      • Se non c'è Processione:

        • Se non ci sono occorrenze si celebra solo la Messa delle Rogazioni.

        • Se occorre un Doppio o Semidoppio o Vigilia Comune o Ottava Comune o Semplice: si celebra solo la Messa conforme all'Ufficio con commemorazione delle Rogazioni.

      • Se si fa la Processione:

        • Se non ci sono occorrenze oppure occorre un giorno tra un'Ottava Comune, un Giorno Ottavo Semplice o una Festa di rito Semplice: si celebra la Messa delle Rogazioni con eventuale commemorazione.

        • Se occorre una Festa di rito Doppio Maggiore o minore o Semidoppio si celebrano due Messe Conventuali: quella conforme all'Ufficio senza assistenza del coro e quella delle Rogazioni con assistenza.

        • Se occorre una Festa Doppia di I o II Classe: si celebrano due Messe Conventuali entrambe al coro. 

    • Mercoledì delle Rogazioni e Vigilia dell'Ascensione

      • Se non c'è Processione:

        • Se non ci sono occorrenze oppure se occorre un giorno tra un'Ottava Comune, si celebra la sola Messa della Vigilia dell'Ascensione con commemorazione delle Rogazioni (e dell'eventuale Ottava).

        • Se occorre una Festa di rito Doppio Maggiore o minore o Semidoppio si celebrano due Messe Conventuali: quella dell'Ufficio fuori dal coro e quella della Vigilia al coro con commemorazione delle Rogazioni.

        • Se occorre una Festa Doppia di II Classe si celebrano due Messe: quella dell'Ufficio al coro e quella della Vigilia fuori del coro con commemorazione delle Rogazioni.

        • Se occorre una Festa Doppia di I Classe se ne celebra l'unica Messa con la sola commemorazione delle Rogazioni ma non della Vigilia (che senso ha? Boh, intanto è scritto così).

      • Se si fa la Processione:

        • Se non ci sono occorrenze si celebrano due Messe Conventuali: della Vigilia e delle Rogazioni, entrambe al coro.

        • Se occorre un giorno in un'Ottava Comune si celebrano due Messe Conventuali: quella della Vigilia fuori dal coro e con la commemorazione dell'Ottava, quella delle Rogazioni al coro e senza memoria.

        • Se occorre una Festa di rito Doppio Maggiore o minore o Semidoppio, si celebrano tre Messe Conventuali: la prima della Vigilia fuori dal Coro, la seconda dell'Ufficio similmente fuori dal Coro, e la terza delle Rogazioni al coro. L'interpretazione che mi sembra più ovvia è che si celebri la Messa della Vigilia dopo Prima, quella dell'Ufficio dopo Terza e quella delle Rogazioni dopo Nona.

        • Se occorre un Doppio di II Classe o un giorno tra una ipotetica (molto ipotetica secondo me, ma per scrupolo lo Stercky la menziona) Ottava locale Privilegiata di II Ordine, si celebrano ancora tre Messe Conventuali: la prima del giorno al coro, la seconda della Vigilia fuori dal coro (e allora che si fa? Si celebra dopo Sesta?) e la terza delle Rogazioni al coro. In questo caso suppongo che l'ordine logico sia di celebrare la Messa dell'Ufficio dopo Terza, quella della Vigilia dopo Sesta e quella delle Rogazioni dopo Nona.

        • Infine, se ad occorrere è un Doppio di I Classe, si celebrano due Messe Conventuali al coro: dell'Ufficio e delle Rogazioni, ma senza commemorazione della Vigilia.

    • Litanie Maggiori

      • Se non c'è Processione si celebra la Messa di San Marco oppure dell'Ottava di Pasqua con memoria delle Rogazioni.

      • Se si fa la Processione si celebrano al coro entrambe le Messe.

    • Nelle chiese in cui un indulto consente la celebrazione di una sola Messa Conventuale alle Litanie Minori e Maggiori:

      • Se non c'è Processione:

        • Ai Doppi di I e II Classe la Messa è conforme all'Ufficio.

        • Ai Doppi Maggiori, minori e ai Semidoppi:

          • Il Lunedì delle Rogazioni si celebra la Messa delle Rogazioni.

          • Il Martedì si celebra la Messa conforme all'Ufficio.

          • Il Mercoledì si celebra la Messa della Vigilia dell'Ascensione.

      • Se si fa la Processione:

        • Ai Doppi di I e II Classe la Messa è conforme all'Ufficio con la commemorazione.

        • Negli altri casi la Messa è delle Rogazioni con le commemorazioni occorrenti.

II. Processione

Mi riservo di dettagliarne il rito ai singoli giorni in cui essa dovrà essere celebrata; qui mi limito ad uno schema sommario.

  • Cantata Nona il Sacerdote indossa sola e piviale violacei sull'alba, e se vi sono Diacono e Suddiacono, mettono la dalmatica e la tunicella. Dopo una breve preghiera, intonata l'Antifona Exurge, iniziano le Litanie, che si raddoppiano (ciascuna Litania viene ripetuta due volte per intero). Dopo la ripetizione di Sancta Maria ora pro nobis ci si incolonna in processione e si esce dalla chiesa.
  • Se il tragitto della Processione dovesse essere molto lungo, si possono ripetere diverse volte le Litanie a partire da Sancta Maria e aggiungere i Salmi Graduali e Penitenziali. È consuetudine diffusa (ma non obbligatoria) benedire i campi. Si può anche fare una o più stazioni presso delle chiese: in tal caso la processione è ricevuta dal Clero locale, si canta un'Antifona o un Responsorio in onore del Titolare coi Versetti e l'Orazione A cunctis. Nella chiesa in cui la processione è destinata a fermarsi il Superiore locale asperge i fedeli. Le Litanie terminano col Pater, Salmo 69, Versetti e Orazioni (oppure, se la Processione deve rientrare alla chiesa di partenza, all'ultima stazione si cantano Antifona, Versetti e Orazione alla Santa Vergine prima di quelli del Titolare).
  • Si canta o dice la Messa Exaudivit con paramenti violacei (senza pianete plicate): Orazione della Messa, Concede ed Ecclesiae tuae oppure Deus omnium fidelium, Prefazio Pasquale (in hoc potissimum) e Benedicamus Domino. Il cero pasquale non viene acceso.

Testo e melodia dell'Antifona Exurge e delle Litanie si trovano per praticità anche nel Rituale.


4. LA FESTA DELL'ASCENSIONE CON LA SUA OTTAVA E IL SUSSEGUENTE VENERDÌ


L’Ascensione può cadere tra il 30 Aprile e il 3 Giugno; essa ha rito Doppio di I Classe con Ottava Privilegiata di III Ordine, che ammette la celebrazione di Feste dal rito Semidoppio in su. Il Venerdì dopo l’Ottava ha rito Semidoppio.


Al Breviario

Dai Primi Vespri dell’Ascensione alla Vigilia di Pentecoste inclusa cambiano gli Inni: Salutis humanae Sator a Vespri e Lodi e AEterne Rex altissime a Mattutino; la conclusione degli Inni è Jesu tibi sit gloria qui victor in caelum redis, che però non si dice all’Inno Salutis humanae; il Versetto del Responsorio di Prima è Qui scandis super sidera. A parte questo e la variazione di altri formulari liturgici (Invitatorio, Responsori, Versetti etc.) restano in vigore le norme precedenti, però vi sono tre Antifone a ciascun Notturno del Mattutino, e una sola alle Feste che cadono nell’Ottava e in cui si usi il Salterio.

Eccetto le Letture del Mattutino che sono proprie per ogni giorno, l'Ufficio della Festa viene ripetuto per tutta l'Ottava, con alcune variazioni la Domenica infra Octavam (Capitoli, Antifone al Benedictus e al Magnificat). Il paradosso semmai, provocato dal soqquadro che la Costituzione Apostolica Divino Afflatu ha seminato nel corpus, prima perfettamente organico, della liturgia, è che all'Ufficio dell'Ottava si usano i salmi domenicali, mentre alle Feste occorrenti inferiori al Doppio di II Classe si usano i Salmi feriali.


Al Messale

Alla Messa dell’Ascensione, come detto sopra, dopo il Vangelo si spegne il cero pasquale. Durante l’Ottava le Orazioni supplementari sono le stesse del Tempo Pasquale, ma il Prefazio è proprio, come anche il Communicantes. Si ripete la Messa dell’Ascensione nei giorni infra Octavam a meno che non intercorrano delle Feste, ma la Domenica ha un’altra Messa che si dice anche al Venerdì dopo l’Ottava. Questa Ottava esclude le Messe di Requiem che non siano dei funerali, e le Messe Votive Private. Il Venerdì dopo l’Ottava ha rito Semidoppio.

 

5. LA VIGILIA, FESTA E OTTAVA DI PENTECOSTE

 

La Vigilia è Privilegiata di I Classe, e la Festa di Pentecoste è allo stesso tempo Domenica Maggiore di I Classe e Festa di rito Doppio di I Classe con Ottava Privilegiata di I Ordine; il Lunedì e Martedì nell’Ottava sono anch’esse Feste di rito Doppio di I Classe, mentre dal Mercoledì il rito è Semidoppio. La Domenica di Pentecoste cade tra il 10 Maggio e il 13 Giugno. Il Mercoledì, Venerdì e Sabato nell’Ottava ci sono le Quattro Tempora di Pentecoste.

Il colore liturgico è violaceo alla Vigilia, e rosso dalla Messa che segue la Vigilia fino al Sabato successivo. Durante questo periodo le Ottave particolari sono soppresse.

 

Al Breviario

L’Ufficio della Vigilia ha ancora le caratteristiche dell’Ottava dell’Ascensione. Dai Primi Vespri della Domenica cambiano ancora gli Inni: Veni Creator Spiritus a Vespri e Terza (unico caso in cui si muta l'Inno di un'Ora Minore), Jam Christus astra ascenderat a Mattutino, Beata nobis gaudia a Lodi. La conclusione degli Inni è simile a quella usata prima dell’Ascensione, cambiando solo una parola del’ultimo verso: «Deo Patri sit gloria et Filio qui a mortuis surrexit ac Paraclito in saeculorum saecula». Il Versetto del Responsorio di Prima è lo stesso usato nel Tempo dopo Pentecoste, Qui sedes ad dexteram Patris.

Similmente all’Ottava di Pasqua, il Mattutino ha un Notturno composto di soli tre Salmi, 47, 67 e 103, ma stavolta il resto dell’Ufficio è recitato integralmente con Capitoli, Inni etc.


Al Messale

La Vigilia di Pentecoste è strutturata similmente a quella Pasquale: inizia direttamente con le Profezie, in numero di sei, poi se occorre si benedice il fonte battesimale (possono anche essere amministrati dei Battesimi), si cantano le Litanie dei Santi e infine si celebra la Messa (che eventualmente può essere celebrata anche senza la Vigilia). Dalla Domenica di Pentecoste al Sabato delle Quattro Tempora si genuflette durante l’Alleluia, al versetto Veni Sancte Spiritus, e poi si dice la Sequenza, anch’essa chiamata Veni Sancte Spiritus. Si usa il Prefazio dello Spirito Santo; il Communicantes è proprio mentre l’Hanc igitur è lo stesso usato nell’Ottava di Pasqua. Similmente, dal Mercoledì al Sabato si dice un’unica Orazione pro diversitate Temporum, quella Contro i persecutori della Chiesa Ecclesiae tuae oppure a scelta quella Per il Papa Deus omnium fidelium.

La Domenica di Pentecoste sono proibite tutte le Messe di Requiem, funerali compresi, che però possono essere celebrati alla Vigilia e durante l'Ottava (compresi il Lunedì e Martedì); dal Mercoledì si possono celebrare le Messe Votive per causa grave e pubblica.


BIBLIOGRAFIA


Rubriche generali:

  • Festa e Ottava di Pasqua e Tempo di Pasquale in genere: L. Stercky, Manuel de liturgie et Cérémonial selon le Rit Romain, Paris Lecoffre 1935, Tomo II, pag. 346-350.
  • Festa e Ottava dell'Ascensione: Manuel de liturgie... cit., Tomo II, pag. 359-360.
  • Regole particolari alle Feste dei Santi nel Tempo Pasquale: Manuel de liturgie... cit., Tomo II, pag. 360-363.
  • Festa e Ottava di Pentecoste: Manuel de liturgie... cit., Tomo II, pag. 367-368.
  • Domeniche di Pasqua e Pentecoste celebrate Pontificalmente a norma del Caeremoniale Episcoporum: L. Stercky, Les Fonctions Pontificales selon le Rit Romain, Paris Lecoffre 1932, Tomo II, pag. 247 e 263-264.


Litanie Maggiori e Minori:

  • Per chi vuole spassarsela con la casistica delle Messe delle Rogazioni e Litanie Maggiori, Manuel de liturgie... cit., Tomo I alle pag. 399-402 (più altri dati sparsi nelle pagine precedenti). Ricapitolazione di queste rubriche e  rito della Processione nelle Chiese dotate di abbondante Clero: Tomo II pag. 350-359.
  • Nelle piccole chiese con scarso Clero: Manuel de liturgie... cit., Tomo II, pag. 474.
  • Celebrata pontificalmente: Les Fonctions Pontificales... cit.,pag. 247-256.


Vigilia di Pentecoste:

  • Nelle chiese dotate di Clero numerosoManuel de liturgie... cit., Tomo II, pag. 363-366.
  • Nelle piccole chiese: Manuel de liturgie... cit., Tomo II, pag. 475-476.
  • Celebrata pontificalmente: Les Fonctions Pontificales... cit.,pag. 257-262.


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger sul Tempo di Pasquale:

Storia del Tempo Pasquale: https://sensusfidelium.us/italiano/lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/tempo-pasquale/capitolo-i-cenno-storico-sul-tempo-pasquale/

Mistica del Tempo Pasquale: https://sensusfidelium.us/italiano/lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/tempo-pasquale/capitolo-ii-mistica-del-tempo-pasquale/

Pratica del Tempo Pasquale: https://sensusfidelium.us/italiano/lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/tempo-pasquale/capitolo-iii-pratica-del-tempo-pasquale/

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