Domenica di Resurrezione, Domenica Maggiore di I Classe e allo stesso tempo Festa di rito Doppio di I Classe con Ottava Privilegiata di I Ordine, colore liturgico bianco.
Nota: Sant'Aniceto I quest'anno si omette completamente.
Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:
Al Breviario
Tutto dal Proprio del Tempo con i Salmi riportati a Mattutino (I Notturno di 3 Salmi) e quelli domenicali da Lodi a Compieta (a Prima Salmi come alle Feste).
Le Antifone si raddoppiano, le Preci si omettono.
Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):
Domenica di Resurrezione, Domenica Maggiore di I Classe e allo stesso tempo Festa di rito Doppio di I Classe con Ottava, colore liturgico bianco.
Nota: Sant'Aniceto I quest'anno si omette completamente.
Tutto come sopra con le solite differenze ai Salmi di Lodi e Compieta.
Al Messale
Messa della Domenica di Resurrezione:
- Gloria in excelsis
- Orazione unica della Messa
- Dopo il Graduale e l'Alleluia si dice la Sequenza Victimae Paschali
- Credo
- Prefazio Pasquale (In hac potissimum die)
- Communicantes e Hanc igitur di Pasqua
- Ite Missa est col doppio Alleluia
- Prologo di San Giovanni
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Marcum
Marc 16:1-7
In illo témpore: María Magdaléne, et María Jacóbi, et Salóme emérunt arómata, ut veniéntes úngerent Jesum. Et réliqua.
Homilía sancti Gregórii Papæ
Homilia 21 in Evangelia
Audístis, fratres caríssimi, quod sanctæ mulíeres, quæ Dóminum fúerant secútæ, cum aromátibus ad monuméntum venérunt, et ei, quem vivéntem diléxerant, étiam mórtuo, stúdio humanitátis obsequúntur. Sed res gesta áliquid in sancta Ecclésia signat geréndum. Sic quippe necésse est ut audiámus quæ facta sunt, quaténus cogitémus étiam quæ nobis sint ex eórum imitatióne faciénda. Et nos ergo in eum, qui est mórtuus, credéntes, si odóre virtútum reférti, cum opinióne bonórum óperum Dóminum quǽrimus, ad monuméntum profécto illíus cum aromátibus venímus. Illæ autem mulíeres Angelos vident, quæ cum aromátibus venérunt: quia vidélicet illæ mentes supérnos cives aspíciunt, quæ cum virtútum odóribus ad Dóminum per sancta desidéria proficiscúntur.
Lectio 2
Notándum vero nobis est, quidnam sit, quod in dextris sedére Angelus cérnitur. Quid namque per sinístram, nisi vita præsens: quid vero per déxteram, nisi perpétua vita designátur? Unde in Cánticis canticórum scriptum est: Læva ejus sub cápite meo, et déxtera illíus amplexábitur me. Quia ergo Redémptor noster jam præséntis vitæ corruptiónem transíerat, recte Angelus qui nuntiáre perénnem ejus vitam vénerat, in déxtera sedébat. Qui stola cándida coopértus appáruit: quia festivitátis nostræ gaúdia nuntiávit. Candor étenim vestis, splendórem nostræ denúntiat solemnitátis. Nostræ dicámus, an suæ? Sed ut fateámur vérius, et suæ dicámus, et nostræ. Illa quippe Redemptóris nostri resurréctio et nostra festívitas fuit, quia nos ad immortalitátem redúxit: et Angelórum festívitas éxstitit, quia nos revocándo ad cæléstia, eórum númerum implévit.
Lectio 3
In sua ergo ac nostra festivitáte Angelus in albis véstibus appáruit: quia dum nos per resurrectiónem Domínicam ad supérna redúcimur, cæléstis pátriæ damna reparántur. Sed quid adveniéntes féminas affátur, audiámus: Nolíte expavéscere. Ac si apérte dicat, Páveant illi, qui non amant advéntum supernórum cívium: pertiméscant, qui carnálibus desidériis pressi, ad eorum se societátem pertíngere posse despérant. Vos autem, cur pertiméscitis, quæ vestros concíves vidétis? Unde et Matthǽus Angelum apparuisse descríbens, ait: Erat aspéctus ejus sicut fulgur, et vestiménta ejus sicut nix. In fúlgure étenim terror timóris est, in nive autem blandiméntum candóris.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Marco
Marco 16:1-7
In quell'occasione : Maria Magdalena e Maria madre di Giacomo, e Salome, comprarono degli aromi per andare a imbalsamare Gesù. Eccetera.
Omelia di san Gregorio Papa
Omelia 21 sul Vangelo
Avete udito, fratelli carissimi, come le sante donne, che avevano seguito il Signore, andarono al sepolcro con aromi, avendo così, nel loro zelo pieno d'umanità, dei riguardi anche dopo morte per colui che avevano amato vivente. Ora quest'azione ci indica qualche cosa da praticarsi nella santa Chiesa. È necessario dunque ascoltare il racconto di ciò ch'esse hanno fatto, per meditare su ciò che dobbiamo fare noi a loro imitazione. Anche noi che crediamo in lui morto, andremo veramente cogli aromi al suo sepolcro, se, imbalsamati dell'odore delle virtù, cercheremo il Signore colla raccomandazione delle buone opere. Le donne poiché vedono gli Angeli, sono quelle che andarono con gli aromi : perché le anime che vedono i cittadini della città celeste, sono quelle appunto che si drizzano verso il Signore coi santi desideri e col profumo delle virtù.
Lettura 2
Ma dobbiamo notare perché l'Angelo fu visto seduto a destra. Che significa la sinistra, se non la vita presente: e che designa la destra, se non la vita eterna? Onde nel Cantico dei cantici è scritto: «La sua sinistra sotto il mio capo, e la sua destra mi abbraccerà» Cant 2,6. Siccome il nostro Redentore aveva già oltrepassata la vita presente che è corruttibile, giustamente l'Angelo, ch'era venuto ad annunziare la sua entrata nella vita immortale, sedeva alla destra. E appare vestito d'una tunica bianca: perché annunziava la gioia della nostra gran festa. Difatti il candore della veste esprime lo splendore della nostra solennità. La diremo nostra o sua? Diciamo meglio, essa è sua e nostra. perché se la risurrezione del nostro Redentore è stata la nostra felicità, perché ci ha restituiti all'immortalità, essa ha formato anche la gioia degli Angeli, perché, richiamando noi al cielo, ha completato il loro numero.
Lettura 3
In questa festa dunque, sua e nostra, l'Angelo apparve in vesti bianche: perché la risurrezione del Signore riaprendoci le porte del cielo, riparava le perdite sofferte dalla patria celeste. Ma ascoltiamo ciò che egli dice alle donne che giungono: «Non temete». Come se dicesse apertamente: Temano quelli che non amano la venuta dei cittadini del cielo; tremino quelli che, oppressi dai desideri carnali, disperano di poter giungere a godere della loro compagnia. Ma perché temete voi che (negli Angeli) già riconoscete i vostri concittadini? Onde anche Matteo descrivendo l'apparizione dell'Angelo dice: «Il suo aspetto era come il lampo, e le sue vesti come neve». perché il lampo, è vero, ispira terrore, ma il biancore della neve suggerisce dolci pensieri.
Ad Primam: il Martirologio del 18 Aprile 2022
Quartodecimo Kalendas Maji, luna sextadecima.
Parti proprie della Messa