Sabato in Albis (deponendis), Semidoppio, colore liturgico bianco. Commemorazione di San Giorgio Martire.
Dopo Nona termina l'Ottava di Pasqua e comincia il Tempo Pasquale propriamente detto: l'Ufficio torna ad assumere struttura normale, con gli Inni (aventi la conclusione <<Deo Patri sit gloria et Filio qui a mortuis>> fino alla Festa dell'Ascensione esclusa), i Capitoli, i Versetti e i Responsori (quello di prima ha come Versetto <<Qui surrexisti a mortuis>>).
Primi Vespri della Domenica in Albis (depositis), Domenica Maggiore di I Classe e allo stesso tempo Festa di rito Doppio Maggiore, colore liturgico bianco. Commemorazioni di San Giorgio e di San Fedele da Sigmaringen Martire.
Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:
Al Breviario
All'Ufficio del Sabato in Albis:
Tutto dal Proprio del Tempo come nel giorno della Festa con i Salmi riportati a Mattutino (I Notturno di 3 Salmi) e quelli domenicali da Lodi a Nona (a Prima Salmi come alle Feste); Letture del Mattutino, Antifona al Benedictus e e Orazione proprie. Commemorazione dal Proprio dei Santi al 23 Aprile.
Le Antifone non si raddoppiano, la Commemorazione della Croce e le Preci si omettono.
All'Ufficio della Domenica in Albis:
Ai Vespri Antifona Alleluja con i Salmi dal Salterio del Sabato, il resto dal Proprio del Tempo (se il Capitolo e l'Inno si trovano anch'essi nel Salterio tanto meglio, dipende dall'edizione del Breviario); commemorazioni dal Proprio dei Santi al 24 Aprile; il Benedicamus Domino si dice senza Alleluia. Compieta del Sabato.
Le Antifone si raddoppiano, la Commemorazione della Croce e le Preci si omettono.
Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):
Sabato in Albis (deponendis), Semidoppio, colore liturgico bianco. Commemorazione di San Giorgio Martire.
Dopo Nona termina l'Ottava di Pasqua e comincia il Tempo Pasquale propriamente detto: l'Ufficio torna ad assumere struttura normale, con gli Inni (aventi la conclusione <<Deo Patri sit gloria et Filio qui a mortuis>>, e nella versione anteriore alle riforme di Urbano VIII, <<Gloria tibi Domine qui surrexisti a mortuis>>, fino alla Festa dell'Ascensione esclusa), i Capitoli, i Versetti e i Responsori (quello di prima ha come Versetto <<Qui surrexisti a mortuis>>).
Primi Vespri della Domenica in Albis (depositis), Domenica Maggiore di I Classe celebrata con rito Doppio, colore liturgico bianco. Commemorazioni di San Giorgio e di San Fedele da Sigmaringen Martire.
All'Ufficio del Sabato in Albis:
Tutto come sopra con le solite differenze ai Salmi di Lodi.
All'Ufficio della Domenica in Albis:
Tutto dal Proprio del Tempo con i Salmi e l'Inno dal Salterio del Sabato. Commemorazioni dal Proprio dei Santi al 24 Aprile.
Le Antifone si raddoppiano, la Commemorazione della Croce e le Preci si omettono.
Al Messale
Messa del Sabato nell'Ottava di Pasqua:
- Gloria in excelsis
- Si dicono due Orazioni:
- La prima della Messa
- La seconda Contra è la commemorazione di San Giorgio (al 23 Aprile)
- Omesso il Graduale e detto il doppio Alleluia come si fa abitualmente nel Tempo Pasquale (tolta però l'ultima ripetizione dell'Alleluia), si dice per l'ultima volta la Sequenza Victimae Paschali
- Credo
- Prefazio Pasquale (In hac potissimum die)
- Communicantes e Hanc igitur di Pasqua
- Ite Missa est col doppio Alleluia
- Prologo di San Giovanni
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Joánnem
Joann 20:1-9
In illo témpore: Una sabbáti María Magdaléne venit mane, cum adhuc ténebræ essent, ad monuméntum. Et réliqua.
Homilía sancti Gregórii Papæ
Homilia 22 in Evangelia
Léctio sancti Evangélii, quam modo, fratres, audístis, valde in superfície histórica est apérta: sed ejus nobis sunt mystéria sub brevitáte requirénda. María Magdaléne, cum adhuc ténebræ essent, venit ad monuméntum. Juxta históriam notátur hora: juxta intelléctum vero mýsticum, requiréntis signátur intellegéntia. María étenim auctórem ómnium, quem in carne víderat mórtuum, quærébat in monuménto; et quia hunc mínime invénit, furátum crédidit. Adhuc ergo erant ténebræ, cum venit ad monuméntum. Cucúrrit cítius, discípulis nuntiávit: sed illi præ céteris cucurrérunt, qui præ céteris amavérunt, vidélicet Petrus et Joánnes.
Lectio 2
Currébant autem duo simul: sed Joánnes præcucúrrit cítius Petro. Venit prior ad monuméntum, et íngredi non præsúmpsit. Venit ergo postérior Petrus, et intrávit. Quid, fratres, quid cursus signíficat? Numquid hæc tam subtílis Evangelístæ descríptio a mystériis vacáre credénda est? Mínime. Neque enim se Joánnes et præísse, et non intrásse díceret, si in ipsa sui trepidatióne mystérium defuísse credidísset. Quid ergo per Joánnem, nisi synagóga: quid per Petrum, nisi Ecclésia designátur?
Lectio 3
Nec mirum esse videátur, quod per juniórem synagóga, per seniórem vero Ecclésia signári perhibétur: quia etsi ad Dei cultum prior est synagóga, quam Ecclésia géntium, ad usum tamen sǽculi prior est multitúdo géntium, quam synagóga, Paulo attestánte, qui ait: Quia non prius quod spiritále est, sed quod animále. Per seniórem ergo Petrum significátur Ecclésia géntium: per juniórem vero Joánnem synagóga Judæórum. Currunt ambo simul: quia ab ortus sui témpore usque ad occásum, pari et commúni via, etsi non pari et commúni sensu, gentílitas cum synagóga cucúrrit. Venit synagóga prior ad monuméntum, sed mínime intrávit: quia legis quidem mandáta percépit, prophetías de incarnatióne ac passióne Domínica audívit, sed crédere in mórtuum nóluit.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni
Gio 20:1-9
In quell'occasione: Il primo giorno della settimana, la mattina, per tempo, mentr'era ancor buio, Maria Maddalena se ne andò al sepolcro. Eccetera.
Omelia di san Gregorio Papa
Omelia 22 sul Vangelo
La lettura del santo Vangelo, che ora, o fratelli, avete udito, è assai facile a comprendersi se ci si arresta alla superficie e non si considera che il senso) storico; ma noi dobbiamo considerarne brevemente i misteri che contiene. «Maria Maddalena andò al sepolcro mentr'era ancor buio» (Joann. 20,1. Secondo la storia è notata l'ora, ma in senso mistico essa indica dov'era l'intelletto di quella che cercava. Difatti Maria cercava nel sepolcro l'autore di tutte le cose, colui che aveva visto morto secondo la carne; e siccome non lo trovò, lo credé rapito. Era dunque ancor buio quando ella andò al sepolcro. (Appresa la risurrezione del Salvatore) corse prontamente, e l'annunziò ai discepoli: ma tra questi corsero più lesti degli altri quelli che lo amavan più degli altri, cioè Pietro e Giovanni.
Lettura 2
«E correvano tutti due insieme: ma Giovanni corse più lesto di Pietro. Arrivò primo al sepolcro, ma non osò entrare. Dietro a lui arrivò Simon Pietro, ed entrò» Joann. 20,4. Che significa, fratelli, che significa questa corsa? È egli a credere che un fatto descritto tanto dettagliatamente dall'Evangelista sia senza mistero? No. Giovanni non avrebbe detto né ch'egli era arrivato primo, né che non era entrato, se avesse creduta vuota di mistero l'esitazione stessa ch'egli provò. Chi figura dunque Giovanni, se non la sinagoga; che rappresenta Pietro, se non la Chiesa?
Lettura 3
Né ci sembri strano sentir dire che la sinagoga è figurata nel più giovane e la Chiesa nel più vecchio: dacché sebbene in quel che riguarda il culto di Dio la sinagoga abbia preceduto la Chiesa in cui sono entrati i Gentili, tuttavia la moltitudine dei Gentili è più antica della sinagoga in ciò che riguarda l'uso delle cose del secolo, e l'attesta Paolo che dice: «Non è prima ciò ch'è spirituale, ma ciò ch'è animale» 1Cor. 15,46. La Chiesa dei Gentili è dunque significata da Pietro ch'era più vecchio, e la sinagoga dei Giudei da Giovanni ch'era più giovane. Essi corrono tutti due insieme: perché dalla loro origine sino alla fine, la Gentilità e la sinagoga, sebbene differiscano di pensiero e di sentimento, corrono sulla stessa e comune via. La sinagoga arrivò prima al sepolcro, ma non entrò: perché sebbene abbia ricevuto i precetti della legge e compreso le profezie annunzianti l'incarnazione e passione del Signore, sapendolo morto, ella non volle credere in lui.
Ad Primam: il Martirologio del 24 Aprile 2022
Octavo Kalendas Maji, luna vigesima secunda.
Parti proprie della Messa