Giovedì tra l'Ottava di Pasqua, Semidoppio, colore liturgico bianco. Commemorazione di Sant'Anselmo Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa.
Ai Vespri commemorazioni di Sant'Anselmo e dei Santi Sotero e Caio Papi e Martiri.
Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:
Al Breviario
Tutto dal Proprio del Tempo come nel giorno della Festa con i Salmi riportati a Mattutino (I Notturno di 3 Salmi) e quelli domenicali da Lodi a Compieta (a Prima Salmi come alle Feste); Letture del Mattutino, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazione proprie. Commemorazioni dal Proprio dei Santi al 21 Aprile a Lodi e Vespri, e al 22 Aprile a Vespri.
Le Antifone non si raddoppiano, le Preci si omettono.
Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):
Giovedì tra l'Ottava di Pasqua, Semidoppio, colore liturgico bianco.
Ai Vespri commemorazione dei Santi Sotero e Caio Papi e Martiri.
Nota: Sant'Anselmo d'Aosta, essendo Dottore della Chiesa, non si commemora ma viene traslato all'11 Maggio.
Tutto come sopra eccetto la commemorazione di Sant'Anselmo, con le solite differenze ai Salmi di Lodi e Compieta.
Al Messale
Messa del Giovedì nell'Ottava di Pasqua:
- Gloria in excelsis
- Si dicono due Orazioni:
- La prima della Messa
- La seconda è la commemorazione di Sant'Anselmo (al 21 Aprile)
- Dopo il Graduale e l'Alleluia si dice la Sequenza Victimae Paschali
- Credo
- Prefazio Pasquale (In hac potissimum die)
- Communicantes e Hanc igitur di Pasqua
- Ite Missa est col doppio Alleluia
- Prologo di San Giovanni
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Joánnem
Joann 20:11-18
In illo témpore: Maria stábat ad monuméntum foris, plorans. Dum ergo fleret, inclinávit se, et prospéxit in monuméntum: et vidit duos Angelos in albis, sedéntes. Et réliqua.
Homilía sancti Gregórii Papæ
Homilia 25 in Evangelia
María Magdaléne, quæ fúerat in civitáte peccátrix, amándo veritátem, lavit lácrimis máculas críminis: et vox Veritátis implétur, qua dícitur: Dimíssa sunt ei peccáta multa, quia diléxit multum. Quæ enim prius frígida peccándo remánserat, póstmodum amándo fórtiter ardébat. Nam postquam venit ad monuméntum, ibíque corpus Domínicum non invénit, sublátum crédidit, atque discípulis nuntiávit: qui veniéntes vidérunt, atque ita esse, ut múlier díxerat, credidérunt. Et de eis prótinus scriptum est: Abiérunt ergo discípuli ad semetípsos: ac deínde subjúngitur: María autem stábat ad monuméntum foris, plorans.
Lectio 2
Qua in re pensándum est, hujus mulíeris méntem quanta vis amóris accénderat, quæ a monuménto Dómini, étiam discípulis recedéntibus, non recedébat. Exquirébat quem non invénerat: flebat inquírendo, et amóris sui igne succénsa, ejus, quem ablátum crédidit, ardébat desidério. Unde cóntigit, ut eum sola tunc vidéret, quæ remánserat ut quǽreret: quia nimírum virtus boni óperis, perseverántia est: et voce Veritátis dícitur: Qui autem perseveráverit usque in finem, hic salvus erit.
Lectio 3
María ergo cum fleret, inclinávit se, et prospéxit in monuméntum. Certe jam monuméntum vácuum víderat, jam sublátum Dóminum nuntiáverat: quid est, quod se íterum inclínat, íterum vidére desíderat? Sed amánti semel aspexísse non súfficit: quia vis amóris intentiónem multíplicat inquisitiónis. Quæsívit ergo prius, et mínime invénit: perseverávit ut quǽreret, unde et cóntigit, ut inveníret: actúmque est, ut desidéria diláta créscerent, et crescéntia cáperent quod inveníssent.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni
Giov 20:11-18
In quell'occasione: Maria se ne stava di fuori presso il sepolcro piangendo. Or mentre piangeva, si chinò per guardare dentro al sepolcro: e vide due Angeli vestiti di bianco, seduti. Eccetera.
Omelia di san Gregorio Papa
Omelia 25 sul Vangelo
Maria Maddalena, «che era stata peccatrice nella città», amando la verità, lavò colle lacrime le macchie del suo) peccato: e così si compì la parola della Verità, che dice: «Le sono rimessi molti peccati, perché ha amato molto». (Luc. 7,47 Infatti lei che prima era rimasta fredda peccando, poi bruciava d'ardore amando. Allorché giunse al sepolcro, e non vi trovò il corpo del Signore, ella credé che lo avessero rapito, e l'annunciò ai discepoli: i quali andati, videro e credettero ch'era proprio così, come la donna aveva detto. E di essi è scritto subito dopo: «I discepoli dunque se ne tornarono a casa» Joann. 20,10; e poi si soggiunge: «Maria invece se ne stava presso il sepolcro, piangendo» Joann. 20,11.
Lettura 2
Nella qual cosa è da osservare con qual forza l'amor divino s'era acceso nell'anima di questa donna, che mentre i discepoli si ritiravano dal sepolcro del Signore, ella non si ritirava. Ella cercava ansiosa colui che non aveva trovato: piangeva nel cercarlo, e, accesa del fuoco del suo amore, bruciava del desiderio di ritrovar colui che credeva rapito. Onde avvenne, che allora lo vedesse essa sola, ch'era rimasta a cercarlo: dacché il merito dell'opera buona è nella perseveranza: e la voce della Verità dice: «Chi persevererà sino alla fine, si salverà » Matth. 10,22.
Lettura 3
«Maria però mentre piangeva, si chinò per guardare dentro al sepolcro» Joann. 20,11. Certo ella aveva già visto il sepolcro vuoto, già aveva annunziato (ai discepoli) che il Signore era stato portato via: perché si china di nuovo, e desidera di vedere ancora? Ma a chi ama non basta l'aver veduto una volta sola: perché la forza dell'amore moltiplica le attenzioni della ricerca. Ella dunque prima cercò, e non lo trovò: perseverò nel cercare, e riuscì a trovarlo: poiché avvenne che il ritardo aumentò i desideri, che, diventati più vivi, incontrarono quel che cercavano.
Ad Primam: il Martirologio del 22 Aprile 2022
Decimo Kalendas Maji, luna vigesima.
Parti proprie della Messa