Lunedì nella I Settimana d'Avvento, Feria Maggiore non privilegiata, colore liturgico violaceo. Commemorazione di San Saturnino Martire.
Messa della Vigilia di Sant'Andrea (colore liturgico violaceo) con le commemorazioni della Feria e di San Saturnino.
Primi Vespri della Festa di Sant'Andrea Apostolo, Doppio di II Classe, colore liturgico rosso. Commemorazione della Feria.
Per le indulgenze del mese di Novembre vedasi qui.
Sussidi cattolici per il mese di Novembre: qui.
Per le peculiarità del Tempo d'Avvento:
Al Breviario
All'Ufficio della Feria:
Al Mattutino: Invitatorio, Inno, Antifone, Salmi e Versetti dal Salterio (1 Notturno), Letture e Responsori dal Proprio del Tempo.
A Lodi: tutto dal Salterio (Schema II), Antifona al Benedictus e Orazione dal Proprio del Tempo, commemorazione dal Proprio dei Santi (al 29 Novembre).
A Prima: tutto dal Salterio (4 Salmi) con l'Antifona propria indicata.
A Terza, Sesta e Nona: tutto dal Salterio con le Antifone proprie indicate, Orazione dal Proprio del Tempo.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono le Preci Feriali da Lodi a Nona.
All'Ufficio di Sant'Andrea:
A Vespri tutto dal Proprio dei Santi (al 30 Novembre) con i Salmi dal Comune degli Apostoli. Commemorazione della Feria dal Proprio del Tempo.
Le Antifone si raddoppiano, le Preci si omettono.
Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):
Lunedì nella I Settimana d'Avvento, Feria Maggiore, colore liturgico violaceo. Commemorazione di San Saturnino Martire. Con la disciplina canonica del Corpus Juris Canonici (anteriore al Codice del 1917) oggi è un giorno di digiuno e astinenza a causa della Vigilia di Sant'Andrea.
Essendo oggi un Lunedì d'Avvento libero da Uffici delle IX Lezioni, si recita l'Ufficio dei Defunti. Fuori dal coro non è obbligatorio.
Primi Vespri della Festa di Sant'Andrea Apostolo, Doppio di II Classe, colore liturgico rosso. Commemorazione della Feria.
All'Ufficio della Feria:
Al Mattutino: Invitatorio e Inno dal Proprio del Tempo alla I Domenica d'Avvento, Antifone, Salmi e Versetti dal Salterio, Letture e Responsori dal Proprio del Tempo di oggi.
A Lodi: Antifone e Salmi dal Salterio, Capitolo e Antifona al Benedictus dal Proprio del Tempo di oggi, Inno, Versetto e Orazione alla I Domenica d'Avvento. Commemorazione dal Proprio dei Santi (al 29 Novembre).
A Prima: tutto dal Salterio tranne l'Antifona presa dalla I Domenica d'Avvento.
A Terza, Sesta e Nona: Inno, Salmi, Responsori e Versetti dal Salterio, Antifone e Orazioni dalla I Domenica d'Avvento.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono le Preci Feriali da Prima a Nona.
All'Ufficio dei Defunti:
Avendo cantato il Benedicamus Domino di Lodi dell'Ufficio del giorno, senza aggiungere altro si intona direttamente la prima Antifona del I Notturno del Mattutino dei Defunti. Si canta solo questo Notturno con le sue Letture e Responsori, e seguito da Lodi. Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Salmo 129 alle Preci e le tre Orazioni per tutti i fedeli defunti Deus qui inter Apostolicos Sacerdotes, Deus veniae largitor e Fidelium. Le Lodi terminano col Requiescant in pace. Amen senza aggiungere altro, e seguirà quando stabilito Prima del giorno.
All'Ufficio di Sant'Andrea:
A Vespri tutto dal Proprio dei Santi (al 30 Novembre) con i Salmi dal Comune degli Apostoli. Per la commemorazione della Feria Antifona al Magnificat dal Proprio del Tempo, Versetto e Orazione dalla I Domenica d'Avvento.
Le Antifone si raddoppiano, le Preci si omettono.
Al Messale
Messa della Vigilia di Sant'Andrea al 29 Novembre:
- Il Gloria e l'Alleluia si omettono
- Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:
- La prima della Messa
- La seconda è la commemorazione della Feria (dalla Messa della I Domenica d'Avvento)
- La terza è la commemorazione di San Saturnino (alla Messa seguente, sempre iscritta al 29 Novembre)
- Le altre ad libitum
- Prefazio Comune
- Benedicamus Domino
- Prologo di San Giovanni
Nota: a causa della commemorazione della Vigilia si omette l'Orazione Fidelium dei Lunedì feriali.
Letture del Mattutino (in latino)
AD NOCTURNUM
Lectio 1
De Isaía Prophéta
Isa 1:16-18
Lavámini, mundi estóte, auférte malum cogitatiónum vestrárum ab óculis meis: quiéscite ágere pervérse, díscite benefácere: quǽrite judícium, subveníte opprésso, judicáte pupíllo, deféndite víduam. Et veníte, et argúite me, dicit Dóminus: si fúerint peccáta vestra ut cóccinum, quasi nix dealbabúntur: et si fúerint rubra quasi vermículus, velut lana alba erunt.
Lectio 2, Isa 1:19-23
Si voluéritis, et audiéritis me, bona terræ comedétis. Quod si noluéritis, et me ad iracúndiam provocavéritis, gládius devorábit vos, quia os Dómini locútum est. Quómodo facta est méretrix cívitas fidélis, plena judícii? Justítia habitávit in ea, nunc autem homicídæ. Argéntum tuum versum est in scóriam: vinum tuum mixtum est aqua. Príncipes tui infidéles, sócii furum: omnes díligunt múnera, sequúntur retributiónes. Pupíllo non júdicant: et causa víduæ non ingréditur ad illos.
Lectio 3, Isa 1:24-28
Propter hoc ait Dóminus Deus exercítuum fortis Israël: Heu! consolábor super hóstibus meis, et vindicábor de inimícis meis. Et convértam manum meam ad te, et éxcoquam ad purum scóriam tuam, et áuferam omne stannum tuum. Et restítuam júdices tuos ut fuérunt prius, et consiliários tuos sicut antíquitus: post hæc vocáberis cívitas justi, urbs fidélis. Sion in judício redimétur, et redúcent eam in justítia: et cónteret sceléstos, et peccatóres simul: et qui dereliquérunt Dóminum, consuméntur.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Dal Profeta Isaia
Isa 1:16-18
Lavatevi, purificatevi, togliete via dagli occhi miei la malizia delle vostre intenzioni; cessate dal fare il male, imparate a fare il bene: cercate il giusto, soccorrete l'oppresso, fate giustizia all'orfano, difendete la vedova. E poi venite, e doletevi di me, dice il Signore: se i vostri peccati saran come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve: e, se saran rossi come la porpora, diventeran come bianca lana.
Lettura 2, Isa 1:19-23
Se vorrete, e mi ascolterete, vi nutrirete dei beni della terra. Che se non vorrete, e mi provocherete a sdegno, la spada vi consumerà, poiché così ha parlato la bocca del Signore. Come mai s'è prostituita la città fedele, già piena di equità? La giustizia ebbe già sede in essa, ora ce l'hanno gli omicidi. Il tuo argento s'è convertito in scoria: il tuo vino è stato mescolato coll'acqua. I tuoi príncipi infedeli, compagni di ladri: tutti amano i regali, vanno dietro al guadagno. Non rendon giustizia all'orfano: e la causa della vedova non trova accesso presso di loro.
Lettura 3, Isa 1:24-28
Per questo dice il Signore Dio degli eserciti, il forte d'Israele: Ah, io prenderò soddisfazione dei miei avversari, e farò vendetta dei miei nemici. E volgerò la mia mano su di te, e purificherò le tue scorie, e toglierò via tutto il tuo stagno. E ti renderò i tuoi giudici com'eran prima, e i tuoi consiglieri come in antico dopo di ciò sarai chiamata la città del giusto, la città fedele. Sion sarà redenta dietro giudizio, e rimessa in libertà per giustizia: ma Dio distruggerà insieme gli scellerati e i peccatori: e quelli che hanno abbandonato il Signore, saran consunti.
Ad Primam: il Martirologio del 30 Novembre 2021.
Pridie Kalendas Decembris, luna vigesima quinta.
Parti proprie della Messa della Vigilia di Sant'Andrea (in latino)
INTROITUS
Dóminus secus mare Galilaeæ vidit duos fratres, Petrum et Andréam, et vocávit eos: Veníte post me: fáciam vos fíeri piscatóres hóminum. --- Coeli enárrant glóriam Dei: et ópera mánuum ejus annúntiat firmaméntum. --- Glória --- Dóminus secus mare Galilaeæ vidit duos fratres, Petrum et Andréam, et vocávit eos: Veníte post me: fáciam vos fíeri piscatóres hóminum.
COLLECTAE
Orémus. Orémus. Quaesumus, omnípotens Deus: ut beátus Andréas Apóstolus, cujus prævenímus festivitátem, tuum pro nobis implóret auxílium; ut, a nostris reátibus absolúti, a cunctis étiam perículis eruámur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Orémus. Excita, quaesumus, Dómine, poténtiam tuam, et veni: ut ab imminéntibus peccatórum nostrórum perículis, te mereámur protegénte éripi, te liberánte salvári.
Deus, qui nos beáti Saturníni Martyris tui concédis natalítia pérfrui: ejus nos tríbue méritis adjuvári.
Orationes ad libitum.
EPISTOLA
Léctio libri Sapiéntiæ.
Eccli 44:25-27; 45:2-4, 6-9
Benedíctio Dómini super caput justi. Ideo dedit illi Dóminus hereditátem, et divísit illi partem in tríbubus duódecim: et invénit grátiam in conspéctu omnis carnis. Et magnificávit eum in timóre inimicórum, et in verbis suis monstra placávit. Glorificávit illum in conspéctu regum, et jussit illi coram pópulo suo, et osténdit illi glóriam suam. In fide et lenitáte ipsíus sanctum fecit illum, et elégit eum ex omni carne. Et dedit illi coram præcépta, et legem vitæ et disciplínæ, et excélsum fecit illum. Státuit ei testaméntum ætérnum, et circumcínxit eum zona justítiæ: et índuit eum Dóminus corónam glóriæ.
GRADUALE
Nimis honoráti sunt amíci tui, Deus: nimis confortátus est principátus eórum. Dinumerábo eos: et super arénam multiplicabúntur.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Joánnem.
Joann 1:35-51
In illo témpore: Stabat Joánnes, et ex discípulis ejus duo. Et respíciens Jesum ambulántem, dicit: Ecce Agnus Dei. Et audiérunt eum duo discípuli loquéntem, et secúti sunt Jesum. Convérsus autem Jesus, et videns eos sequéntes se, dicit eis: Quid quaeritis? Qui dixérunt ei: Rabbi - quod dícitur interpretátum Magíster -, ubi hábitas? Dicit eis: Veníte et vidéte. Venérunt et vidérunt, ubi manéret, et apud eum mansérunt die illo: hora autem erat quasi décima. Erat autem Andréas, frater Simónis Petri, unus ex duóbus, qui audíerant a Joánne et secúti fúerant eum. Invénit hic primum fratrem suum Simónem, et dicit ei: Invénimus Messíam - quod est interpretátum Christus -. Et addúxit eum ad Jesum. Intúitus autem eum Jesus, dixit: Tu es Simon, fílius Jona: tu vocáberis Cephas, quod interpretátur Petrus. In crastínum vóluit exíre in Galilaeam, et invénit Philíppum. Et dicit ei Jesus: Séquere me. Erat autem Philíppus a Bethsáida, civitáte Andréæ et Petri. Invénit Philíppus Nathánaël, et dicit ei: Quem scripsit Moyses in lege, et Prophétæ, invénimus Jesum, fílium Joseph, a Názareth. Et dixit ei Nathánaël: A Názareth potest áliquid boni esse? Dicit ei Philíppus: Veni et vide. Vidit Jesus Nathánaël veniéntem ad se, et dicit de eo: Ecce vere Israëlíta, in quo dolus non est. Dicit ei Nathánaël: Unde me nosti? Respóndit Jesus et dixit ei: Priúsquam te Philíppus vocáret, cum esses sub ficu, vidi te. Respóndit ei Nathánaël et ait: Rabbi, tu es Fílius Dei, tu es Rex Israël. Respóndit Jesus et dixit ei: Quia dixi tibi: Vidi te sub ficu, credis: majus his vidébis. Et dicit ei: Amen, amen, dico vobis, vidébitis coelum apértum, et Angelos Dei ascendéntes et descendéntes supra Fílium hóminis.
OFFERTORIUM
Orémus. Glória et honóre coronásti eum: et constituísti eum super ópera mánuum tuárum, Dómine.
SECRETAE
Sacrándum tibi, Dómine, munus offérimus: quo beáti Andréæ Apóstoli sollémnia recoléntes, purificatiónem quoque nostris méntibus implorámus. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Hæc sacra nos, Dómine, poténti virtúte mundátos ad suum fáciant purióres veníre princípium.
Múnera, Dómine, tibi dicáta sanctífica: et, intercedénte beáto Saturníno Mártyre tuo, per hæc eádem nos placátus inténde.
Orationes ad libitum.
PRAEFATIO COMMUNIS
Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: (Sanctus).
COMMUNIO
Dicit Andréas Simóni fratri suo: Invénimus Messíam, qui dícitur Christus: et addúxit eum ad Jesum.
POSTCOMMUNIO
Orémus. Percéptis, Dómine, sacraméntis supplíciter exorámus: ut, intercedénte beáto Andréa Apostolo tuo, quæ pro illíus veneránda gérimus passióne, nobis profíciant ad medélam. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Orémus. Suscipiámus, Dómine, misericórdiam tuam in médio templi tui: ut reparatiónis nostræ ventúra sollémnia cóngruis honóribus præcedámus.
Sanctíficet nos, quaesumus, Dómine, tui percéptio sacraménti: et intercessióne Sanctórum tuórum tibi reddat accéptos.
Orationes ad libitum.
Traduzione italiana
INTROITO
Il Signore vide due fratelli, Pietro ed Andrea, lungo il mare di Galilea, e li chiamò: seguitemi, vi farò pescatori di uomini. --- I cieli narrano la gloria di Dio; e il firmamento annunzia le opere delle sue mani. --- Gloria --- Il Signore vide due fratelli, Pietro ed Andrea, lungo il mare di Galilea, e li chiamò: seguitemi, vi farò pescatori di uomini.
COLLETTE
Preghiamo. Ti preghiamo, Dio onnipotente, che il beato Apostolo Andrea, alla cui festa ci prepariamo, c'implori il tuo aiuto: affinché, assolti dal nostri peccati, siamo anche liberati da tutti i pericoli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Preghiamo. Suscita, o Signore, Te ne preghiamo, la tua potenza, e vieni: affinché dai pericoli che ci incombono per i nostri peccati, possiamo essere sottratti dalla tua protezione e salvati dalla tua mano liberatrice.
O Dio che ci concedi di celebrare il giorno natalizio del tuo santo Martire Saturnino, soccorrici per i suoi meriti.
Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione).
EPISTOLA
Lettura del libro della Sapienza.
Eccli 44:25-27; 45:2-4, 6-9
La benedizione del Signore è sopra il capo del giusto. Pertanto il Signore gli diede un'eredità, e divise per lui una parte nelle dodici tribù: e trovò grazia al cospetto di ogni uomo. E lo rese grande con timore dei nemici, e placò le belve con le sue parole. Lo glorificò davanti ai re, e lo comandò davanti al suo popolo, e gli mostrò la sua gloria. Lo fece santo per la fede e la mansuetudine di lui, e lo elesse fra tutti gli uomini. E diede precetti davanti a lui e legge di vita e disciplina, e lo rese eccelso. Stabilì per lui un patto eterno, e gli cinse attorno la cintura della giustizia: ed il Signore gli fece indossare la corona di gloria.
GRADUALE
Sono oltremodo onorati, o Dio, i tuoi amici, il loro principato è divenuto estremamente forte. Io li conterò, e saranno più numerosi che l'arena.
VANGELO
Lettura del Santo Vangelo secondo San Giovanni.
Giov 1:35-51
In quel tempo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!". E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli risposero: "Rabbi [che significa maestro], dove abiti?". Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia [che significa il Cristo]" e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa [che vuol dire Pietro]". Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: "Seguimi". Filippo era di Betsaida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaele e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth". Natanaele esclamò: "Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?". Filippo gli rispose: "Vieni e vedi". Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità". Natanaele gli domandò: "Come mi conosci?". Gli rispose Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico". Gli replicò Natanaele: "Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!". Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!". Poi gli disse: "In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo".
OFFERTORIO
Preghiamo. Lo hai coronato di gloria e di onore: e lo hai costituito sopra le opere delle tue mani, o Signore.
SECRETE
Ti offriamo, o Signore, questo dono da consacrare: con il quale celebrando la solennità del beato Apostolo Andrea, imploriamo anche la purificazione per le nostre menti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Questi misteri, o Signore, purificandoci con la loro potente virtù, ci facciano pervenire più mondi a Te che ne sei l'autore.
Santifica, Signore, i doni a te consacrati: e per questi medesimi doni, intercedendo il beato Saturnino Martire tuo, guardaci con clemenza.
Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (solo l'ultima ha la conclusione).
PREFAZIO COMUNE
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: (Sanctus).
COMUNIONE
Dice Andrea a Simone suo fratello: "Abbiamo trovato il Messia, che significa il Cristo" e lo condusse da Gesù.
POST-COMUNIONE
Preghiamo. Ricevuti i sacramenti, ti supplichiamo pregandoti, o Signore, affinché per l'intercessione del beato Andrea tuo Apostolo, quel che abbiamo fatto in onore della sua veneranda passione, a noi giovi per la guarigione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Preghiamo. Fa, o Signore, che per mezzo di questo divino mistero in mezzo al tuo tempio sperimentiamo la tua misericordia, al fine di prepararci convenientemente alle prossime solennità della nostra redenzione.
La comunione al tuo sacramento ci santifichi, o Signore, e, per intercessione dei tuoi Santi ci renda accetti a te.
Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione).
Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger
LUNEDI’ DELLA PRIMA SETTIMANA DI AVVENTO
Lettura del Profeta Isaia
Lavatevi, mondatevi;
togliete le sozzure delle vostre azioni
dalla mia vista.
Cessate di mal fare,
avvezzatevi a far il bene;
ponete studio nella giustizia,
sovvenite all’oppresso;
fate ragione all’orfano,
difendete la vedova.
Venite qua, discutiamo insieme,
dice il Signore.
Fossero pure i vostri peccati di colore scarlatto,
farebbero posto a bianchezza di neve;
fossero anche rossi come porpora,
diventerebbero come lana.
(Is. I, 16-18).
Il Signore che presto discenderà per salvarci, ci avverte non soltanto di tenerci pronti a comparire davanti a lui ma di purificare le nostre anime. « È giusto – dice san Bernardo nel suo VI Sermone sull’Avvento – che l’anima, la quale era caduta per prima, sia anche per prima ristabilita. Rimandiamo dunque la cura del corpo fino al giorno in cui Gesù Cristo verrà per trasformarlo con la Risurrezione; poiché, nella prima Venuta, il Precursore ci dice: Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. Non dice già le malattie del corpo, nè le miserie della carne; ma i peccati, che sono la malattia dell’anima e la corruzione dello spirito. O corpo, guardati dunque dall’anticipare i tempi. Tu puoi impedire la salvezza dell’anima; ma sei impotente riguardo alla tua. Sopporta dunque che l’anima operi per sè, e cerca tu stesso di operare con essa; perchè, se prendi parte alle sue sofferenze, parteciperai alla sua gloria. Quanto più sospendi la sua riparazione, tanto più ritardi la tua; e non sarai mai rigenerato se Dio non vede prima la sua immagine ristabilita nell’anima ». Purifichiamoci dunque, o cristiani: facciamo le opere dello spirito, e non più quelle della carne. La promessa del Signore è esplicita: egli farà succedere il candore più luminoso ai troppo vivi colori delle nostre iniquità. Egli non chiede per questo che una sola cosa: che ci risolviamo cioè a troncare il corso dei nostri peccati. Cessate di fare il male, egli dice, e poi, venite e discutiamo insieme. O Salvatore , fin dall’inizio di questo sacro periodo, vogliamo approfittare delle tue proposte. Vogliamo rientrare in pace con te, sottomettere la carne allo spirito, riparare le ingiustizie commesse nei riguardi dei nostri fratelli, far succedere gli accenti della nostra compunzione alla voce dei nostri peccati, che da troppo tempo tanca il tuo orecchio.
Purtroppo è impossibile trovare online versioni dell'Anno Liturgico di Dom Guéranger anteriori al 1955, anno in cui, tra le perverse riforme realizzate dal massone apostata Annibale Bugnini, vi è la soppressione della quasi totalità delle Vigilie dal calendario liturgico.
29 NOVEMBRE COMMEMORAZIONE DI SAN SATURNINO, MARTIRE
La Chiesa ricorda oggi un celebre martire: san Saturnino. La leggenda ce lo presenta condannato nella sua vecchiaia a portare la sabbia dalle cave alle terme di Diocleziano e poi decapitato con il diacono Sisinnio.
Sulla sua tomba nella via Salaria nova, fu eretta una basilica e tutti gli anni i fedeli in questo giorno vi si recavano per la sinassi eucaristica. Le reliquie furono in seguito portate sul monte Celio e i luoghi di culto in suo onore nella città eterna sono scomparsi. La Chiesa tuttavia non ha dimenticato il suo martirio e facendo appello ai suoi meriti chiede a Dio “Che egli le ottenga il soccorso” (Orazione della Messa) del quale avrà bisogno anche quest’anno, “seguire e servire Cristo” (Antifona del Communio), prendere ogni giorno parte al suo sacrificio e crescere in santità, per tale partecipazione sempre più intima alla vita del suo Capo divino (Postcommunio).
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