30 novembre 2021

Mercoledì 1° Dicembre 2021 nella liturgia



Mercoledì nella I Settimana d'Avvento, Feria Maggiore non privilegiata, colore liturgico violaceo.

Primi Vespri della Festa di Santa Bibiana Vergine e Martire, Semidoppio, colore liturgico rosso. Commemorazione della Feria.


Per le peculiarità del Tempo d'Avvento:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2020/11/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-davvento.html


Al Breviario

All'Ufficio della Feria:

Al Mattutino: Invitatorio, Inno, Antifone, Salmi e Versetti dal Salterio (1 Notturno), Letture e Responsori dal Proprio del Tempo.

A Lodi: tutto dal Salterio (Schema II), Antifona al Benedictus e Orazione dal Proprio del Tempo.

A Prima: tutto dal Salterio (4 Salmi) con l'Antifona propria indicata.

A Terza, Sesta e Nona: tutto dal Salterio con le Antifone proprie indicate, Orazione dal Proprio del Tempo.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono le Preci Feriali da Lodi a Nona.

All'Ufficio di Santa Bibiana:

Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dal Comune delle Vergini, Orazione dal Proprio dei Santi (al 2 Dicembre), commemorazione dal Proprio del Tempo.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono le Preci a Compieta.


Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Mercoledì nella I Settimana d'Avvento, Feria Maggiore, colore liturgico violaceo.

Essendo oggi il primo giorno del mese di Dicembre libero da Uffici delle IX Lezioni, si recita l'Ufficio dei Defunti. Fuori dal coro non è obbligatorio.

Primi Vespri della Festa di Santa Bibiana Vergine e Martire, Semidoppio, colore liturgico rosso. Commemorazione della Feria.


All'Ufficio della Feria:

Al Mattutino: Invitatorio e Inno dal Proprio del Tempo alla I Domenica d'Avvento, Antifone, Salmi e Versetti dal Salterio, Letture e Responsori dal Proprio del Tempo di oggi.

A Lodi: Antifone e Salmi dal Salterio, Capitolo e Antifona al Benedictus dal Proprio del Tempo di oggi, Inno, Versetto e Orazione alla I Domenica d'Avvento.

A Prima: tutto dal Salterio tranne l'Antifona presa dalla I Domenica d'Avvento.

A Terza, Sesta e Nona: Inno, Salmi, Responsori e Versetti dal Salterio, Antifone e Orazioni dalla I Domenica d'Avvento.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono le Preci Feriali da Prima a Nona.

All'Ufficio dei Defunti:

Avendo cantato il Benedicamus Domino di Lodi dell'Ufficio del giorno, senza aggiungere altro si intona direttamente la prima Antifona del III Notturno del Mattutino dei Defunti. Si canta solo questo Notturno con le sue Letture e Responsori, e seguito da Lodi. Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Salmo 129 alle Preci e le tre Orazioni per tutti i fedeli defunti Deus qui inter Apostolicos SacerdotesDeus veniae largitor e Fidelium. Le Lodi terminano col Requiescant in pace. Amen senza aggiungere altro, e seguirà quando stabilito Prima del giorno.

All'Ufficio di Santa Bibiana:

Tutto dal Comune delle Vergini con i Salmi indicati (che si prendono dal Comune delle Feste della Beata Vergine Maria), Orazione dal Proprio dei Santi (al 2 Dicembre). Per la commemorazione della Feria Antifona al Magnificat dal Proprio del Tempo, Versetto e Orazione dalla I Domenica d'Avvento.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono le Preci a Compieta.


Al Messale

Si può celebrare facoltativamente la Messa della I Domenica d'Avvento con le seguenti variazioni:

  • L'Alleluia e il Credo si omettono
  • Si possono dire cinque o sette Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda de S. Maria (Deus qui de Beatae Mariae)
    • La terza Contra persecutores Ecclesiae oppure Pro Papa
    • Le altre ad libitum
  • Prefazio Comune
  • Benedicamus Domino
  • Prologo di San Giovanni

Altrimenti si può celebrare una Messa Votiva privata (senza Gloria, la prima Orazione della Messa, la seconda della Feria, la terza di S. Maria e le altre ad libitum, Prefazio della Messa o Comune, Benedicamus Domino), o ancora una Messa quotidiana di Requiem (con tre Orazioni).

Nota: in Avvento si omette l'Orazione Fidelium della prima Feria libera del mese (anche se non quella dei Lunedì feriali).


Letture del Mattutino (in latino)

AD NOCTURNUM

Lectio 1

De Isaía Prophéta

Isa 3:1-4

Ecce enim Dominátor Dóminus exercítuum áuferet a Jerúsalem et a Juda válidum et fortem, omne robur panis, et omne robur aquæ: fortem, et virum bellatórem, Júdicem, et prophétam, et aríolum, et senem: príncipem super quinquagínta, et honorábilem vultu, et consiliárium, et sapiéntem de architéctis, et prudéntem elóquii mýstici. Et dabo púeros príncipes eórum, et effemináti dominabúntur eis.

Lectio 2, Isa 3:5-7

Et írruet pópulus vir ad virum, et unusquísque ad próximum suum: tumultuábitur puer contra senem, et ignóbilis contra nóbilem. Apprehéndet enim vir fratrem suum domésticum patris sui: Vestiméntum tibi est, princeps esto noster, ruína autem hæc sub manu tua. Respondébit in die illa, dicens: Non sum médicus, et in domo mea non est panis, neque vestiméntum: nolíte constitúere me príncipem pópuli.

Lectio 3, Isa 3:8-11

Ruit enim Jerúsalem, et Judas cóncidit: quia lingua eórum et adinventiónes eórum contra Dóminum, ut provocárent óculos majestátis ejus. Agnítio vultus eórum respóndit eis: et peccátum suum quasi Sódoma prædicavérunt, nec abscondérunt: væ ánimæ eórum, quóniam réddita sunt eis mala. Dícite justo quóniam bene, quóniam fructum adinventiónum suárum cómedet. Væ ímpio in malum: retribútio enim mánuum ejus fiet ei.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Dal Profeta Isaia

Isa 3:1-4

Poiché ecco che il Dominatore, il Signore degli eserciti, toglierà da Gerusalemme e da Giuda ogni valido e forte, ogni sostentamento di pane e ogni sostentamento di acqua: l'uomo forte e guerriero, il giudice e il profeta, l'indovino e l'anziano, il comandante di cinquanta e l'uomo di riguardo, il consigliere e l'artefice sapiente e il conoscitore del mistico linguaggio. E darà loro per principi dei ragazzi, e degli effeminati domineranno su loro.

Lettura 2, Isa 3:5-7

E il popolo si scaglierà con furore, l'uomo contro l'uomo, e ognuno contro il suo prossimo: il ragazzo si solleverà contro il vecchio, e il plebeo contro il nobile. L'uomo prenderà suo fratello, dalla famiglia di suo padre (dicendo): «Tu hai un vestito, sii tu nostro principe, porgi la tua mano a questa rovina». Egli allora risponderà: «Io non son medico, e in casa mia non c'è né pane né vestito: non costituitemi governatore del popolo».

Lettura 3, Isa 3:8-11

Giacché Gerusalemme rovina e Giuda si perde: perché la loro lingua e i toro disegni sono contro il Signore, per irritare gli occhi della sua maestà. L'aspetto della loro faccia risponderà contro di essi: come Sodoma si sono vantati del loro peccato e non l'han celato: guai all'anima loro, poiché sono stati ripagati con dei mali. Dite al giusto che avrà bene perché gusterà il frutto dei suoi consigli. Guai all'empio malfattore poiché gli sarà data retribuzione secondo l'opera delle sue mani.


Ad Primam: il Martirologio del 2 Dicembre 2021.

Quarto Nonas Decembris, luna vigesima septima.



Nel quarto giorno alle None di Dicembre, luna ventisettesima.




Parti proprie della Messa (in latino)

INTROITUS

Ad te levávi ánimam meam: Deus meus, in te confíde, non erubéscam: neque irrídeant me inimíci mei: étenim univérsi, qui te exspéctant, non confundéntur. --- Vias tuas, Dómine, demónstra mihi: et sémitas tuas édoce me. --- Glória --- Ad te levávi ánimam meam: Deus meus, in te confíde, non erubéscam: neque irrídeant me inimíci mei: étenim univérsi, qui te exspéctant, non confundéntur.

COLLECTAE

Orémus. Excita, quaesumus, Dómine, poténtiam tuam, et veni: ut ab imminéntibus peccatórum nostrórum perículis, te mereámur protegénte éripi, te liberánte salvári.

Orémus. Deus, qui de beátæ Maríæ Vírginis útero Verbum tuum, Angelo nuntiánte, carnem suscípere voluísti: præsta supplícibus tuis; ut, qui vere eam Genetrícem Dei credimus, ejus apud te intercessiónibus adjuvémur.

Ecclésiæ tuæ, quæsumus, Dómine, preces placátus admítte: ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, secúra tibi sérviat libertáte.

Orationes ad libitum.

EPISTOLA

Lectio Epístolæ beati Pauli Apostoli ad Romános.

Rom 13:11-14

Fatres: Scientes, quia hora est iam nos de somno súrgere. Nunc enim própior est nostra salus, quam cum credídimus. Nox præcéssit, dies autem appropinquávit. Abiiciámus ergo ópera tenebrárum, et induámur arma lucis. Sicut in die honéste ambulémus: non in comessatiónibus et ebrietátibus, non in cubílibus et impudicítiis, non in contentióne et æmulatióne: sed induímini Dóminum Jesum Christum.

GRADUALE

Univérsi, qui te exspéctant, non confundéntur, Dómine. Vias tuas, Dómine, notas fac mihi: et sémitas tuas édoce me.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam.

Luc 21:25-33

In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Erunt signa in sole et luna et stellis, et in terris pressúra géntium præ confusióne sónitus maris et flúctuum: arescéntibus homínibus præ timóre et exspectatióne, quæ supervénient univérso orbi: nam virtútes coelórum movebúntur. Et tunc vidébunt Fílium hóminis veniéntem in nube cum potestáte magna et maiestáte. His autem fíeri incipiéntibus, respícite et leváte cápita vestra: quóniam appropínquat redémptio vestra. Et dixit illis similitúdinem: Vidéte ficúlneam et omnes árbores: cum prodúcunt jam ex se fructum, scitis, quóniam prope est æstas. Ita et vos, cum vidéritis hæc fíeri, scitóte, quóniam prope est regnum Dei. Amen, dico vobis, quia non præteríbit generátio hæc, donec ómnia fiant. Coelum et terra transíbunt: verba autem mea non transíbunt.

OFFERTORIUM

Orémus. Ad te levávi ánimam meam: Deus meus, in te confído, non erubéscam: neque irrídeant me inimíci mei: étenim univérsi, qui te exspéctant, non confundéntur.

SECRETAE

Hæc sacra nos, Dómine, poténti virtúte mundátos ad suum fáciant purióres veníre princípium. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

In mentibus nostris, quæsumus, Dómine, veræ fídei sacraménta confírma: ut, qui concéptum de Vírgine Deum verum et hóminem confitémur; per ejus salutíferæ resurrectiónis poténtiam, ad ætérnam mereámur perveníre lætítiam.

Prótege nos, Dómine, tuis mystériis serviéntes: ut, divínis rebus inhæréntes, et córpore tibi famulémur et mente.

PRAEFATIO COMMUNIS

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: (Sanctus).

Orationes ad libitum

COMMUNIO

Dóminus dabit benignitátem: et terra nostra dabit fructum suum.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Suscipiámus, Dómine, misericórdiam tuam in médio templi tui: ut reparatiónis nostræ ventúra sollémnia cóngruis honóribus præcedámus. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Orémus. Grátiam tuam, quæsumus, Dómine, méntibus nostris infúnde: ut, qui, Angelo nuntiánte, Christi, Fílii tui, incarnatiónem cognóvimus; per passiónem ejus et crucem, ad resurrectiónis glóriam perducámur.

Quaesumus, Dómine, Deus noster: ut, quos divína tríbuis participatióne gaudére, humánis non sinas subjacére perículis.

Orationes ad libitum.


Traduzione italiana

INTROITO

A Te ho innalzato l'anima mia: Dio mio, in Te confido, che io non abbia ad arrossire, né abbiano a deridermi i miei nemici: poiché quelli che confidano in Te non saranno confusi. --- Mostrami le tue vie, o Signore, e insegnami i tuoi sentieri. --- Gloria --- A Te ho innalzato l'anima mia: Dio mio, in Te confido, che io non abbia ad arrossire, né abbiano a deridermi i miei nemici: poiché quelli che confidano in Te non saranno confusi.

COLLETTE

Preghiamo. Suscita, o Signore, Te ne preghiamo, la tua potenza, e vieni: affinché dai pericoli che ci incombono per i nostri peccati, possiamo essere sottratti dalla tua protezione e salvati dalla tua mano liberatrice. Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. O Dio, tu hai voluto che all'annuncio dell'angelo, il tuo Figlio si incarnasse nel seno della beata Vergine Maria: concedi a noi di essere aiutati presso di te dall'intercessione di Colei che crediamo vera Madre di Dio.

Accogli, placato, o Signore le preghiere della tua Chiesa perché, distrutte tutte le avversità e gli errori, ti serva in sicura libertà.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione.

EPISTOLA

Lettura del'Epistola di San Paolo Apostolo ai Romani.

Rom 13:11-14

Fratelli: Sapete che è ormai tempo di risvegliarsi. Poiché adesso la salvezza è più vicina a noi di quando venimmo alla fede. La notte è inoltrata e si appressa il giorno. Spogliamoci dunque delle opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Portiamoci con decoro, come di giorno, non tra i banchetti e le ubriachezze, non nei piaceri e nelle impudicizie, non con discordia e invidia: ma rivestendoci del Signore Gesù Cristo.

GRADUALE

Tutti quelli che Ti aspettano, o Signore, non saranno confusi. Mostrami le tue vie, o Signore, e insegnami i tuoi sentieri.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca.

Luc 21:25-33

In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli: Ci saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e nella terra costernazioni di genti sbigottite dal rimbombo delle onde e dall'agitazione del mare, mentre gli uomini tramortiranno dalla paura e dall'attesa di quello che starà per accadere alla terra: perché anche le potenze dei cieli saranno sconvolte. Allora si vedrà il Figlio dell'uomo venire sulle nubi in gran potenza e maestà. Quando ciò incomincerà ad accadere, sorgete ed alzate il capo, perché s'avvicina la vostra redenzione. E disse loro una similitudine: Osservate il fico e tutti gli alberi: quando germogliano, sapete che l'estate è vicina. Così quando vedrete accadere tali cose, sappiate che il regno di Dio è prossimo. In verità vi dico non passerà questa generazione prima che tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

OFFERTORIO

Preghiamo. A Te ho innalzato l'ànima mia: Dio mio, in Te confido, che io non abbia ad arrossire, né abbiano a deridermi i miei nemici: poiché quelli che confidano in Te non saranno confusi.

SECRETE

Questi misteri, o Signore, purificandoci con la loro potente virtù, ci facciano pervenire più mondi a Te che ne sei l'autore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Conferma, o Signore, nelle nostre anime i misteri della vera fede, affinché noi che proclamiamo vero Dio e vero uomo Colui che fu concepito dalla Vergine, per la potenza della sua resurrezione salvifica meritiamo di giungere all’eterna gioia.

Proteggi, o Signore, noi che celebriamo i tuoi misteri, perché trattando le cose divine, ti serviamo col corpo e coll’anima.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, l'ultima ha la conclusione.

PREFAZIO COMUNE

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: (Sanctus).

COMUNIONE

Il Signore ci sarà benigno e la nostra terra darà il suo frutto.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. Fa, o Signore, che  per mezzo di questo divino mistero in mezzo al tuo tempio sperimentiamo la tua misericordia, al fine di prepararci convenientemente alle prossime solennità della nostra redenzione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Infondi, Signore, nelle nostre anime la tua grazia: e poiché con l'annuncio dell'angelo abbiamo conosciuto l'Incarnazione di Cristo, tuo Figlio, concedi che per la sua passione e la sua croce giungiamo alla gloria della risurrezione.

Ti preghiamo, Signore Iddio nostro, perché Tu non permetta che soggiacciano a umani pericoli coloro cui hai concesso di godere delle divina partecipazione.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione.


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

MERCOLEDÌ DELLA PRIMA SETTIMANA DI AVVENTO

Lettura del Profeta Isaia

Ecco il Signore Dio degli eserciti

sottrae a Gerusalemme ed a Giuda

ogni sorta di sostegno,

ogni sostentamento sia di pane che d’acqua,

il gagliardo ed il guerriero,

il giudice ed il profeta,

l’indovino e l’anziano,

il centurione e l’autorevole,

il consigliere e l’esperto artigiano,

e il pratico d’incantesimi.

Farò che abbiano ragazzi per loro principi

e monelli che loro comandino.

Infatti rovina Gerusalemme e Giuda precipita

perchè contro il Signore vanno le loro lingue e le loro azioni

fino ad irritare la vista di sua Maestà.

Il loro contegno li accusa

E la propria colpa, come già Sodoma,

pubblicano senza nulla celare.

Guai alla loro vita,

perchè si tirano addosso il male!

Felice il giusto! Bene! godrà il frutto delle sue azioni.

Guai all’iniquo! Male! riceverà la pariglia delle sue opere. (Is. 3, 1-4; 8-11).

Poiché Gerusalemme va verso la rovina, la forza dell’intelletto si spegne in essa con tutte le altre forze. Non sa più dove va, ed ignora l’abisso che deve inghiottirla. Così sono gli uomini che non pensano alla Venuta del Supremo Giudice, quelli di cui Mosè ha detto nel Cantico: Razza senza consiglio e senza prudenza; se almeno avessero la sapienza e l’intelligenza per prevedere la fine delle cose! Il Figlio di Dio viene ora nei panni della debolezza, nell’umiltà di servo, e, per dirla con i Profeti, come la rugiada che cade goccia a goccia e senza rumore; ma non sarà sempre così. Questa terra, che sostiene i nostri peccati e la nostra insensibilità, cadrà anch’essa davanti al Giudice terribile. A che cosa ci aggrapperemo se non abbiamo amato che essa? «Una morte improvvisa avvenuta sotto i vostri occhi – dice san Giovanni Crisostomo una scossa di terremoto, la sola minaccia d’una calamità imprevista vi costerna e vi abbatte: che sarà dunque quando tutta la terra mancherà sotto i vostri piedi; quando vedrete il perturbamento della natura; quando sentirete il suono della tromba fatale; quando il supremo Padrone dell’universo si mostrerà ai vostri sguardi nella pienezza della sua Maestà? Avrete certamente visto dei disgraziati trascinati al supplizio: quante morti non hanno dovuto subire prima di arrivare al luogo dell’esecuzione! Annientati dallo spavento, a volte non hanno da presentare al carnefice che un cadavere ». O terrore di quell’ull’ultimo istante! Come si osa affrontarti, quando, per evitarti, basta aprire oggi la propria anima a Colui che viene dolce e mansueto, chiede un asilo ai nostri cuori, e promette, se vorranno riceverlo, di salvarli dall’ira futura? O Gesù, noi non siamo in grado di lottare contro di te nell’ultimo giorno; ora tu sei nostro fratello, nostro amico, un tenero Bambino che deve nascere per noi. Vogliamo dunque far alleanza con te; e quando ti avremo amato nella tua prima Venuta, non temeremo più l’ultima. Fa’ che noi possiamo sentire allora risonare al nostro orecchio le parole che i tuoi Angeli diranno ai giusti: Tutto è bene!

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