Domenica di Pentecoste, Domenica Maggiore di I Classe e allo stesso tempo Festa di rito Doppio di I Classe con Ottava Privilegiata di I Ordine, colore liturgico rosso.
Quest'anno di San Bonifacio Vescovo e Martire non si fa nulla.
Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:
Al Breviario
Tutto dal Proprio del Tempo (al Mattutino si dice un solo Notturno di tre Salmi e tre Letture, due Responsori e il Te Deum) con i Salmi riportati a Mattutino e quelli domenicali da Lodi a Compieta (a Prima come alle Feste).
Le Antifone si raddoppiano. Da oggi cambia la conclusione degli Inni che è quella di Pentecoste <<Deo Patri sit gloria, et Filio, qui a mortuis surrexit, ac Paraclito, in saeculorum saecula>>. Il Versetto del Responsorio di Prima è <<Qui sedes ad dexteram Patris>>. A Terza si dice l'Inno Veni Creator Spiritus.
Domenica di Pentecoste, Domenica Maggiore di I Classe e allo stesso tempo Festa di rito Doppio di I Classe con Ottava, colore liturgico rosso.
Quest'anno di San Bonifacio Vescovo e Martire non si fa nulla.
Tutto come sopra, ovviamente con le solite differenze quanto ai Salmi di Lodi e Compieta.
A partire da oggi cambia la conclusione degli Inni che è quella di Pentecoste <<Deo Patri sit gloria, et Filio, qui a mortuis surrexit, ac Paraclito, in saeculorum saecula>>; se si usa la versione tradizionale anteriore alle alterazioni apportate da Urbano VIII, è <<Gloria Patri Domino, Natoque, qui a mortuis surrexit, ac Paraclito, in saeculorum saecula>>. Il Versetto del Responsorio di Prima è <<Qui sedes ad dexteram Patris>>. A Terza si dice l'Inno Veni Creator Spiritus.
Liturgia del giorno nel Rito Ambrosiano a cura di Stefano Terenghi
Solennità di I classe di Pentecoste, colore liturgico rosso.
Oggi e per tutta l’ottava:
1) Communitantes e Hanc igitur proprio
2) In tutte le chiese dove si celebrano almeno due messe, si segue il seguente schema:
a) la prima Santa Messa è quella “in Ecclesia hyemali pro baptizatis” senza Gloria ma con Credo.
b) le altre messe sono quelle del giorno.
Secondi Vespri della solennità (c.l. Rosso)
Si pubblica il digiuno per le “quattro tempora”.
Quest’oggi sono proibite le Messe negli oratori privati, le Messe solenni votive e le Messe da Requiem anche presente cadavere.
Stazione al Tempio Metropolitano.
Quest’anno di San Bonifacio Vescovo e Martire non si fa nulla.
Al Messale
Messa della Domenica di Pentecoste:- Vidi Aquam
- Gloria in excelsis
- Orazione unica della Messa
- All'Alleluia ci si genuflette al Versetto Veni Sancte Spiritus. Segue l'omonima Sequenza
- Credo
- Prefazio dello Spirito Santo
- Communicantes e Hanc Igitur di Pentecoste
- Ite Missa est
- Prologo di San Giovanni
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Joánnem
Joann 14:23-31
In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Si quis díligit me, sermónem meum servábit, et Pater meus díliget eum, et ad eum veniémus, et mansiónem apud eum faciémus. Et réliqua.
Homilía sancti Gregórii Papæ
Homilia 30 in Evangelia
Libet, fratres caríssimi, evangélicæ verba lectiónis sub brevitáte transcúrrere, ut post diútius líceat in contemplatióne tantæ solemnitátis immorári. Hódie namque Spíritus Sanctus repentíno sónitu super discípulos venit, mentésque carnálium in sui amórem permutávit, et foris apparéntibus linguis ígneis, intus facta sunt corda flammántia; quia dum Deum in ignis visióne suscepérunt, per amórem suáviter arsérunt. Ipse namque Spíritus Sanctus amor est: unde et Joánnes dicit Deus cáritas est. Qui ergo mente íntegra Deum desíderat, profécto jam habet, quem amat. Neque enim quisquam posset Deum dilígere, si eum quem díligit, non habéret.
Lectio 2
Sed ecce, si unusquísque vestrum requirátur an díligat Deum: tota fidúcia et secúra mente respóndet, Díligo. In ipso autem lectiónis exórdio audístis quid Véritas dicit: Si quis díligit me, sermónem meum servábit. Probátio ergo dilectiónis, exhibítio est óperis. Hinc in epístola sua idem Joánnes dicit: Qui dicit: Díligo Deum, et mandáta ejus non custódit, mendax est. Vere étenim Deum dilígimus et mandáta ejus custodímus, si nos a nostris voluptátibus coarctámus. Nam qui adhuc per illícita desidéria díffluit, profécto Deum non amat: quia ei in sua voluntáte contradícit.
Lectio 3
Et Pater meus díliget eum, et ad eum veniémus, et mansiónem apud eum faciémus. Pensáte, fratres caríssimi, quanta sit ista dígnitas, habére in cordis hospítio advéntum Dei. Certe, si domum nostram quisquam dives aut prǽpotens amícus intráret, omni festinántia domus tota mundarétur, ne quid fortásse esset, quod óculos amíci intrántis offénderet. Tergat ergo sordes pravi óperis, qui Deo prǽparat domum mentis. Sed vidéte quid Véritas dicat: Veniémus, et mansiónem apud eum faciémus. In quorúmdam étenim corda venit, et mansiónem non facit: quia, per compunctiónem quidem, Dei respéctum percípiunt, sed tentatiónis témpore hoc ipsum quo compúncti fúerant, obliviscúntur; sicque ad perpetránda peccáta rédeunt, ac si hæc mínime planxíssent.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni
Giov 14:23-31
In quell'occasione: Gesù disse ai suoi discepoli: Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo a lui, e faremo dimora presso di lui. Eccetera.
Omelia di san Gregorio Papa
Omelia 30 sul Vangelo
Preferisco, fratelli carissimi, scorrere brevemente le parole di questa lettura del Vangelo, affinché possiamo fermarci più lungamente a considerare i misteri di sì grande solennità. In questo giorno invero lo Spirito Santo discese con improvviso strepito sui discepoli e, trasformando gli spiriti di questi uomini carnali, li convertì al suo amore, e mentre delle lingue di fuoco apparivano all'esterno, al di dentro i loro cuori s'infiammarono; e siccome vedevano Dio sotto forma di fuoco, divennero con soavità ineffabile tutti ardenti d'amore. Poiché lo Spirito Santo è amore: onde anche Giovanni dice: «Dio è carità» 1 Joan 4, 8. Chi dunque desidera Dio con tutto il cuore, certamente già possiede colui che ama. Nessuno infatti potrebbe amar Dio, s'egli non possedesse colui che ama.
Lettura 2
Ma ecco, se si chiede a ciascun di voi se ama Dio, egli con piena fiducia e con animo sicuro risponde: L'amo. Ora voi avete udito al principio della lettura ciò che dice la Verità; «Se uno mi ama, osserverà la mia parola» Joann. 4, 23. La prova dunque dell'amore è l'azione. Perciò Giovanni dice ancora nella sua Lettera: «Chi dice: Io amo Dio, e non ne osserva i comandamenti, è un bugiardo» 1 Joann. 2, 4. Ma noi amiamo veramente Dio e ne osserviamo i comandamenti, se ci sforziamo di reprimere le nostre concupiscenze. Perché chi continua ad abbandonarsi ai desideri illeciti, certamente non ama Dio, perché gli è contrario colla sua volontà.
Lettura 3
«E il Padre mio lo amerà, e verremo a lui, e faremo dimora presso di lui» Joann. 14, 23. Considerate, fratelli carissimi, che grande onore si è avere per ospite nel nostro cuore Dio che viene a noi. Certo se qualche amico ricco o molto potente dovesse entrare in casa nostra, con tutta fretta si netterebbe la casa intera, perché non ci si trovasse nulla che offendesse gli occhi dell'amico che giunge. Si purifichi dunque dalle sozzure del peccato chi prepara a Dio la dimora dell'anima sua. Ma badate a ciò che dice la Verità: «Verremo, e faremo dimora presso di lui» Joann. 14, 23. Egli viene difatti nel cuore di certuni, ma non vi fa dimora: perché essi attirano bensì lo sguardo di Dio colla compunzione, ma, al momento della tentazione, dimenticano subito ciò che li ha condotti alla penitenza; e così ritornano a commettere peccati, come se non li avessero mai pianti.
Ad Primam: il Martirologio del 6 Giugno 2022
Octavo Idus Junii, luna sexta.
Parti proprie della Messa