Giovedì tra l'Ottava di Pentecoste, Semidoppio, colore liturgico rosso. Commemorazione dei Santi Primo e Feliciano Martiri.
Ai Vespri commemorazione di Santa Margherita Regina di Scozia e Vedova.
Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:
Al Breviario
Tutto dal Proprio del Tempo come alla Festa di Pentecoste con i Salmi riportati a Mattutino e quelli domenicali da Lodi a Compieta (a Prima come alle Feste). Letture del Mattutino coi Responsori, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazione proprie. Commemorazioni dal Proprio dei Santi al 9 Giugno a Lodi, al 10 ai Vespri.
Le Antifone si raddoppiano.
Giovedì tra l'Ottava di Pentecoste, Semidoppio, colore liturgico rosso. Commemorazione dei Santi Primo e Feliciano Martiri.
Ai Vespri commemorazione di Santa Margherita Regina di Scozia e Vedova.
Tutto come sopra, ovviamente con le solite differenze quanto ai Salmi di Lodi e Compieta.
Liturgia del giorno nel Rito Ambrosiano a cura di Stefano Terenghi
Ottava della Solennità di Pentecoste, Solennità del Signore, colore liturgico rosso.
Oggi e per tutta l’Ottava:
1) Communitantes e Hanc igitur proprio
2) In tutte le chiese dove si celebrano almeno due Messe, si segue il seguente schema:
a) la prima Santa Messa è quella “in Ecclesia hyemali pro baptizatis” senza Gloria ma con Credo.
b) le altre Messe sono quelle del giorno.
Nelle Lodi e nelle Sante Messe commemorazione dei Santi Primo e Feliciano Martiri.
Vespri dell’Ottava di Pentecoste (c.l. Rosso).
Nell’Ottava di Pentecoste sono proibite le Messe da Requiem anche solenni, non presente cadavere.
Stazione a San Carlo al Corso.
Al Messale
Messa del Giovedì tra l'Ottava di Pentecoste:
- Gloria in excelsis
- Si dicono due Orazioni:
- La prima della Messa
- La seconda è la commemorazione dei Santi Primo e Feliciano (al 9 Giugno)
- All'Alleluia ci si inginocchia al Versetto Veni Sancte Spiritus. Segue l'omonima Sequenza
- Credo
- Prefazio dello Spirito Santo
- Communicantes e Hanc Igitur di Pentecoste
- Ite Missa est
- Prologo di San Giovanni
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Lucam
Luc 9:1-6
In illo témpore: Convocátis Jesus duódecim Apóstolis, dedit illis virtútem et potestátem super ómnia dæmónia, et ut languóres curárent. Et réliqua.
Homilía sancti Ambrósii Epíscopi
Liber 6 in cap. 9 Lucæ
Qualis débeat esse, qui evangelízat regnum Dei, præcéptis evangélicis designátur: ut sine virga, sine pera, sine calceaménto, sine pane, sine pecúnia, hoc est, subsídii sæculáris adminícula non requírens, fidéque tutus, putet sibi quo minus ea requírat, magis posse suppétere. Quæ possunt, qui volunt, ad eum deriváre tractátum, ut spiritálem tantúmmodo locus iste formáre videátur afféctum: qui velut induméntum quoddam videátur córporis exuísse, non solum potestáte rejécta contemptísque divítiis, sed étiam carnis ipsíus illécebris abdicátis. Quibus primo ómnium datur pacis atque constántiæ generále mandátum, ut pacem ferant, constántiam servent, hospitális necessitúdinis jura custódiant: aliénum a prædicatóre regni cæléstis ástruens cursitáre per domos, et inviolábilis hospítii jura mutáre.
Lectio 2
Sed, ut hospítii grátia deferénda censétur: ita étiam, si non recipiántur, excutiéndum púlverem, et egrediéndum de civitáte mandátur. Quo non medíocris boni remunerátio docétur hospítii: ut non solum pacem tribuámus hospítibus, verum étiam, si qua eos terrénæ obúmbrant delícta levitátis, recéptis apostólicæ prædicatiónis vestígiis auferántur. Nec otióse secúndum Matthǽum, domus, quam ingrediántur Apóstoli, eligénda decérnitur: ut mutándi hospítii, necessitudinísque violándæ causa non súppetat. Non tamen éadem cáutio receptóri mandátur hospítii: ne, dum hospes elígitur, hospitálitas ipsa minuátur.
Lectio 3
Sed hæc, ut secúndum lítteram de hospítii religióne venerábilis est forma præcépti: ita étiam de mystério senténtia cæléstis arrídet. Etenim cum domus elígitur, dignus hospes inquíritur. Videámus ígitur, ne forte Ecclésia præferénda designétur, et Christus. Quæ enim dígnior domus apostólicæ prædicatiónis ingréssu, quam sancta Ecclésia? Aut quis præferéndus magis ómnibus vidétur esse quam Christus, qui pedes suis laváre consuévit hospítibus: et quoscúmque sua recéperit domo, pollútis non patiátur habitáre vestígiis; sed maculósos licet vitæ prióris, in réliquum tamen dignétur mundáre procéssus? Hic est ígitur solus, quem nemo debet desérere, nemo mutáre. Cui bene dícitur: Dómine, ad quem íbimus? verba vitæ ætérnæ habes, et nos crédimus.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Luca
Luc 9:1-6
In quell'occasione: Gesù, convocati i dodici Apostoli, diede loro potere e autorità su tutti i demoni, e di guarire le malattie. Eccetera.
Omelia di sant'Ambrogio Vescovo
Libro 6 al capo 9 di Luca
I precetti evangelici ci insegnano come deve essere colui che annunzia il regno di Dio: senza bastone, senza bisaccia, senza calzatura, senza pane, senza denaro, cioè ch'egli non cerchi né gli aiuti né gli appoggi del mondo, ma che, forte della sua fede, pensi che tanto più troverà queste cose quanto meno le cercherà. Queste stesse parole si possono, se vuolsi, intendere anche come un insegnamento a spiritualizzare gli affetti del nostro cuore: il cuore, infatti, sembra spogliarsi come d'una veste materiale, allorquando, non contento di respingere l'ambizione e disprezzare le ricchezze, rinunzia ancora alle seduzioni della carne. Ai predicatori del Vangelo è dato prima di tutto il precetto generale di portare la pace, di conservare la costanza, di osservare le leggi che impone l'ospitalità: poi si afferma essere disdicevole per un predicatore del regno celeste di correre di casa in casa, e misconoscere le leggi dell'inviolabile ospitalità.
Lettura 2
Ma come si prescrive la gratitudine per il benefizio dell'ospitalità; così ancora si comanda di scuotere la polvere e di uscire dalla città, se non saranno ricevuti. Con ciò s'insegna che la ricompensa dell'ospitalità non sarà un bene mediocre: perché non solo apporteremo la pace a chi ci riceve, ma ancora, se essi avranno sulla coscienza delle macchie commesse per fragilità, esse saranno tolte per l'ingresso e il ricetto dei predicatori apostolici. E non è senza motivo che in Matteo è raccomandato agli Apostoli di scegliersi la casa in cui devono alloggiare: affinché non si espongano all'occasione di violare i vincoli dell'ospitalità mutando dimora. Però non è richiesta la stessa precauzione dall'albergatore: affinché, scegliendo quelli che riceve, non eserciti meno veracemente l'ospitalità.
Lettura 3
Ma se questo precetto sui doveri dell'ospitalità, nel suo senso letterale, è degno di rispetto; l'insegnamento celeste, nel senso mistico, è pieno di bellezza. Quando si sceglie una casa, si cerca un albergatore degno. Vediamo dunque se per avventura non è la Chiesa e il Cristo che sono designati alle nostre preferenze. E invero quale casa più degna di accogliere la predicazione apostolica, che la santa Chiesa? E Cristo non ci sembrerà da preferirsi a tutti, egli che: usò lavare i piedi ai suoi ospiti, e non soffre che quelli ch'egli ha ricevuto in casa sua restino in una strada sporca, ma che anzi trovandoli con macchie della vita passata si degna di purificarli per l'avvenire? Cristo dunque è il solo albergatore che nessuno deve abbandonare, nessuno mutare. A lui si dice con ragione: «Signore, a chi andremo noi? tu hai parole di vita eterna, e noi ci crediamo» Joann. 6, 69.
Ad Primam: il Martirologio del 10 Giugno 2022
Parti proprie della Messa