Venerdì delle Quattro Tempora di Pentecoste, Semidoppio, colore liturgico rosso. Commemorazione di Santa Margherita Regina di Scozia e Vedova. Giorno di digiuno e astinenza.
Ai Vespri commemorazioni di Santa Margherita e di San Barnaba Apostolo.
Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:
Al Breviario
Tutto dal Proprio del Tempo come alla Festa di Pentecoste con i Salmi riportati a Mattutino e quelli domenicali da Lodi a Compieta (a Prima come alle Feste). Letture del Mattutino coi Responsori, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazione proprie. Commemorazioni dal Proprio dei Santi al 10 Giugno a Lodi, all'11 ai Vespri.
Le Antifone si raddoppiano.
Venerdì delle Quattro Tempora di Pentecoste, Semidoppio, colore liturgico rosso. Commemorazione di Santa Margherita Regina di Scozia e Vedova. Giorno di digiuno e astinenza.
Ai Vespri commemorazioni di Santa Margherita e di San Barnaba Apostolo.
Tutto come sopra, ovviamente con le solite differenze quanto ai Salmi di Lodi e Compieta.
Liturgia del giorno nel Rito Ambrosiano a cura di Stefano Terenghi
Ottava della Solennità di Pentecoste, Solennità del Signore, colore liturgico rosso.
[Quattro tempora]; giorno di digiuno.
Oggi e per tutta l’Ottava:
1) Communitantes e Hanc igitur proprio
2) In tutte le chiese dove si celebrano almeno due Messe, si segue il seguente schema:
a) la prima Santa Messa è quella “in Ecclesia hyemali pro baptizatis” senza Gloria ma con Credo.
b) le altre Messe sono quelle del giorno.
Primi Vespri di San Barnaba, Santo Solenne, (c.l. Rosso) seguente con commemorazione dell’Ottava di Pentecoste.
Nell’Ottava di Pentecoste sono proibite le Messe da Requiem anche solenni, non presente cadavere.
Stazione alla Santissima Trinità.
Al Messale
Messa del Venerdì delle Quattro Tempora di Pentecoste:
- Gloria in excelsis
- Si dicono due Orazioni:
- La prima della Messa
- La seconda è la commemorazione di Santa Margherita (al 10 Giugno)
- All'Alleluia ci si inginocchia al Versetto Veni Sancte Spiritus. Segue l'omonima Sequenza
- Credo
- Prefazio dello Spirito Santo
- Communicantes e Hanc Igitur di Pentecoste
- Ite Missa est
- Prologo di San Giovanni
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Lucam
Luc 5:17-26
In illo témpore: Factum est in una diérum, et Jesus sedébat docens. Et erant pharisǽi sedéntes, et legis doctóres, qui vénerant ex omni castéllo Galilǽæ et Judǽæ, et Jerúsalem: et virtus Dómini erat ad sanándum eos. Et réliqua.
Homilía sancti Ambrósii Epíscopi
Liber 5 in cap. 5 Lucæ, post initium
Non otiósa hujus paralýtici, nec angústa medicína est, quando Dóminus et orásse præmíttitur; non útique propter suffrágium, sed propter exémplum. Imitándi enim spécimen dedit, non precándi ámbitum requisívit. Et conveniéntibus ex omni Galilǽa, et Judǽa, et Jerúsalem, legis doctóribus, inter ceterórum remédia debílium, paralýtici istíus medicína descríbitur. Primum ómnium, quod ante díximus, unusquísque æger peténdæ precatóres salútis debet adhibére, per quos nostræ vitæ compágo resolúta, actuúmque nostrórum clauda vestígia, verbi cæléstis remédio reforméntur.
Lectio 2
Sint ígitur áliqui monitóres mentis, qui ánimum hóminis, quamvis exterióris córporis debilitáte torpéntem, ad superióra érigant. Quorum rursus adminículis et attóllere et humiliáre se fácilis ante Jesum locétur, Domínico vidéri dignus aspéctu. Humilitátem enim réspicit Dóminus: quia respéxit humilitátem ancíllæ suæ. Quorum fidem ut vidit, dixit: Homo, remittúntur tibi peccáta tua. Magnus Dóminus, qui aliórum mérito ignóscit áliis: et dum álios probat, áliis reláxat erráta. Cur apud te, homo, colléga non váleat, cum apud Deum servus et interveniéndi méritum, et jus hábeat impetrándi?
Lectio 3
Disce, qui júdicas, ignóscere: disce, qui æger es, impetráre. Si grávium peccatórum diffídis véniam, ádhibe precatóres, ádhibe Ecclésiam, quæ pro te precétur, cujus contemplatióne, quod tibi Dóminus negáre posset, ignóscat. Et quamvis históriæ fidem non debeámus omíttere, ut vere paralýtici istíus corpus credámus esse sanátum: cognósce tamen interióris hóminis sanitátem, cui peccáta donántur. Cum Judǽi ásserunt peccáta a solo Deo posse concédi, Deum útique eum confiténtur; suóque judício perfídiam suam produnt, qui opus ástruunt, ut persónam negent.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Luca
Luc 5:17-26
In quell'occasione: Avvenne un giorno che Gesù stava insegnando. E c'erano attorno a lui seduti dei farisei e dottori della legge, venuti da ogni borgata della Galilea e della Giudea, e anche da Gerusalemme: e la potenza del Signore si manifestava con delle guarigioni. Eccetera.
Omelia di sant'Ambrogio Vescovo
Libro 5 al capo 5 di Luca, dopo il principio
La guarigione di questo paralitico non è inutile né d'una portata ristretta, perché vi vediamo che il Signore comincia a pregare; non già che avesse bisogno di qualche aiuto, ma per darcene l'esempio. Egli ci ha proposto un modello da imitare, non ha cercato l'ostentazione nella preghiera. Essendo presenti dei dottori della legge venuti d'ogni borgata della Galilea, della Giudea e anche da Gerusalemme, fra le guarigioni d'altri infermi, ci è descritta la guarigione di questo paralitico. Anzitutto, come già dicemmo, ogni infermo deve servirsi di intercessori per domandare la sua salute; affinché, in grazia loro, il rilassamento della nostra vita e la Condotta vacillante delle nostre azioni siano riformate dal rimedio della parola celeste.
Lettura 2
Ci siano dunque di quelli che, avvertendo lo spirito dell'uomo, ne elevino l'anima alle cose superiori, benché essa sia intorpidita dalla debolezza dell'indumento corporeo. Coll'aiuto dei quali sollevandosi di nuovo e umiliandosi, l'uomo sia posto facilmente dinanzi a Gesù, degno d'essere rimirato dallo sguardo Divino. Il Signore infatti riguarda all'umiltà: perché «riguardò all'umiltà della sua ancella» Luc. 1, 48. «Vista la loro fede, Gesù) disse: Uomo, ti sono rimessi i tuoi peccati» Luc. 5, 20. Com'è grande il Signore che per il merito degli uni perdona agli altri; e mentre approva i primi, assolve gli errori dei secondi. Perché dunque, o uomo, la preghiera d'un collega non ha influenza su di te, mentre presso Dio anche uno schiavo possiede il merito che occorre per intercedere e il diritto d'impetrare?
Lettura 3
Tu che giudichi impara a perdonare; tu che sei infermo, impara ad impetrare. Se diffidi del perdono dei tuoi gravi peccati, serviti di intercessori, serviti della Chiesa che preghi per te, affinché in grazia di lei il Signore ti perdoni ciò che a te potrebbe negare. E sebbene non dobbiamo non tener conto della veridicità di questa storia, perché noi crediamo che il corpo di questo paralitico fu realmente guarito; riconosciamo però ancora in lui la guarigione dell'uomo interiore, cui vengono rimessi i peccati. Quando i Giudei affermano che il solo Dio può rimettere i peccati, certo con ciò lo confessano Dio; e proclamano col loro proprio giudizio la loro infedeltà, mentre riconoscono l'opera (divina), ma negano (la divinità) della persona.
Ad Primam: il Martirologio dell'11 Giugno 2022
Parti proprie della Messa