Lunedì tra l'Ottava di Pentecoste, Doppio di I Classe, colore liturgico rosso.
Quest'anno di San Norberto Vescovo e Confessore non si fa nulla.
Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:
Al Breviario
Tutto dal Proprio del Tempo come alla Festa di Pentecoste con i Salmi riportati a Mattutino e quelli domenicali da Lodi a Compieta (a Prima come alle Feste). Letture del Mattutino coi Responsori, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazione proprie.
Le Antifone si raddoppiano.
Lunedì tra l'Ottava di Pentecoste, Doppio di I Classe, colore liturgico rosso.
Quest'anno di San Norberto Vescovo e Confessore non si fa nulla.
Tutto come sopra, ovviamente con le solite differenze quanto ai Salmi di Lodi e Compieta.
Liturgia del giorno nel Rito Ambrosiano a cura di Stefano Terenghi
Solennità di I classe di Pentecoste, colore liturgico rosso.
Oggi e per tutta l’Ottava:
1) Communitantes e Hanc igitur proprio
2) In tutte le chiese dove si celebrano almeno due Messe, si segue il seguente schema:
a) la prima Santa Messa è quella “in Ecclesia hyemali pro baptizatis” senza Gloria ma con Credo.
b) le altre Messe sono quelle del giorno.
Vespri dell’Ottava di Pentecoste (c.l. Rosso)
Nell’Ottava di Pentecoste sono proibite le Messe da Requiem anche solenni, non presente cadavere.
Stazione a San Pietro in Sala.
Quest’anno di Sant’Eustorgio Vescovo milanese e confessore non si fa nulla.
Al Messale
Messa del Lunedì tra l'Ottava di Pentecoste:
- Gloria in excelsis
- Orazione unica della Messa
- All'Alleluia ci si genuflette al Versetto Veni Sancte Spiritus. Segue l'omonima Sequenza
- Credo
- Prefazio dello Spirito Santo
- Communicantes e Hanc Igitur di Pentecoste
- Ite Missa est
- Prologo di San Giovanni
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Joánnem
Joann 3:16-21
In illo témpore: Dixit Jesus Nicodémo: Sic Deus diléxit mundum, ut Fílium suum unigénitum daret: ut omnis, qui credit in eum, non péreat, sed hábeat vitam ætérnam. Et réliqua.
Homilía sancti Augustíni Epíscopi
Tract. 12 in Joann., sub fin.
Quantum in médico est, sanáre venit ægrótum. Ipse se intérimit, qui præcépta médici observáre non vult. Venit Salvátor in mundum. Quare Salvátor dictus est mundi, nisi ut salvet mundum, non ut júdicet mundum? Salvári non vis ab ipso: ex te judicáberis. Et quid dicam, Judicáberis? Vide quid ait: Qui credit in eum, non judicátur. Qui autem non credit: quid dictúrum sperábas, nisi: Judicátur? Quod addit: Jam, inquit, judicátus est: nondum appáruit judícium, et jam factum est judícium.
Lectio 2
Novit enim Dóminus qui sunt ejus: novit qui permáneant ad corónam, qui permáneant ad flammam. Novit in área sua tríticum, novit et páleam: novit ségetem, novit et zizánia. Jam judicátus est, qui non credit. Quare judicátus? Quia non crédidit in nómine unigéniti Fílii Dei. Hoc est autem judícium: quia lux venit in mundum, et dilexérunt hómines magis ténebras, quam lucem: erant enim mala ópera eórum. Fratres mei, quorum ópera bona invénit Dóminus? Nullórum. Omnia ópera mala invénit. Quómodo ergo quidam fecérunt veritátem, et venérunt ad lucem? Et hoc enim séquitur: Qui autem facit veritátem, venit ad lucem.
Lectio 3
Sed dilexérunt, inquit, ténebras magis quam lucem. Ibi pósuit vim. Multi enim dilexérunt peccáta sua, multi conféssi sunt peccáta sua: quia qui confitétur peccáta sua, et accúsat peccáta sua, jam cum Deo facit. Accúsat Deus peccáta tua: si et tu accúsas, conjúngeris Deo. Quasi duæ res sunt, homo et peccátor. Quod audis homo, Deus fecit: quod audis peccátor, ipse homo fecit. Dele, quod fecísti, ut Deus salvet, quod fecit. Opórtet ut óderis in te opus tuum, et ames in te opus Dei. Cum autem cœ́perit tibi displicére quod fecísti, inde incípiunt bona ópera tua, quia accúsas mala ópera tua. Inítium óperum bonórum, conféssio est óperum malórum.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni
Giov 3:16-21
In quell'occasione: Gesù disse a Nicodemo: Iddio ha amato tanto il mondo, che ha dato il suo Figlio unigenito: affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna. Eccetera.
Omelia di sant'Agostino Vescovo
Tratt. 12 su Giovanni, verso la fine
Il medico, per quanto è in lui, viene per guarire l'infermo. Si dà la morte da se stesso chi non vuole osservare le prescrizioni del medico. Il Salvatore è venuto nel mondo. Perché è stato chiamato Salvatore del mondo, se non perché è venuto per salvare il mondo e non per condannarlo? Non vuoi essere salvato da lui: sarai giudicato da te stesso. E che dico: Sarai giudicato? Senti cosa dice: «Chi crede in lui, non è giudicato» Joann. 3, 18. Ma chi non crede, che speravi dicesse, se non: È giudicato? Ecco ciò che soggiunge: «È già giudicato» Joann. 3, 18: il giudizio non ancora è stato pubblicato, e già la sentenza è pronunziata.
Lettura 2
Il Signore conosce quelli che sono suoi: conosce quelli che rimangono per la corona, quelli che rimangono per le fiamme. Conosce il frumento della sua aia, ne conosce anche la paglia; conosce il buon grano, e conosce pure la zizzania. «Chi non crede, è già giudicato» Ibi). Perché giudicato? «Perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. Or il giudizio è questo: che la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce; perché le loro opere erano malvage». Miei fratelli, di quanti il Signore trovò buone le opere? Di nessuno. Trovò tutte le opere cattive. Come dunque alcuni praticarono la verità e pervennero alla luce? È ciò che si soggiunge: «Ma chi pratica la verità, viene alla luce» (Joann. 3, 21.
Lettura 3
«Ma essi preferirono, dice, le tenebre alla luce» Joann. 3, 19. Qui è la forza del ragionamento. Giacché molti amarono i loro peccati, molti li confessarono: chi confessa i propri peccati e se ne accusa, già opera in unione con Dio. Dio accusa i tuoi peccati: se li accusi anche tu, ti unisci a Dio. L'uomo e il peccatore sono come due cose distinte. Mi senti nominar l'uomo, esso è opera di Dio: mi senti nominare il peccatore, esso è opera dell'uomo. Distruggi ciò che tu hai fatto, affinché Dio salvi ciò ch'ha fatto lui stesso. Bisogna che tu odii in te l'opera tua, e ami in te l'opera di Dio. Quando comincerà a dispiacerti ciò che tu hai fatto, l'accusa del male che hai commesso sarà il principio delle tue opere buone. Il principio delle opere buone è la confessione delle opere cattive.
Ad Primam: il Martirologio del 7 Giugno 2022
Parti proprie della Messa