Martedì tra l'Ottava di Pentecoste, Doppio di I Classe, colore liturgico rosso.
Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:
Al Breviario
Tutto dal Proprio del Tempo come alla Festa di Pentecoste con i Salmi riportati a Mattutino e quelli domenicali da Lodi a Compieta (a Prima come alle Feste). Letture del Mattutino coi Responsori, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazione proprie.
Le Antifone si raddoppiano.
Martedì tra l'Ottava di Pentecoste, Doppio di I Classe, colore liturgico rosso.
Tutto come sopra, ovviamente con le solite differenze quanto ai Salmi di Lodi e Compieta.
Liturgia del giorno nel Rito Ambrosiano a cura di Stefano Terenghi
Solennità di I classe di Pentecoste, colore liturgico rosso.
Oggi e per tutta l’Ottava:
1) Communitantes e Hanc igitur proprio
2) In tutte le chiese dove si celebrano almeno due Messe, si segue il seguente schema:
a) la prima Santa Messa è quella “in Ecclesia hyemali pro baptizatis” senza Gloria ma con Credo.
b) le altre Messe sono quelle del giorno.
Vespri dell’Ottava di Pentecoste (c.l. Rosso)
Nell’Ottava di Pentecoste sono proibite le Messe da Requiem anche solenni, non presente cadavere.
Stazione a Santa Francesca Romana.
Quest’anno di San Norberto Vescovo e confessore non si fa nulla.
Al Messale
Messa del Martedì tra l'Ottava di Pentecoste:
- Gloria in excelsis
- Orazione unica della Messa
- All'Alleluia ci si genuflette al Versetto Veni Sancte Spiritus. Segue l'omonima Sequenza
- Credo
- Prefazio dello Spirito Santo
- Communicantes e Hanc Igitur di Pentecoste
- Ite Missa est
- Prologo di San Giovanni
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Joánnem
Joann 10:1-10
In illo témpore: Dixit Jesus pharisǽis: Amen, amen dico vobis: qui non intrat per óstium in ovíle óvium, sed ascéndit aliúnde, ille fur est, et latro. Qui autem intrat per óstium, pastor est óvium. Et réliqua.
Homilía sancti Augustíni Epíscopi
Tract. 45 in Joann. post initium
Dóminus de grege suo, et de óstio quo intrátur ad ovíle, similitúdinem propósuit in hodiérna lectióne. Dicant ergo pagáni: Bene vívimus! Si per óstium non intrant, quid prodest eis unde gloriántur? Ad hoc enim debet unicuíque prodésse bene vívere, ut detur illi semper vívere: nam cui non datur semper vívere, quid prodest bene vívere? Quia nec bene vívere dicéndi sunt, qui finem bene vivéndi vel cæcitáte nésciunt, vel inflatióne contémnunt. Non est autem cuíquam spes vera et certa semper vivéndi, nisi agnóscat vitam, quod est Christus, et per jánuam intret in ovíle.
Lectio 2
Quærunt ergo plerúmque tales hómines étiam persuadére homínibus, ut bene vivant, et Christiáni non sint. Per áliam partem volunt ascéndere, rápere et occídere; non, ut bonus pastor, conserváre atque salváre. Fuérunt ergo quidam philósophi de virtútibus et vítiis subtília multa tractántes, dividéntes, definiéntes, ratiocinatiónes acutíssimas concludéntes, libros impléntes, suam sapiéntiam buccis crepántibus ventilántes, qui étiam dícere audérent homínibus: Nos sequímini, sectam nostram tenéte, si vultis beáte vívere. Sed non intrábant per óstium: pérdere volébant, mactáre et occídere.
Lectio 3
Quid de istis dicam? Ecce ipsi pharisǽi legébant, et in eo quod legébant, Christum sonábant, ventúrum sperábant, et præséntem non agnoscébant. Jactábant se étiam ipsi inter Vidéntes, hoc est, inter sapiéntes, et negábant Christum, et non intrábant per óstium. Ergo et ipsi, si quos forte sedúcerent, mactándos et occidéndos, non liberándos sedúcerent. Et hos dimittámus. Videámus illos, si forte ipsi intrant per óstium, qui ipsíus Christi nómine gloriántur. Innumerábiles enim sunt, qui se Vidéntes non solum jactant, sed a Christo illuminátos vidéri volunt: sunt autem hærétici.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni
Giov 10:1-10
In quell'occasione: Gesù disse ai farisei: In verità, in verità vi dico: Chi non entra nell'ovile delle pecore per la porta, ma s'introduce da un'altra parte, è ladro e assassino. Colui invece che entra per la porta, è pastore delle pecore. Eccetera.
Omelia di sant'Agostino Vescovo
Trattato 45 su Giovanni, dopo il principio
Il Signore nella lettura odierna ha proposto una parabola relativa al suo gregge e alla porta per cui s'entra nell'ovile. Dicano pure i pagani: Noi viviamo bene! Se non entrano per la porta, che serve loro ciò di cui si gloriano? Il viver bene deve fruttare a ciascuno di vivere sempre; perché che giova viver bene a chi non è dato di viver sempre? Non si può dire che vivano bene coloro che o per cecità non conoscono la fine d'una vita buona, o la disprezzano per orgoglio. Nessuno può avere speranza vera e certa di vivere sempre, se non conosce la vita, ch'è Cristo, e non entra nell'ovile per la porta.
Lettura 2
Uomini siffatti cercano spesso di persuadere anche i loro simili a vivere onestamente, senza essere perciò cristiani. Essi vogliono introdursi da un'altra parte, rapire ed uccidere; non facendo come il buon pastore, che vuole conservarle e salvarle. Ci sono stati dei filosofi che hanno trattato lungamente con sottilità intorno alle virtù e ai vizi, distinguendo, definendo, traendo conclusioni di ragionamenti assai ingegnosi, riempiendo libri, vantando la propria sapienza con gran rumore, giungendo fino a dire agli uomini: Seguiteci, unitevi alla nostra setta, se volete vivere felicemente. Ma essi non entravano per la porta: volevano distruggere, ammazzare, e uccidere.
Lettura 3
Che dirò dei Giudei? Ecco gli stessi farisei leggevano, e in ciò che leggevano celebravano il Cristo, ne speravano la venuta, e non lo riconoscevano punto, sebbene fosse presente. Si vantavano ancora d'essere del numero dei Veggenti, cioè, dei sapienti, e negavano il Cristo, e non entravano per la porta. Anch'essi per conseguenza, se riuscivano a sedurne alcuni, li attiravano non per liberarli, ma per ammazzarli e ucciderli. Ma lasciamo anche questi. Vediamo se almeno entrano per la porta coloro che si gloriano del nome dello stesso Cristo. Sono innumerevoli coloro che non solo si spacciano per Veggenti, ma vogliono essere considerati come illuminati da Cristo: e questi sono gli eretici.
Ad Primam: il Martirologio dell'8 Giugno 2022
Parti proprie della Messa