18 dicembre 2020

Sabato 19 Dicembre 2020 nella liturgia

 



Sabato delle Quattro Tempora d'Avvento, Feria Maggiore non privilegiata, colore liturgico violaceo. Giorno di digiuno e astinenza.

Alla sola Messa si fa la commemorazione della Vigilia di San Tommaso Apostolo anticipata al Sabato.

Primi Vespri della IV Domenica d'Avvento, Domenica Maggiore di II Classe, Semidoppio, colore liturgico violaceo.


Qui per le peculiarità dell'Avvento:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2020/11/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-davvento.html


Al Breviario

All'Ufficio delle Quattro Tempora:

Al Mattutino Invitatorio, Inno, Antifone, Salmi e Versetto dal Salterio (Notturno unico) con le Letture e i Responsori del Proprio del Tempo. A Lodi si dicono le Antifone del Sabato antecedente la Vigilia di Natale, con i Salmi (Schema II), il Capitolo, l'Inno e il Versetto dal Salterio; Ant. al Ben. e Orazione delle Quattro Tempora. Da Lodi a Nona si dicono le stesse Antifone che a Lodi con il resto dal Salterio e l'Orazione della Quattro Tempora.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono le Preci Feriali a tutte le Ore da Lodi a Nona.

All'Ufficio domenicale:

Ai Vespri si fa tutto dalla IV Domenica d'Avvento con i Salmi e l'Inno dal Salterio, e la Grande Antifona al Magn. O radix Jesse.

Le Antifone non si raddoppiano (eccetto O radix Jesse), si dicono le Preci a Compieta.


Al Messale

Si celebra la Messa del Sabato delle Quattro Tempora d'Avvento:

  • Dopo il Kyrie, omettendo il Dominus vobiscum ma dicendo Flectamus genua, si dice la Colletta Deus qui conspicis, che è l'Orazione usata dal Breviario e si dice anche quando le Quattro Tempora sono solo commemorate.
  • Seguono quattro Profezie di Isaia ognuna col suo Graduale e Orazione; la quinta Profezia è di Daniele, continuata nell'Inno, e si chiude col Dominus vobiscum e l'Orazione Deus qui tribuis.
  • Qui si aggiungono la commemorazione, la Colletta pro diversitate Temporum assignata, e quelle ad libitum:
    • La seconda Colletta è la commemorazione della Vigilia di San Tommaso Apostolo (dal Comune delle Vigilie degli Apostoli)
    • La terza è de S. Maria (Deus qui de Beatae Mariae)
    • Altre due o quattro Collette ad libitum
  • La Messa prosegue normalmente come una Messa feriale d'Avvento, dunque senza Alleluia. Le Secrete e Postcommunio sono sempre cinque o sette: della Messa, della Vigilia anticipata, de S. Maria e altre due o quattro ad libitum
  • Prefazio Comune
  • Benedicamus Domino
  • Come Ultimo Vangelo si legge quello della Messa del Comune delle Vigilie degli Apostoli


Oppure si può celebrare la Messa privata della Vigilia di San Tommaso (Messa Ego autem dal Comune delle Vigilie degli Apostoli, paramenti violacei; si dicono cinque o sette Orazioni di cui la prima è della Messa, la seconda delle Quattro Tempora, la terza de S. Maria e le altre ad libitum, l'Alleluia è omesso, Prefazio Comune, Benedicamus Domino, come ultimo Vangelo si legge quello della Messa delle Quattro Tempora).


Letture del Mattutino (in latino)

AD NOCTURNUM

Lectio 1

Léctio sancti Evangélii secúndum Lucam

Luc 3:1-6

Anno quintodécimo impérii Tibérii Cǽsaris, procuránte Póntio Piláto Judǽam. Et réliqua.

Homilía sancti Gregórii Papæ

Homilia 20 in Evangelia

Redemptóris nostri Præcúrsor, quo témpore prædicatiónis offícium accéperit, memoráto Románæ reipúblicæ príncipe, et Judǽæ régibus, designátur. Quia enim illum prædicáre veniébat, qui et ex Judǽa quosdam, et multos ex géntibus redemptúrus erat: per regem géntium et príncipes Judæórum prædicatiónis ejus témpora designántur. Quia autem gentílitas colligénda erat, et Judǽa pro culpa perfídiæ dispergénda, ipsa quoque descríptio terréni principátus osténdit: quóniam et in Romána república unus præfuísse descríbitur, et in Judǽæ regno per quartam partem plúrimi principabántur.

Lectio 2

Voce étenim nostri Redemptóris dícitur: Omne regnum in seípsum divisum desolábitur. Liquet ergo, quod ad finem regni Judǽa pervénerat, quæ tot régibus divisa subjacébat. Apte quoque non solum quibus régibus, sed étiam quibus sacerdótibus actum sit, demonstrátur: et quia illum Joánnes Baptísta prædicáret, qui simul Rex et Sacérdos exsísteret, Lucas Evangelísta prædicatiónis ejus témpora per regnum et sacerdótium designávit.

Lectio 3

Et venit in omnem regiónem Jordánis, prǽdicans baptísmum pœniténtiæ in remissiónem peccatórum. Cunctis legéntibus liquet, quia Joánnes non solum baptísmum pœniténtiæ prædicávit, verum étiam quibúsdam dedit: sed tamen baptísmum suum in remissiónem peccatórum dare non pótuit. Remíssio étenim peccatórum in solo nobis baptísmo Christi tribúitur. Notándum itaque, quod dícitur: Prǽdicans baptísmum pœniténtiæ in remissiónem peccatórum: quóniam baptísmum, quod peccáta sólveret, quia dare non póterat, prædicábat: ut sicut incarnátum Verbum Patris præcurrébat verbo prædicatiónis, ita baptísmum pœniténtiæ, quo peccáta solvúntur, præcúrreret suo baptísmate, quo peccáta solvi non possunt.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Lettura del santo Vangelo secondo Luca

Luc 3:1-6

L'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era procuratore della Giudea. Eccetera.

Omelia di san Gregorio Papa

Omelia 20 sul Vangelo

In qual tempo il Precursore del nostro Redentore ricevesse l'ufficio di predicare, ci è indicato facendo menzione del capo dell'impero romano, e dei re della Giudea. E siccome egli veniva ad annunziare colui che doveva redimere e alcuni fra i Giudei e molti fra i Gentili; così viene designato il tempo della sua predicazione citando un re dei Gentili e i principi dei Giudei. E perché la Gentilità doveva essere riunita, mentre la nazione Giudaica doveva andare dispersa in punizione della sua perfidia, anche ciò ci viene indicato nella menzione dei capi del potere civile: uno solo, ci si dice, dominava nella Repubblica romana, mentre molti comandavano nel regno della Giudea diviso in quattro parti.

Lettura 2

Difatti la voce del nostro Redentore dice: «Ogni regno diviso in se stesso sarà devastato» Mt 12,25. È chiaro dunque che la Giudea, divisa e sottomessa a tanti capi, era giunta al suo termine. E con ragione si dice ancora non solo sotto quali re, ma anche sotto quali sacerdoti avvenne il fatto: e siccome Giovanni Battista annunziava colui che doveva essere insieme Re e Sacerdote, così l'Evangelista Luca designa il tempo della sua predicazione menzionando e i capi del potere civile e le autorità sacerdotali.

Lettura 3

«Ed andò per tutto il paese intorno al Giordano predicando un battesimo di pentimento per la remissione dei peccati» Lc 3,3. A chiunque legge è evidente che Giovanni non solo predicò un battesimo di pentimento, ma lo amministrò altresì a parecchi: tuttavia non poté dare il suo battesimo per la remissione dei peccati. Poiché la remissione dei peccati ci è conferita soltanto dal battesimo di Cristo. Si noti pertanto ciò che è detto: «Predicando un battesimo di pentimento, per la remissione dei peccati»: perché non potendo dare il battesimo che rimette i peccati, egli lo predicava: così che come colla parola della predicazione precorreva il Verbo del Padre, così col suo battesimo, per il quale non possono essere rimessi i peccati, precorreva il battesimo di pentimento che rimette i peccati.


Ad Primam: il Martirologio del 20 Dicembre 2020.

Tertiodecimo Kalendas Januarii, luna quinta.



Nel tredicesimo giorno alle Calende di Gennaio, luna quinta.





Parti proprie della Messa (in latino)

INTROITUS

Veni, et osténde nobis fáciem tuam, Dómine, qui sedes super Chérubim: et salvi érimus. --- Qui regis Israël, inténde: qui dedúcis, velut ovem, Joseph. --- Glória Patri --- Veni, et osténde nobis fáciem tuam, Dómine, qui sedes super Chérubim: et salvi érimus.

COLLECTA

Orémus.

V. Flectámus génua.

R. Leváte.

Deus, qui cónspicis, quia ex nostra pravitáte afflígimur: concéde propítius; ut ex tua visitatióne consolémur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

PROPHETIA I

Léctio Isaíæ Prophétæ

Isa 19:20-22

In diebus illis: Clamábunt ad Dóminum a facie tribulántis, et mittet eis salvatórem et propugnatórem, qui líberet eos. Et cognoscétur Dóminus ab Ægýpto, et cognóscent Ægýptii Dóminum in die illa: et colent eum in hóstiis et in munéribus: et vota vovébunt Dómino, et solvent. Et percútiet Dóminus Ægýptum plaga, et sanábit eam: et revertántur ad Dóminum, et placábitur eis, et sanábit eos Dóminus, Deus noster.

R. Deo gratias.

GRADUALE

A summo cœlo egréssio ejus: et occúrsus ejus usque ad summum ejus. Cœli enárrant glóriam Dei: et opera mánuum ejus annúntiat firmaméntum.

ORATIO

Orémus.

V. Flectámus génua.

R. Leváte.

Concéde, quǽsumus, omnípotens Deus: ut, qui sub peccáti jugo et vetústa servitúte deprímimur; exspectáta unigéniti Fílii tui nova nativitáte liberémur: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

PROPHETIA II

Léctio Isaíæ Prophétæ

Isa 35:1-7

Hæc dicit Dóminus: Lætábitur desérta et ínvia, ei exsultábit solitúdo, et florébit quasi lílium. Gérminans germinábit, et exsultábit lætabúnda et laudans: glória Líbani data est ei: decor Carméli et Saron, ipsi vidébunt glóriam Dómini, et decórem Dei nostri. Confortáte manus dissolútas, et génua debília roboráte. Dícite pusillánimis: Confortámini, et nolíte timére: ecce, Deus vester ultiónem addúcet retributiónis: Deus ipse véniet, et salvábit vos. Tunc aperiéntur óculi cæcórum, et aures surdórum patébunt. Tunc sáliet sicut cervus claudus, et apérta erit lingua mutórum: quia scissæ sunt in desérto aquæ, et torréntes in solitúdine. Et quæ erat árida, erit in stagnum, et sítiens in fontes aquárum: ait Dóminus omnípotens.

R. Deo gratias.

GRADUALE

In sole pósuit tabernáculum suum: et ipse tamquam sponsus procédens de thálamo suo. A summo cœlo egréssio ejus: et occúrsus ejus usque ad summum ejus.

ORATIO

Orémus.

V. Flectámus génua.

R. Leváte.

Indígnos nos, quǽsumus, Dómine, fámulos tuos, quos actiónis própriæ culpa contrístat, unigéniti Fílii tui advéntu lætífica: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

PROPHETIA III

Léctio Isaíæ Prophétæ

Is 40:9-11

Hæc dicit Dóminus: Super montem excélsum ascénde tu, qui evangelízas Sion: exálta in fortitúdine vocem tuam, qui evangelízas Jerúsalem: exálta, noli timére. Dic civitátibus Juda: Ecce, Deus vester: ecce, Dóminus Deus in fortitúdine véniet, et bráchium ejus dominábitur: ecce, merces ejus cum eo, et opus illíus coram illo. Sicut pastor gregem suum pascet: in bráchio suo congregábit agnos, et in sinu suo levábit, Dóminus, Deus noster.

R. Deo gratias.

GRADUALE

Dómine, Deus virtútum, convérte nos: et osténde fáciem tuam, et salvi érimus. Excita, Dómine, poténtiam tuam, et veni, ut salvos fácias nos.

ORATIO

Orémus.

V. Flectámus génua.

R. Leváte.

Prǽsta, quǽsumus, omnípotens Deus: ut Fílii tui ventúra sollémnitas et præséntis nobis vitæ remédia cónferat, et prǽmia ætérna concédat. Per eúndem Dóminum nostrum Jesum Christum Fílium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

PROPHETIA IV

Léctio Isaíæ Prophétæ

Is 45:1-8.

Hæc dicit Dóminus christo meo Cyro, cujus apprehéndi déxteram, ut subjíciam ante fáciem ejus gentes, et dorsa regum vertam, et apériam coram eo jánuas, et portæ non claudéntur. Ego ante te ibo: et gloriósos terræ humiliábo: portas ǽreas cónteram, et vectes férreos confríngam. Et dabo tibi thesáuros abscónditos et arcána secretórum: ut scias, quia ego Dóminus, qui voco nomen tuum, Deus Israël. Propter servum meum Jacob, et Israël electum meum, et vocávi te nómine tuo: assimilávi te, et non cognovísti me. Ego Dóminus, et non est ámplius: extra me non est Deus: accínxi te, et non cognovísti me: ut sciant hi, qui ab ortu solis, et qui ab occidénte, quóniam absque me non est. Ego Dóminus, et non est alter, formans lucem et creans ténebras, fáciens pacem et creans malum: ego Dóminus faciens omnia hæc. Roráte, cœli, désuper, et nubes pluant justum: aperiátur terra, et gérminet Salvatórem: et justítia oriátur simul: ego Dóminus creávi eum.

R. Deo gratias.

GRADUALE

Excita, Dómine, poténtiam tuam, et veni, ut salvos fácias nos. Qui regis Israël, inténde: qui dedúcis, velut ovem, Joseph: qui sedes super Chérubim, appáre coram Ephraim, Bénjamin, et Manásse.

ORATIO

Orémus.

V. Flectámus génua.

R. Leváte.

Preces pópuli tui, quǽsumus, Dómine, cleménter exáudi: ut, qui juste pro peccátis nostris afflígimur, pietátis tuæ visitatióne consolémur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

PROPHETIA V

Léctio Daniélis Prophétæ

Dan 3:47-51

In diebus illis: Angelus Dómini descéndit cum Azaría et sóciis ejus in fornácem: et excússit flammam ignis de fornáce, et fecit médium fornácis quasi ventum roris flantem. Flamma autem effundebátur super fornácem cúbitis quadragínta novem: et erúpit, et incéndit, quos répperit juxta fornácem de Chaldǽis, minístros regis, qui eam incendébant. Et non tétigit eos omníno ignis, neque contristavit, nec quidquam moléstia íntulit. Tunc hi tres quasi ex uno ore laudábant, et glorificábant, et benedicébant Deum in fornáce, dicéntes:

HYMNUS

Dan 3:52-53

Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostrórum. Et laudábilis et gloriósus in sǽcula. Et benedíctum nomen glóriæ tuæ, quod est sanctum. Et laudábile et gloriósum in sǽcula. Benedíctus es in templo sancto glóriæ tuæ. Et laudábilis et gloriósus in sǽcula. Benedíctus es super thronum sanctum regni tui. Et laudábilis et gloriósus in sǽcula. Benedíctus es super sceptrum divinitátis tuæ. Et laudábilis et gloriósus in sǽcula. Benedíctus es, qui sedes super Chérubim, íntuens abýssos. Et laudábilis et gloriósus in sǽcula. Benedíctus es, qui ámbulas super pennas ventórum et super undas maris. Et laudábilis et gloriósus in sǽcula. Benedícant te omnes Angeli et Sancti tui. Et laudent te et gloríficent in sǽcula. Benedícant te cœli, terra, mare, et ómnia quæ in eis sunt. Et laudent te et gloríficent in sǽcula. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. Et laudábili et glorióso in sǽcula. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper: et in sǽcula sæculórum. Amen. Et laudábili et glorióso in sǽcula. Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostrórum. Et laudábilis et gloriósus in sǽcula.

ORATIO

V. Dóminus vobíscum.

R. Et cum spiritu tuo.

Orémus. Deus, qui tribus púeris mitigásti flammas ignium: concéde propítius; ut nos fámulos tuos non exúrat flamma vitiórum. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

COMMEMORATIO VIGILIAE S. THOMAE ET COLLECTAE PRO DIVERSITATE TEMPORUM ASSIGNATA

Orémus. Da, quǽsumus, omnípotens Deus: ut beáti Thomae Apóstoli tui, quam prævenímus, veneránda sollémnitas, et devotiónem nobis áugeat et salútem.

Deus, qui de beátæ Maríæ Vírginis útero Verbum tuum, Angelo nuntiánte, carnem suscípere voluísti: præsta supplícibus tuis; ut, qui vere eam Genetrícem Dei credimus, ejus apud te intercessiónibus adjuvémur.

Orationes ad libitum.

EPISTOLA

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Thessalonicénses

2 Thess 2:1-8

Fratres: Rogámus vos per advéntum Dómini nostri Jesu Christi, et nostræ congregatiónis in ipsum: ut non cito moveámini a vestro sensu, neque terreámini, neque per spíritum, neque per sermónem, neque per epístolam tamquam per nos missam, quasi instet dies Dómini. Ne quis vos sedúcat ullo modo: quóniam nisi vénerit discéssio primum, et revelátus fuerit homo peccáti, fílius perditiónis, qui adversátur, et extóllitur supra omne, quod dícitur Deus aut quod cólitur, ita ut in templo Dei sédeat osténdens se, tamquam sit Deus. Non retinétis, quod, cum adhuc essem apud vos, hæc dicébam vobis? Et nunc quid detíneat, scitis, ut revelétur in suo témpore. Nam mystérium jam operátur iniquitátis: tantum ut, qui tenet nunc, téneat, donec de médio fiat. Et tunc revelábitur ille iníquus, quem Dóminus Jesus interfíciet spíritu oris sui, et déstruet illustratióne advéntus sui.

GRADUALE

Qui regis Israël, inténde: qui dedúcis, velut ovem, Joseph. Qui sedes super Chérubim, appáre coram Ephraim, Bénjamin, et Manásse. Excita, Dómine, poténtiam tuam, et veni: ut salvos fácias nos.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam.

Luc 3:1-6

Anno quintodécimo impérii Tibérii Cǽsaris, procuránte Póntio Piláto Judǽam, tetrárcha autem Galilǽæ Heróde, Philíppo autem fratre ejus tetrárcha Iturǽæ et Trachonítidis regionis, et Lysánia Abilínæ tetrárcha, sub princípibus sacerdotum Anna et Cáipha: factum est verbum Domini super Joannem, Zacharíæ filium, in deserto. Et venit in omnem regiónem Jordánis, prǽdicans baptísmum pæniténtiæ in remissiónem peccatórum, sicut scriptum est in libro sermónum Isaíæ Prophétæ: Vox clamántis in desérto: Paráte viam Dómini: rectas fácite sémitas ejus: omnis vallis implébitur: et omnis moris et collis humiliábitur: et erunt prava in dirécta, et áspera in vias planas: et vidébit omnis caro salutáre Dei.

OFFERTORIUM

Orémus. Exsúlta satis, fília Sion, prǽdica, fília Jerúsalem: ecce, Rex tuus venit tibi sanctus et Salvátor.

SECRETAE

Sacrifíciis præséntibus, quǽsumus, Dómine, placátus inténde: ut et devotióni nostræ profíciant et salúti. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Apostólici reveréntia cúlminis offeréntes tibi sacra mystéria, Dómine, quǽsumus: ut beáti Thomae Apóstoli tui suffrágiis, cujus natalícia prævenímus; plebs tua semper et sua vota deprómat, et desideráta percípiat.

In mentibus nostris, quæsumus, Dómine, veræ fídei sacraménta confírma: ut, qui concéptum de Vírgine Deum verum et hóminem confitémur; per ejus salutíferæ resurrectiónis poténtiam, ad ætérnam mereámur perveníre lætítiam.

Orationes ad libitum

PRAEFATIO COMMUNE

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: (Sanctus).

COMMUNIO

Exsultávit ut gigas ad curréndam viam: a summo cœlo egréssio ejus, et occúrsus ejus usque ad summum ejus.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Quǽsumus, Dómine, Deus noster: ut sacrosáncta mystéria, quæ pro reparatiónis nostræ munímine contulísti; et præsens nobis remédium esse fácias et futúrum. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Sancti Apóstoli tui Thomae, quǽsumus. Dómine, supplicatióne placátus: et veniam nobis tríbue, et remédia sempitérna concéde.

Grátiam tuam, quæsumus, Dómine, méntibus nostris infúnde: ut, qui, Angelo nuntiánte, Christi, Fílii tui, incarnatiónem cognóvimus; per passiónem ejus et crucem, ad resurrectiónis glóriam perducámur.

Orationes ad libitum.

ULTIMUM EVANGELIUM

Sequéntia sancti Evangélii secúndum Joánnem.

Joann. 15. 12-16.

In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Hoc est præcéptum meum, ut diligátis ínvicem, sicut diléxi vos. Majórem hac dilectiónem nemo habet, ut ánimam suam ponat quis pro amícis suis. Vos amíci mei estis, si fecéritis quæ ego præcípio vobis. Jam non dicam vos servos: quia servus nescit, quid fáciat dóminus ejus. Vos autem dixi amícos: quia ómnia, quæcúmque audivi a Patre meo, nota feci vobis. Non vos me elegístis: sed ego elégi vos, et posui vos, ut eátis, et fructum afferátis: et fructus vester maneat: ut, quodcúmque petiéritis Patrem in nómine meo, det vobis.


Traduzione italiana

INTROITO

Vieni, o Signore, e mostraci il tuo volto benigno, Tu che sei assiso fra i Cherubini; e saremo salvi. --- Ascolta, o pastore d'Israele, che guidi Giuseppe come un gregge. --- Gloria --- Vieni, o Signore, e mostraci il tuo volto benigno, Tu che sei assiso fra i Cherubini; e saremo salvi.

COLLETTA

Preghiamo.

V. Pieghiamo le ginocchia.

R. Alzatevi.

O Signore, che ci vedi umiliati dalle nostre iniquità; concedici benigno di essere consolati dalla tua venuta: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRIMA PROFEZIA

Dal libro del profeta Isaia.

Isa 19:20-22

In quei giorni alzeranno la voce al Signore contro l'oppressore, ed Egli manderà loro un Salvatore, un difensore a liberarli. E il Signore sarà conosciuto dall'Egitto, e gli Egiziani in quel giorno conosceranno il Signore, e lo onoreranno con sacrifici e offerte, faranno dei voti e li adempiranno, e il Signore percuoterà l'Egitto, farà la piaga e la risanerà. E torneranno al Signore, il quale si placherà e li sanerà.

R. Deo gratias

GRADUALE

Da un estremo dei cieli sorge e fino all'altro estremo compie il suo giro. I cieli narrano la gloria del Signore, e il firmamento canta le opere della sua mano.

ORAZIONE

Preghiamo.

V. Pieghiamo le ginocchia.

R. Alzatevi.

O Signore, concedici che, gementi sotto il giogo del peccato per antica servitù, siamo liberati dall'aspettata nuova nascita dell'Unigenito tuo Figlio: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

SECONDA PROFEZIA

Dal libro del profeta Isaia

Isa 35:1-7

Ecco ciò che dice il Signore: Il deserto, la terra senza vie, sarà piena di letizia, la solitudine tripudierà, fiorirà come giglio. Si coprirà di fiori, esulterà, canterà piena di gioia: a lei sarà data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron: essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Fortificate le mani deboli, rinfrancate le ginocchia tremanti; dite ai pusillanimi: «Fatevi coraggio, non temete: ecco il vostro Dio, Egli farà le meritate vendette: Dio stesso verrà e vi salverà». Allora gli occhi dei ciechi si apriranno, si apriranno le orecchie dei sordi. Lo zoppo salterà come un cervo, sarà sciolta la lingua dei muti. Le acque sgorgheranno nel deserto, i torrenti nella solitudine; e la terra che fu arida diventerà un lago, la terra riarsa avrà abbondanza di sorgenti.

R. Deo gratias

GRADUALE

Nei cieli pose una stanza per il sole; che ne esce come uno sposo dalla sua alcova. Da un estremo dei cieli sorge, e fino all'altro estremo compie il suo giro.

ORAZIONE

Preghiamo.

V. Pieghiamo le ginocchia.

R. Alzatevi.

O Signore, te ne preghiamo, rallegra con la venuta del tuo Unigenito Figlio noi tuoi servi, rattristati dalle nostre azioni colpevoli: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

TERZA PROFEZIA

Dal libro del profeta Isaia.

Is 40:9-11

Così parla il Signore: Ascendi sopra un alto monte, tu che porti a Sion la buona novella, alza con forza la tua voce, tu che porti la buona novella a Gerusalemme, grida forte; non temere, di' alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio, ecco il Signore Dio viene, con gran potenza, il suo braccio trionferà. Ha con sé la mercede, davanti agli occhi l'opera sua. Come un pastore pascerà il suo gregge, raccoglierà gli agnelli nelle sue braccia, li porterà nel suo seno». Egli il Signore Dio nostro.

R. Deo gratias.

GRADUALE

Signore, Dio degli eserciti, ristòraci; volgi sereno il tuo volto, e saremo salvi, suscita, o Signore, la tua potenza e vieni a salvarci.

ORAZIONE

Preghiamo.

V. Pieghiamo le ginocchia.

R. Alzatevi.

T i supplichiamo, Signore Dio onnipotente, affinché la vicina solennità del tuo Unigenito ci porti gli aiuti per la vita presente, e ci conceda le ricompense eterne. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

QUARTA PROFEZIA

Dal libro del profeta Isaia.

Is 45:1-8.

Questo dice il Signore al suo inviato Ciro, da me preso per mano, per assoggettare davanti a lui le nazioni e porre in fuga i re: aprirò davanti a lui le porte; e le porte resteranno aperte: «Io andrò dinanzi a te; umilierò i grandi della terra, romperò le porte di bronzo, spezzerò le sbarre di ferro. A te darò i tesori nascosti, le ricchezze sepolte; affinché tu sappia che io sono il Signore, il Dio d'Israele che ti chiamo a nome. Per amor del mio servo Giacobbe e d'Israele mio eletto io ti ho scelto, e tu non mi hai conosciuto; io sono il Signore, e non ve n'è altri: fuori di me non v'è Dio. Io ti ho cinto, quando tu non mi conoscevi, affinché si sappia dall'oriente all'occidente che è niente fuori di me. Io sono il Signore e non ve n'è altri. Io creo la luce e formo le tenebre; stabilisco la pace e faccio venire i castighi; io sono il Signore che faccio tutte queste cose». Mandate dall'alto, o cieli, la vostra rugiada, e le nubi piovano il Giusto, la terra si apra e germogli il Salvatore, e nasca insieme la giustizia! Io, il Signore, l'ho creato.

R. Deo gratias.

GRADUALE

Signore, suscita la tua potenza, e vieni a salvarci. O Pastore re d'Israele, ascoltaci; Tu che guidi Giuseppe come una pecorella; Tu che sei assiso tra i Cherubini, mostrati ad Efraim, Beniamino e Manasse.

ORAZIONE

Preghiamo.

V. Pieghiamo le ginocchia.

R. Alzatevi.

O Signore, esaudisci clemente, te ne preghiamo, le preghiere del tuo popolo, perché l'avvento della tua misericordia conforti noi, giustamente puniti per i nostri peccati: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

QUINTA PROFEZIA

Dal libro del profeta Daniele.

Dan 3:47-51

Allora, l'Angelo del Signore discese tra Azaria ed i suoi compagni nella fornace, ed allontanava da essi la fiamma del fuoco. Egli rese il centro della fornace come un luogo ove soffiasse un vento pieno di rugiada. La fiamma si alzava di quarantanove cubiti; divampò e arse i ministri del re, che erano intenti ad attizzare il fuoco. Il fuoco invece non toccò i tre giovani in modo alcuno, non fece loro alcun male, non li molestò affatto. Allora questi tre, come con una sola bocca, si misero a lodare, a glorificare, a benedire Dio nella fornace, dicendo:

INNO

Dan 3:52-53

Benedetto sei tu, o Signore, Dio dei padri nostri. Tu sei degno d'eterna lode e gloria. Benedetto il tuo nome glorioso e santo, degno di esser lodato e sopra tutti esaltato per tutti i secoli. Tu sei benedetto nel tempio santo della tua gloria, sei degno di suprema lode e gloria nei secoli. Tu sei benedetto nel trono del tuo regno, sei degno di suprema lode ed esaltazione nei secoli. Tu sei benedetto per lo scettro della tua divinità. E degno di lode e glorioso nei secoli. Sei benedetto tu, che scruti gli abissi e stai assiso sopra i Cherubini, sei degno di lode e di eterna esaltazione. Benedetto sei tu, che voli sulle ali dei venti e sulle onde del mare. E degno di essere lodato e glorificato in eterno. Ti benedicano tutti gli Angeli e Santi tuoi. E ti lodino e glorifichino in eterno. Ti benedicano i cieli, la terra, il mare e tutto quello che in essi si trova. E ti lodino e glorifichino in eterno. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo: a Colui che è degno di lode e di gloria in eterno. Come era nel principio, ora, e sempre nei secoli dei secoli. Amen. A Colui che è degno di lode e di gloria in eterno. Benedetto sei tu, o Signore, Dio dei padri nostri. E degno di essere lodato e glorificato in eterno.

ORAZIONE

V. Il Signore sia con voi.

R. E con il tuo spirito.

Preghiamo. O Dio, che hai rese innocue per i tre giovani le fiamme ardenti, benigno concedici che non veniam bruciati dal fuoco delle nostre passioni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMEMORAZIONE DELLA VIGILIA DI SAN TOMMASO E COLLETTE PRO DIVERSITATE TEMPORUM ASSIGNATAE

Preghiamo. O Dio onnipotente, concedi, te ne supplichiamo, che la veneranda solennità del beato Tommaso Apostolo tu, alla quale ci prepariamo, ci rechi un annunzio di devozione e di salvezza.

O Dio, tu hai voluto che all'annuncio dell'angelo, il tuo Figlio si incarnasse nel seno della beata Vergine Maria: concedi a noi di essere aiutati presso di te dall'intercessione di Colei che crediamo vera Madre di Dio.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione.

EPISTOLA

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi.

2 Thess 2:1-8

Fratelli: Or riguardo alla venuta del Signore nostro e alla nostra riunione per muovergli incontro, vi preghiamo di non lasciarvi smuovere né atterrire da false ispirazioni, o da discorso, o da lettera spacciata per nostra, per l'idea che sia imminente il giorno del Signore. Che nessuno v'inganni in alcun modo, poiché quel giorno non verrà se prima non sia avvenuta l'apostasia e non si sia manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario che si innalza sopra tutto quello che dicesi Dio, od è oggetto di venerazione, fino ad assidersi nel tempio di Dio proclamandosi Dio. Non vi ricordate come, quando ero ancor presso di voi, vi dicevo queste cose? E voi ben sapete chi or lo trattiene, perché non si manifesti che a suo tempo. Già il mistero dell'iniquità è in azione; solamente v'è chi lo tratterrà finché non sia tolto di mezzo. E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù ucciderà col fiato della sua bocca e annienterà con lo splendore della sua venuta.

GRADUALE

O Pastore re d'Israele, ascoltaci; Tu che guidi Giuseppe come una pecorella. Tu che sei assiso tra i Cherubini, mostrati a Efraim, Beniamino e Manasse. Suscita, Signore, la tua potenza, e vieni a salvarci.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca.

Luc 3:1-6

L’anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, essendo Ponzio Pilato procuratore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, suo fratello Filippo tetrarca dell' Iturea e della Traconítide, e Lisania tetrarca dell'Abiléne, sotto i gran sacerdoti Anna e Caifa, la parola del Signore si fece udire a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli andò in tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di penitenza per la remissione dei peccati, come sta scritto nel libro dei discorsi del profeta Isaia: «Voce di colui che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni valle sarà colmata, ogni monte, ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diventeranno diritte, le vie scabrose diventeranno piane; e ogni uomo vedrà la salvezza di Dio».

OFFERTORIO

Preghiamo. Esulta con tutte le tue forze, o figlia di Gerusalemme; ecco, viene a te il tuo santo Re e Salvatore.

SECRETE

O Signore, guarda benigno queste offerte; affinché giovino alla nostra pietà e alla nostra salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Nell'offrirti questi sacri misteri all'onore dell'apostolica dignità, ti preghiamo, o Signore, che per intercessione del beato apostolo Tommaso, di cui preveniamo la festa, il tuo popolo ti presenti sempre i suoi voti e ottenga quanto desidera.

Conferma, o Signore, nelle nostre anime i misteri della vera fede, affinché noi che proclamiamo vero Dio e vero uomo Colui che fu concepito dalla Vergine, per la potenza della sua resurrezione salvifica meritiamo di giungere all’eterna gioia.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, l'ultima ha la conclusione.

PREFAZIO COMUNE

E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: (Sanctus).

COMUNIONE

Esultò come atleta che si accinge alla corsa; da un estremo dei cieli è il suo sorgere e fino all'altro estremo il suo giro.

POST-COMUNIONE

Preghiamo.O Signore Dio nostro, ti preghiamo perché questi sacri doni che tu ci hai elargito per la nostra redenzione, ci siano di rimedio nel presente e nel futuro. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Noi ti supplichiamo, o Signore, che, placato dalle preghiere del santo Apostolo tuo Tommaso ci concedi il perdono e i rimedi per la vita eterna.

Infondi, Signore, nelle nostre anime la tua grazia: e poiché con l'annuncio dell'angelo abbiamo conosciuto l'Incarnazione di Cristo, tuo Figlio, concedi che per la sua passione e la sua croce giungiamo alla gloria della risurrezione.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione.

ULTIMO VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Giovanni.

Giov 15:12-16

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: « Il comandamento mio è questo, che vi amiate scambievolmente, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di colui che dà la vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate quel che vi comando. Non vi chimo già più servi; perché il servo non sa cosa fa il suo padrone. Ma v'ho chiamato amici; perché v'ho manifestato tutto quel che ho udito dal Padre mio. Non avete voi scelto me; ma io ho scelto voi, e v'ho designati per andare a far frutto; e il frutto vostro sia durevole; sicché quanto chiederete al Padre in nome mio, ve lo dia ».


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

SABATO DELLE QUATTRO TEMPORA DI AVVENTO

La lettura del Profeta Isaia è sospesa in questo giorno e sostituita al Mattutino da un’omelia sul Vangelo della Messa. Siccome questo Vangelo è ripetuto nella Messa della IV Domenica di Avvento che è domani, non ce ne occuperemo oggi. Qui daremo soltanto la ragione per cui il Messale non assegna che un solo Vangelo a queste due Messe.

L’uso antico della Chiesa Romana, fu di celebrare l’Ordinazione nella notte dal Sabato alla Domenica, allo stesso modo in cui si amministrava il Battesimo ai catecumeni nella notte dal sabato santo al giorno di Pasqua. La cerimonia aveva luogo verso mezzanotte, e si protraeva fino ad ora alta nella Domenica stessa. Più tardi la disciplina si mitigò, e quelle penose veglie furono soppresse; si anticipò la Messa dell’Ordinazione, come si è anticipata anche quella del Sabato Santo; di modo che, non avendo la quarta domenica di Avvento e la seconda di Quaresima un Vangelo proprio (poiché non avevano una Messa propria), fu stabilito, verso il X o l’XI secolo, che si ripetesse il Vangelo della Messa dell’Ordinazione nella Messa speciale di queste due domeniche.

La Stazione è a S. Pietro, il Sabato, a causa dell’Ordinazione. Questa Basilica era indicata più di ogni altra per riunire il popolo, essendo sempre stata una delle più ampie della città di Roma.


19 DICEMBRE III ANTIFONA

O rampollo di Iesse, che sei come uno stendardo per i popoli; davanti al quale i re ammutoliranno e le genti offriranno le loro preghiere: vieni a liberarci, e non tardare.

Eccoti dunque in cammino, o Figlio di Iesse, verso la città dei tuoi avi. L’Arca del Signore s’è levata ed avanza, con il Signore che è in essa, verso il luogo del suo riposo. “Quanto sono belli i tuoi passi, o Figlia del Re, nello splendore dei tuoi calzari” (Cant. 7, 1), quando vieni a portare la salvezza alle città di Giuda! Gli Angeli ti scortano, il tuo fedele Sposo ti circonda di tutta la sua tenerezza, il cielo si compiace in te, e la terra trasalisce sotto il dolce peso del suo Creatore e della sua augusta Regina. Avanza, o Madre di Dio e degli uomini, Propiziatorio onnipotente in cui è racchiusa la divina Manna che preserva l’uomo dalla morte! I nostri cuori ti seguono e ti accompagnano, e al seguito del tuo Regale antenato, giuriamo “di non entrare nella nostra casa, di non salire sul nostro letto, di non chiudere le nostre palpebre e di non concederci riposo fino a quando non abbiamo trovato nei nostri cuori una dimora per il Signore che tu porti, una tenda per il Dio di Giacobbe”. Vieni dunque, così velato sotto i purissimi fianchi dell’Arca santa, o rampollo di Iesse, finché ne uscirai per risplendere agli occhi del popolo, come uno stendardo di vittoria. Allora i re vinti taceranno dinanzi a te, e le genti ti rivolgeranno i loro omaggi. Affrettati, o Messia; vieni a vincere tutti i nostri nemici e liberaci!


Purtroppo mi è impossibile trovare online versioni dell'Anno Liturgico di Dom Guéranger anteriori al 1955, anno in cui, tra le perverse riforme realizzate dal massone apostata Annibale Bugnini, vi è la soppressione della quasi totalità delle Vigilie dal calendario liturgico.

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