26 luglio 2021

Martedì 27 Luglio 2021 nella liturgia



Festa di San Pantaleone Martire, Semplice, colore liturgico rosso.

Alla Scrittura occorrente del Mattutino incomincia il Quarto Libro dei Re, impedito Domenica scorsa.

Vige l'obbligo di recuperare la Messa della IX Domenica dopo Pentecoste (colore liturgico verde), che è stata impedita dalla Festa di San Giacomo.

Primi Vespri della Festa dei Santi Nazario e Celso Martiri, Vittore I Papa e Martire, e Innocenzo I Papa e Confessore, Semidoppio, colore liturgico rosso.


Qui per le peculiarità del Tempo dopo Pentecoste:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/05/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-dopo.html


Al Breviario

All'Ufficio di San Pantaleone:

Antifone e Salmi dal Salterio (1 Notturno di 9 Salmi a Mattutino, I Schema a Lodi), il resto dal Comune di un Martire. Prime due Letture dal Proprio del Tempo alla IX Domenica dopo Pentecoste con i loro Responsori, III Lettura e Orazione dal Proprio dei Santi (al 27 Luglio). Nella sola recita privata del Breviario si possono dire le tre Letture della Domenica riunite senza soluzione di continuità come I Lettura seguita dal I Responsorio della Domenica; le tre Letture del Martedì ugualmente riunite in una come II Lettura e seguita dal II Responsorio della Domenica; infine come III Lettura quella propria di San Pantaleone seguita dal Te Deum.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Lodi e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio dei Santi Nazario, Celso, Vittore I e Innocenzo I:

Ai Vespri Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dal Comune di più Martiri, Orazione dal Proprio dei Santi (al 28 Luglio).

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Vespri e le Preci a Compieta.


Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Festa di San Pantaleone Martire, Semplice, colore liturgico rosso.

Alla Scrittura occorrente del Mattutino incomincia il Quarto Libro dei Re, impedito Domenica scorsa.

Primi Vespri della Festa dei Santi Nazario e Celso Martiri, Vittore I Papa e Martire, e Innocenzo I Papa e Confessore, Semidoppio, colore liturgico rosso.


All'Ufficio di San Pantaleone:

Antifone e Salmi dal Salterio (1 Notturno di 12 Salmi a Mattutino, 4 Salmi a Prima), il resto dal Comune di un Martire. Prime due Letture dal Proprio del Tempo alla IX Domenica dopo Pentecoste con i Responsori del Martedì, III Lettura e Orazione dal Proprio dei Santi (al 27 Luglio). Tanto nella recita corale del Breviario che in quella privata si possono dire le tre Letture della Domenica riunite senza soluzione di continuità come I Lettura seguita dal I Responsorio del Martedì; le tre Letture del Martedì ugualmente riunite in una come II Lettura e seguita dal II Responsorio del Martedì; infine come III Lettura quella propria di San Pantaleone seguita dal Te Deum.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono cinque Commemorazioni Comuni a Lodi (tutte meno quella della Croce) e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio dei Santi Nazario, Celso, Vittore I e Innocenzo I:

Ai Vespri tutto dal Comune di più Martiri, Orazione dal Proprio dei Santi (al 28 Luglio).

Le Antifone non si raddoppiano,si dicono cinque Commemorazioni Comuni ai Vespri (tutte meno quella della Croce) e le Preci a Compieta.


Al Messale

Si deve celebrare la Messa della IX Domenica dopo Pentecoste con le seguenti variazioni:

  • Il Gloria in excelsis e il Credo si omettono
  • Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda è la commemorazione di San Pantaleone (dalla Messa Laetabitur del Comune di un Martire)
    • La terza Ad poscenda suffragia Sanctorum (A cunctis)
    • Le altre ad libitum
  • Prefazio Comune

  • Benedicamus Domino
  • Prologo di San Giovanni

Le Messe private possono però essere celebrate di San Pantaleone: Messa Laetabitur dal Comune di un Martire, prima Orazione della Messa, seconda della Domenica, terza A cunctis e altre due o quattro ad libitum, Prefazio Comune, Ite Missa est, Prologo di San Giovanni.

Tuttavia, a causa della Domenica impedita, le Messe Votive private e quelle quotidiane di Requiem oggi sono proibite.


Letture del Mattutino (in latino)

AD NOCTURNUM

Lectio 1

Incipit liber quartus Regum

4 Reg 1:1-4

Prævaricátus est autem Moab in Israël, postquam mórtuus est Achab. Cecidítque Ochozías per cancéllos cœnáculi sui, quod habébat in Samaría, et ægrotávit; misítque núntios dicens ad eos: Ite, consúlite Beélzebub deum Accaron, utrum vívere queam de infirmitáte mea hac. Angelus autem Dómini locútus est ad Elíam Thesbíten dicens: Surge et ascénde in occúrsum nuntiórum regis Samaríæ et dices ad eos: Numquid non est Deus in Israël, ut eátis ad consuléndum Beélzebub deum Accaron? Quam ob rem hæc dicit Dóminus: De léctulo, super quem ascendísti, non descéndes, sed morte moriéris.

Lectio 2, 4 Reg 1:4-6

Et ábiit Elías. Reversíque sunt núntii ad Ochozíam. Qui dixit eis: Quare revérsi estis? At illi respondérunt ei: vir occúrrit nobis et dixit ad nos: Ite et revertímini ad regem qui misit vos, et dicétis ei: Hæc dicit Dóminus: Numquid quia non erat Deus in Israël, mittis ut consulátur Beélzebub deus Accaron? Idcírco de léctulo, super quem ascendísti, non descéndes, sed morte moriéris.

Lectio 3

Pantáleon Nicomediénsis, nobilis médicus, ab Hermoláo presbytero in Jesu Christi fide eruditus, baptizátus est. Qui mox patri Eustorgio persuasit, ut Christianus fieret. Quare, cum Nicomedíæ póstea Christi Dómini fidem líbere prædicaret, et ad ejus doctrinam omnes cohortarétur, Diocletiáno imperatóre, equuleo tortus, et, admotis ad ejus corpus láminis candéntibus, cruciátus est. Quam tormentórum vim æquo et forti animo ferens, ad extremum gládio percússus, martyrii corónam adeptus est.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Incomincia il quarto libro dei Re

4 Re 1:1-4

Ma dopo La morte di Acab, Moab si ribellò contro Israele. E Ocozia cadde dalla finestra d'un suo appartamento che aveva in Samaria, e ne ammalò; e spedì dei messi dicendo loro: Andate a consultare Beelzebub dio di Accaron, se io potrò riavermi da questa mia malattia. Ma un Angelo del Signore parlò ad Elia Tesbite dicendo: Levati, e va incontro ai messi del re di Samaria e di' loro: Non c'è forse un Dio in Israele che andate a consultare Beelzebub dio di Accaron? Perciò così dice il Signore; Non scenderai dal letto su cui sei salito, ma morrai certamente.

Lettura 2, 4 Re 1:4-6

Ed Elia se n'andò. Ed i messi ritornarono ad Ocozia. Il quale disse loro: Perché siete tornati indietro? Ed essi risposero: Ci è venuto incontro un uomo e ci ha detto: Andate, ritornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: Così dice il Signore: Non c'è forse un Dio in Israele che tu mandi a consultare Beelzebub dio di Accaron? Perciò non scenderai dal letto su cui sei salito, ma morrai certamente.

Lettura 3

Pantaleone, nobile medico di Nicomedia, fu istruito nella fede di Gesù Cristo e battezzato dal prete Ermolao. Quindi persuase subito Eustorgio, suo padre, di farsi cristiano. Predicando poi liberamente in Nicomedia la fede in Cristo Signore, ed esortando tutti ad abbracciare questa dottrina, l'imperatore Diocleziano lo sottopose alla tortura; e, disteso sul cavalletto, furono applicate sul suo corpo delle lamine roventi. Dopo aver sopportato la violenza di questi tormenti con straordinario coraggio, venne infine ucciso di spada, e ottenne la corona del martirio.


Ad Primam: il Martirologio del 28 Luglio 2021

Quinto Kalendas Augusti, luna decima octava.



Nel quinto giorno alle Calende di Agosto, luna diciottesima.




Parti proprie della Messa della IX Domenica dopo Pentecoste (in latino)

INTROITUS

Ecce, Deus adjuvat me, et Dóminus suscéptor est ánimæ meæ: avérte mala inimícis meis, et in veritáte tua dispérde illos, protéctor meus, Dómine. --- Deus, in nómine tuo salvum me fac: et in virtúte tua libera me. --- Glória Patri --- Ecce, Deus adjuvat me, et Dóminus suscéptor est ánimæ meæ: avérte mala inimícis meis, et in veritáte tua dispérde illos, protéctor meus, Dómine.

COLLECTAE

Orémus. Páteant aures misericórdiæ tuæ, Dómine, précibus supplicántium: et, ut peténtibus desideráta concédas; fac eos quæ tibi sunt plácita, postuláre. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Præsta, quǽsumus, omnípotens Deus: ut, intercedénte beáto Pantaleóne Mártyre tuo, et a cunctis adversitátibus liberémur in córpore, et a pravis cogitatiónibus mundémur in mente.

A cunctis nos, quǽsumus, Dómine, mentis et córporis defénde perículis: et, intercedénte beáta et gloriósa semper Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis, salútem nobis tríbue benígnus et pacem; ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, Ecclesia tua secúra tibi sérviat libertáte.

Orationes ad libitum.

EPISTOLA

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corínthios.

1 Cor 10:6-13

Fatres: Non simus concupiscéntes malórum, sicut et illi concupiérunt. Neque idolólatræ efficiámini, sicut quidam ex ipsis: quemádmodum scriptum est: Sedit pópulus manducáre et bíbere, et surrexérunt lúdere. Neque fornicémur, sicut quidam ex ipsis fornicáti sunt, et cecidérunt una die vigínti tria mília. Neque tentémus Christum, sicut quidam eórum tentavérunt, et a serpéntibus periérunt. Neque murmuravéritis, sicut quidam eórum murmuravérunt, et periérunt ab exterminatóre. Hæc autem ómnia in figúra contingébant illis: scripta sunt autem ad correptiónem nostram, in quos fines sæculórum devenérunt. Itaque qui se exístimat stare, vídeat ne cadat. Tentátio vos non apprehéndat, nisi humána: fidélis autem Deus est, qui non patiétur vos tentári supra id, quod potéstis, sed fáciet étiam cum tentatióne provéntum, ut póssitis sustinére.

GRADUALE

Dómine, Dóminus noster, quam admirábile est nomen tuum in universa terra! Quóniam eleváta est magnificéntia tua super cœlos.

ALLELUJA

Allelúja, allelúja. Eripe me de inimícis meis, Deus meus: et ab insurgéntibus in me líbera me. Allelúja.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam.

Luc 19:41-47

In illo témpore: Cum appropinquáret Jesus Jerúsalem, videns civitátem, flevit super illam, dicens: Quia si cognovísses et tu, et quidem in hac die tua, quæ ad pacem tibi, nunc autem abscóndita sunt ab óculis tuis. Quia vénient dies in te: et circúmdabunt te inimíci tui vallo, et circúmdabunt te: et coangustábunt te úndique: et ad terram prostérnent te, et fílios tuos, qui in te sunt, et non relínquent in te lápidem super lápidem: eo quod non cognóveris tempus visitatiónis tuæ. Et ingréssus in templum, cœpit ejícere vendéntes in illo et eméntes, dicens illis: Scriptum est: Quia domus mea domus oratiónis est. Vos autem fecístis illam speluncam latrónum. Et erat docens quotídie in templo.

OFFERTORIUM

Orémus. Justítiæ Dómini rectæ, lætificántes corda, et judícia ejus dulcióra super mel et favum: nam et servus tuus custódit ea.

SECRETAE

Concéde nobis, quǽsumus, Dómine, hæc digne frequentáre mystéria: quia, quóties hujus hóstiæ commemorátio celebrátur, opus nostræ redemptiónis exercétur. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Accépta sit in conspéctu tuo, Dómine, nostra devótio: et ejus nobis fiat supplicatióne salutáris, pro cujus sollemnitáte defértur.

Exáudi nos, Deus, salutáris noster: ut, per hujus sacraménti virtútem, a cunctis nos mentis et córporis hóstibus tueáris; grátiam tríbuens in præsénti, et glóriam in futúro.

Orationes ad libitum.

PRAEFATIO COMMUNIS

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: (Sanctus).

COMMUNIO

Qui mandúcat meam carnem et bibit meum sánguinem, in me manet et ego in eo, dicit Dóminus.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Tui nobis, quǽsumus, Dómine, commúnio sacraménti, et purificatiónem cónferat, et tríbuat unitátem. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Refécti participatióne múneris sacri, quǽsumus, Dómine, Deus noster: ut, cujus exséquimur cultum, intercedénte beáto Pantaleóne Mártyre tuo, sentiámus efféctum.

Mundet et múniat nos, quǽsumus, Dómine, divíni sacraménti munus oblátum: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis; a cunctis nos reddat et perversitátibus expiátos, et adversitátibus expedítos.

Orationes ad libitum.


Traduzione italiana

INTROITO

Ecco, Iddio mi aiuta, e il Signore è il sostegno dell’ànima mia: ritorci il male contro i miei nemici, e disperdili nella tua verità, o Signore, mio protettore. --- O Dio, salvami nel tuo nome: e líberami per la tua potenza. --- Gloria --- Ecco, Iddio mi aiuta, e il Signore è il sostegno dell’ànima mia: ritorci il male contro i miei nemici, e disperdili nella tua verità, o Signore, mio protettore.

COLLETTE

Preghiamo. Porgi pietoso orecchio, o Signore, alle preghiere di chi Ti súpplica, e, al fine di poter concedere loro quanto desiderano, fa che Ti chiedano quanto Ti piace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Per intercessione del beato Pantaleone Martire tuo, fa', te ne preghiamo, Dio onnipotente, che siamo liberati da ogni avversità nel corpo e purificati nell'anima dai cattivi pensieri.

Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione).

EPISTOLA

Lettura della Lettera di san Paolo Apostolo ai Corinti.

1 Cor 10:6-13

Fratelli: Non bramiamo le cose cattive che quelli desiderarono. Né siate idolatri, come alcuni di loro, dei quali è stato scritto: Il popolo si assise per mangiare e bere, e si alzò per tripudiare. Né fornichiamo, come fecero alcuni di loro, cosí che nello stesso giorno ne caddero ventitremila. Non tentiamo il Cristo, come alcuni di loro lo tentarono, e perirono per mezzo dei serpenti. Non mormorate, come mormorarono alcuni di essi, e perirono per mezzo dello sterminatore. Tutte queste cose accaddero loro per servire da esempio, e sono state scritte per mettere in guardia noi, che siamo venuti alla fine dei tempi. Cosí, chi pensa di star dritto, veda di non cadere. Non vi è mai sopraggiunta alcuna tentazione maggiore delle vostre forze: Dio è fedele, e non vorrà che voi siate tentati al di sopra delle vostre forze, ma, insieme alla tentazione, darà il mezzo perché possiate vincerla.

GRADUALE

Signore, Signore nostro, quanto ammirabile è il tuo nome su tutta la terra! Poiché la tua magnificenza sorpassa i cieli.

ALLELUIA

Alleluia, alleluia. Allontànami dai miei nemici, o mio Dio: e líberami da coloro che insorgono contro di me. Alleluia.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca.

Luc 19:41-47

In quel tempo: Essendo Gesú giunto vicino a Gerusalemme, scorgendo la città, pianse su di essa, dicendo: Oh! se in questo giorno avessi conosciuto anche tu quello che occorreva per la tua pace! Ma tutto ciò è ormai nascosto ai tuoi occhi. Perciò per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno con trincee, ti assedieranno e ti angustieranno da ogni parte; e getteranno a terra te e i tuoi figli che abitano in te, e non lasceranno in te pietra su pietra, poiché non hai conosciuto il tempo in cui sei stata visitata. Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare quanti lí dentro vendevano e compravano, dicendo loro: Sta scritto: La mia casa è casa di preghiera. Voi invece ne avete fatta una spelonca di ladri. E ogni giorno insegnava nel tempio.

OFFERTORIO

Preghiamo. La legge del Signore è retta e rallegra i cuori, i suoi giudizii sono piú dolci del miele e del favo: e il servo li custodisce.

SECRETE

Concedici, o Signore, Te ne preghiamo, di frequentare degnamente questi misteri, perché quante volte si celebra la commemorazione di questo sacrificio, altrettante si compie l’opera della nostra redenzione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

O Signore, riesca gradito al tuo cospetto l'ossequio della nostra devozione, e sia a noi di salvezza per le preghiere di colui nella cui solennità te lo presentiamo.

O Dio nostra salvezza, esaudiscici; e, in virtù di questo sacramento proteggici da ogni nemico della mente e del corpo, dandoci la grazia nel tempo presente e la gloria nell'eternità.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (solo l'ultima ha la conclusione).

PREFAZIO COMUNE

E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: (Sanctus).

COMUNIONE

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me, ed io in lui, dice il Signore.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. O Signore, Te ne preghiamo, la partecipazione del tuo sacramento serva a purificarci e a creare in noi un’unione perfetta. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Ristorati dalla partecipazione a questo sacramento, ti preghiamo, o Signore nostro Dio, affinché per l'intercessione del beato Pantaleone Martire tuo, sentiamo l'effetto duraturo del sacrificio celebrato.

Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione).


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

27 LUGLIO SAN PANTALEONE, MARTIRE

Un santo medico.

L’Oriente festeggia oggi uno dei suoi grandi martiri. Medico dei corpi e conquistatore delle anime, il suo nome che indicava la forza del leone fu – si dice – cambiato da Cristo, al momento in cui il santo andava alla morte, in quello di Pantaleemone o tutto misericordioso, simbolo dei beni che la liberalità del Signore si pro- poneva di effondere per suo mezzo sulla terra e della misericordia che avrebbero ottenuta coloro che l’avessero chiesta per sua intercessione.

Le sue reliquie furono sparse in numerose chiese d’Occidente e la sua fama nel soccorrere lo fece annoverare fra i santi ausiliatori. Nella Colletta la Chiesa chiede per noi la salute corporale spesso così utile per il servizio di Dio e del prossimo.

Vita. – Pantaleone era verosimilmente di Nicodemia. La sua morte viene collocata abitualmente all’inizio del secolo IV nel 305, cioè durante la grande persecuzione di Diocleziano e di Massimiano. Dopo aver subito vari supplizi, sarebbe morto decapitato. Il suo culto divenne molto presto popolare e si diffuse in Occidente. Roma gli consacrò quattro chiese. Si conserva a Ravello, presso Amali, un’ampolla che contiene il suo sangue, il quale si liquefa come quello di san Gennaro nel giorno della sua festa. È uno dei patroni della categoria dei medici.

Preghiera.

Che cosa vi è più forte del leone, e più dolce del miele (Giud. 14, 18)? Più grande di Sansone, tu hai nella tua stessa persona, o Martire, posto e risolto l’enigma: dal forte è uscita la dolcezza (ibid. 14). O leone che avanzavi così intrepido alla sequela del Leone di Giuda, tu sapesti anche imitare la sua ineffabile mansuetudine; e come egli meritò di essere chiamato l’Agnello in eterno, così volle che la sua misericordia risplendesse nel nome eterno con il quale, trasformando il tuo nome terreno, ti chiamava al banchetto celeste. Per l’onore di colui che ne fece il tuo attributo di gloria, rendilo sempre più giusto. Sii propizio a coloro che ti implorano, agli infelici che un lento e triste consumarsi avvicina ogni giorno alla soglia della tomba, ai medici che al pari di te si prodigano nella cura dei propri fratelli: aiutali a sollevare la sofferenza fisica, a guarire i corpi; insegna loro a curare meglio ancora le piaghe morali, e a condurre l’anima alla salvezza.

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