29 luglio 2021

Venerdì 30 Luglio 2021 nella liturgia



Festa  dei Santi Abdon e Sennen Martiri, Semplice, colore liturgico rosso. Giorno di astinenza dalle carni.

Primi Vespri della Festa di Sant'Ignazio Confessore, Doppio Maggiore, colore liturgico bianco.


Qui per le peculiarità del Tempo dopo Pentecoste:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/05/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-dopo.html


Al Breviario

All'Ufficio dei Santi Abdon e Sennen:

Antifone e Salmi dal Salterio (1 Notturno di 9 Salmi a Mattutino, I Schema a Lodi), il resto dal Comune di più Martiri. Prime due Letture dal Proprio del Tempo al Venerdì nella IX Settimana dopo Pentecoste, III Lezione e Orazione dal Proprio dei Santi (al 30 Luglio).

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Lodi e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio di Sant'Ignazio:

Ai Vespri Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dal Comune di un Confessore non Pontefice, Orazione dal Proprio dei Santi (al 31 Luglio).

Le Antifone si raddoppiano, il Suffragio e le Preci si omettono. La conclusione della prima strofa dell'Inno Iste Confessor a Vespri è <<meruit beatas scandere sedes>>.


Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Festa  dei Santi Abdon e Sennen Martiri, Semplice, colore liturgico rosso. Giorno di astinenza dalle carni.

Primi Vespri della Festa di Sant'Ignazio Confessore, Doppio minore, colore liturgico bianco.


All'Ufficio dei Santi Abdon e Sennen:

Antifone e Salmi dal Salterio (1 Notturno di 12 Salmi a Mattutino, 4 Salmi a Prima), il resto dal Comune di più Martiri. Prime due Letture dal Proprio del Tempo, III Lezione e Orazione dal Proprio dei Santi (al 30 Luglio).

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono cinque Commemorazioni Comuni a Lodi (tutte meno quella della Croce) e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio di Sant'Ignazio:

Ai Vespri dal Comune di un Confessore non Pontefice, Orazione dal Proprio dei Santi (al 31 Luglio).

Le Antifone si raddoppiano, le Commemorazioni Comuni e le Preci Domenicali si omettono. La conclusione della prima strofa dell'Inno Iste Confessor a Vespri è <<meruit beatas scandere sedes>>; se si usa la versione tradizionale dell'Inno, anteriore alle alterazioni apportate da Urbano VIII, è <<hodie laetus meruit secreta scandere coeli>>.


Al Messale

Si può celebrare facoltativamente la Messa dei Santi Abdon e Sennen come al 30 Luglio:

  • Gloria in excelsis

  • Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda Ad poscenda suffragia Sanctorum (A cunctis)
    • Le altre ad libitum

  • Prefazio Comune
  • Ite Missa est
  • Prologo di San Giovanni

Oppure è possibile celebrare una Messa Votiva privata (senza Gloria, tre Orazioni di cui la prima della Messa, la seconda dei Santi Abdon e Sennen, la terza A cunctis e le altre ad libitum, Prefazio della Messa o Comune, Benedicamus Domino), o ancora una Messa quotidiana di Requiem (con tre Orazioni).


Letture del Mattutino (in latino)

AD NOCTURNUM

Lectio 1

De libro quarto Regum

4 Reg 8:1-3

Eliséus autem locútus est ad mulíerem, cujus vívere fécerat fílium, dicens: Surge, vade tu et domus tua et peregrináre ubicúmque repéreris; vocávit enim Dóminus famem, et véniet super terram septem annis. Quæ surréxit, et fecit juxta verbum hóminis Dei; et vadens cum domo sua, peregrináta est in terra Philísthiim diébus multis. Cumque finíti essent anni septem, revérsa est múlier de terra Philísthiim: et egréssa est ut interpelláret regem pro domo sua, et pro agris suis.

Lectio 2, 4 Reg 8:4-6

Rex autem loquebátur cum Giézi púero viri Dei dicens: Narra mihi ómnia magnália, quæ fecit Eliséus. Cumque ille narráret regi quómodo mórtuum suscitásset, appáruit múlier, cujus vivificáverat fílium, clamans ad regem pro domo sua, et pro agris suis. Dixítque Giézi: Dómine mi rex, hæc est múlier, et hic est fílius ejus quem suscitávit Eliséus. Et interrogávit rex mulíerem, quæ narrávit ei, dedítque ei rex eunúchum unum dicens: Restítue ei ómnia quæ sua sunt, et univérsos réditus agrórum, a die qua relíquit terram usque ad præsens.

Lectio 3

Abdon et Sennen Persæ, Decio imperatóre, accusáti quod córpora Christianórum, quæ inhumáta projiciebántur, in suo prædio sepelissent, jussu imperatóris comprehendúntur, et diis jubéntur sacrificare. Quod cum fácere neglígerent, et Jesum Christum Deum constantíssime prædicarent, tráditos in arctam custódiam, Romam póstea rédiens Decius vinctos duxit in triumpho. Qui cum in Urbe ad simulacra attracti essent, ea detestáti conspuérunt. Quam ob rem ursis ac leónibus objecti sunt; quos feræ non audébant attingere. Demum, gládiis trucidati, colligátis pédibus tracti sunt ante solis simulacrum. Quorum corpora, clam inde asportata, Quirínus diaconus sepelívit in suis ædibus.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Dal quarto libro dei Re

4 Re 8:1-3

Eliseo poi parlò alla donna, di cui aveva risuscitato il figlio, dicendo: Su, vattene tu e la tua famiglia e dimora ovunque troverai; perché il Signore ha chiamato la fame, ed essa verrà nel paese per sette anni. Ella si mosse, e fece secondo la parola dell'uomo di Dio; e andatasene colla sua famiglia pellegrinò nella terra dei Filistei per molto tempo. E finiti i sette anni, la donna ritornò dal paese dei Filistei, e andò a interpellare il re per riavere la sua casa e i suoi poderi.

Lettura 2, 4 Re 8:4-6

Or il re , discorreva con Giezi servo dell'uomo di Dio, e dicevagli: Raccontami tutte le grandi cose che ha fatto Eliseo. E mentre egli raccontava al re come aveva risuscitato un morto, comparve la donna il di cui figlio avea risuscitato, reclamando al re per la sua casa e per i suoi poderi. E Giezi disse: Questa, o re mio Signore, è quella donna, e questo è il suo figlio che Eliseo ha risuscitato. Allora il re interrogò la donna, che gli raccontò il fatto, e il re mandò con lei un eunuco dicendo: Restituiscile tutto il suo, e tutte le entrate dei poderi dal dì che ella lasciò il paese fino al presente.

Lettura 3

Sotto l'imperatore Decio Abdon e Sennen, Persiani, accusati di avere sepolto nelle loro terre i corpi dei Cristiani lasciati inumati, furono presi per ordine imperiale, volendosi che sacrificassero agli idoli. Ma essi si rifiutarono di farlo, proclamando nel modo più energico la divinità di Gesù Cristo, e dopo un duro carcere, Decio nel suo ritorno a Roma li portò legati davanti al suo carro trionfale. Trascinati davanti agli idoli della Città, essi in segno d'esecrazione vi sputarono sopra. Perciò vennero esposti agli orsi e ai leoni; ma queste fiere non osarono toccarli. Infine, uccisi di spada, e legati loro i piedi, vennero trascinati davanti all'idolo del sole. I loro corpi asportati poi segretamente, vennero sepolti dal diacono Quirino nella sua casa.


Ad Primam: il Martirologio del 31 Luglio 2021

Pridie Kalendas Augusti, luna vigesima prima.



Nel giorno precedente alle Calende di Agosto, luna ventunesima.




Parti proprie della Messa (in latino)

INTROITUS

Intret in conspéctu tuo, Dómine, gémitus compeditórum: redde vicínis nostris séptuplum in sinu eórum: víndica sánguinem Sanctórum tuórum, qui effúsus est. --- Deus, venérunt gentes in hereditátem tuam: polluérunt templum sanctum tuum: posuérunt Jerúsalem in pomórum custódiam. --- Glória Patri --- Intret in conspéctu tuo, Dómine, gémitus compeditórum: redde vicínis nostris séptuplum in sinu eórum: víndica sánguinem Sanctórum tuórum, qui effúsus est.

COLLECTAE

Orémus. Deus, qui sanctis tuis Abdon et Sennen ad hanc glóriam veniéndi copiósum munus grátiæ contulísti: da fámulis tuis suorum véniam peccatórum; ut, Sanctórum tuórum intercedéntibus méritis, ab ómnibus mereántur adversitátibus liberáti. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. A cunctis nos, quǽsumus, Dómine, mentis et córporis defénde perículis: et, intercedénte beáta et gloriósa semper Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis, salútem nobis tríbue benígnus et pacem; ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, Ecclesia tua secúra tibi sérviat libertáte.

Orationes ad libitum.

EPISTOLA

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corínthios

2 Cor 6:4-10

Fratres: Exhibeámus nosmetípsos sicut Dei minístros, in multa patiéntia, in tribulatiónibus, in necessitátibus, in angústiis, in plagis, in carcéribus, in seditiónibus, in labóribus, in vigíliis, in jejúniis, in castitáte, in sciéntia, in longanimitáte, in suavitáte, in Spíritu Sancto, in caritáte non ficta, in verbo veritátis, in virtúte Dei, per arma justítiæ a dextris et a sinístris: per glóriam et ignobilitátem: per infámiam et bonam famam: ut seductóres et veráces: sicut qui ignóti et cógniti: quasi moriéntes et ecce, vívimus: ut castigáti et non mortificáti: quasi tristes, semper autem gaudéntes: sicut egéntes, multos autem locupletántes: tamquam nihil habéntes et ómnia possidéntes.

GRADUALE

Gloriósus Deus in Sanctis suis: mirábilis in majestáte, fáciens prodígia. Déxtera tua, Dómine, glorificáta est in virtúte: déxtera manus tua confrégit inimícos.

ALLELUJA

Allelúja, allelúja. Justórum ánimæ in manu Dei sunt, et non tanget illos torméntum malítiæ.  Allelúja.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Matthǽum

Matt 5:1-12

In illo témpore: Videns Jesus turbas, ascéndit in montem, et cum sedísset, accessérunt ad eum discípuli ejus, et apériens os suum, docébat eos, dicens: Beáti páuperes spíritu: quóniam ipsórum est regnum cœlórum. Beáti mites: quóniam ipsi possidébunt terram. Beáti, qui lugent: quóniam ipsi consolabúntur. Beáti, qui esúriunt et sítiunt justítiam: quóniam ipsi saturabúntur. Beáti misericórdes: quóniam ipsi misericórdiam consequántur. Beáti mundo corde: quóniam ipsi Deum vidébunt. Beáti pacífici: quóniam fílii Dei vocabúntur. Beáti, qui persecutiónem patiúntur propter justítiam: quóniam ipsórum est regnum cœlórum. Beáti estis, cum maledíxerint vobis, et persecúti vos fúerint, et díxerint omne malum advérsum vos, mentiéntes, propter me: gaudete et exsultáte, quóniam merces vestra copiósa est in cœlis.

OFFERTORIUM

Orémus. Mirábilis Deus in Sanctis suis: Deus Israël, ipse dabit virtútem et fortitúdinem plebi suæ: benedíctus Deus.

SECRETAE

Hæc hóstia, quǽsumus, Dómine, quam sanctórum Mártyrum tuórum natalítia recenséntes offérimus: et víncula nostræ pravitátis absolvat, et tuæ nobis misericórdiæ dona concíliet. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Exáudi nos, Deus, salutáris noster: ut, per hujus sacraménti virtútem, a cunctis nos mentis et córporis hóstibus tueáris; grátiam tríbuens in præsénti, et glóriam in futúro.

Orationes ad libitum.

PRAEFATIO COMMUNIS

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: (Sanctus).

COMMUNIO

Posuérunt mortália servórum tuórum, Dómine, escas volatílibus cœli, carnes Sanctórum tuórum béstiis terræ: secúndum magnitúdinem bráchii tui pósside fílios morte punitórum.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Per hujus, Dómine, operationem mystérii, et vitia nostra purgéntur: et, intercedéntibus sanctis Martyribus tuis Abdon et Sennen, justa desidéria compleántur. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Mundet et múniat nos, quǽsumus, Dómine, divíni sacraménti munus oblátum: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis; a cunctis nos reddat et perversitátibus expiátos, et adversitátibus expedítos.

Orationes ad libitum.


Traduzione italiana

INTROITO

Signore, il gemito del prigioniero giunga fino a Te; rendi il settuplo ai nostri nemici; vendica il sangue versato. --- O Dio, i pagani hanno invaso il tuo retaggio, profanato il tuo santo tempio, ridotto Gerusalemme a un cumulo di macerie. --- Gloria --- Signore, il gemito del prigioniero giunga fino a Te; rendi il settuplo ai nostri nemici; vendica il sangue versato.

COLLETTE

Preghiamo.O Dio, ai tuoi santi Abdon e Sennen hai dato copioso dono di grazia perché giungessero a tanta gloria; a noi, tuoi servi, accorda il perdono dei peccati; affinché, intercedendo i meriti dei tuoi santi, meritiamo di esser liberati da ogni avversità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione).

EPISTOLA

Lettura della Lettera di san Paolo Apostolo ai Corinti.

2 Cor 6:4-10

Fratelli, diportiamoci in ogni cosa da ministri di Dio, con molta pazienza, nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angustie, sotto le battiture, nelle prigionie, nelle sommosse, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni, con purezza, con scienza, con longanimità, con soavità, con Spirito Santo, con carità non simulata, con la parola della verità, con la virtù di Dio, con le anni della giustizia a destra e a sinistra; in mezzo alla gloria e all'ignominia, alla cattiva e alla buona fama; siamo trattati come seduttori, e siam veraci; come ignoti, e siam ben conosciuti; come moribondi, ed ecco siam ben vivi; siamo stimati dei castigati, ma non siamo messi a morte; ci dicono tristi, e siamo sempre allegri; poveri, ma ne arricchiamo tanti; possessori di niente, e invece possediamo ogni cosa.

GRADUALE

Dio è glorioso nei suoi santi; mirabile nella sua maestà, operatore di prodigi. La tua destra, o Signore, si è distinta nella forza; la tua destra ha spezzato i nemici.

ALLELUIA

Alleluia, alleluia. Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio e nessun tormento può toccarli. Alleluia.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Matteo.

Matt 5:1-12

In quel tempo, Gesù, vedendo la folla, salì sulla montagna; si sedette e i suoi discepoli si disposero accanto a lui ed egli, aprendo la bocca, li istruiva dicendo: «Beati i poveri in ispirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati i miti, perché possederanno la terra. Beati coloro che piangono, perché saranno consolati. Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno, e diranno ogni male contro di voi, mentendo, a causa di me. Godete ed esultate, perché la vostra ricompensa è grande nei cieli».

OFFERTORIO

Preghiamo. Degno di venerazione è Dio dal suo santuario; Dio d'Israele, Egli dà forza e vigore al suo popolo; Dio sia benedetto.

SECRETE

Questa offerta, Signore, che ti presentiamo ricordando la nascita al cielo dei tuoi santi Martiri, sciolga i vincoli delle nostre colpe e ci ottenga i doni della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

O Dio nostra salvezza, esaudiscici; e, in virtù di questo sacramento proteggici da ogni nemico della mente e del corpo, dandoci la grazia nel tempo presente e la gloria nell'eternità.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (solo l'ultima ha la conclusione).

PREFAZIO COMUNE

E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: (Sanctus).

COMUNIONE

Hanno dato i cadaveri dei tuoi servi, o Signore, in pasto agli uccelli del cielo, e le carni dei tuoi santi alle bestie selvatiche; per la potenza del tuo braccio salva i condannati a morte.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. Questo mistero agisca in noi, Signore; ci purifichi dalle inclinazioni cattive e, per l'intercessione dei tuoi santi martiri Abdon e Sennen, compia i nostri santi desideri. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione).


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

30 LUGLIO I SANTI ABDON E SENNEN, MARTIRI

La beatitudine dei perseguitati.

La Chiesa ha scelto oggi il Vangelo delle Beatitudini per richiamarci alla mente la fortuna di coloro che appartengono a Dio, la fortuna di coloro che non esitano a lasciare tutto e a soffrire tutto per essergli fedeli. E delle otto beatitudini che ci fa leggere, l’ultima è la più sorprendente: « Beati quelli che soffrono persecuzione per la giustizia, perchè di essi è il regno dei cieli ».

« Uomini che si ritirano dal mondo, che diminuiscono altrettanto gli ardori della concorrenza terrena e rinunciano ad ogni rivalità, uomini di misericordia e di pace che fanno solo del bene, come potrebbero aver qualcosa da temere? Non entrano in conflitto con alcuno, sono inoffensivi: perchè li si dovrebbe perseguitare? » La leggenda dei santi Abdon e Sennen ci narra che erano cristiani e che avevano a cuore di seppellire degnamente i martiri. Qual motivo vi era dunque di odiarli? Eppure furono arrestati, gettati in carcere e condannati a morte per questi soli delitti! « La storia, infatti, ci insegna che gli uomini sopportano difficilmente una mentalità che non è la loro e soprattutto princìpi superiori ai loro princìpi.

Allora vi sono persecuzioni sopportate “per la giustizia”, a motive solo dell’attaccamento a Dio e alla sua volontà. L’odio del bene e di Dio può sembrare inspiegabile, ma pure c’è; vi sono di quelli che vengono perseguitati e molestati solo per la loro virtù a cagione colui che rappresentano e che servono. »

Ma come spiegare la beatitudine attribuita ai perseguitati? Perchè la sofferenza è solo la tappa di un istante; e la promessa divina è tale da cancellare qualunque timore. E anche perchè non vi è felicità che nell’attaccarsi a Dio e dobbiamo considerare come una buona fortuna tutto ciò che ci porta verso di lui ». Questo fu il gaudio, la beatitudine dei nostri martiri, e questa la loro eredità in eterno.

Vita. – Poco sappiamo intorno ai santi Abdon e Sennen. I dipinti della loro cripta sepolcrale hanno fatto pensare che fossero principi persiani. Il loro nome prova sì che erano di origine orientale, ma la sepoltura data ad essi nelle vicinanze d’un quartiere operaio e presso i magazzini d’un grande porto, ha fatto supporre che fossero piuttosto commercianti o operai, o forse anche schiavi. Con molta verosimiglianza hanno versato il proprio sangue per Cristo sotto Decio o Valeriane, nella metà del secolo III. I loro corpi furono sepolti nel cimitero di Ponziano e in loro onore fu elevata una basilica sulla via di Porto. Nel secolo ix, il Papa Gregorio IV depose le loro reliquie nella basilica di San Marco. Si ritiene che una parte di tali reliquie fu trasportata nel monastero di Nostra Signora ad Arles-sur-Tech, nella diocesi di Perpignano. La loro festa, menzionata nel calendario del 354, è una delle più antiche della liturgia romana.

Preghiera.

In loro onore, reciteremo l’antico e splendido Prefazio che il Sacramentario gregoriano porta in questo giorno: « È veramente degno e giusto lodarti, o Dio, e cantare la tua magnificenza nei tuoi santi. Tu te li sei preparati per una gloria eterna ancor prima della creazione del mondo, onde mostrare mediante essi a questo mondo la luce della tua verità. Tu li hai armati con lo Spirito di verità affinchè potessero vincere il timore della morte con la debolezza della loro carne. In mezzo ai santi si trovano i tuoi martiri Abdon e Sennen che son fioriti come rose e gigli nel giardino della tua Chiesa. Il Sangue del tuo Figliolo unigenito è scorso su di essi mentre combattevano e rendevano testimonianza al tuo nome, e, in ricompensa delle loro sofferenze, li ha rivestiti del candido splendore dei gigli ».

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