25 agosto 2021

Giovedì 26 Agosto 2021 nella liturgia



Festa di San Zefirino Papa e Martire, Semplice, colore liturgico rosso.

Vige l'obbligo di recuperare la Messa della XIII Domenica dopo Pentecoste (colore liturgico verde), che è stata impedita dalla Festa del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria.

Primi Vespri della Festa di San Giuseppe Calasanzio, Doppio minore, colore liturgico bianco.


Qui per le peculiarità del Tempo dopo Pentecoste:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/05/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-dopo.html


Al Breviario

All'Ufficio di San Zefirino:

Antifone e Salmi dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, I Schema a Lodi), il resto dal Comune di un Martire. Prime due Letture del Mattutino dal Proprio del Tempo al Giovedì nella IV Settimana di Agosto, III Lezione e Orazione dal Proprio dei Santi (al 26 Agosto).

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Lodi e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio di San Giuseppe Calasanzio:

Ai Vespri Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dal Comune di un Confessore non Pontefice, Orazione dal Proprio dei Santi (al 27 Agosto).

Le Antifone si raddoppiano, il Suffragio e le Preci si omettono. La conclusione della prima strofa dell'Inno Iste Confessor a Vespri è <<meruit supremos laudis honores>>.


Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Col Breviario tradizionale la Vigilia di San Bartolomeo, la Festa di San Bartolomeo e la Festa di San Luigi possono essere, rispettivamente, o il 23, 24 e 25 Agosto, oppure il 24, 25 e 26 Agosto: il Breviario non specifica in quali Paesi si segue il primo sistema di date e in quale il secondo (viene solo detto che a Roma si segue quest'ultimo), bisogna attenersi al Proprio della Nazione o Diocesi o Congregazione Religiosa o della parrocchia. Di conseguenza:

1) Laddove la Festa di San Bartolomeo si celebra il 24 Agosto

Festa di San Zefirino Papa e Martire, Semplice, colore liturgico rosso.

Primi Vespri della Festa di San Giuseppe Calasanzio, Doppio minore, colore liturgico bianco.

All'Ufficio di San Zefirino:

Antifone e Salmi dal Salterio (12 Salmi a Mattutino, 4 Salmi a Prima), il resto dal Comune di un Martire. Prime due Letture del Mattutino dal Proprio del Tempo al Giovedì nella IV Settimana di Agosto, III Lezione e Orazione dal Proprio dei Santi (al 26 Agosto).

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono cinque Commemorazioni Comuni a Lodi (tutte meno quella della Croce) e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio di San Giuseppe Calasanzio:

Tutto dal Comune di un Confessore non Pontefice con i Salmi indicati (che si prendono dai Primi Vespri del Comune degli Apostoli), Orazione dal Proprio dei Santi al 27 Agosto.

Le Antifone si raddoppiano, le Commemorazioni Comuni e le Preci si omettono. La conclusione della prima strofa dell'Inno Iste Confessor a Vespri è <<meruit supremos laudis honores>>; se si usa la versione tradizionale dell'Inno, anteriore alle alterazioni apportate da Urbano VIII, è <<hac die laetus meruit supremos laudis honores>>.


2) Laddove la Festa di San Bartolomeo si celebra il 25 Agosto

Festa di San Luigi Re di Francia e Confessore, Semidoppio, colore liturgico bianco. Commemorazione di San Zefirino Papa e Martire.

Primi Vespri della Festa di San Giuseppe Calasanzio, Doppio minore, colore liturgico bianco. Commemorazione di San Luigi.

All'Ufficio di San Luigi:

Tutto dal Comune di un Confessore non Pontefice con i Salmi riportati a Mattutino e quelli domenicali a Lodi (a Prima come alle Feste). Letture del I Notturno dal Proprio del Tempo al Giovedì nella IV Settimana di Agosto, Letture del II  e del III Notturno, Orazione e commemorazione dal Proprio dei Santi (al 25 o 26 Agosto San Luigi, la IX Lezione e l'Orazione di San Zefirino sono al 26 Agosto).

La conclusione della prima strofa dell'Inno Iste Confessor a Mattutino e Vespri è <<meruit supremos laudis honores>>; se si usa la versione tradizionale dell'Inno, anteriore alle alterazioni apportate da Urbano VIII, è <<hac die laetus meruit supremos laudis honores>>. Le Antifone non si raddoppiano, si dicono cinque Commemorazioni Comuni a Lodi e Vespri (tutte meno quella della Croce) e le Preci Domenicali a Prima e Compieta.

All'Ufficio di San Giuseppe Calasanzio:

Tutto come sopra ma ai Vespri si aggiunge la commemorazione di San Luigi.


Al Messale

Si deve celebrare la Messa della XIII Domenica dopo Pentecoste con le seguenti variazioni:

  • Il Gloria in excelsis e il Credo si omettono
  • Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda è la commemorazione di San Zefirino (dalla Messa Si diligis del Comune dei Sommi Pontefici)
    • La terza Ad poscenda suffragia Sanctorum (A cunctis)
    • Le altre ad libitum
  • Prefazio degli Apostoli (a causa della commemorazione di San Zefirino)
  • Benedicamus Domino
  • Prologo di San Giovanni

    Le Messe private possono però essere celebrate di San Zefirino: Messa Si diligis dal Comune dei Sommi Pontefici, prima Orazione della Messa, seconda della Domenica, terza A cunctis e altre due o quattro ad libitum, Prefazio degli Apostoli, Ite Missa est, Prologo di San Giovanni.

    Tuttavia, a causa della Domenica impedita, le Messe Votive private e quelle quotidiane di Requiem oggi sono proibite.


    Letture del Mattutino (in latino)

    AD NOCTURNUM

    Lectio 1

    De libro Ecclesiástici

    Eccli 3:22-26

    Altióra te ne quæsíeris, et fortióra te ne scrutátus fúeris; sed, quæ præcépit tibi Deus, illa cógita semper, et in plúribus opéribus ejus ne fúeris curiósus; non est enim tibi necessárium ea quæ abscóndita sunt vidére óculis tuis. In supervácuis rebus noli scrutári multiplíciter, et in plúribus opéribus ejus non eris curiósus; plúrima enim super sensum hóminum osténsa sunt tibi; multos quoque supplantávit suspício illórum, et in vanitáte detínuit sensus illórum.

    Lectio 2, Eccli 3:27-30

    Cor durum habébit male in novíssimo, et qui amat perículum in illo períbit. Cor ingrédiens duas vias non habébit succéssus, et pravus corde in illis scandalizábitur. Cor nequam gravábitur in dolóribus, et peccátor adíciet ad peccándum. Synagógæ superbórum non erit sánitas, frutex enim peccáti radicábitur in illis, et non intellégitur.

    Lectio 3

    Zephyrinus Romanus Severo imperatore ad regendam Ecclesiam assumptus, sancivit, ut qui ordinandi essent, opportuno tempore et multis præsentibus clericis et laicis, de more sacris initiarentur; doctique ac spectatæ vitæ homines ad id officii munus deligerentur. Decrevit præterea, ut rem divinam facienti episcopo sacerdotes omnes astarent. Idem instituit ut patriarcha, primas, metropolitanus adversus episcopum non ferant sententiam, nisi apostolica auctoritate fulti. Vixit in pontificatu annos decem et octo, dies decem et octo. Habuit ordinationes quatuor mense Decembri, quibus creavit presbyteros tredecim, diaconos septem, episcopos per diversa loca tredecim. Antonino imperatore martyrio coronatus est, et sepultus via Appia prope cemeterium Callisti, septimo Kalendas Septembris.


    Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

    NOTTURNO UNICO

    Lettura 1

    Dal libro dell'Ecclesiastico

    Eccli 3:22-26

    Non cercar cose troppo alte per te, né scrutare le cose che sorpassan le tue forze; ma pensa sempre a ciò che t'ha comandato Iddio, e non essere curioso delle molte opere sue; perché non è necessario per te vedere co' tuoi occhi cose impenetrabili. Non voler lambiccarti il cervello per cose superflue, e non essere curioso delle molte opere di lui; perché ti sono state già mostrate moltissime cose che sorpassano l'intelligenza umana; e molti ha gabbato la propria falsa opinione e le loro congetture li han tenuti nell'errore.

    Lettura 2, Eccli 3:27-30

    Il cuore duro si troverà male alla fine, e chi ama il pericolo perirà in esso. Un cuore che tiene due strade, non avrà successi, e il perverso di cuore vi troverà sua rovina. Il cuore malvagio si caricherà di dolori, e il peccatore aggiungerà peccato a peccato. L'assemblea dei superbi è incurabile, poiché il fusto della colpa getta in essi radici senza che se n'accorgano.

    Lettura 3

    Zeffirino, Romano, preposto al Governo della Chiesa sotto l'imperatore Severo, stabilì, che quelli i quali dovevano essere ordinati, lo sarebbero, secondo il costume, a tempo opportuno e alla presenza di numeroso clero e laicato: e che a questo ministero non sarebbero scelti che uomini istruiti e di vita specchiata. Di più determinò che il vescovo nel celebrare il santo sacrificio sarebbe assistito da tutti i preti. Infine ordinò che un patriarca, un primate, un metropolitano non pronunziassero alcuna sentenza contro un vescovo, senza essere muniti dell'autorità apostolica. La durata del suo pontificato fu di diciotto anni e diciotto mesi. Fece quattro ordinazioni nel mese di Dicembre, in cui creò tredici preti, sette diaconi, tredici vescovi per luoghi diversi. Ricevette la corona del martirio sotto l'imperatore Antonino, e fu sepolto sulla via Appia presso il cimitero di Callisto, il 26 Agosto.


    Ad Primam: il Martirologio del 27 Agosto 2021

    Sexto Kalendas Septembris, luna decima nona.



    Nel sesto giorno alle Calende di Settembre, luna diciannovesima.




    Parti proprie della Messa della XIII Domenica dopo Pentecoste (in latino)

    INTROITUS

    Réspice, Dómine, in testaméntum tuum, et ánimas páuperum tuórum ne derelínquas in finem: exsúrge, Dómine, et júdica causam tuam, et ne obliviscáris voces quæréntium te. --- Ut quid, Deus, reppulísti in finem: irátus est furor tuus super oves páscuæ tuæ? --- Glória Patri --- Réspice, Dómine, in testaméntum tuum, et ánimas páuperum tuórum ne derelínquas in finem: exsúrge, Dómine, et júdica causam tuam, et ne obliviscáris voces quæréntium te.

    COLLECTAE

    Orémus. Omnípotens sempitérne Deus, da nobis fídei, spei et caritátis augméntum: et, ut mereámur asséqui quod promíttis, fac nos amáre quod prǽcipis. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

    Orémus. Gregem tuum, Pastor ætérne, placátus inténde: et, per beátum Zephyrínum Mártyrem tuum atque Summum Pontíficem, perpétua protectióne custódi; quem totíus Ecclésiæ præstitísti esse pastórem.

    A cunctis nos, quǽsumus, Dómine, mentis et córporis defénde perículis: et, intercedénte beáta et gloriósa semper Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis, salútem nobis tríbue benígnus et pacem; ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, Ecclesia tua secúra tibi sérviat libertáte.

    Orationes ad libitum.

    EPISTOLA

    Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Gálatas

    Gal 3:16-22

    Fratres: Abrahæ dictæ sunt promissiónes, et sémini ejus. Non dicit: Et semínibus, quasi in multis; sed quasi in uno: Et sémini tuo, qui est Christus. Hoc autem dico: testaméntum confirmátum a Deo, quæ post quadringéntos et trigínta annos facta est lex, non írritum facit ad evacuándam promissiónem. Nam si ex lege heréditas, jam non ex promissióne. Abrahæ autem per repromissiónem donávit Deus. Quid igitur lex? Propter transgressiónes pósita est, donec veníret semen, cui promíserat, ordináta per Angelos in manu mediatóris. Mediátor autem uníus non est: Deus autem unus est. Lex ergo advérsus promíssa Dei? Absit. Si enim data esset lex, quæ posset vivificáre, vere ex lege esset justítia. Sed conclúsit Scriptúra ómnia sub peccáto, ut promíssio ex fide Jesu Christi darétur credéntibus.

    GRADUALE

    Réspice, Dómine, in testaméntum tuum: et ánimas páuperum tuórum ne obliviscáris in finem. Exsúrge, Dómine, et júdica causam tuam: memor esto oppróbrii servórum tuórum.

    ALLELUJA

    Allelúja, allelúja. Dómine, refúgium factus es nobis a generatióne et progénie. Allelúja.

    EVANGELIUM

    Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam

    Luc 17:11-19

    In illo témpore: Dum iret Jesus in Jerúsalem, transíbat per médiam Samaríam et Galilǽam. Et cum ingrederétur quoddam castéllum, occurrérunt ei decem viri leprósi, qui stetérunt a longe; et levavérunt vocem dicéntes: Jesu præcéptor, miserére nostri. Quos ut vidit, dixit: Ite, osténdite vos sacerdótibus. Et factum est, dum irent, mundáti sunt. Unus autem ex illis, ut vidit quia mundátus est, regréssus est, cum magna voce magníficans Deum, et cecidit in fáciem ante pedes ejus, grátias agens: et hic erat Samaritánus. Respóndens autem Jesus, dixit: Nonne decem mundáti sunt? et novem ubi sunt? Non est invéntus, qui redíret et daret glóriam Deo, nisi hic alienígena. Et ait illi: Surge, vade; quia fides tua te salvum fecit.

    OFFERTORIUM

    Orémus. In te sperávi, Dómine; dixi: Tu es Deus meus, in mánibus tuis témpora mea.

    SECRETAE

    Propitiáre, Dómine, pópulo tuo, propitiáre munéribus: ut, hac oblatióne placátus, et indulgéntiam nobis tríbuas et postuláta concedas. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

    Oblátis munéribus, quǽsumus, Dómine, Ecclésiam tuam benígnus illúmina: ut, et gregis tui profíciat ubique succéssus, et grati fiant nómini tuo, te gubernánte, pastóres.

    Exáudi nos, Deus, salutáris noster: ut, per hujus sacraménti virtútem, a cunctis nos mentis et córporis hóstibus tueáris; grátiam tríbuens in præsénti, et glóriam in futuro.

    Orationes ad libitum.

    PRAEFATIO DE APOSTOLIS

    Vere dignum et justum est, æquum et salutáre: Te, Dómine, supplíciter exoráre, ut gregem tuum, Pastor ætérne, non déseras: sed per beátos Apóstolos tuos contínua protectióne custódias. Ut iísdem rectóribus gubernétur, quos óperis tui vicários eídem contulísti præésse pastóres. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes: (Sanctus).

    COMMUNIO

    Panem de cœlo dedísti nobis, Dómine, habéntem omne delectaméntum et omnem sapórem suavitátis.

    POSTCOMMUNIO

    Orémus. Sumptis, Dómine, cœléstibus sacraméntis: ad redemptiónis ætérnæ, quǽsumus, proficiámus augméntum. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

    Orémus. Refectióne sancta enutrítam gubérna, quǽsumus, Dómine, tuam placátus Ecclésiam: ut, poténti moderatióne dirécta, et increménta libertátis accípiat et in religiónis integritáte persístat.

    Mundet et múniat nos, quǽsumus, Dómine, divíni sacraménti munus oblátum: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis; a cunctis nos reddat et perversitátibus expiátos, et adversitátibus expedítos.

    Orationes ad libitum.


    Traduzione italiana

    INTROITO

    Signore, abbi riguardo al tuo patto e non abbandonare per sempre le ànime dei tuoi poveri: sorgi, o Signore, difendi la tua causa e non dimenticare le voci di coloro che Ti cercano. --- Perché, o Signore, ci respingi ancora? Perché arde la tua ira contro il tuo gregge? --- Gloria --- Signore, abbi riguardo al tuo patto e non abbandonare per sempre le ànime dei tuoi poveri: sorgi, o Signore, difendi la tua causa e non dimenticare le voci di coloro che Ti cercano.

    COLLETTE

    Preghiamo. Onnipotente e sempiterno Iddio, aumenta in noi la fede, la speranza e la carità: e, affinché meritiamo di raggiungere ciò che prometti, fa che amiamo ciò che comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    Preghiamo. O eterno Pastore, volgi lo sguardo benigno sul tuo gregge e custodiscilo con una continua protezione, per intercessione del tuo Martire e sommo Pontefice San Zefirino, che hai costituito pastore di tutta la Chiesa.

    Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

    Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione).

    EPISTOLA

    Lettura della Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati.

    Gal 3:16-22

    Fratelli: Le promesse sono state fatte ad Abramo e alla sua posterità. Non dice: Alle sue posterità, come se fossero molte, ma come se fosse una sola: Alla tua posterità, che è Cristo. Ora io vi dico: la legge che è stata fatta quattrocento trent’anni dopo, non può render vano un patto confermato da Dio e render vana la promessa. Infatti, se l’eredità viene dalla legge, non è piú in virtú della promessa: ma Dio donò ad Abramo per promessa. Perché dunque la legge? La legge fu aggiunta in vista delle trasgressioni, fino a che venisse la posterità a cui la promessa era stata fatta, e la legge fu promulgata dagli Angeli e per mezzo di un mediatore. Ma il mediatore non lo è di uno solo: Dio invece è uno solo. Dunque la legge è contro la promessa? Niente affatto. Se, infatti, fosse stata data una legge che avesse potuto vivificare, invero dalla legge sarebbe venuta la giustizia, ma la Scrittura ha racchiuso tutto sotto il peccato, affinché la promessa si realizzasse, mediante la fede in Gesú Cristo a pro di coloro che credono.

    GRADUALE

    Signore, abbi riguardo al tuo patto: e non dimenticare per sempre le ànime dei tuoi poveri. Sorgi, o Signore, e difendi la tua causa e ricordati dell’oltraggio a Te fatto.

    ALLELUIA

    Alleluia, alleluia. O Signore, Tu fosti il nostro rifugio in ogni età. Alleluia.

    VANGELO

    Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca.

    Luc 17:11-19

    In quel tempo: Recandosi Gesú a Gerusalemme, attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli corsero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono distanti e, alzando la voce, esclamarono: Gesú, Maestro, abbi pietà di noi. E come Egli li vide, disse: Andate, mostratevi ai sacerdoti. Ora avvenne che mentre andavano furono mondati. Ma uno di quelli, come vide che era guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce e cadde con la faccia a terra ai piedi di Gesú, ringraziandolo; e questi era Samaritano. Allora Gesú disse: Non sono stati guariti dieci? e gli altri nove dove sono? Non è stato trovato chi tornasse indietro e desse gloria a Dio, se non questo straniero? E gli disse: Alzati, va, poiché la tua fede ti ha salvato.

    OFFERTORIO

    Preghiamo. O Signore, in Te confido; dico: Tu sei il mio Dio, nelle tue mani sono le mie sorti.

    SECRETE

    Sii propizio, o Signore, al tuo popolo, sii propizio alle sue offerte, affinché, placato mediante queste oblazioni, ci conceda il tuo perdono e quanto Ti domandiamo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    Per i doni che ti offriamo, o Signore, illumina benigno la tua Chiesa, affinché ovunque il tuo gregge progredisca e, docili alla tua guida, i pastori siano graditi al tuo nome.

    O Dio nostra salvezza, esaudiscici; e, in virtù di questo sacramento proteggici da ogni nemico della mente e del corpo, dandoci la grazia nel tempo presente e la gloria nell'eternità.

    Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (solo l'ultima ha la conclusione).

    PREFAZIO DEGLI APOSTOLI

    È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza innalzare a te, Signore, la nostra preghiera. Ti supplichiamo, Pastore eterno: non abbandonare il tuo gregge, ma per mezzo dei tuoi Santi Apostoli custodiscilo e proteggilo sempre. Continui ad essere governato da quelli che tu stesso hai eletto vicari dell'opera tua, e hai costituito pastori. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria: (Sanctus).

    COMUNIONE

    Ci hai elargito il pane dal cielo, o Signore, che ha ogni delizia e ogni sapore di dolcezza.

    POST-COMUNIONE

    Preghiamo. Fa, o Signore, Te ne preghiamo, che, ricevuti i celesti sacramenti, progrediamo nell’opera della nostra salvezza eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    Preghiamo. Guida benevolmente, o Signore, la tua Chiesa, nutrita con questo santo ristoro: diretta dal tuo potente governo, essa goda di una crescente libertà e mantenga integra la sua fede.

    Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

    Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione).


    Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

    26 AGOSTO SAN ZEFIRINO, PAPA E MARTIRE

    Pontificato di Zefirino.

    Zefirino, quattordicesimo successore di san Pietro, eletto nel 198 e morto nel 217, visse nel pontificato più di tutti i suoi predecessori all’infuori di Pietro.

    Il suo fu un pontificato importante e lo possiamo affermare basandoci sulle notizie che ci sono pervenute.

    Un avversario lo presenta come poco istruito e senza personalità, ma noi sappiamo che, affiancato dal diacono Callisto, poi suo successore, difese l’unità della Trinità e lasciò un’opera, scritta contro gli eretici dei suoi tempi. Regolò parecchi particolari del culto liturgico, ingrandì il cimitero detto poi di Callisto, nel quale dopo di lui furono sepolti i papi.

    La sua morte fu serena, ma la sua vita conobbe le persecuzioni della Chiesa ed ebbe il titolo di martire, perchè fu nel suo tempo modello e testimonio del Cristo.

    Lode.

    Successore di Vittore primo, il Pontefice della Pasqua, anche tu fosti divorato dallo zelo per la casa di Dio (Gv. 2, 17), intento a mantenere, sviluppandole continuamente, la regolarità, la dignità e lo splendore del culto divino in terra. In cielo la corte dei vincitori della morte si arricchì, durante il tuo pontificato, delle più nobili conquiste, gli Irenei, le Perpetue, e i martiri senza numero ai quali la persecuzione di Settimio Severo assicurò il trionfo. Nelle insidie pericolose, la verità ebbe in te il guardiano divinamente assistito promesso dal Signore alla sua Chiesa (Le. 22, 32). La tua fedeltà fu premiata con nuovi progressi della Sposa del Figlio di Dio a te affidata e con l’affermarsi definitivo di essa in un mondo che deve tutto quanto conquistare allo Sposo. Ritroveremo un ricordo di te in ottobre, perchè unito a quello di Callisto, ora tuo diacono, e allora, a sua volta, vicario dell’Uomo-Dio. Ci benedici ora, come padre, perchè Pietro conosca sempre in noi i suoi figli.

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