10 agosto 2021

Mercoledì 11 Agosto 2021 nella liturgia



Festa dei Santi Tiburzio e Susanna Vergine, Martiri, Semplice, colore liturgico rosso.

Primi Vespri della Festa di Santa Chiara Vergine, Doppio minore, colore liturgico bianco.


Qui per le peculiarità del Tempo dopo Pentecoste:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/05/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-dopo.html


Al Breviario

All'Ufficio dei Santi Tiburzio e Susanna:

Antifone e Salmi dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, I Schema a Lodi), il resto dal Comune di più Martiri. Prime due Letture dal Proprio del Tempo al Mercoledì nella II Settimana di Agosto, III Lezione e Orazione dal Proprio dei Santi (all'11 Agosto).

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono il Suffragio a Lodi e le Preci Domenicali a Prima.

All'Ufficio di Santa Chiara:

Ai Vespri Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dal Comune delle Vergini, Orazione dal Proprio dei Santi (al 10 Agosto).

Le Antifone si raddoppiano, il Suffragio e le Preci si omettono.


Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Secondo giorno tra l'Ottava di San Lorenzo Martire, Semidoppio, colore liturgico rosso. Commemorazione dei Santi Tiburzio e Susanna Vergine, Martiri.

Primi Vespri della Festa di Santa Chiara Vergine, Doppio minore, colore liturgico bianco. Commemorazione dell'Ottava.


All'Ufficio dell'Ottava:

Tutto come alla Festa di San Lorenzo. Letture del I Notturno dal Proprio del Tempo al Mercoledì nella II Settimana di Agosto, Letture del II e del III Notturno e commemorazione dal Proprio dei Santi (all'11 Agosto).

Le Antifone non si raddoppiano, le Commemorazioni Comuni e le Preci si omettono.

All'Ufficio di Santa Chiara:

Ai Vespri tutto dal Comune delle Vergini con i Salmi indicati (cioè quelli del Comune delle Feste della Beata Vergine Maria), Orazione dal Proprio dei Santi (al 12 Agosto), commemorazione dell'Ottava dalla Festa di San Lorenzo (Antifona al Magnificat e Versetto dei Secondi Vespri, poi Orazione).

Le Antifone si raddoppiano, le Commemorazioni Comuni e le Preci si omettono.


Al Messale

Si può celebrare facoltativamente la Messa dei Santi Tiburzio e Susanna:

Messa Salus autem dal Comune di più Martiri con le Orazioni e l'Epistola all'11 Agosto:

  • Gloria in excelsis
  • Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda Ad poscenda suffragia Sanctorum (A cunctis)
    • Le altre ad libitum
  • Prefazio Comune
  • Ite Missa est
  • Prologo di San Giovanni

Oppure è possibile celebrare una Messa Votiva privata (senza Gloria, tre o cinque o sette Orazioni di cui la prima della Messa, la seconda dei Santi Tiburzio e Susanna, la terza A cunctis e le altre ad libitum, Prefazio della Messa o Comune, Benedicamus Domino), o ancora una Messa quotidiana di Requiem (con tre Orazioni).


Letture del Mattutino (in latino)

AD NOCTURNUM

Lectio 1

De libro Ecclesiástæ

Eccl 4:1-4

Verti me ad ália, et vidi calúmnias, quæ sub sole gerúntur, et lácrimas innocéntium, et néminem consolatórem, nec posse resístere eórum violéntiæ cunctórum auxílio destitútos. Et laudávi magis mórtuos quam vivéntes; et feliciórem utróque judicávi qui necdum natus est nec vidit mala quæ sub sole fiunt. Rursum contemplátus sum omnes labóres hóminum, et indústrias animadvérti patére invídiæ próximi; et in hoc ergo vánitas et cura supérflua est.

Lectio 2, Eccl 4:5-8

Stultus cómplicat manus suas et cómedit carnes suas, dicens: Mélior est pugíllus cum réquie, quam plena útraque manus cum labóre et afflictióne ánimi. Consíderans, réperi et áliam vanitátem sub sole. Unus est, et secúndum non habet, non fílium, non fratrem, et tamen laboráre non cessat, nec satiántur óculi ejus divítiis, nec recógitat, dicens: Cui labóro, et fraudo ánimam meam bonis? In hoc quoque vánitas est et afflíctio péssima.

Lectio 3

Tiburtius, Chromátii præfecti Urbis fílius, sancti Sebastiáni ópera Christianus, cum ob eam causam ad Fabianum judicem adductus esset múltaque apud illum de Christi fide prædicáret, excandéscens judex paviméntum candéntibus carbónibus sterni jubet. Mox, Tiburti, inquit, vel diis nostris sacrífices oportet, vel per istos carbónes nudis pédibus tibi incedéndum est. At ille, crucis signo se muniens fidentérque ámbulans in pruna, Disce, inquit, ex hoc solum esse Deum, quem Christiáni colunt; prunæ enim mihi flores vidéntur. Quod cum magicis artibus tribuerétur, extra Urbem ductus Tiburtius, ac via Lavicana tertio ab Urbe lápide gládio percússus, ibi a Christiánis sepelítur. Quo die Susanna virgo nobilíssima, quod Galerii Maximiáni, fílii Diocletiáni imperatóris, conjúgium recusaret, ut quæ virginitátem Deo vóverat; post multa tormentórum genera, quibus varie tentátum est sanctum Vírginis propositum, domi suæ, jussu imperatóris, gládio percússa, ad duplex virginitátis et martyrii præmium migrávit in cælum.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Dal libro dell'Ecclesiaste

Eccl 4:1-4

Mi rivolsi ad altro, e osservai le prepotenze che si commettono sotto il sole, ed ecco le lacrime degli innocenti, e nessuno che li consoli, e come non possono resistere all'altrui violenza privi essendo d'ogni soccorso. Allora preferii i morti ai vivi e giudicai più felice di questi due chi non è ancor nato né ha visto i mali che si fanno sotto il sole. Contemplai pure tutti i travagli degli uomini, e osservai che l'industria è esposta all'invidia del popolo; e perciò anche in questo è vanità e cura inutile.

Lettura 2, Eccl 4:5-8

Lo stolto incrocia le sue mani e si rode le carni, e dice: Meglio una manata di quiete, che aver piene tutte due le mani con sollecitudine e afflizione di spirito. Considerando ancora, trovai un'altra vanità sotto il sole. Un tale è solo, e non ha alcuno che gli succeda, non un figlio o fratello, eppure non finisce di affaticarsi, né i suoi occhi si saziano di ricchezza, né pensa mai di dire: Per chi m'affatico io e privo l'anima mia di benessere? Anche questo dunque è vanità e assai grama occupazione.

Lettura 3

Tiburzio, figlio di Cromazio, prefetto di Roma fattosi cristiano per opera di san Sebastiano, condotto per questo motivo davanti al giudice Fabiano e messosi a discorrere in sua presenza su diversi punti della fede cristiana, il giudice irritato ordina di ricoprire il pavimento di carboni ardenti. Quindi: Tiburzio, dice, bisogna che tu o sacrifichi ai nostri dèi, ovvero cammini a piedi nudi su questi carboni. Ed egli, munendosi del segno della croce e camminando fiducioso sui carboni: Impara, risponde, da questo, che il Dio dei Cristiani è il solo Dio; questi carboni mi sembrano dei fiori. Attribuendosi ciò ad arti magiche, Tiburzio condotto fuori della città sulla via Labicana, a tre miglia da Roma, vi fu decapitato e ivi stesso sepolto dai Cristiani. Il medesimo giorno, Susanna, vergine nobilissima, che aveva ricusato di maritarsi con Galerio Massimiano, figlio dell'imperatore Diocleziano, perché aveva consacrata la sua verginità a Dio, dopo molte specie di tormenti onde si tentò in vari modi di far rinunziare la vergine al santo proposito, decapitata per ordine dell'imperatore, se ne andò in cielo al duplice premio della verginità e del martirio.


Ad Primam: il Martirologio del 12 Agosto 2021

Pridie Idus Augusti, luna quarta.



Nel giorno precedente alle Idi di Agosto, luna quarta.




Parti proprie della Messa (in latino)

INTROITUS

Salus autem justórum a Dómino: et protéctor eórum est in témpore tribulatiónis. --- Noli æmulári in malignántibus: neque zeláveris faciéntes iniquitátem. --- Glória Patri --- Salus autem justórum a Dómino: et protéctor eórum est in témpore tribulatiónis.

COLLECTAE

Orémus. Sanctórum Martyrum tuórum Tiburtii et Susánnæ nos, Dómine, fóveant continuáta præsídia: quia non désinis propítius intuéri; quos tálibus auxíliis concésseris adjuvári. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. A cunctis nos, quǽsumus, Dómine, mentis et córporis defénde perículis: et, intercedénte beáta et gloriósa semper Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis, salútem nobis tríbue benígnus et pacem; ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, Ecclesia tua secúra tibi sérviat libertáte.

Orationes ad libitum.

EPISTOLA

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Hebrǽos.

Hebr 11:33-39

Fratres: Sancti per fidem vicérunt regna, operáti sunt justítiam, adépti sunt repromissiónes, obturavérunt ora leónum, exstinxérunt ímpetum ignis, effugérunt áciem gládii, convaluérunt de infirmitáte, fortes facti sunt in bello, castra vertérunt exterórum: accepérunt mulíeres de resurrectióne mórtuos suos: álii autem distenti sunt, non suscipiéntes redemptiónem, ut meliórem invenírent resurrectiónem: álii vero ludíbria et vérbera expérti, ínsuper et víncula et cárceres: lapidáti sunt, secti sunt, tentáti sunt, in occisióne gládii mórtui sunt: circuiérunt in melótis, in péllibus caprínis, egéntes, angustiáti, afflícti: quibus dignus non erat mundus: in solitudínibus errántes, in móntibus et spelúncis et in cavérnis terræ. Et hi omnes testimónio fídei probáti, invénti sunt in Christo Jesu, Dómino nostro.

GRADUALE

Clamavérunt justi, et Dóminus exaudívit eos: et ex ómnibus tribulatiónibus eórum liberávit eos. Juxta est Dóminus his, qui tribuláto sunt corde: et húmiles spíritu salvábit.

ALLELUJA

Allelúja, allelúja. Te Mártyrum candidátus laudat exércitus, Dómine. Allelúja.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam.

Luc 12:1-8

In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Atténdite a ferménto pharisæórum, quod est hypócrisis. Nihil autem opértum est, quod non revelétur: neque abscónditum, quod non sciátur. Quóniam, quæ in ténebris dixístis, in lúmine dicéntur: et quod in aurem locuti estis in cubículis, prædicábitur in tectis. Dico autem vobis amícis meis: Ne terreámini ab his, qui occídunt corpus, et post hæc non habent ámplius quid fáciant. Osténdam autem vobis, quem timeátis: timéte eum, qui, postquam occídent, habet potestátem míttere in gehénnam. Ita dico vobis: hunc timéte. Nonne quinque pásseres véneunt dipóndio, et unus ex illis non est in oblivióne coram Deo? Sed et capílli cápitis vestri omnes numerári sunt. Nolíte ergo timére: multis passéribus pluris estis vos. Dico autem vobis: Omnis, quicúmque conféssus fúerit me coram homínibus, et Fílius hóminis confiténtur illum coram Angelis Dei.

OFFERTORIUM

Orémus. Justórum ánimæ in manu Dei sunt, et non tanget illos torméntum malítiae: visi sunt óculis insipiéntium mori: illi autem sunt in pace, allelúja.

SECRETAE

Adésto, Dómine, précibus pópuli tui, adésto munéribus: ut, quæ sacris sunt obláta mystériis, tuórum tibi pláceant intercessióne Sanctórum. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Exáudi nos, Deus, salutáris noster: ut, per hujus sacraménti virtútem, a cunctis nos mentis et córporis hóstibus tueáris; grátiam tríbuens in præsénti, et glóriam in futúro.

Orationes ad libitum.

PRAEFATIO COMMUNIS

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: (Sanctus).

COMMUNIO

Quod dico vobis in ténebris, dícite in lúmine, dicit Dóminus: et quod in aure audítis, prædicáte super tecta.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Súmpsimus, Dómine, pignus redemptiónis ætérnæ: quod sit nobis, quǽsumus, interveniéntibus sanctis Martýribus tuis, vitæ præséntis auxílium páriter et futúræ. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Mundet et múniat nos, quǽsumus, Dómine, divíni sacraménti munus oblátum: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genetríce María, cum beáto Joseph, beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque beáto N. et ómnibus Sanctis; a cunctis nos reddat et perversitátibus expiátos, et adversitátibus expedítos.

Orationes ad libitum.


Traduzione italiana della Messa

INTROITO

Per i giusti la salvezza viene dal Signore; Egli è il loro rifugio nel tempo della prova. --- Non invidiare i malvagi e non essere geloso degli operatori di iniquità. --- Gloria --- Per i giusti la salvezza viene dal Signore; Egli è il loro rifugio nel tempo della prova.

COLLETTE

Preghiamo. Ci assista sempre, o Signore, la protezione dei tuoi Santi Martiri Tiburzio e Susanna, poiché tu non manchi di guardare propizio quelli ai quali concedesti tali aiuti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione).

EPISTOLA

Lettura della Lettera di san Paolo apostolo agli Ebrei.

Ebr 11:33-39

Fratelli: i santi mediante la fede debellarono i regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse, turarono le gole dei leoni, estinsero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, guarirono dalle malattie, diventarono prodi in guerra, misero in fuga eserciti stranieri; le donne riebbero i loro morti risuscitati. Chi fu messo alla tortura, e non accettò liberazione per ottenere una risurrezione migliore; chi ebbe a patire scherni e flagelli ed anche catene e prigione. Furon lapidati, segati, sottoposti a dure prove; moriron di spada; andaron raminghi coperti di pelli di pecora o di capra, privi di tutto, vessati, maltrattati. Essi di cui non era degno il mondo, andavano errando per deserti e per monti , in spelonche e caverne. Tutti questi, per la testimonianza resa alla loro fede, conseguirono la promessa, in Gesù Cristo Signor nostro.

GRADUALE

Gridano i giusti ed il Signore li ascolta; e li libera da ogni tribolazione. Il Signore assiste gli affranti d'animo e soccorre gli abbattuti di spirito.

ALLELUIA

Alleluia, alleluia. Te dei Martiri il candido esercito esalta, o Signore. Alleluia.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca.

Luc 12:1-8

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal lievito dei Farisei che è l'ipocrisia. Ma non c'è niente di nascosto che non abbia ad essere scoperto, e niente di occulto che non abbia a venir conosciuto. Perciò quanto avrete detto all'oscuro, sarà detto nella luce, e quel che avrete detto all'orecchio nel segreto della camera, sarà strombazzato sui tetti. A voi poi, amici miei, io dico: Non abbiate paura di coloro che uccidono il corpo, e dopo ciò non possono far altro; ma vi mostrerò io chi dovete temere: temete colui che dopo avervi fatto morire ha potere di mandarvi all'interno: temete questo, vi ripeto. Si vendono cinque passeri per due soldi, non è vero? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato dinanzi a Dio; anzi perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete adunque, voi valete ben più di molti passeri. Or vi dico: chi avrà riconosciuto Me davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli Angeli di Dio».

OFFERTORIO

Preghiamo. Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio e nessun tormento può taccarli. Agli stolti è parso che fossero morti: ma essi godono la pace, alleluia.

SECRETE

Guarda, o Signore, le preghiere del tuo popolo e ricevi i suoi doni, e le offerte destinate ai tuoi misteri ti siano gradite per intercessione dei tuoi Santi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

O Dio nostra salvezza, esaudiscici; e, in virtù di questo sacramento proteggici da ogni nemico della mente e del corpo, dandoci la grazia nel tempo presente e la gloria nell'eternità.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (solo l'ultima ha la conclusione).

PREFAZIO COMUNE

E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: (Sanctus).

COMUNIONE

Ciò che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, afferma il Signore, e ciò che avete udito all'orecchio predicatelo dai tetti.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. Abbiamo ricevuto, o Signore, il pegno della salvezza eterna: ci sia esso, te ne preghiamo, per intercessione dei tuoi Santi Martiri, di aiuto per la vita presente e per la futura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Liberaci, O Signore, da ogni pericolo nell'anima e nel corpo; e, per l'intercessione della beata e gloriosa sempre vergine Maria Madre di Dio, del beato Giuseppe, dei beati apostoli tuoi Pietro e Paolo, del beato N. e di tutti i santi, benevolmente concedici salute e pace, affinché; libera da ogni avversità ed errore, la tua Chiesa ti possa servire in sicura libertà.

Si possono aggiungere altre tre o cinque Orazioni a scelta del Sacerdote (senza Oremus, solo l'ultima ha la conclusione).


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

11 AGOSTO SAN TIBURZIO E SANTA SUSANNA VERGINE, MARTIRI

La ricompensa del martirio.

Nel suo discorso sulla festa di S. Lorenzo (Discorso 303), S. Agostino fa osservare che « non è solo ai martiri che sono promesse le celesti ricompense, ma a tutti coloro che seguono Cristo con piena fede e carità perfetta. La Verità stessa promette gli onori dei martiri quando dice: Nessuno lascia la sua casa, il suo campo, e il resto, senza ricevere il centuplo in questa vita; e nel secolo futuro, possederà la vita eterna (Mt. 19, 20).

« Nulla vi è di più glorioso per l’uomo che vendere tutto quello che ha per possedere Cristo; offrire a Dio ciò che Dio gradisce maggiormente, la virtù d’un’anima incorruttibile, le lodi pure della dedevozione; scortare Cristo quand’egli verrà a far vendetta dei suoi nemici; sedere ai suoi lati, quando si assiderà sul suo tribunale… Ecco ciò che bisogna abbracciare con lo spirito e il pensiero, meditare il giorno e la notte. La persecuzione trovi in questo stato il soldato di Dio: una virtù così ben disposta al combattimento sarà invincibile. Siamo chiamati prima dell’ora del combattimento? La fede disposta al martirio riceve immediatamente la sua ricompensa dalla giustizia di Dio. Alla lotta durante la persecuzione, alla costanza in tempo di pace, è riservata la corona ».

San Tiburzio.

« Quando la spada del persecutore trafiggeva il seno della Madre Chiesa, questo nobile martire, disprezzando gli ordini del principe temporale, seguì, felice. Cristo nel regno celeste. È questo che ti ha meritato gli onori della sacra liturgia e una lode imperitura ». Questa è l’iscrizione che il Papa S. Damaso fece incidere sulla tomba di san Tiburzio nel cimitero « ad duos lauros » in cui era stato deposto dopo il suo martirio. Nel vii secolo venne costruita in questo luogo una basilica, che, restaurata sotto Adriano I (772-795), è ancora in piedi. Gli atti di S. Tiburzio ci riferiscono che sotto Diocleziano egli fu costretto a camminare sui carboni ardenti ma che continuò lo stesso a confessare generosamente la sua fede e fu condannato a morire di spada.

Santa Susanna.

Benché non abbia sofferto contemporaneamente a S. Tiburzio, santa Susanna gli è unita nella Liturgia di questo giorno, che è senza dubbio l’anniversario del suo martirio. Ella sarebbe stata vittima della persecuzione di Diocleziano e sarebbe perita di spada nella propria dimora. Sappiamo che il suo corpo riposava nel 595 nel titolo (o chiesa) di Gaio, che era diventato il titolo di Susanna. Più tardi questa chiesa fu restaurata e abbellita dalla munificenza di Papa Leone III e dall’Imperatore Carlomagno.

Preghiera.

« Fa’, o Signore, che i tuoi santi Martiri Tiburzio e Susanna ci circondino con la loro costante protezione: poiché tu non hai cessato di guardare con benevolenza coloro ai quali hai accordato di beneficiare di tali appoggi ».

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