21 maggio 2022

Lunedì 23 Maggio 2022 nella liturgia



Lunedì delle Rogazioni, Feria Maggiore non privilegiata, colore liturgico bianco.

Coloro che sono tenuti al Breviario e non assistono alla Messa delle Litanie Minori con la Processione, devono recitare le Litanie dei Santi (senza Salmi Penitenziali) al termine delle Lodi, che in tal caso si concludono col Benedicamus Domino omesso Fidelium animae.

Si celebra la Messa Exaudivit delle Litanie Minori (che nel Messale si trova dopo la V Domenica dopo Pasqua), colore liturgico violaceo. Da notare che il rito della Processione non si trova nel Messale ma nel Rituale.


Nota bene: le Litanie dei Santi del Martedì delle Rogazioni non possono MAI anticiparsi al pomeriggio o sera precedenti con le Lodi.


Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/04/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-pasquale.html


Al Breviario

Tutto dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, I Schema a Lodi), Letture del Mattutino, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazione dal Proprio del Tempo al Lunedì delle Rogazioni.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono la Commemorazione della Croce a Lodi e Vespri e le Preci Domenicali a Prima e Compieta.

  

Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Lunedì delle Rogazioni, Feria Maggiore, colore liturgico bianco. Detto il Benedicamus Domino delle Lodi ed omesso Fidelium animae si recitano le Litanie dei Santi; esse non possono essere anticipate al giorno precedente nemmeno se si anticipano le Lodi; allora si recitano a parte.


Tutto dal Salterio. Letture del Mattutino, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazione dal Proprio del Tempo al Lunedì delle Rogazioni.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono la Commemorazione della Croce a Lodi e Vespri e le Preci Domenicali a Prima e Compieta.


Liturgia del giorno nel Rito Ambrosiano a cura di Stefano Terenghi

San Desiderio Vescovo e Martire, Santo Semplice, colore liturgico rosso.

Al Mattutino decuria “Beatus Vir”.

Nelle Lodi commemorazione di Tutti i Santi (sanctorum memoria).

Vespri della Feria II della V settimana dopo Pasqua (c.l. Verde).


Al Messale

Il Sacerdote indossa cotta, amitto, alba, cingolo, stola e piviale violacei; se vi sono Diacono e Suddiacono mettono dalmatica e tunicella violacee; se vi sono Chierici o chierichetti, fanno da accoliti e da crocifero. Dopo una breve preghiera il coro, o in sua assenza lo stesso celebrante, canta l'Antifona Exurge Domine e una volta tutti genuflessi comincia le Litanie dei Santi. Solo in questa cerimonia le Litanie si raddoppiano, nella recita privata non occorre farlo. Dopo aver ripetuto Sancta Maria ora pro nobis tutti si alzano e si comincia a formare la Processione. Se questa fosse particolarmente lunga, si possono ripetere le Litanie a partire da Sancta Maria, o si possono aggiungere i Salmi Graduali e Penitenziali, ma non Inni di genere festivo; le Orazioni con cui terminano le Litanie non possono essere dette mentre si cammina. Inoltre è consuetudine delle chiese di campagna fare, durante questa Processione e quelle delle Rogazioni, la Benedizione dei campi o dei monti o dei pascoli. Se si fa stazione presso una o più chiese, si interrompono le Litanie o i Salmi, la Processione viene ricevuta dal Clero locale, ci si inginocchia in silenzio (il celebrante, diacono e suddiacono sui gradini dell'Altare), dopodiché il coro o se non ve n'è il celebrante intona un'Antifona o Responsorio in onore del Titolare della chiesa, coi Versetti e l'Orazione A Cunctis; poi la Processione riprende. Nella chiesa in cui essa termina, la Processione viene ricevuta dal Clero, allorché il rettore o Parroco, in cotta ma senza stola, asperge quelli che entrano e consegna l'aspersorio al celebrante che lo tocca e si segna. Gli accoliti posano i ceri e il crocifero la croce, tutti si inginocchiano e si terminano le Litanie col Pater, il Salmo 69, i Versetti e le Orazioni, in seguito si celebra la Messa. Altrimenti, se si deve tornare alla Chiesa di partenza, questa stazione si fa come le altre, aggiungendo un'Antifona, Versetto e Orazione alla Santa Vergine prima di quelle del Titolare, e la conclusione delle Litanie si fa appena tornati alla chiesa da cui si è partiti.

Se Messa non è l'unica che si celebra, non si tiene conto dell'Ufficio del giorno. Se nelle chiese Cattedrali o Conventuali è l'unica Messa Conventuale, o se nelle altre chiese è comunque l'unica Messa, si commemora l'Ufficio del giorno. Il cero pasquale non viene acceso.

  • Non si dicono Gloria né Credo
  • Si dicono tre Orazioni:
    • La prima della Messa
    • La seconda di S. Maria: Concede
    • La terza Contro i persecutori della Chiesa: Ecclesiae tuae; oppure Per il Papa: Deus omnium Fidelium.
    • Le altre ad libitum

  • Prefazio Pasquale (In hoc potissimum die)
  • Benedicamus Domino
  • Prologo di San Giovanni


Bibliografia per la celebrazione della Processione e Messa delle Litanie Minori:

  • Rubriche della Messa Conventuale delle Rogazioni: L. Stercky, Manuel de liturgie et cérémonial selon le Rit Romain, Paris, Lecoffre 1935, Tomo I, pag. 399-401.

  • Cerimonie della Processione e della Messa celebrate a norma del Missale Romanum e del Rituale Romanum: L. Stercky, Manuel de liturgie et cérémonial selon le Rit Romain, Paris, Lecoffre 1935, Tomo II, pag. 350-359.

  • Cerimonie della Processione e della Messa celebrate pontificalmente, a norma del Caeremoniale Episcoporum: L. Stercky, Les Fonctions Pontificales selon le Rit Romain, Paris Lecoffre 1932, Tomo II, pag. 249-256.


Letture del Mattutino

AD NOCTURNUM

Lectio 1

Léctio sancti Evangélii secúndum Lucam

Luc 11:5-13

In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Quis vestrum habébit amícum, et íbit ad illum media nocte, et dicet illi: Amice, cómmoda mihi tres panes. Et réliqua.

Homilía sancti Ambrósii Epíscopi

Liber 7 in Lucæ cap. 11

Alius præcépti locus est, ut ómnibus moméntis, non solum diébus, sed étiam noctibus, orátio deferátur. Vides enim, quod iste qui media nocte perréxit, tres panes ab amico suo póstulans, et in ipsa peténdi intentióne persístens, non defraudétur oratis. Qui sunt isti tres panes, nisi mysterii cæléstis aliméntum? Quod si diligas Dóminum Deum tuum, non solum tibi, sed étiam aliis póteris emereri. Quis autem amicior nobis, quam qui pro nobis corpus suum trádidit?

Lectio 2

Ab hoc media nocte panes David pétiit, et accépit. Petiit enim, quando dicebat: Media nocte surgébam ad confiténdum tibi. Ideo meruit hos panes, quos appósuit nobis edendos. Petiit cum dicit: Lavábo per síngulas noctes lectum meum. Neque enim tímuit, ne excitaret dormiéntem, quem scit semper vigilántem. Et ideo scriptórum mémores, noctibus ac diébus oratióni instántes, peccátis nostris véniam postulemus.

Lectio 3

Nam si ille tam sanctus, et qui regni erat necessitátibus occupatus, septies in die laudem Dómino dicebat, matutínis, et vespertinis sacrifíciis semper intentus; quid nos fácere oportet, qui eo ámplius rogare debemus, quo frequéntius carnis ac mentis fragilitáte delinquimus, ut de via lassis, et istíus ævi cursu, ac vitæ hujus anfractu gráviter fatigátis, panis refectiónis deésse non possit, qui hóminis corda confírmet? Nec solum media nocte Dóminus, sed ómnibus prope docet vigilándum esse moméntis. Venit enim et vespertína, et secunda, et tertia vigília: et pulsáre consuévit. Beáti ítaque servi illi, quos cum venerit Dóminus, invenérit vigilántes.


Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

NOTTURNO UNICO

Lettura 1

Lettura del santo Vangelo secondo Luca

Luc 11:5-13

In quell'occasione: Gesù disse ai suoi discepoli: Se uno di voi ha un amico, e questo viene da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani. Eccetera.

Omelia di sant'Ambrogio Vescovo

Libro 7 sul Vangelo di San Luca Cap. 11, 5-13

In un altro luogo è fatto precetto di pregare ad ogni momento, non solo di giorno, ma anche di notte. Vedi, infatti, come costui che andò a trovare un suo amico a mezzanotte per domandargli tre pani, e persisté nel domandarli, non fu deluso nell'oggetto della sua domanda. Che significano questi tre pani, se non l'alimento dei celesti misteri? Che se amerai il Signore Dio tuo, potrai meritare i suoi doni non solo per te, ma anche per gli altri. Chi è più nostro amico di colui che diede il suo corpo per noi?

Lettura 2

A questo amico Davide chiese a mezzanotte questi pani, e li ebbe. Perché li chiedeva quando diceva: «A mezzanotte mi alzavo per lodarti» Ps. 118,62. Perciò egli meritò questi pani che ha presentato a noi perché ne mangiassimo. Li chiedeva ancora quando diceva: «Ogni notte bagno di lacrime il mio letto» Ps. 6,7. Egli non temeva di rompere il sonno di colui che sapeva che veglia sempre. Ricordandoci quindi (di queste parole) delle Scritture, imploriamo il perdono dei nostri peccati perseverando giorno e notte nella preghiera.

Lettura 3

Perché se un uomo così santo come Davide) cosi occupato negli affari del regno, celebrava la lode del Signore sette volte al giorno, ed era sempre assiduo ai sacrifizi del mattino e della sera; che dobbiamo fare noi, che tanto più dobbiamo pregare in quanto che più frequentemente manchiamo per la debolezza della carne e dello spirito, affinché, stanchi per la via ed estremamente affaticati per il nostro cammino in questo mondo e per le asprezze di questa vita, non ci venga a mancare quel pane rifocillante che corrobora il cuore dell'uomo? Né soltanto a mezzanotte il Signore c'insegna di vegliare, ma quasi ad ogni momento. Infatti egli viene la sera, alla seconda, e alla terza vigilia: e ha l'abitudine di bussare. «Beati perciò quei servi, che il Signore, quando giungerà, troverà vigilanti» (Luc. 12,37).


Ad Primam: il Martirologio del 24 Maggio 2022

Nono Kalendas Junii, luna vigesima secunda.



Nel nono giorno alle Calende di Giugno, luna ventiduesima.




Parti proprie della Messa

AD PROCESSIONEM:

Exurge Domine, adjuva nos, et libera nos propter nomen tuum. --- Deus, auribus nostris audivimus: patres nostri annuntiaverunt nobis. --- Gloria Patri. --- Exurge Domine, adjuva nos, et libera nos propter nomen tuum.

Kýrie, eléison. (Et omnes litaniae duplicantur)

Christe, eléison.

Kýrie, eléison.

Christe, audi nos.

Christe, exáudi nos.

Pater de cælis, Deus, miserére nobis.

Fili, Redémptor mundi, Deus, miserére nobis.

Spíritus Sancte, Deus, miserére nobis.

Sancta Trínitas, unus Deus, miserére nobis.

Sancta María, ora pro nobis.

Sancta Dei Génitrix, ora pro nobis.

Sancta Virgo vírginum, ora pro nobis.

Sancte Míchaël, ora pro nobis.

Sancte Gábriel, ora pro nobis.

Sancte Ráphaël, ora pro nobis.

Omnes sancti Ángeli et Archángeli, oráte pro nobis.

Omnes sancti beatórum Spirítuum órdines, oráte pro nobis.

Sancte Joánnes Baptísta, ora pro nobis.

Sancte Joseph, ora pro nobis.

Omnes sancti Patriárchæ et Prophétæ, oráte pro nobis.

Sancte Petre, ora pro nobis.

Sancte Paule, ora pro nobis.

Sancte Andréa, ora pro nobis.

Sancte Jacóbe, ora pro nobis.

Sancte Joánnes, ora pro nobis.

Sancte Thoma, ora pro nobis.

Sancte Jacóbe, ora pro nobis.

Sancte Philíppe, ora pro nobis.

Sancte Bartolomǽe, ora pro nobis.

Sancte Matthǽe, ora pro nobis.

Sancte Simon, ora pro nobis.

Sancte Thaddǽe, ora pro nobis.

Sancte Matthía, ora pro nobis.

Sancte Bárnaba, ora pro nobis.

Sancte Luca, ora pro nobis.

Sancte Marce, ora pro nobis.

Omnes sancti Apóstoli et Evangelístæ, oráte pro nobis.

Omnes sancti Discípuli Dómini, oráte pro nobis.

Omnes sancti Innocéntes, oráte pro nobis.

Sancte Stéphane, ora pro nobis.

Sancte Laurénti, ora pro nobis.

Sancte Vincénti, ora pro nobis.

Sancti Fabiáne et Sebastiáne, oráte pro nobis.

Sancti Joánnes et Paule, oráte pro nobis.

Sancti Cosma et Damiáne, oráte pro nobis.

Sancti Gervási et Protási, oráte pro nobis.

Omnes sancti Mártyres, oráte pro nobis.

Sancte Silvéster, ora pro nobis.

Sancte Gregóri, ora pro nobis.

Sancte Ambrósi, ora pro nobis.

Sancte Augustíne, ora pro nobis.

Sancte Hierónyme, ora pro nobis.

Sancte Martíne, ora pro nobis.

Sancte Nicoláe, ora pro nobis.

Omnes sancti Pontífices et Confessóres, oráte pro nobis.

Omnes sancti Doctóres, oráte pro nobis.

Sancte Antóni, ora pro nobis.

Sancte Benedícte, ora pro nobis.

Sancte Bernárde, ora pro nobis.

Sancte Domínice, ora pro nobis.

Sancte Francísce, ora pro nobis.

Omnes sancti Sacerdótes et Levítæ, oráte pro nobis.

Omnes sancti Mónachi et Eremítæ, oráte pro nobis.

Sancta María Magdaléna, ora pro nobis.

Sancta Agatha, ora pro nobis.

Sancta Lúcia, ora pro nobis.

Sancta Agnes, ora pro nobis.

Sancta Cæcília, ora pro nobis.

Sancta Catharína, ora pro nobis.

Sancta Anastásia, ora pro nobis.

Omnes sanctæ Vírgines et Víduæ, oráte pro nobis.

Omnes Sancti et Sanctæ Dei, intercédite pro nobis.

Propítius esto, parce nobis, Dómine.

Propítius esto, exáudi nos, Dómine.

Ab omni malo, líbera nos, Dómine.

Ab omni peccáto, líbera nos, Dómine.

Ab ira tua, líbera nos, Dómine.

A subitánea et improvísa morte, líbera nos, Dómine.

Ab insídiis diáboli, líbera nos, Dómine.

Ab ira et ódio et omni mala voluntáte, líbera nos, Dómine.

A spíritu fornicatiónis, líbera nos, Dómine.

A fúlgure et tempestáte, líbera nos, Dómine.

A flagéllo terræmótus, líbera nos, Dómine.

A peste, fame et bello, líbera nos, Dómine.

A morte perpétua, líbera nos, Dómine.

Per mystérium sanctæ Incarnatiónis tuæ, líbera nos, Dómine.

Per advéntum tuum, líbera nos, Dómine.

Per nativitátem tuam, líbera nos, Dómine.

Per baptísmum et sanctum jejúnium tuum, líbera nos, Dómine.

Per crucem et passiónem tuam, líbera nos, Dómine.

Per mortem et sepultúram tuam, líbera nos, Dómine.

Per sanctam resurrectiónem tuam, líbera nos, Dómine.

Per admirábilem ascensiónem tuam, líbera nos, Dómine.

Per advéntum Spíritus Sancti Parácliti, líbera nos, Dómine.

In die judícii, líbera nos, Dómine.

Peccatóres, te rogámus, audi nos.

Ut nobis parcas, te rogámus, audi nos.

Ut nobis indúlgeas, te rogámus, audi nos.

Ut ad veram pœniténtiam nos perdúcere dignéris, te rogámus, audi nos.

Ut Ecclésiam tuam sanctam régere et conserváre dignéris, te rogámus, audi nos.

Ut domnum Apostólicum et omnes ecclesiásticos órdines in sancta religióne conserváre dignéris, te rogámus, audi nos.

Ut inimícos sanctæ Ecclésiæ humiliáre dignéris, te rogámus, audi nos.

Ut régibus et princípibus christiánis pacem et veram concórdiam donáre dignéris, te rogámus, audi nos.

Ut cuncto pópulo christiáno pacem et unitátem largíri dignéris, te rogámus, audi nos.

Ut omnes errántes ad unitátem Ecclésiæ revocáre, et infidéles univérsos ad Evangélii lumen perdúcere dignéris, te rogámus, audi nos.

Ut nosmetípsos in tuo sancto servítio confortáre et conserváre dignéris, te rogámus, audi nos.

Ut mentes nostras ad cæléstia desidéria érigas, te rogámus, audi nos.

Ut ómnibus benefactoribus nostris sempitérna bona retríbuas, te rogámus, audi nos.

Ut ánimas nostras, fratrum, propinquórum et benefactórum nostrórum ab ætérna damnatióne erípias, te rogámus, audi nos.

Ut fructus terræ dare et conserváre dignéris, te rogámus, audi nos.

Ut ómnibus fidélibus defúnctis réquiem ætérnam donáre dignéris, te rogámus, audi nos.

Ut nos exaudíre dignéris, te rogámus, audi nos.

Fili Dei, te rogámus, audi nos.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, parce nobis, Dómine.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, exáudi nos, Dómine.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, miserére nobis.

Christe, audi nos.

Christe, exáudi nos.

Kýrie, eléison.

Christe, eléison.

Kýrie, eléison.

Pater noster, qui es in cælis, sanctificétur nomen tuum: advéniat regnum tuum: fiat volúntas tua, sicut in cælo et in terra. Panem nostrum quotidiánum da nobis hódie: et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris:

V. Et ne nos indúcas in tentatiónem:

R. Sed líbera nos a malo.

Deus, in adjutórium meum inténde: * Dómine, ad adjuvándum me festína.

Confundántur et revereántur, * qui quærunt ánimam meam.

Avertántur retrórsum, et erubéscant, * qui volunt mihi mala.

Avertántur statim erubescéntes, * qui dicunt mihi: Euge, euge.

Exsúltent et læténtur in te omnes qui quærunt te, * et dicant semper: Magnificétur Dóminus: qui díligunt salutáre tuum.

Ego vero egénus, et pauper sum: * Deus, ádjuva me.

Adjútor meus, et liberátor meus es tu: * Dómine, ne moréris.

Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.

Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.

V. Salvos fac servos tuos.

R. Deus meus, sperántes in te.

V. Esto nobis, Dómine, turris fortitúdinis.

R. A fácie inimíci.

V. Nihil profíciat inimícus in nobis.

R. Et fílius iniquitátis non appónat nocére nobis.

V. Dómine, non secúndum peccáta nostra fácias nobis.

R. Neque secúndum iniquitátes nostras retríbuas nobis.

V. Orémus pro Pontífice nostro N.

R. Dóminus consérvet eum, et vivíficet eum, et beátum fáciat eum in terra, et non tradat eum in ánimam inimicórum ejus.

V. Orémus pro benefactóribus nostris.

R. Retribúere dignáre, Dómine, ómnibus, nobis bona faciéntibus propter nomen tuum, vitam ætérnam. Amen.

V. Orémus pro fidélibus defúnctis.

R. Réquiem ætérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis.

V. Requiéscant in pace.

R. Amen.

V. Pro frátribus nostris abséntibus.

R. Salvos fac servos tuos, Deus meus, sperántes in te.

V. Mitte eis, Dómine, auxílium de sancto.

R. Et de Sion tuére eos.

V. Dómine, exáudi oratiónem meam.

R. Et clamor meus ad te véniat.

V. Dóminus vobíscum.

R. Et cum spíritu tuo.

Orémus

Deus, cui próprium est miseréri semper et párcere: súscipe deprecatiónem nostram, ut nos, et omnes fámulos tuos, quos delictórum caténa constríngit, miserátio tuæ pietátis cleménter absólvat.

Exáudi, quæsumus, Dómine, súpplicum preces, et confiténtium tibi parce peccátis: ut páriter nobis indulgéntiam tríbuas benígnus et pacem.

Ineffábilem nobis, Dómine, misericórdiam tuam cleménter osténde: ut simul nos et a peccátis ómnibus éxuas, et a pœnis, quas pro his merémur, erípias.

Deus, qui culpa offénderis, pœniténtia placáris: preces pópuli tui supplicántis propítius réspice; et flagélla tuæ iracúndiæ, quæ pro peccátis nostris merémur, avérte.

Omnípotens sempitérne Deus, miserére fámulo tuo Pontífici nostro N., et dírige eum secúndum tuam cleméntiam in viam salútis ætérnæ: ut, te donánte, tibi plácita cúpiat, et tota virtúte perfíciat.

Deus, a quo sancta desidéria, recta consília et justa sunt ópera: da servis tuis illam, quam mundus dare non potest, pacem; ut et corda nostra mandátis tuis dédita, et, hóstium subláta formídine, témpora sint, tua protectióne, tranquílla.

Ure igne Sancti Spíritus renes nostros et cor nóstrum, Dómine: ut tibi casto córpore serviámus, et mundo corde placeámus.

Fidélium, Deus, ómnium Cónditor et Redémptor, animábus famulórum famularúmque tuárum remissiónem cunctórum tríbue peccatórum: ut indulgéntiam, quam semper optavérunt, piis supplicatiónibus consequántur.

Actiónes nostras, quǽsumus, Dómine, aspirándo prǽveni et adjuvándo proséquere: ut cuncta nostra orátio et operátio a te semper incípiat, et per te cœpta finiátur.

Omnípotens sempitérne Deus, qui vivórum domináris simul et mortuórum, omniúmque miseréris quos tuos fide et ópere futúros esse prænóscis: te súpplices exorámus; ut, pro quibus effúndere preces decrévimus, quosque vel præsens sǽculum adhuc in carne rétinet vel futúrum jam exútos córpore suscépit, intercédentibus ómnibus Sanctis tuis, pietátis tuæ cleméntia, ómnium delictórum suórum véniam consequántur. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

V. Dóminus vobíscum.

R. Et cum spíritu tuo.

V. Exáudiat nos omnípotens et miséricors Dóminus.

R. Amen.

V. Et fidélium ánimæ per misericórdiam Dei requiéscant in pace.

R. Amen.

AD MISSAM:

INTROITUS

Exaudívit de templo sancto suo vocem meam, allelúja: et clamor meus in conspectu ejus, introívit in aures ejus, allelúja, allelúja. --- Díligam te, Dómine, virtus mea: Dóminus firmaméntum meum et refúgium meum et liberátor meus. --- Gloria Patri --- Exaudívit de templo sancto suo vocem meam, allelúja: et clamor meus in conspectu ejus, introívit in aures ejus, allelúja, allelúja.

COLLECTAE

Orémus. Præsta, quaesumus, omnípotens Deus: ut, qui in afflictióne nostra de tua pietáte confídimus; contra advérsa ómnia, tua semper protectióne muniámur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Orémus. Concéde nos fámulos tuos, quǽsumus, Dómine Deus, perpetua mentis et corporis sanitáte gaudére: et, gloriosa beátæ Maríæ semper Vírginis intercessióne, a præsénti liberári tristitia, et aeterna perfrui lætítia.

Ecclésiæ tuæ, quæsumus, Dómine, preces placátus admítte: ut, destrúctis adversitátibus et erróribus univérsis, secúra tibi sérviat libertáte. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

EPISTOLA

Léctio Epístolæ beáti Jacóbi Apóstoli.

Jac 5:16-20

Caríssimi: Confitémini altérutrum peccáta vestra, et oráte pro ínvicem, ut salvémini: multum enim valet deprecátio justi assídua. Elías homo erat símilis nobis passíbilis: et oratióne orávit, ut non plúeret super terram, et non pluit annos tres et menses sex. Et rursum orávit: et coelum dedit plúviam et terra dedit fructum suum. Fratres mei, si quis ex vobis erráverit a veritáte et convérterit quis eum: scire debet, quóniam, qui convérti fécerit peccatórem ab erróre viæ suæ, salvábit ánimam ejus a morte, et opériet multitúdinem peccatórum.

ALLELUJA

Allelúja. Confitémini Dómino, quóniam bonus: quóniam in saeculum misericórdia ejus.

EVANGELIUM

Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam.

Luc 11:5-13

In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Quis vestrum habébit amícum, et íbit ad illum média nocte, et dicet illi: Amíce, cómmoda mihi tres panes, quóniam amícus meus venit de via ad me, et non hábeo quod ponam ante illum: et ille deíntus respóndens, dicat: Noli mihi moléstus esse, jam óstium clausum est, et púeri mei mecum sunt in cubíli, non possum súrgere et dare tibi. Et si ille perseveráverit pulsans: dico vobis, etsi non dabit illi surgens, eo quod amícus ejus sit, propter improbitátem tamen ejus surget et dabit illi, quotquot habet necessários. Et ego dico vobis: Pétite, et dábitur vobis: quaerite, et inveniétis: pulsáte, et aperiétur vobis. Omnis enim, qui petit, áccipit: et qui quærit, invénit: et pulsánti aperietur, Quis autem ex vobis patrem pétii panem, numquid lápidem dabit illi? Aut piscem: numquid pro pisce serpéntem dabit illi? Aut si petíerit ovum: numquid pórriget illi scorpiónem? Si ergo vos, cum sitis mali, nostis bona data dare fíliis vestris: quanto magis Pater vester de coelo dabit spíritum bonum peténtibus se?

OFFERTORIUM

Orémus. Confitébor Dómino nimis in ore meo: et in médio multórum laudábo eum, qui ástitit a dextris páuperis: ut salvam fáceret a persequéntibus ánimam meam, allelúja.

SECRETAE

Hæc múnera, quǽsumus, Dómine, et víncula nostræ pravitátis absólvant, et tuæ nobis misericórdiæ dona concílient. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Tua, Dómine, propitiatióne, et beátæ Maríæ semper Vírginis intercessióne, ad perpétuam atque præséntem hæc oblátio nobis profíciat prosperitátem et pacem.

Prótege nos, Dómine, tuis mystériis serviéntes: ut, divínis rebus inhæréntes, et córpore tibi famulémur et mente. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

PRAEFATIO PASCHALIS

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre: Te quidem, Dómine, omni témpore, sed in hoc potíssimum die gloriósius prædicáre, cum Pascha nostrum immolátus est Christus. Ipse enim verus est Agnus, qui ábstulit peccáta mundi. Qui mortem nostram moriéndo destrúxit et vitam resurgéndo reparávit. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia cœléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes: (Sanctus).

COMMUNIO

Petite, et accipiétis: quaerite, et inveniétis: pulsáte, et aperiétur vobis: omnis enim qui pétii, áccipit: et qui quærit, invénit: et pulsánti aperiétur, allelúja.

POSTCOMMUNIO

Orémus. Vota nostra, quǽsumus, Dómine, pio favore proséquere: ut, dum dona tua in tribulatióne percípimus, de consolatióne nostra in tuo amóre crescámus. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

Orémus. Sumptis, Dómine, salútis nostræ subsídiis: da, quaesumus, beátæ Maríæ semper Vírginis patrocíniis nos ubíque prótegi; in cuius veneratióne hæc tuæ obtúlimus majestáti.

Quaesumus, Dómine, Deus noster: ut, quos divína tríbuis participatióne gaudére, humánis non sinas subjacére perículis. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.


Traduzione italiana

ALLA PROCESSIONE:

Sorgi, o Signore, aiutaci, e liberaci per l'onore del tuo nome. --- O Dio, l'udimmo con le nostre orecchie e ce lo hanno raccontato i nostri padri. --- Gloria. --- Sorgi, o Signore, aiutaci, e liberaci per l'onore del tuo nome.

Signore, pietà. (Ogni singola litania viene ripetuta due volte).

Cristo, pietà.

Signore, pietà.

Cristo, ascoltaci.

Cristo, esaudiscici.

Padre celeste, Dio, abbi pietà di noi.

Figlio, Redentore del mondo, Dio, abbi pietà di noi.

Spirito Santo, Dio, abbi pietà di noi.

Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi.

Santa Maria, prega per noi.

Santa Madre di Dio, prega per noi.

Santa Vergine delle vergini, prega per noi.

San Michele, prega per noi.

Voi tutti, santi Angeli e Arcangeli, pregate per noi.

Voi tutte, sante schiere degli Spiriti beati, pregate per noi.

San Giovanni Battista, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Voi tutti, santi Patriarchi e Profeti, prega per noi.

San Pietro, prega per noi.

San Paolo, prega per noi.

Sant'Andrea, prega per noi.

San Giacomo, prega per noi.

San Giovanni, prega per noi.

San Tommaso, prega per noi.

San Giacomo, prega per noi.

San Filippo, prega per noi.

San Bartolomeo, prega per noi.

San Matteo, prega per noi.

San Simone, prega per noi.

San Taddeo, prega per noi.

San Mattia, prega per noi.

San Barnaba, prega per noi.

San Luca, prega per noi.

San Marco, prega per noi.

Voi tutti, santi Apostoli ed Evangelisti, pregate per noi.

Voi tutti, santi Discepoli del Signore, pregate per noi.

Voi tutti, Santi Innocenti, pregate per noi.

Santo Stefano, prega per noi.

San Lorenzo, prega per noi.

San Vincenzo, prega per noi.

Santi Fabiano e Sebastiano, pregate per noi.

Santi Giovanni e Paolo, pregate per noi.

Santi Cosma e Damiano, pregate per noi.

Santi Gervasio e Protasio, pregate per noi.

Voi tutti, santi Martiri, pregate per noi.

San Silvestro, prega per noi.

San Gregorio, prega per noi.

Sant'Ambrogio, prega per noi.

Sant'Agostino, prega per noi.

San Girolamo, prega per noi.

San Martino, prega per noi.

San Nicola, prega per noi.

Voi tutti, santi Pontefici e Confessori, prega per noi.

Voi tutti, santi Dottori, prega per noi.

Sant'Antonio, prega per noi.

San Benedetto, prega per noi.

San Bernardo, prega per noi.

San Domenico, prega per noi.

San Francesco, prega per noi.

Voi tutti, santi Sacerdoti e Leviti, prega per noi.

Voi tutti, santi Monaci ed Eremiti, prega per noi.

Santa Maria Maddalena, prega per noi.

Sant'Agata, prega per noi.

Santa Lucia, prega per noi.

Sant'Agnese, prega per noi.

Santa Cecilia, prega per noi.

Santa Caterina, prega per noi.

Sant'Anastasia, prega per noi.

Voi tutte, sante Vergini e Vedove, prega per noi.

Voi tutti, Santi e Sante di Dio, intercedete per noi.

Sii indulgente, perdonaci, o Signore.

Sii indulgente, ascoltaci, o Signore.

Da ogni male, liberaci, o Signore.

Da ogni peccato, liberaci, o Signore.

Dalla tua ira, liberaci, o Signore.

Da una morte subitanea ed improvvisa, liberaci, o Signore.

Dalle insidie del diavolo, liberaci, o Signore.

Dall'ira, dall'odio e da ogni cattiva volontà, liberaci, o Signore.

Dallo spirito della fornicazione, liberaci, o Signore.

Dal fulmine e dalla tempesta, liberaci, o Signore.

Dal flagello del terremoto, liberaci, o Signore.

Dalle peste, dalla fame e dalla guerra , liberaci, o Signore.

Dalla morte eterna, liberaci, o Signore.

Per il mistero della tua santa incarnazione, liberaci, o Signore.

Per la tua venuta, liberaci, o Signore.

Per la tua nascita, liberaci, o Signore.

Per il tuo battesimo e il tuo santo digiuno, liberaci, o Signore.

Per la tua croce e la tua passione, liberaci, o Signore.

Per la tua morte e la tua sepoltura, liberaci, o Signore.

Per la tua santa risurrezione, liberaci, o Signore.

Per la tua ammirabile ascensione, liberaci, o Signore.

Per l'effusione dello Spirito Santo Paraclito, liberaci, o Signore.

Nel giorno del giudizio, liberaci, o Signore.

Noi peccatori, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ci perdoni, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu sia indulgente con noi, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di condurci vera penitenza, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di reggere e governare la tua santa Chiesa, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di conservare il Papa e tutti gli ordini ecclesiastici nella santa religione, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di umiliare i nemici della santa Chiesa, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di donare pace e vera concordia ai re ed ai principi cristiani, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di donare pace ed unità a tutto il popolo cristiano, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di richiamare all'unità della Chiesa tutti gli erranti e condurre alla luce del Vangelo tutti gli infedeli, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di confermare e conservare noi stessi nel tuo santo servizio, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di elevare le nostre menti ai desideri celesti, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di retribuire i beni eterni a tutti i nostri benefattori, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di liberare dalla dannazione eterna le nostre anime e quelle dei nostri fratelli, parenti e benefattori, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di darci e conservarci i frutti della terra, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli defunti, ti preghiamo, ascoltaci.

Perché tu ti degni di esaudirci, ti preghiamo, ascoltaci.

Figlio di Dio, ti preghiamo, ascoltaci.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, esaudiscici Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

Cristo ascoltaci.

Cristo esaudiscici.

Signore, pietà. Signore, pietà.

Cristo, pietà. Cristo, pietà.

Signore, pietà. Signore, pietà.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori:

V. E non ci indurre in tentazione:

R. Ma liberaci dal male.

Vieni, o Dio, in mio soccorso: Signore, affrettati ad aiutarmi.

Siano confusi e svergognati, quei che cercano l'anima mia.

Siano volti in fuga ed arrossiscano, quei che mi vogliono male.

Siano volti in fuga subito e svergognati, quei che mi dicono: Bene, bene.

Esultino e si rallegrino in te tutti quei che ti cercano: e quanti bramano da te la salute dicano sempre: Il Signore sia glorificato.

Io per me son povero e bisognoso: o Dio, aiutami.

Tu sei il mio aiuto e il mio liberatore: Signore, non tardare.

Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.

Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.

V. Salva i tuoi servi.

R. Che sperano in te, Dio mio.

V. Sii per noi, o Signore, una torre inespugnabile.

R. Dinanzi al nemico.

V. Non possa nulla il nemico contro di noi.

R. E il figlio del male non ci rechi danno alcuno.

V. Signore, non ci trattare come mentano i nostri peccati.

R. Né ricompensarci come meritano le nostre iniquità.

V. Preghiamo per il Sommo Pontefice N.

R. Il Signore lo conservi, lo vivifichi, lo renda felice in terra e lo difenda dalle mani dei suoi nemici.

V. Preghiamo per i nostri benefattori.

R. Signore, degnati di ricompensare colla vita eterna tutti quelli che ci fanno del bene a gloria del tuo nome. Amen.

V. Preghiamo per i fedeli defunti.

R. L'eterno riposo dona loro. Signore, e splenda ad essi la luce perpetua.

V. Riposino in pace.

R. Amen.

V. Preghiamo per i nostri fratelli assenti.

R. Salva i tuoi servi, o Signore, che sperano in te.

V. Manda ad essi, Signore, il soccorso dal tuo Santuario.

R. Da Sion manda la tua difesa.

V. Signore, esaudisci la mia preghiera.

R. E il mio grido giunga, a te.

V. Il Signore sia con voi.

R. E con il tuo spirito.

Preghiamo.

Signore, di cui è proprio l'usar misericordia e perdonare, accetta la nostra preghiera; affinché noi e tutti i tuoi servi detenuti dai lacci del peccato siano pietosamente assolti dalla tua benigna bontà.

Esaudisci Signore, le preghiere dei supplicanti, e perdona ai tuoi servi i peccati, affinché noi tutti da te riceviamo pace e perdono.

Signore, mostraci pietoso l'ineffabile tua misericordia, la quale ci purghi da tutti i peccati e ci liberi da quelle pene che per essi abbiamo meritate.

Dio buono, che ti adiri per le colpe, e ti plachi per la penitenza, ascolta le preghiere del tuo popolo supplichevole ed allontana i flagelli dovuti alle nostre colpe.

Onnipotente eterno Iddio, abbi misericordia del tuo servo, il nostro S. Pontefice N. e dirigilo per tua pietà sulla via della salute affinché per dono tuo desideri ed esegua perfettamente ciò che a te piace.

Dio, da cui procedono i santi desideri, i retti consigli, le giuste azioni, da' ai tuoi servi quella pace che il mondo non può dare, affinché, uniti i nostri cuori ai tuoi comandamenti, senza timore dei nemici, i giorni siano tranquilli mediante la tua protezione.

Il tuo S. Spirito abbruci e il cuor nostro e le reni affinché casti di corpo e mondi di cuore possiamo servirti e piacerti.

Iddio Creatore e Redentore di tutti i fedeli da' il perdono di tutti i peccati alle anime dei servi tuoi defunti, affinché ottengano quella misericordia la quale hanno sempre domandata colle devote preghiere.

Previeni, o Signore, coi tuoi lumi e col tuo aiuto accompagna le nostre azioni affinché e le nostre orazioni e le opere nostre abbiano da voi e principio e fine.

Onnipotente eterno Iddio, che sei il padre dei vivi e dei morti, e che usi misericordia a coloro, i quali conosci che sono tuoi e per la loro fede e per le opere, umilmente ti preghiamo per l'intercessione di tutti i Santi, ad usar di tua pietosa clemenza ed a concedere il perdono dei peccati a tutti i vivi e defunti, per i quali abbiamo intenzione di pregare. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

V. Il Signore sia con voi.

R. E con il tuo spirito.

V. L'onnipotente e misericordioso Signore ci esaudisca.

R. Amen.

V. E le anime dei Fedeli per la misericordia di Dio riposino in pace.

R. Amen.

ALLA MESSA:

INTROITO

Dal suo tempio santo esaudì la mia voce, alleluia: il mio grido giunse dinnanzi a lui ed entrò nei suoi orecchi, alleluia, alleluia. --- Ascolta, o Dio , la mia voce tra i gemiti; preserva la mia vita dal timore del nemico. --- Gloria. --- al suo tempio santo esaudì la mia voce, alleluia: il mio grido giunse dinnanzi a lui ed entrò nei suoi orecchi, alleluia, alleluia.

COLLETTE

Preghiamo.  Nelle nostre pene, noi ci rifugiamo fiduciosi nella tua misericordia, o Dio onnipotente, e tu, concedi a noi, contro ogni male protezione e difesa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Signore, te ne preghiamo, concedi ai tuoi servi perpetua salute di anima e di corpo; e, per intercessione della beata Vergine Maria, concedici di essere liberati dai mali presenti e di godere delle gioie eterne.

Accogli, placato, o Signore le preghiere della tua Chiesa perché, distrutte tutte le avversità e gli errori, ti serva in sicura libertà. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

EPISTOLA

Lettura dell'Epistola di San Giacomo Apostolo.

Gc 5:16-20

Carissimi, confessate gli uni agli altri i vostri peccati; e pregate gli uni per gli altri, per essere guariti: molto potere, infatti, ha la preghiera assidua del giusto. Elia era un uomo mortale come noi: pregò intensamente perché non piovesse sopra la terra, e non piovve per tre anni e sei mesi. Poi di nuovo pregò e il cielo diede la pioggia e la terra produsse i suoi frutti. Fratelli miei, se uno di voi si smarrisce lontano dalla verità, e un altro ve lo riconduce, sappiate che colui che riconduce un peccatore dalla via del suo errore, salverà quell'anima dalla morte e coprirà un gran numero di peccati.

ALLELUIA

Allelúia. Celebrate il Signore perché è buono: eterna è la sua misericordia.

VANGELO

Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca.

Luc 11:5-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno di voi ha un amico che viene a trovarlo verso la mezzanotte e gli dice: " Amico, prestami tre pani, perché è arrivato da un viaggio un mio amico e non ho nulla da offrirgli"; e l'altro di dentro gli risponde: "Non mi dar noia; la porta è già chiusa, i miei figli sono a letto con me: non posso alzarmi per darteli"; se quell'uomo continua a bussare, io vi assicuro: anche se egli non si alzerà per darglieli perché è un amico, tuttavia lo farà a causa del suo importunare, e gli darà tutti i pani di cui ha bisogno. E io vi dico: chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Poiché chiunque chiede, riceve; chi cerca, trova; a chi bussa, sarà aperto. Qual è fra voi quel padre che, se un figlio gli chiede del pane, gli darà un sasso? O, se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, pur essendo cattivi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a coloro che lo pregano?».

OFFERTORIO

Preghiamo. Celebrerò altamente il Signore colla mia bocca e gli darò lode in mezzo alla moltitudine: perché gli si è messo alla destra del povero, per salvare l’anima sua dai persecutori, alleluia.

SECRETE

Questa offerta, Signore, sciolga i vincoli delle nostre colpe e ci ottenga i doni della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Per la tua clemenza, Signore, e per l'intercessione della beata sempre vergine Maria, l'offerta di questo sacrificio giovi alla nostra prosperità e pace nella vita presente e nella futura.

Proteggi, o Signore, noi che celebriamo i tuoi misteri, perché trattando le cose divine, ti serviamo col corpo e coll’anima. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PREFAZIO PASQUALE

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare: Che Te, o Signore, esaltiamo in ogni tempo, ma ancor piú gloriosamente in questo tempo in cui, nostro Agnello pasquale, si è immolato il Cristo. Egli infatti è il vero Agnello, che tolse i peccati del mondo. Che morendo distrusse la nostra morte, e risorgendo ristabilí la vita. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell’esercito celeste, cantiamo l’inno della tua gloria, dicendo senza fine: (Sanctus).

COMUNIONE

Chiedete e otterrete, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto: infatti colui che chiede, riceve; a colui che picchia verrà aperto, alleluia.

POST-COMUNIONE

Preghiamo. Compi, Signore, con paterna bontà, le nostre preghiere: perché nutriti e consolati nella nostra sofferenza dai tuoi santi doni, cresciamo nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiamo. Ricevuti i misteri della nostra salvezza, ti preghiamo, o Signore, di essere ovunque protetti dalla beata sempre vergine Maria, ad onore della quale abbiamo presentato alla tua maestà questo sacrificio.

Ti preghiamo, Signore Iddio nostro, perché Tu non permetta che soggiacciano a umani pericoli coloro cui hai concesso di godere delle divina partecipazione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger

LUNEDÌ DELLE ROGAZIONI

Le Rogazioni e il Tempo Pasquale.

Oggi comincia una serie di tre giorni consacrati alla penitenza. Questa coincidenza inaspettata sembra, a prima vista, una specie di anomalia nel Tempo pasquale; tuttavia, quando vi si riflette, si giunge a riconoscere che l’istituzione ha un nesso intimo con i giorni in cui siamo. È vero che il Salvatore, prima della Passione, diceva che non si può far digiunare gli amici dello sposo mentre lo sposo é con loro (Le. 5, 34); ma queste ultime ore che precedono la sua dipartita per il cielo, non hanno forse qualcosa di melanconico? e, ieri stesso, non ci sentivamo portati naturalmente a pensare alla tristezza, rassegnata e contenuta, che opprime il cuore della divina Madre e quello dei discepoli, alla vigilia di perdere colui la cui presenza era per essi la pregustazione delle gioie celesti?

Origine delle Rogazioni.

Dobbiamo ora render conto del come, ed in quale occasione, il Ciclo liturgico si é completato, in quest’epoca, con l’introduzione dei tre giorni, durante i quali la santa Chiesa, ancora raggiante degli splendori della Risurrezione, sembra volere improvvisamente retrocedere fino al lutto quaresimale. Lo Spirito Santo, che la dirige in qualunque cosa, ha voluto che, poco dopo la metà del quinto secolo, una semplice Chiesa delle Gallie desse principio a questo rito che si estese poi rapidamente a tutta la cattolicità, dalla quale fu ricevuto come un complemento della liturgia pasquale.

La Chiesa di Vienna, una delle più illustri e delle più antiche della Gallia meridionale, circa l’anno 470, aveva come Vescovo S. Mamerto. Calamità di ogni genere erano venute a portare la desolazione in questa provincia, di recente conquistata dai Burgondi. Terremoti, incendi, fenomeni paurosi agitavano le popolazioni, come fossero stati segni della collera divina. Il santo Vescovo che desiderava risollevare il morale del suo popolo esportarlo a Dio, la cui giustizia aveva bisogno di essere placata, prescrisse tre giorni di espiazione, durante i quali i fedeli dovevano darsi ad opere di penitenza e andare in processione al canto dei salmi. Per mettere in pratica questa pia risoluzione, furono scelti i tre giorni che precedono l’Ascensione. Senza prevederlo, il santo Vescovo di Vienna gettava così le basi di una istituzione che tutta la Chiesa avrebbe poi adottato.

Cominciarono i Galli, come era giusto. Sant’Alcino Avit, che successe quasi immediatamente a San Mamerto nella sede di Vienna, attesta che la pratica delle Rogazioni era già consolidata in quella Chiesa. San Cesario d’Arles, al principio del sesto secolo, ne parla come di un uso già esteso altrove, designando almeno con queste parole tutta quella porzione di Galli che allora si trovavano sotto il giogo dei Visigoti.

Leggendo i canoni del primo concilio di Orléans tenuto nel 511 e che raccoglieva tutte le provincie che riconoscevano l’autorità di Clodoveo, si nota chiaramente che essi affermano come l’intera Gallia non tardò ad adottarlo. I regolamenti del concilio, a proposito delle Rogazioni, dànno una chiara idea dell’importanza che si annetteva a questa istituzione. Non solamente è prescritta l’astinenza dalle carni durante quei tre giorni, ma il digiuno è di precetto. Vi si ordina ugualmente di dispensare dal lavoro le persone di servizio, affinchè possano prendere parte alle lunghe funzioni che si terranno in quei tre giorni (can. 27). Nel 567, il concilio di Tours sanzionava pure l’obbligo del digiuno durante le Rogazioni (can. 17); e in quanto all’obbligo dell’astensione dal lavoro durante quei tre giorni, si trova anche riconosciuto nei Capitolari di Carlo Magno e di Carlo il Calvo.

La processione delle Rogazioni.

Il rito principale nelle Chiese dei Galli durante questi tre giorni consistette, fin dall’origine, in quelle marce solenni, accompagnate da supplichevoli cantici, che furono chiamate Processioni, perchè esse sfilano da un luogo all’altro. S. Cesario d’Arles ci dice che quelle che avevano luogo per le Rogazioni, duravano sei ore intere, di modo che quando il clero si sentiva troppo stanco per la lunghezza dei canti,, le donne cantavano a loro volta per lasciare ai ministri della Chiesa il tempo di respirare. Questo dettaglio, che troviamo negli usi delle Chiese dei Galli in quell’epoca primitiva, può aiutarci a pesare l’indiscrezione di quelli che, nei tempi moderni, hanno insistito per l’abolizione di alcune processioni che occupavano una parte notevole della giornata, pensando che una manifestazione così lunga dovesse essere per se stessa considerata come un abuso.

La partenza della Processione delle Rogazioni era preceduta dall’imposizione delle ceneri sulla testa di quelli che vi avrebbero preso parte, ossia dell’intero popolo, perchè tutti vi partecipavano. Aveva poi luogo l’aspersione dell’acqua benedetta; dopo di che, il corteo si metteva in cammino. La Processione era formata dal clero e dal popolo di parecchie Chiese secondarie che procedevano sotto la croce di una Chiesa principale, il clero della quale presiedeva la funzione. Tutti, sacerdoti e laici, camminavano a piedi nudi. Si cantavano le Litanie, i Salmi, le Antifone, e ci si recava a qualche Basilica, designata per la Stazione, dove si celebrava il santo Sacrificio. Durante la strada si visitavano le Chiese che s’incontravano per via, cantandovi un’Antifona, per lodare il mistero, od il santo, sotto il cui titolo erano state consacrate.

Grandi esempi.

Tali erano alle origini, e tali sono stati per un pezzo, i riti osservati durante le Rogazioni. Il monaco di San Gallo che ci ha lasciato memorie così preziose su Carlo Magno, ci dice che il grande imperatore in quei giorni si toglieva i calzari come l’ultimo dei fedeli e camminava a piedi nudi seguendo la croce, dal suo palazzo fino alla Chiesa della Stazione. Nel XIII secolo S. Elisabetta di Ungheria dava pure il medesimo esempio; era ben felice, durante le Rogazioni, di confondersi con le povere donne del popolo, camminando anch’essa a piedi nudi, ricoperta di una rozza veste di lana. S. Carlo Borromeo, che rinnovò nella Chiesa di Milano tanti usi dell’antichità, non trascurò certo quello delle Rogazioni. Mediante la sue cure ed i suoi esempi, rianimò nel popolo l’antico zelo per una pratica così santa, esigendo dai suoi diocesani il digiuno durante tre giorni, digiuno che egli stesso osservava a pane ed acqua. La Processione, alla quale tutto il clero della città era tenuto ad assistere e che cominciava con l’imposizione delle ceneri, partiva dal Duomo, allo spuntar del giorno, e non vi rientrava che alle tre o alle quattro del pomeriggio, avendo visitato: il lunedì tredici chiese; nove il martedì; e undici il mercoledì. In una di esse l’Arcivescovo celebrava il santo Sacrificio e indirizzava la parola al suo popolo (6). Se si paragona lo zelo dei nostri padri per la santificazione di queste tre giornate, con la noncuranza che oggi, specialmente nelle città, accompagna la celebrazione delle Rogazioni, non potremo fare a meno di riconoscere anche qui uno dei segni dell’indebolimento del senso cristiano nella società moderna. Eppure, quanto importanti sono i fini che si propone la santa Chiesa in queste Processioni, alle quali dovrebbero prendere parte tutti i fedeli che hanno la possibilità di farlo e che, invece di consacrare quel tempo al servizio di Dio per mezzo delle opere di vera pietà cattolica, lo passano in devozioni private, che non potranno attirare su di essi le stesse grazie, nè portare alla comunità cristiana i medesimi aiuti di edificazione!

Le Rogazioni nella Chiesa d’Occidente.

Le Rogazioni dalla Gallia si estesero rapidamente in tutta la Chiesa d’Occidente. Nel vii secolo erano già stabilite nella Spagna, e non tardarono poi ad introdursi in Inghilterra e, più tardi, nelle nuove Chiese della Germania, man mano che esse venivano fondate, La stessa Roma l’adottò, nell’Sci, sotto il Pontificato di S. Leone III. Fu poco tempo dopo che le Chiese dei Galli, avendo rinunciato alla Liturgia Gallicana per prendere quella di Roma, ammisero nei loro usi la Processione di S. Marco. Ma si ebbe questa differenza: che a Roma si conservò alla Processione del 25 aprile il nome di Litania maggiore, e si chiamarono Litanie minori quelle delle Rogazioni; mentre in Francia, queste ultime furono designate con l’appellativo di Litanie maggiori, riservando il nome di minori per la Litania di S. Marco.

Ma la Chiesa romana, senza disapprovare la devozione di quelle dei Galli, che avevano creduto bene dover introdurre nel Tempo Pasquale tre giorni di osservanza quaresimale, non adottò tale rigore. Le ripugnava di rattristare col digiuno la lieta quarantena che Gesù risorto aveva accordato anche ai suoi discepoli; si limitò dunque a prescrivere solo l’astinenza dalle carni durante questi tre giorni, pratica che fu mantenuta nel corso dei secoli, fino al momento in cui, per l’indebolimento generale dei costumi cristiani della nostra epoca, fu costretta a modificare l’antica disciplina su questo punto. La Chiesa di Milano che, come abbiamo visto, conserva, con tanta severità, l’istituzione delle Rogazioni, l’ha trasportata al lunedì, martedì e mercoledì che seguono la domenica nell’Ottava dell’Ascensione, ossia dopo i quaranta giorni consacrati a celebrare la Risurrezione.

Bisogna, dunque, per restare in questo vero equilibrio da cui la Chiesa romana mai si distacca, valutare le Rogazioni come una santa istituzione che viene a temperare le nostre gioie pasquali, ma non ad annullarle.

Il colore viola, adoperato per la Processione e per la Messa della Stazione, non ha più lo scopo d’indicarci ancora la dipartita dello Sposo (Cant. 8); ma ci avverte che la separazione è vicina; e l’astinenza, che un tempo era imposta in questi tre giorni, pur non essendo accompagnata dal digiuno, era già una manifestazione anticipata del dolore della Chiesa, conscia che la presenza del Redentore le sarebbe stata presto rapita. Oggi il diritto ecclesiastico non menziona più il lunedì, martedì e mercoledì delle Rogazioni tra quei giorni in cui la legge dell’astinenza obbliga ancora i fedeli. È ben triste che l’indebolimento del sentimento cristiano nelle generazioni del tempo nostro, e le domande di dispense sempre più numerose, abbiano reso necessario quest ‘abbandono dell’antica disciplina. È un’espiazione di meno, un’intercessione di meno, un soccorso di meno, in un secolo già così povero dei mezzi per i quali la vita cristiana si conserva, diviene indulgente il cielo, si ottengono grazie di salvezza. Possano i veri fedeli concludere che l’assistenza alle Processioni di questi tre giorni è divenuta più opportuna che mai, e che è urgente, unendosi alla preghiera liturgica, di compensare in questo modo, l’abolizione di una legge salutare che datava da così lungo tempo, e che, nelle sue esigenze pesava tanto leggermente sulla nostra mollezza! Possa una sì venerata istituzione, sanzionata dalle leggi della Chiesa e dalla pratica di tanti secoli, restare sempre in vigore in quella Francia che, col suo esempio, ha imposto a tutto il mondo cattolico la solennità delle Rogazioni! Secondo l’attuale disciplina della Chiesa, le Processioni per le Rogazioni, la cui intenzione è d’implorare la misericordia di Dio offeso per i peccati degli uomini, ed ottenere la protezione celeste sui beni della terra, sono accompagnate dal canto delle Litanie dei Santi, e completate da una messa speciale che si celebra sia nella Chiesa della Stazione, sia nella Chiesa stessa da dove la Processione è partita, almeno che non debba fermarsi in qualche altro Santuario,

Le Litanie dei Santi.

Non si stimeranno mai troppo le Litanie dei Santi per il potere e l’efficacia che hanno. La Chiesa vi ha sempre ricorso in tutte le grandi occasioni, come ad un mezzo atto a rendersi propizio l’aiuto di Dio, rivolgendosi a tutta la corte celeste. Se non potessimo prendere parte alle Processioni delle Rogazioni, che si recitino, almeno, queste Litanie in unione con la Chiesa: si avrà parte nei benefici di una istituzione così santa, e si contribuirà ad ottenere le grazie che la cristianità, in questi tre giorni, sollecita da tutti i luoghi; avremo anche compiuto atto di vero cattolico.

Inseriamo qui la Messa delle Rogazioni, ch’è uguale per i tre giorni.

Tutto vi parla della necessità e del potere della preghiera. La Chiesa riveste il colore quaresimale che ne esprime le intenzioni espiatrici, ma tutto in lei emana la fiducia e la speranza di essere esaudita; si sente che ella si appoggia sull’amore del suo Sposo risorto.

MESSA DELLE ROGAZIONI

Epistola (Giac. 5, 16-20). – Carissimi: Confessate l’uno all’altro i vostri peccati, e pregate l’uno per l’altro per essere salvati, perchè molto può l’assidua preghiera del giusto. Elia era un uomo soggetto alle miserie come noi, eppure, avendo pregato ardentemente, perchè non piovesse sopra la terra, non piovve per tre anni e sei mesi. Poi di nuovo pregò; e il cielo donò la pioggia e la terra diede il suo frutto. Fratelli miei, se alcuno di voi si allontana dalla verità , e uno lo converte , sappia che chi richiama un peccatore dal suo errore, salverà l’anima di lui e cancellerà una moltitudine di peccati.

Il fine delle Rogazioni.

È ancora dall’Apostolo S. Giacomo il Minore che la santa Chiesa prende oggi l’Epistola; e non sapremmo abbastanza ammirare quanto vengano a proposito le parole dell’ispirato scrittore. Uno dei fini dell’istituzione delle Rogazioni è di ottenere dalla bontà di Dio la temperatura favorevole ai frutti della terra, e san Giacomo ci mostra, con l’esempio di Elia, che la preghiera può rendere il cielo sereno, o farne discendere una pioggia fecondatrice. Imitiamo la fede del Profeta, e raccomandiamo al Signore i raccolti, che hanno ancora tanto bisogno della sua bontà per arrivare a maturazione e per sfuggire ai flagelli che potrebbero riversarsi su di essi. Altro scopo delle Rogazioni è di ottenere la remissione dei peccati. Se noi preghiamo con fervore per i nostri fratelli traviati, otterremo in loro favore particolare misericordia. Noi forse non conosceremo mai, in questo mondo, coloro che la nostra preghiera, unita a quella della santa Chiesa, avrà salvato sulla via del peccato; ma l’Apostolo c’insegna che la nostra carità riceverà la più preziosa delle ricompense, ossia l’effusione della misericordia di Dio su noi stessi.

Vangelo (Le. 11, S-13). – In quel tempo: disse Gesù ai suoi discepoli: se uno di voi ha un amico, e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perchè un amico mio è arrivato di viaggio in casa mia e non ho che porgli davanti, e quello di dentro, rispondendo, dica: non mi dar noia: l’uscio è già chiuso, ed i miei figlioli sono con me a letto: e non posso levarmi a darteli; ma se l’altro seguiterà a picchiare, vi assicuro, che, anche se non si levasse a darglieli perchè è suo amico, tuttavia, almeno per togliersi l’importunità di lui, si leverà a dargliene quante ne ha bisogno, Ed io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto. Infatti colui che chiede riceve; colui che cerca trova, e a colui che picchia sarà aperto. E se alcuno tra di voi domanda al Padre un pane gli darà forse un sasso ? e se un pesce, gli darà invece un serpente ? e se chiede un uovo, gli darà uno scorpione ? Se voi, dunque, pur essendo cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figlioli, quanto più il vostro Padre del cielo darà sicuramente lo Spirito buono a tutti coloro che glielo domandano.

Potenza della preghiera.

Vi è niente di più espressivo nei Vangeli, per esprimere l’infinita potenza della preghiera, che queste parole del Salvatore. La santa Chiesa, facendocele leggere oggi, ci mostra senza dubbio a sufficienza l’importanza delle Rogazioni, poiché in questi giorni ella ci rivela la virtù dell’intercessione, che trionfa anche del rifiuto stesso di Dio. La scelta della lettura delle sacre scritture nella Liturgia, è un insegnamento permanente e sempre dato a proposito. Abbiamo dovuto riconoscerlo fin qui. In questi tre giorni, in cui si tratta di placare il cielo già offeso, niente era più necessario che di far ben capire ai cristiani il potere che esercita su Dio stesso l’insistenza nella preghiera. Le Litanie che sono state cantate nel corso della Processione ci offrono un modello di questa santa ostinazione nella domanda. Non abbiamo cessato di ripetere: « Signore! abbi pietà; liberaci Signore! te ne supplichiamo, esaudiscici! » In questo momento si prepara la mediazione dell’Agnello pasquale offerto sull’altare; e tra pochi istanti unirà la sua intercessione, sempre efficace, ai nostri deboli voti. Muniti di un tale pegno, noi potremo ritirarci sicuri di non aver pregato invano. Prendiamo dunque anche la risoluzione di non tenerci più lontani dalla Chiesa nelle sue cerimonie, e di preferire sempre la preghiera fatta insieme a lei, a qualunque altra che noi potremmo offrire a Dio in particolare; e ciò in tutti i giorni in cui ella vorrà invitarci a prender parte ai doveri impetrativi che, nel nostro interesse, rende al suo celeste Sposo.

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