Lunedì delle Rogazioni, Feria Maggiore non privilegiata, colore liturgico bianco.
Coloro che sono tenuti al Breviario e non assistono alla Messa delle Litanie Minori con la Processione, devono recitare le Litanie dei Santi (senza Salmi Penitenziali) al termine delle Lodi, che in tal caso si concludono col Benedicamus Domino omesso Fidelium animae.
Nota bene: le Litanie dei Santi del Martedì delle Rogazioni non possono MAI anticiparsi al pomeriggio o sera precedenti con le Lodi.
Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:
Al Breviario
Tutto dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, I Schema a Lodi), Letture del Mattutino, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazione dal Proprio del Tempo al Lunedì delle Rogazioni.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono la Commemorazione della Croce a Lodi e Vespri e le Preci Domenicali a Prima e Compieta.
Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):
Lunedì delle Rogazioni, Feria Maggiore, colore liturgico bianco. Detto il Benedicamus Domino delle Lodi ed omesso Fidelium animae si recitano le Litanie dei Santi; esse non possono essere anticipate al giorno precedente nemmeno se si anticipano le Lodi; allora si recitano a parte.
Tutto dal Salterio. Letture del Mattutino, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazione dal Proprio del Tempo al Lunedì delle Rogazioni.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono la Commemorazione della Croce a Lodi e Vespri e le Preci Domenicali a Prima e Compieta.
Liturgia del giorno nel Rito Ambrosiano a cura di Stefano Terenghi
San Desiderio Vescovo e Martire, Santo Semplice, colore liturgico rosso.
Al Mattutino decuria “Beatus Vir”.
Nelle Lodi commemorazione di Tutti i Santi (sanctorum memoria).
Vespri della Feria II della V settimana dopo Pasqua (c.l. Verde).
Al Messale
Il Sacerdote indossa cotta, amitto, alba, cingolo, stola e piviale violacei; se vi sono Diacono e Suddiacono mettono dalmatica e tunicella violacee; se vi sono Chierici o chierichetti, fanno da accoliti e da crocifero. Dopo una breve preghiera il coro, o in sua assenza lo stesso celebrante, canta l'Antifona Exurge Domine e una volta tutti genuflessi comincia le Litanie dei Santi. Solo in questa cerimonia le Litanie si raddoppiano, nella recita privata non occorre farlo. Dopo aver ripetuto Sancta Maria ora pro nobis tutti si alzano e si comincia a formare la Processione. Se questa fosse particolarmente lunga, si possono ripetere le Litanie a partire da Sancta Maria, o si possono aggiungere i Salmi Graduali e Penitenziali, ma non Inni di genere festivo; le Orazioni con cui terminano le Litanie non possono essere dette mentre si cammina. Inoltre è consuetudine delle chiese di campagna fare, durante questa Processione e quelle delle Rogazioni, la Benedizione dei campi o dei monti o dei pascoli. Se si fa stazione presso una o più chiese, si interrompono le Litanie o i Salmi, la Processione viene ricevuta dal Clero locale, ci si inginocchia in silenzio (il celebrante, diacono e suddiacono sui gradini dell'Altare), dopodiché il coro o se non ve n'è il celebrante intona un'Antifona o Responsorio in onore del Titolare della chiesa, coi Versetti e l'Orazione A Cunctis; poi la Processione riprende. Nella chiesa in cui essa termina, la Processione viene ricevuta dal Clero, allorché il rettore o Parroco, in cotta ma senza stola, asperge quelli che entrano e consegna l'aspersorio al celebrante che lo tocca e si segna. Gli accoliti posano i ceri e il crocifero la croce, tutti si inginocchiano e si terminano le Litanie col Pater, il Salmo 69, i Versetti e le Orazioni, in seguito si celebra la Messa. Altrimenti, se si deve tornare alla Chiesa di partenza, questa stazione si fa come le altre, aggiungendo un'Antifona, Versetto e Orazione alla Santa Vergine prima di quelle del Titolare, e la conclusione delle Litanie si fa appena tornati alla chiesa da cui si è partiti.
Se Messa non è l'unica che si celebra, non si tiene conto dell'Ufficio del giorno. Se nelle chiese Cattedrali o Conventuali è l'unica Messa Conventuale, o se nelle altre chiese è comunque l'unica Messa, si commemora l'Ufficio del giorno. Il cero pasquale non viene acceso.
- Non si dicono Gloria né Credo
- Si dicono tre Orazioni:
- La prima della Messa
- La seconda di S. Maria: Concede
- La terza Contro i persecutori della Chiesa: Ecclesiae tuae; oppure Per il Papa: Deus omnium Fidelium.
Le altre ad libitum
- Prefazio Pasquale (In hoc potissimum die)
- Benedicamus Domino
- Prologo di San Giovanni
Bibliografia per la celebrazione della Processione e Messa delle Litanie Minori:
- Rubriche della Messa Conventuale delle Rogazioni: L. Stercky, Manuel de liturgie et cérémonial selon le Rit Romain, Paris, Lecoffre 1935, Tomo I, pag. 399-401.
- Cerimonie della Processione e della Messa celebrate a norma del Missale Romanum e del Rituale Romanum: L. Stercky, Manuel de liturgie et cérémonial selon le Rit Romain, Paris, Lecoffre 1935, Tomo II, pag. 350-359.
- Cerimonie della Processione e della Messa celebrate pontificalmente, a norma del Caeremoniale Episcoporum: L. Stercky, Les Fonctions Pontificales selon le Rit Romain, Paris Lecoffre 1932, Tomo II, pag. 249-256.
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
Léctio sancti Evangélii secúndum Lucam
Luc 11:5-13
In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Quis vestrum habébit amícum, et íbit ad illum media nocte, et dicet illi: Amice, cómmoda mihi tres panes. Et réliqua.
Homilía sancti Ambrósii Epíscopi
Liber 7 in Lucæ cap. 11
Alius præcépti locus est, ut ómnibus moméntis, non solum diébus, sed étiam noctibus, orátio deferátur. Vides enim, quod iste qui media nocte perréxit, tres panes ab amico suo póstulans, et in ipsa peténdi intentióne persístens, non defraudétur oratis. Qui sunt isti tres panes, nisi mysterii cæléstis aliméntum? Quod si diligas Dóminum Deum tuum, non solum tibi, sed étiam aliis póteris emereri. Quis autem amicior nobis, quam qui pro nobis corpus suum trádidit?
Lectio 2
Ab hoc media nocte panes David pétiit, et accépit. Petiit enim, quando dicebat: Media nocte surgébam ad confiténdum tibi. Ideo meruit hos panes, quos appósuit nobis edendos. Petiit cum dicit: Lavábo per síngulas noctes lectum meum. Neque enim tímuit, ne excitaret dormiéntem, quem scit semper vigilántem. Et ideo scriptórum mémores, noctibus ac diébus oratióni instántes, peccátis nostris véniam postulemus.
Lectio 3
Nam si ille tam sanctus, et qui regni erat necessitátibus occupatus, septies in die laudem Dómino dicebat, matutínis, et vespertinis sacrifíciis semper intentus; quid nos fácere oportet, qui eo ámplius rogare debemus, quo frequéntius carnis ac mentis fragilitáte delinquimus, ut de via lassis, et istíus ævi cursu, ac vitæ hujus anfractu gráviter fatigátis, panis refectiónis deésse non possit, qui hóminis corda confírmet? Nec solum media nocte Dóminus, sed ómnibus prope docet vigilándum esse moméntis. Venit enim et vespertína, et secunda, et tertia vigília: et pulsáre consuévit. Beáti ítaque servi illi, quos cum venerit Dóminus, invenérit vigilántes.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Luca
Luc 11:5-13
In quell'occasione: Gesù disse ai suoi discepoli: Se uno di voi ha un amico, e questo viene da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani. Eccetera.
Omelia di sant'Ambrogio Vescovo
Libro 7 sul Vangelo di San Luca Cap. 11, 5-13
In un altro luogo è fatto precetto di pregare ad ogni momento, non solo di giorno, ma anche di notte. Vedi, infatti, come costui che andò a trovare un suo amico a mezzanotte per domandargli tre pani, e persisté nel domandarli, non fu deluso nell'oggetto della sua domanda. Che significano questi tre pani, se non l'alimento dei celesti misteri? Che se amerai il Signore Dio tuo, potrai meritare i suoi doni non solo per te, ma anche per gli altri. Chi è più nostro amico di colui che diede il suo corpo per noi?
Lettura 2
A questo amico Davide chiese a mezzanotte questi pani, e li ebbe. Perché li chiedeva quando diceva: «A mezzanotte mi alzavo per lodarti» Ps. 118,62. Perciò egli meritò questi pani che ha presentato a noi perché ne mangiassimo. Li chiedeva ancora quando diceva: «Ogni notte bagno di lacrime il mio letto» Ps. 6,7. Egli non temeva di rompere il sonno di colui che sapeva che veglia sempre. Ricordandoci quindi (di queste parole) delle Scritture, imploriamo il perdono dei nostri peccati perseverando giorno e notte nella preghiera.
Lettura 3
Perché se un uomo così santo come Davide) cosi occupato negli affari del regno, celebrava la lode del Signore sette volte al giorno, ed era sempre assiduo ai sacrifizi del mattino e della sera; che dobbiamo fare noi, che tanto più dobbiamo pregare in quanto che più frequentemente manchiamo per la debolezza della carne e dello spirito, affinché, stanchi per la via ed estremamente affaticati per il nostro cammino in questo mondo e per le asprezze di questa vita, non ci venga a mancare quel pane rifocillante che corrobora il cuore dell'uomo? Né soltanto a mezzanotte il Signore c'insegna di vegliare, ma quasi ad ogni momento. Infatti egli viene la sera, alla seconda, e alla terza vigilia: e ha l'abitudine di bussare. «Beati perciò quei servi, che il Signore, quando giungerà, troverà vigilanti» (Luc. 12,37).
Ad Primam: il Martirologio del 24 Maggio 2022
Nono Kalendas Junii, luna vigesima secunda.
Parti proprie della Messa