Martedì delle Rogazioni, Feria minore, colore liturgico bianco all'Ufficio e violaceo alla Processione e alla Messa.
Coloro che sono tenuti al Breviario e non assistono alla Messa delle Litanie Minori con la Processione, devono recitare le Litanie dei Santi (senza Salmi Penitenziali) al termine delle Lodi, che in tal caso si concludono col Benedicamus Domino omesso Fidelium animae.
Si celebra la Messa Exaudivit delle Litanie Minori (che nel Messale si trova dopo la V Domenica dopo Pasqua), colore liturgico violaceo. Da notare che il rito della Processione non si trova nel Messale ma nel Rituale.
Primi Vespri della Festa di San Gregorio VII Papa e Confessore, Doppio minore, colore liturgico bianco. Commemorazione di Sant'Urbano I Papa e Martire.
Nota bene: le Litanie dei Santi del Mercoledì delle Rogazioni non possono MAI anticiparsi al pomeriggio o sera precedenti con le Lodi.
Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:
Al Breviario
All'Ufficio delle Rogazioni:
Tutto dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, I Schema a Lodi), Letture del Mattutino e Antifona al Benedictus dal Proprio del Tempo al Lunedì delle Rogazioni, Orazione della V Domenica dopo Pasqua.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono la Commemorazione della Croce a Lodi e le Preci Domenicali a Prima.
All'Ufficio di San Gregorio VII:
Ai Vespri Antifone e Salmi dal Salterio, il resto dal Comune di un Confessore Pontefice; Orazione e commemorazione dal Proprio dei Santi al 25 Maggio.
Le Antifone si raddoppiano, la prima strofa dell'Inno Iste Confessor a Vespri termina con <<meruit beatas scandere sedes>>, la Commemorazione della Croce e le Preci si omettono.
Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):
Martedì delle Rogazioni, Feria minore, colore liturgico bianco. Detto il Benedicamus Domino delle Lodi ed omesso Fidelium animae si recitano le Litanie dei Santi; esse non possono essere anticipate al giorno precedente nemmeno se si anticipano le Lodi; allora si recitano a parte.
Primi Vespri della Festa di San Gregorio VII Papa e Confessore, Doppio minore, colore liturgico bianco. Commemorazione di Sant'Urbano I Papa e Martire.
All'Ufficio delle Rogazioni:
Tutto dal Salterio. Letture del Mattutino, Antifone al Benedictus e al Magnificat e Orazione dal Proprio del Tempo al Lunedì delle Rogazioni.
Le Antifone non si raddoppiano, si dicono la Commemorazione della Croce a Lodi e le Preci Domenicali a Prima.
All'Ufficio di San Gregorio VII:
Ai Vespri tutto dal Comune di un Confessore Pontefice con i Salmi indicati, Orazione e commemorazione dal Proprio dei Santi al 25 Maggio.
Le Antifone si raddoppiano; la prima strofa dell'Inno Iste Confessor a Vespri termina con <<meruit beatas scandere sedes>>; se si usa la versione tradizionale dell'Inno, anteriore alle alterazioni apportate da Urbano VIII, è <<hodie laetus meruit secreta scandere caeli>>. La Commemorazione della Croce e le Preci si omettono.
Liturgia del giorno nel Rito Ambrosiano a cura di Stefano Terenghi
Feria III della V settimana dopo Pasqua (tutto della Feria), colore liturgico verde.
Dopo l’ora sesta (ore 12.00) si dice la messa della domenica precedente (c.l. Verde) con rito feriale.
Nota: il rito feriale della messa domenicale è una celebrazione in cui vengono omessi il gloria, la lezione con relativo salmello, la terza orazione dell’offertorio e il credo.
Primi Vespri di San Dionigi seguente (c.l. Bianco).
Al Messale
Il Sacerdote indossa cotta, amitto, alba, cingolo, stola e piviale violacei; se vi sono Diacono e Suddiacono mettono dalmatica e tunicella violacee; se vi sono Chierici o chierichetti, fanno da accoliti e da crocifero. Dopo una breve preghiera il coro, o in sua assenza lo stesso celebrante, canta l'Antifona Exurge Domine e una volta tutti genuflessi comincia le Litanie dei Santi. Solo in questa cerimonia le Litanie si raddoppiano, nella recita privata non occorre farlo. Dopo aver ripetuto Sancta Maria ora pro nobis tutti si alzano e si comincia a formare la Processione. Se questa fosse particolarmente lunga, si possono ripetere le Litanie a partire da Sancta Maria, o si possono aggiungere i Salmi Graduali e Penitenziali, ma non Inni di genere festivo; le Orazioni con cui terminano le Litanie non possono essere dette mentre si cammina. Inoltre è consuetudine delle chiese di campagna fare, durante questa Processione e quelle delle Rogazioni, la Benedizione dei campi o dei monti o dei pascoli. Se si fa stazione presso una o più chiese, si interrompono le Litanie o i Salmi, la Processione viene ricevuta dal Clero locale, ci si inginocchia in silenzio (il celebrante, diacono e suddiacono sui gradini dell'Altare), dopodiché il coro o se non ve n'è il celebrante intona un'Antifona o Responsorio in onore del Titolare della chiesa, coi Versetti e l'Orazione A Cunctis; poi la Processione riprende. Nella chiesa in cui essa termina, la Processione viene ricevuta dal Clero, allorché il rettore o Parroco, in cotta ma senza stola, asperge quelli che entrano e consegna l'aspersorio al celebrante che lo tocca e si segna. Gli accoliti posano i ceri e il crocifero la croce, tutti si inginocchiano e si terminano le Litanie col Pater, il Salmo 69, i Versetti e le Orazioni, in seguito si celebra la Messa. Altrimenti, se si deve tornare alla Chiesa di partenza, questa stazione si fa come le altre, aggiungendo un'Antifona, Versetto e Orazione alla Santa Vergine prima di quelle del Titolare, e la conclusione delle Litanie si fa appena tornati alla chiesa da cui si è partiti.
Se Messa non è l'unica che si celebra, non si tiene conto dell'Ufficio del giorno. Se nelle chiese Cattedrali o Conventuali è l'unica Messa Conventuale, o se nelle altre chiese è comunque l'unica Messa, si commemora l'Ufficio del giorno. Il cero pasquale non viene acceso.
- Non si dicono Gloria né Credo
- Si dicono tre Orazioni:
- La prima della Messa
- La seconda di S. Maria: Concede
- La terza Contro i persecutori della Chiesa: Ecclesiae tuae; oppure Per il Papa: Deus omnium Fidelium.
Le altre ad libitum
- Prefazio Pasquale (In hoc potissimum die)
- Benedicamus Domino
- Prologo di San Giovanni
Bibliografia per la celebrazione della Processione e Messa delle Litanie Minori:
- Rubriche della Messa Conventuale delle Rogazioni: L. Stercky, Manuel de liturgie et cérémonial selon le Rit Romain, Paris, Lecoffre 1935, Tomo I, pag. 399-401.
- Cerimonie della Processione e della Messa celebrate a norma del Missale Romanum e del Rituale Romanum: L. Stercky, Manuel de liturgie et cérémonial selon le Rit Romain, Paris, Lecoffre 1935, Tomo II, pag. 350-359.
- Cerimonie della Processione e della Messa celebrate pontificalmente, a norma del Caeremoniale Episcoporum: L. Stercky, Les Fonctions Pontificales selon le Rit Romain, Paris Lecoffre 1932, Tomo II, pag. 249-256.
Letture del Mattutino
AD NOCTURNUM
Lectio 1
De Epístola prima beáti Petri Apóstoli
1 Pet 4:1-7
Christo ígitur passo in carne, et vos eádem cogitatióne armámini: quia qui passus est in carne, désiit a peccátis: ut jam non desidériis hóminum, sed voluntáti Dei, quod réliquum est in carne vivat témporis. Súfficit enim prætéritum tempus ad voluntátem géntium consummándam his qui ambulavérunt in luxúriis, desidériis, vinoléntiis, comessatiónibus, potatiónibus, et illícitis idolórum cúltibus. In quo admirántur non concurréntibus vobis in eándem luxúriæ confusiónem, blasphemántes. Qui reddent ratiónem ei qui parátus est judicáre vivos et mórtuos. Propter hoc enim et mórtuis evangelizátum est: ut judicéntur quidem secúndum hómines in carne, vivant autem secúndum Deum in spíritu. Omnium autem finis appropinquávit.
Lectio 2, 1 Pet 4:7-11
Estóte ítaque prudéntes, et vigiláte in oratiónibus. Ante ómnia autem, mútuam in vobismetípsis caritátem contínuam habéntes: quia cáritas óperit multitúdinem peccatórum. Hospitáles ínvicem sine murmuratióne. Unusquísque, sicut accépit grátiam, in altérutrum illam administrántes, sicut boni dispensatóres multifórmis grátiæ Dei. Si quis lóquitur, quasi sermónes Dei: si quis minístrat, tamquam ex virtúte, quam adminístrat Deus: ut in ómnibus honorificétur Deus per Iesum Christum: cui est glória et impérium in sǽcula sæculórum. Amen.
Lectio 3, 1 Pet 4:12-17
Caríssimi, nolíte peregrinári in fervóre, qui ad tentatiónem vobis fit, quasi novi áliquid vobis contíngat: sed communicántes Christi passiónibus gaudéte, ut et in revelatióne glóriæ eius gaudeátis exsultántes. Si exprobrámini in nómine Christi, beáti éritis: quóniam quod est honóris, glóriæ, et virtútis Dei, et qui est eius Spíritus, super vos requiéscit. Nemo autem vestrum patiátur ut homicída, aut fur, aut malédicus, aut alienórum appetítor. Si autem ut Christiánus, non erubéscat: gloríficet autem Deum in isto nómine: quóniam tempus est ut incípiat judícium a domo Dei.
Traduzione italiana delle Letture del Mattutino
NOTTURNO UNICO
Lettura 1
Dalla prima Lettera dell'Apostolo san Pietro
1 Pet 4:1-7
Cristo dunque avendo patito (per noi) nella sua carne, armatevi ancor voi dello stesso pensiero: perché chi ha crocifisso la propria carne, ha finito di peccare: così che non vive già più secondo le passioni degli uomini, ma secondo il volere di Dio, per tutto il tempo che resta da vivere nella carne. Basta infatti per voi l'avere nel tempo passato soddisfatta la volontà come i Gentili, vivendo nelle dissolutezze, nelle cupidigie, negli eccessi di mangiare e bere e nell'illecito culto degli idoli. Perciò essi si meravigliano che voi non correte più con loro nello stesso obbrobrio di dissolutezza, e quindi bestemmiamo: ma ne renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi ed i morti. Per questo è stato predicato il Vangelo anche ai morti: affinché, giudicati secondo gli uomini quanto alla carne, vivano secondo Dio quanto allo spirito. Ora la fine di tutte le cose è vicina.
Lettura 2, 1 Pet 4:7-11
Siate perciò prudenti e vegliate nella preghiera. Ma soprattutto abbiate l'un per l'altro una carità perseverante, perché la carità copre una moltitudine di peccati. Esercitate tra voi l'ospitalità senza mormorare: ognuno metta a servizio degli altri il dono che ha ricevuto, da buoni amministratori della grazia di Dio che è multiforme. Se uno parla (lo faccia) secondo i dettami di Dio: se uno esercita qual che ministero, lo faccia come per un privilegio concesso da Dio: affinché in tutto sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, a cui è gloria e impero per i secoli dei secoli. Così sia.
Lettura 3, 1 Pet 4:12-17
Carissimi, non vi stupite del gran fuoco accesovi contro per provarvi, come se vi avvenisse una cosa nuova: ma godete di partecipare ai patimenti di Cristo, affinché quando si manifesterà la gloria di lui anche voi godiate ed esultiate. E se siete maltrattati per il nome di Cristo, siete beati: poiché l'onore, la gloria e la virtù di Dio e lo Spirito di lui riposa in voi. Ma nessuno di voi abbia a patire come omicida, o ladro, o maldicente, o avido del bene altrui. Se poi (soffre) come cristiano, non se ne vergogni: ma glorifichi Dio per tal nome. Poiché è tempo che il giudizio incominci dalla casa di Dio.
Ad Primam: il Martirologio del 25 Maggio 2022
Octavo Kalendas Junii, luna vigesima tertia.
Parti proprie della Messa