13 maggio 2022

Sabato 14 Maggio 2022 nella liturgia



Santa Maria in Sabato, Semplice, colore liturgico bianco. Commemorazione di San Bonifacio Martire.

Primi Vespri della IV Domenica dopo Pasqua, Domenica minore, Semidoppio, colore liturgico bianco. Commemorazione di San Giovanni Battista de la Salle Confessore.


Qui per le peculiarità del Tempo Pasquale:

https://loquerequaedecentsanamdoctrinam.blogspot.com/2021/04/dispensa-di-liturgia-sul-tempo-pasquale.html


Al Breviario

All'Ufficio di Santa Maria in Sabato:

Antifone e Salmi dal Salterio (1 Notturno a Mattutino, I Schema a Lodi), il resto dall'Ufficio di Santa Maria in Sabato. Le prime due Letture del Mattutino si prendono dal Proprio del Tempo al Sabato nella III Settimana dopo l'Ottava di Pasqua, la terza è quella dell'Ufficio di Santa Maria in Sabato per il mese di Maggio. A Lodi commemorazione di San Bonifacio dal Proprio del Tempo al 14 Maggio.

Le Antifone non si raddoppiano, si dicono la Commemorazione della Croce a Lodi e le Preci Domenicali a Prima. La conclusione degli Inni fino a Nona inclusa è quella delle Feste della Beata Vergine <<Jesu tibi sit gloria qui natus es de Virgine>>; il Versetto del Responsorio di Prima è <<qui natus es de Maria Virgine>>

All'Ufficio della Domenica:

Ai Vespri Antifone e Salmi dal Salterio e se l'edizione del Breviario lo permette, anche Capitolo, Inno e Versetto; il resto dal Proprio del Tempo. Commemorazione dal Proprio dei Santi al 15 Maggio.

Le Antifone non si raddoppiano, la Commemorazione della Croce e le Preci si omettono.

  

Nota per coloro che recitano per devozione il Breviario anteriore alle disastrose riforme del 1911 (chi ha l'obbligo dell'Ufficio purtroppo non soddisfa a tale obbligo se non usa il Breviario riformato dalla Costituzione Apostolica Divino Afflatu, almeno tale è stata la volontà di San Pio X espressamente manifestata nella detta Costituzione):

Santa Maria in Sabato, Semplice, colore liturgico bianco. Commemorazione di San Bonifacio Martire.

Primi Vespri della Festa di San Giovanni Battista de la Salle Confessore, Doppio minore, colore liturgico bianco. Commemorazione della IV Domenica dopo Pasqua.


All'Ufficio di Santa Maria in Sabato:

A Mattutino: Invitatorio dall'Ufficio di Santa Maria in Sabato, Inno dal Comune delle Feste della Beata Vergine Maria, Antifone e Salmi dal Salterio (1 Notturno di 12 Salmi); Versetto, Assoluzioni e Benedizioni proprie di questo Ufficio, le prime due Letture del Mattutino si prendono dal Proprio del Tempo al Sabato nella III Settimana dopo l'Ottava di Pasqua, la terza è quella dell'Ufficio di Santa Maria in Sabato per il mese di Maggio.

A Lodi: tutto dal Comune delle Feste della Beata Vergine Maria con i Salmi domenicali; Versetto, Antifona al Benedictus e Orazione dall'Ufficio di Santa Maria in Sabato. Commemorazione dal Proprio dei Santi al 14 Maggio.

A Prima: Inno e Salmi festivi dal Salterio con la prima Antifona dal Comune delle Feste della Beata Vergine Maria; come Lettura Breve si legge il Capitolo di Nona del Comune.

A Terza, Sesta e Nona: Inno dal Salterio coi soliti Salmi, detti rispettivamente con la seconda, terza e quinta Antifona del Comune; Capitolo, Responsorio e Versetto dal Comune, Orazione dell'Ufficio di Santa Maria in Sabato.

La conclusione degli Inni è quella propria della Beata Vergine Maria: <<Jesu tibi sit gloria, qui natus es de Virgine, cum Patre et almo Spiritu, in sempiterna saecula>>; se si usa la versione tradizionale dell'Inno, anteriore alle alterazioni apportate da Urbano VIII, è <<Gloria tibi Domine, qui natus es de Virgine, cum Patre et Sancto Spiritu, in sempiterna saecula>>. Le Antifone non si raddoppiano, si dicono la Commemorazione della Croce a Lodi e le Preci Domenicali a Prima. Il Versetto del Responsorio di Prima è <<qui natus es de Maria Virgine>>.

All'Ufficio di San Giovanni Battista de la Salle:

Ai Vespri tutto dal Comune dei Confessori non Pontefici, Orazione dal proprio dei Santi al 15 Maggio, commemorazione della Domenica dal Proprio del Tempo.

Le Antifone si raddoppiano. La conclusione della prima strofa dell'Inno Iste Confessor a Vespri è <<meruit supremos laudis honores>>; se si usa la versione tradizionale dell'Inno, anteriore alle alterazioni apportate da Urbano VIII, è <<hac die laetus meruit supremos laudis honores>>. La Commemorazione della Croce e le Preci si omettono.

San Jean Baptiste de la Salle è stato canonizzato nel 1900 e la sua Festa ampliata al calendario universale nel 1901, tuttavia vi sono dei Breviari (come la mia Pars AEstiva del 1908) dove si trova solo in appendice, quindi bisogna prestare attenzione a capire se nel proprio Breviario si trova o no.


Liturgia del giorno nel Rito Ambrosiano a cura di Stefano Terenghi

Elevazione dei corpi di Sant’Ambrogio, San Gervaso e San Protaso, Solenne Maggiore, colore liturgico bianco.

Nelle Lodi e nelle Sante Messe commemorazione della traslazione di San Vittore e dei Santi Felice e Fortunato.

Secondi Vespri dell’Elevazione dei Corpi di Sant’Ambrogio, San Gervaso e San Protaso.


Al Messale

Si può celebrare facoltativamente la Messa di Santa Maria in Sabato (col IV formulario, quello che si usa dal Sabato dopo la Domenica in Albis al Sabato dopo la IV Domenica di Pasqua):

    • Gloria in excelsis
    • Si possono dire tre o cinque o sette Orazioni:

      • La prima della Messa
      • La seconda è la commemorazione di San Bonifacio (al 14 Maggio)

      • La terza dello Spirito Santo Deus qui corda fidelium

      • Le altre ad libitum

    • Prefazio della Beata Vergine (agli *** inserire Et te in Veneratione)

    • Ite Missa est

    • Prologo di San Giovanni

      Oppure si può celebrare la Messa di San Bonifacio (Messa Protexisti dal Comune dei Martiri nel tempo Pasquale, Gloria, prima Orazione della Messa, seconda della Santa Vergine Concede, terza Contro i persecutori della Chiesa oppure Per il Papa e le altre ad libitum, Prefazio della Beata Vergine, Ite Missa est).

      Altrimenti si può celebrare una Messa Votiva privata (senza il Gloria, prima Orazione della Messa, seconda di San Bonifacio e terza della Santa Vergine Concede, Prefazio della Messa oppure della Beata Vergine, Benedicamus Domino; se la Messa Votiva è della Santa Vergine si dicono il Gloria, il Prefazio della Santa Vergine e l'Ite Missa est e le Orazioni sono come sopra). Ancora, si può celebrare una Messa quotidiana di Requiem con tre Orazioni.


      Letture del Mattutino

      AD NOCTURNUM

      Lectio 1

      De libro Apocalýpsis beáti Joánnis Apóstoli

      Apo 22:1-7

      Et osténdit mihi flúvium aquæ vitæ, spléndidum tamquam crystállum, procedéntem de sede Dei et Agni. In médio platéæ ejus, et ex utráque parte flúminis, lignum vitæ, áfferens fructus duódecim per menses síngulos, reddens fructum suum et fólia ligni ad sanitátem géntium. Et omne maledíctum non erit ámplius: sed sedes Dei et Agni in illa erunt, et servi ejus sérvient illi. Et vidébunt fáciem ejus: et nomen ejus in fróntibus eórum. Et nox ultra non erit: et non egébunt lúmine lucérnæ, neque lúmine solis, quóniam Dóminus Deus illuminábit illos, et regnábunt in sǽcula sæculórum. Et dixit mihi: Hæc verba fidelíssima sunt, et vera. Et Dóminus Deus spirítuum prophetárum misit ángelum suum osténdere servis suis quæ opórtet fíeri cito. Et ecce vénio velóciter. Beátus, qui custódit verba prophetíæ libri hujus.

      Lectio 2, Apo 22:8-12

      Et ego Joánnes, qui audívi, et vidi hæc. Et postquam audíssem, et vidíssem, cécidi ut adorárem ante pedes ángeli, qui mihi hæc ostendébat: et dixit mihi: Vide ne féceris: consérvus enim tuus sum, et fratrum tuórum prophetárum, et eórum qui servant verba prophetíæ libri hujus: Deum adóra. Et dicit mihi: Ne signáveris verba prophetíæ libri hujus: tempus enim prope est. Qui nocet, nóceat adhuc: et qui in sórdibus est, sordéscat adhuc: et qui justus est, justificétur adhuc: et sanctus, sanctificétur adhuc. Ecce vénio cito, et merces mea mecum est, réddere unicuíque secúndum ópera sua.

      Lectio 3

      Ex Tractátu S. Augustíni Epíscopi de Sýmbolo ad Catechúmenos

      Lib. 3 cap. 4 in fine

      Per féminam mors, per féminam vita: per Hevam intéritus, per Maríam salus. Illa, corrúpta, secúta est seductórem: hæc, íntegra, péperit Salvatórem. Illa póculum a serpénte propinátum libénter accépit et viro trádidit, ex quo simul mereréntur occídi: hæc, grátia cælésti désuper infúsa, vitam prótulit, per quam caro mórtua possit resuscitári. Quis est qui hæc operátus est, nisi Vírginis Fílius et vírginum Sponsus, qui áttulit Matri fecunditátem, sed non ábstulit integritátem?


      Traduzione italiana delle Letture del Mattutino

      NOTTURNO UNICO

      Lettura 1

      Dal libro dell'Apocalisse dell'Apostolo san Giovanni.

      Apo 22:1-7

      E mi mostrò un fiume d'acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. In mezzo alla sua piazza e sulle due rive del fiume (c'è) l'albero della vita che fa dodici frutti, dando ogni mese il suo frutto, e le foglie dell'albero (servono) per la guarigione delle Genti. Né ci sarà più maledizione: ma ci sarà in essa la sede di Dio e dell'Agnello, e i suoi servi lo serviranno. E vedranno la sua faccia: e il suo nome (sarà) sulle loro fronti. E non ci sarà più notte: e non avranno più bisogno di luce di lampada, né della luce del sole, perché il Signore Dio li illuminerà, e regneranno per i secoli dei secoli. E mi disse: Queste parole sono degnissime di fede e vere. E il Signore Dio degli spiriti dei profeti ha mandato il suo Angelo a mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. Ed ecco ch'io vengo presto. Beato chi osserva le parole della profezia di questo libro.

      Lettura 2, Apo 22:8-12

      Ed io Giovanni ho udito e visto queste cose. E quando l'ebbi udite e viste, mi prostrai ai piedi dell'Angelo che mi mostrava tali cose, per adorarlo: ma egli mi disse: Guardati dal farlo: perché io sono servo come te, e come i tuoi fratelli profeti, e come quelli che osservano le parole della profezia di questo libro: adora Dio. E mi soggiunse: Non sigillare le parole della profezia di questo libro: perché il tempo è vicino. Chi nuoce, noccia ancora: e chi è macchiato, si macchi ancora: e chi è giusto, diventi ancora più giusto: e chi è santo, si santifichi ognora più. Ecco che io vengo presto, e porto con me la mia retribuzione onde dare a ciascuno secondo le sue opere.

      Lettura 3

      Dal Trattato di sant'Agostino Vescovo sul Simbolo ai Catecumeni.

      Libro 3 cap. 4 alla fine

      Per una donna la morte, per una donna la vita: per Eva la rovina, per Maria la salvezza. Quella, lasciatasi corrompere, seguì il seduttore: questa fedele a Dio, diede al mondo il Salvatore. Quella prese volentieri il veleno preparatole dal serpente e l'offrì al suo sposo, onde meritarono insieme la morte : questa colla grazia celeste infusale dall'alto, produsse la vita, onde la carne morta può essere risuscitata. Chi è che ha operato tutto questo, se non il Figlio della Vergine e lo Sposo dei vergini, il quale donò la fecondità alla Madre, ma non le tolse punto l'integrità (originale)?


      Ad Primam: il Martirologio del 15 Maggio 2022

      Idibus Maji, luna quartadecima.



      Nel giorno delle Idi di Maggio, luna quattordicesima.




      Parti proprie della Messa

      INTROITUS

      Salve, sancta Parens, eníxa puérpera Regem: qui cœlum terrámque regit in sǽcula sæculórum, allelúja, allelúja. --- Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi. --- Glória Patri --- Salve, sancta Parens, eníxa puérpera Regem: qui cœlum terrámque regit in sǽcula sæculórum, allelúja, allelúja.

      COLLECTAE

      Orémus. Concéde nos fámulos tuos, quǽsumus, Dómine Deus, perpétua mentis et córporis sanitáte gaudére: et, gloriósa beátæ Maríæ semper Vírginis intercessióne, a præsénti liberári tristítia, et ætérna pérfrui lætítia. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

      Orémus. Da, quǽsumus, omnípotens Deus: ut, qui beáti Bonifátii Mártyris tui sollémnia cólimus, ejus apud te intercessiónibus adjuvémur.

      Deus, qui corda fidélium Sancti Spíritus illustratióne docuísti: da nobis in eódem Spíritu recta sápere; et de ejus semper consolatióne gaudére.

      Orationes ad libitum.

      EPISTOLA

      Léctio libri Sapiéntiæ.

      Eccli 24:14-16

      Ab inítio et ante sǽcula creáta sum, et usque ad futúrum sǽculum non désinam, et in habitatióne sancta coram ipso ministrávi. Et sic in Sion firmáta sum, et in civitáte sanctificáta simíliter requiévi, et in Jerúsalem potéstas mea. Et radicávi in pópulo honorificáto, et in parte Dei mei heréditas illíus, et in plenitúdine sanctórum deténtio mea.

      ALLELUJA

      Allelúja, allelúja. Virga Jesse flóruit: Virgo Deum et hóminem génuit: pacem Deus réddidit, in se reconcílians ima summis. Allelúja. Ave, María, grátia plena; Dóminus tecum: benedícta tu in muliéribus. Allelúja.

      EVANGELIUM

      Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Joánnem.

      Joann 19:25-27

      In illo témpore: Stabant juxta Crucem Jesu Mater ejus, et soror Matris ejus, María Cléophæ, et María Magdaléne. Cum vidísset ergo Jesus Matrem, et discípulum stantem, quem diligébat, dicit Matri suæ: Múlier, ecce fílius tuus. Deinde dicit discípulo: Ecce Mater tua. Et ex illa hora accépit eam discípulus in sua.

      OFFERTORIUM

      Orémus. Beáta es, Virgo María, quæ ómnium portásti Greatórem: genuísti qui te fecit, et in ætérnum pérmanes Virgo, allelúja.

      SECRETAE

      Tua, Dómine, propitiatióne, et beátæ Maríæ semper Vírginis intercessióne, ad perpétuam atque præséntem hæc oblátio nobis profíciat prosperitátem et pacem. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

      Munéribus nostris, quǽsumus, Dómine, precibúsque suscéptis: et cœléstibus nos munda mystériis, et cleménter exáudi.

      Múnera, quaesumus, Dómine, obláta sanctífica: et corda nostra Sancti Spíritus illustratióne emúnda.

      Orationes ad libitum.

      PRAEFATIO DE BEATA MARIA VIRGINE

      Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Et te in veneratione beátæ Maríæ semper Vírginis collaudáre, benedícere et prædicáre. Quæ et Unigénitum tuum Sancti Spíritus obumbratióne concépit: et, virginitátis glória permanénte, lumen ætérnum mundo effúdit, Jesum Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Cæli cælorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes: (Sanctus).

      COMMUNIO

      Beáta viscera Maríæ Vírginis, quæ portavérunt ætérni Patris Fílium, allelúja.

      POSTCOMMUNIO

      Orémus. Sumptis, Dómine, salútis nostræ subsídiis: da, quǽsumus, beátæ Maríæ semper Vírginis patrocíniis nos ubíque prótegi; in cujus veneratióne hæc tuæ obtúlimus majestáti. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.

      Orémus. Refécti participatióne múneris sacri, quǽsumus, Dómine, Deus noster: ut, cujus exséquimur cultum, intercedénte beáto Bonifátio Mártyre tuo, sentiámus efféctum.

      Sancti Spíritus, Dómine, corda nostra mundet infúsio: et sui roris íntima aspersióne fecúndet.

      Orationes ad libitum.


      Traduzione italiana

      INTROITO

      Salve, o Madre santa, tu hai partorito il Re gloriosamente; egli governa il cielo e la terra per i secoli in eterno, allelúia, allelúia. --- Vibra nel mio cuore un ispirato pensiero, mentre al Sovrano canto il mio poema. --- Gloria --- Salve, o Madre santa, tu hai partorito il Re gloriosamente; egli governa il cielo e la terra per i secoli in eterno, allelúia, allelúia.

      COLLETTE

      Preghiamo. Signore, te ne preghiamo, concedi ai tuoi servi perpetua salute di anima e di corpo; e, per intercessione della beata Vergine Maria, concedici di essere liberati dai mali presenti e di godere delle gioie eterne. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

      Preghiamo. Concedi, o Dio onnipotente, che, mentre celebriamo la festa del tuo beato Martire Bonifacio, veniamo aiutati dalla sua intercessione presso di Te.

      O Dio, che hai ammaestrato i tuoi fedeli con la luce dello Spirito Santo, concedici di sentire correttamente nello stesso Spirito, e di godere sempre della sua consolazione.

      Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione.

      EPISTOLA

      Dal libro della Sapienza.

      Eccli 24:14-16

      Da principio e prima dei secoli io fui creata, e per tutta l'eternità io non cesserò di essere; nel tabernacolo santo, dinanzi a Lui ho esercitato il mio ministero, poi ebbi fissa dimora in Sion. Nella città santa parimenti posai ed in Gerusalemme è il mio potere. Gettai le mie radici in un popolo illustre, nella porzione del mio Dio, nel suo retaggio, presi dimora tra i santi.

      ALLELUIA

      Allelúia, allelúia. Tu sei benedetta e venerabile, o Vergine Maria, che senza offesa del pudore sei diventata la Madre del Salvatore. Allelúia. Ave, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne. Allelúia.

      VANGELO

      Lettura del Santo Vangelo secondo San Giovanni.

      Giov 19:25-27

      In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa, e Maria Maddalena. Gesù, dunque, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre». E da quell'ora il discepolo la prese con sé.

      OFFERTORIO

      Preghiamo. Beata te o Vergine Maria, che hai portato il Creatore di tutti; generasti chi ti ha fatto e rimani vergine in eterno. Alleluia.

      SECRETE

      Per la tua clemenza, Signore, e per l'intercessione della beata sempre vergine Maria, l'offerta di questo sacrificio giovi alla nostra prosperità e pace nella vita presente e nella futura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

      Accolti, o Signore, i nostri doni e le nostre preghiere, purificaci con questi misteri celesti ed esaudiscici clemente.

      Santifica, Te ne preghiamo, o Signore, i doni che Ti vengono offerti, e monda i nostri cuori con la luce dello Spirito Santo.

      Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, l'ultima ha la conclusione.

      PREFAZIO DELLA BEATA VERGINE MARIA

      È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Te, nella venerazione della Beata sempre Vergine Maria, lodiamo, benediciamo ed esaltiamo. La quale concepí il tuo Unigenito per opera dello Spirito Santo e, conservando la gloria della verginità, generò al mondo la luce eterna, Gesú Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtú celesti e i beati Serafini la célebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo: (Sanctus).

      COMUNIONE

      Beato il seno della Vergine Maria che portò i! Figlio dell'eterno Padre.

      POST-COMUNIONE

      Preghiamo. Ricevuti i misteri della nostra salvezza, ti preghiamo, o Signore, di essere ovunque protetti dalla beata sempre vergine Maria, ad onore della quale abbiamo presentato alla tua maestà questo sacrificio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen,

      Preghiamo. Ristorati dalla partecipazione al sacro dono, Ti preghiamo, o Signore Dio nostro, di sentire, per intercessione del tuo beato Martire Bonifacio, tutto il frutto del sacrificio che celebriamo.

      Fa, o Signore, che l’infusione dello Spirito Santo purifichi i nostri cuori, e li fecondi con l’intima aspersione della sua grazia.

      Si possono aggiungere altre due o quattro Orazioni a scelta del Sacerdote, senza Oremus ma l'ultima ha la conclusione.


      Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger



      14 MAGGIO SAN BONIFACIO, MARTIRE

      Il secondo Battesimo.

      L’Apostolo dei Gentili, spiegandoci il mistero della Pasqua, c’insegna che il Battesimo è la tomba dei nostri peccati, dalla quale le anime nostre si slanciano, gloriose e radiose di vita, al seguito del Redentore. La fede cattolica c’insegna pure che colui, il quale dà la vita per Gesù Cristo o per la sua Chiesa, lava nel suo stesso sangue tutte le macchie dell’anima e risuscita alla vita eterna, ottenendo così, una seconda volta, il privilegio del battezzato, sebbene egli sia stato già segnato con l’unico e incancellabile sigillo della rigenerazione. Ora ecco che oggi un peccatore, purificato dal martirio, nuovamente battezzato nel suo sangue, è ammesso a dividere la gloria dei compagni di Gesù risorto. Si dice che Bonifacio avesse scanda lizzato Roma con una vita colpevole; improvvisamente sentì il richiamo della grazia divina, e senza voltarsi al passato, andò a porsi nella prima fila degli atleti di Cristo, non aspirando che a cancellare, sotto lo sforzo del tormento, quelle lordure che la voluttà della carne gli aveva fatto contrarre. Trasformato dalla sofferenza, oggi egli brilla agli occhi della cristianità di uno splendore senza pari, e viene ad aggiungere una pietra preziosa, di un riflesso completamente nuovo, al diadema del trionfatore.

      Vita. – Ci dice il Notiziario dei Breviario che Bonifacio era un cittadino romano della fine del in secolo. Durante un viaggio a Tarso fu testimone del coraggio dei cristiani nel sopportare i supplizi loro inflitti; e si convertì. Anch’egli ebbe molto a soffrire e morì martire a Tarso, nell’anno 306. Gli Atti, scritti in un’epoca tardiva, sono di carattere leggendario.

      La gioia degli Angeli.

      Il tuo ritorno a Dio, o Bonifacio, causò agli Spiriti celesti una gioia superiore a quella che essi provavano per la fedeltà di novantanove giusti; ma questa allegrezza che ispirò loro la tua conversione si accrebbe ancora, quando essi videro che non era soltanto un penitente, ma un martire che il cielo acquistava in te. Ricevi le felicitazioni della santa Chiesa, che si gloria delle tue vittorie.

      Preghiera.

      Martire santo, abbi pietà dei peccatori che la Pasqua non ha ricondotto ai piedi del Redentore. L’Alleluia è risuonato, ma il sonno del loro peccato non è stato scosso. Le ore sono contate; e chissà se, a questi morti volontari, sarà dato di vedere sorgere un’altra Pasqua? Noi preghiamo con te, Bonifacio, per la risurrezione dei nostri fratelli; ci armiamo di speranza in questa lotta pacifica contro la divina giustizia, che spesso ama di essere vinta dalla preghiera. Aiuta i nostri voti con il tuo suffragio, e molti di quelli che sono morti rivivranno e, come te, rallegreranno a loro volta i santi Angeli.


      SABATO DELLA QUARTA SETTIMANA DOPO PASQUA

      La teologia mariana.

      Il sabato ci riconduce il dolce e caro ricordo di Maria. Sabato scorso, chiudendo la settimana consacrata a meditare la fondazione della Chiesa per opera del Salvatore risorto, noi abbiamo contemplato i rapporti che uniscono i destini della Sposa di Cristo e quelli di Maria. Durante la settimana che finisce oggi, abbiamo considerate come nostro Signore Gesù affidò agli Apostoli l’insieme della sua dottrina, oggetto della nostra fede; rendiamo particolare omaggio ai dogmi che egli rivela loro sulla grandiosità di colei che ha scelto per essere Madre sua e del genere umano.

      La santa Chiesa insegna ai suoi figli numerose verità relative a Maria; e queste verità sono oggetto di fede, allo stesso titolo delle altre contenute nel simbolo; ora, esse non possono essere oggetto di fede, che per essere state rivelate dalla stessa bocca di Cristo. La Chiesa dei nostri giorni le ha ricevute dalla Chiesa dei secoli anteriori, e questa dagli Apostoli, ai quali il Maestro le affidò. Non vi è stata una nuova rivelazione dopo l’Ascensione del Redentore; la manifestazione di tutti i dogmi trasmessi alla Chiesa, e da essa promulgati, rimonta dunque all’insegnamento di Gesù ai suoi Apostoli, ed é per questa ragione che noi loro accordiamo l’adesione della nostra fede teologica, adesione riservata alle verità rivelate direttamente da Dio alla terra. Come é commovente l’affetto del Figlio di Dio verso la Madre, quando la sua parola, dopo aver manifestato agli Apostoli i segreti dell’essenza divina, la Trinità nell’unità, la generazione eterna del Verbo nel seno del Padre, l’eterno procedere dello Spirito Santo dal Padre e dal Figliolo, l’unione delle due nature in una sola persona nel Verbo incarnato, la redenzione del mondo per mezzo del sangue divino, la grazia riparatrice per l’uomo caduto che lo eleva allo stato soprannaturale; quando, diciamo, quella parola rivelatrice s’impiega a fare risaltare le prerogative di una semplice creatura, i cui splendori dovranno essere accettati dalla nostra ragione sottomessa, per lo stesso motivo per cui noi accettiamo i dogmi che ci svelano la natura stessa di Dio! Gesù, Sapienza del Padre, vincitore della morte, ci ha rivelato la dignità di Maria con le medesime labbra con cui ci manifestò ciò che é egli stesso; noi crediamo l’uno e l’altro con uguale fede, perché è lui che l’ha detto.

      Così Gesù disse ai suoi Apostoli, che lo hanno affidato alla Chiesa, sotto la protezione dello Spirito Santo: « Maria, mia madre, discende da Adamo ed Eva secondo la carne, ma la macchia originale non l’ha contaminata. Il decreto, in virtù del quale ogni creatura umana é concepita nel peccato, ha subito per lei un’eccezione. Dal primo istante del suo concepimento ella fu piena di grazia. Geremia e Giovanni Battista furono santificati nel seno della madre loro; Maria é stata immacolata dal primo momento della sua esistenza ».

      Gesù ha detto ancora agli Apostoli, ordinando loro di ripeterlo alla sua Chiesa: « Maria é veramente madre di Dio , e per questa sua qualità deve essere onorata da tutte le creature; poiché ella mi ha realmente messo al mondo nella mia natura umana, che non forma che una sola persona con la mia natura divina ».

      E Gesù seguita a dire agli apostoli, sempre con l’ordine di ripeterlo alla sua Chiesa: « Maria, mia Madre, mi ha concepito senza cessare di essere vergine, ed ella mi ha messo al mondo senza che la sua verginità ne sia stata minimamente violata ».

      In questo modo, la concezione immacolata di Maria, che è la preparazione della sua missione sublime; la sua divina Maternità, che ne è il divino scopo; la sua perpetua verginità, che ne è l’ineffabile splendore; questi tre dogmi inseparabili, oggetto della nostra fede, furono direttamente manifestati da Gesù ai suoi Apostoli; e la santa Chiesa non fa che ripeterli appresso a loro, che li hanno ripetuti appresso al divino Maestro.

      Ma il Salvatore non ha manifestato anche altre prerogative della sua augusta madre, prerogative che sono la conseguenza dei tre doni magnifici che abbiamo enumerato?

      Domandiamo alla Santa Chiesa ciò che ella crede su questo soggetto, ciò che insegna nella sua dottrina e con la sua pratica, infallibile come la dottrina. Tutto ciò che si sviluppa in essa, sotto l’azione dello Spirito Santo, ha come germe la Parola divina pronunciata nel principio. Così noi non potremmo dubitare che il Redentore non abbia svelato agli Apostoli il suo disegno di elevare alla dignità di Regina di tutta la creazione, di Mediatrice degli uomini, di dispensatrice delle grazie, di cooperatrice della salvezza, colei che i tre doni incomunicabili pongono tanto al di sopra di tutto ciò che la potenza divina ha creato. Senza alcun dubbio, tutte queste meraviglie sono state conosciute dagli Apostoli, ed hanno formato l’oggetto della loro ammirazione e del loro amore. E noi, venuti in possesso di questi medesimi tesori di verità e di consolazione, per mezzo della Santa Chiesa, ce ne dilettiamo appresso a loro. Il Figlio di Maria non doveva ascendere alla destra del Padre prima di aver dichiarato al mondo gli splendori di colei che aveva scelto per Madre e che amava come figlio e come Dio.

      Quali furono, o Maria, i sentimenti della tua incomparabile umiltà, quando Gesù manifestò le tue perfezioni a quegli uomini mortali che ti circondavano della loro venerazione, ma che solo un Dio poteva iniziare alle meraviglie della tua persona e della tua missione!

      « O città di Dio! Quali cose ammirabili furono raccontate di te » (Sai. 8ó, 5). Se un giorno, quando un Angelo ti salutò quale piena di grazia e benedetta fra tutte le donne, la tua modestia si allarmò di tali elogi, con quale turbamento accogli oggi gli omaggi degli Apostoli, che s’inginocchiano di fronte alla tua dignità di Madre di Dio sempre vergine, immacolata nella sua Concezione! Ma invano, o Maria, vuoi fuggire gli onori che ti sono dovuti, invano ti rifugi nel profondo della tua umiltà! Ora deve compiersi ciò che le tue labbra ispirate pronunciarono una volta nella casa di Zaccaria. Se il Signore guardò in te « la bassezza della sua serva » bisogna anche che «tutti le generazioni ti proclamino beata». Il momento è venuto: tra qualche giorno avrà inizio la predicazione evangelica. Il tuo nome, la tua missione ed il tuo splendore fanno parte essenziale del Simbolo che deve essere portato in tutto il mondo. Per un pezzo la tua gloria è stata ricoperta da una nube misteriosa; ma Gesù vuole che questa nube si dissipi, e che tu possa apparire agli occhi dei popoli come la Madre di Dio; il quale, volendo salvare l’opera delle sue mani, non ha disdegnato di scendere nel tuo seno per venire a prendere la natura umana. Permetti, o nostra dolcissima Madre, augusta nostra Regina, di unirci di cuore al primo omaggio che ti rese il collegio apostolico, quando Gesù gli rivelò i tuoi splendori.

      Nessun commento:

      Posta un commento